mercoledì 22 giugno 2016

RECENSIONE | "Quando finiscono le ombre" di Cristina Rava

Salve, cari lettori :) Per gli appassionati del genere thriller assume notevole importanza, nelle dinamiche delle indagini, la figura del medico legale. Siamo abituati a vederli sulla scena del crimine mentre svolgono i loro sopralluoghi per poi trasferirsi nelle sale autoptiche per le autopsie. Bene, dimenticate questo ruolo consolidato nel tempo perché oggi vi presento Ardelia Spinola che interpreta in modo differente il ruolo del medico legale. La sua creatrice, la scrittrice Cristina Rava, la descrive come una donna che ama il suo lavoro ma nutre profonda passione per i misteri e le investigazioni complicate. Lei non si limita a indicare l’ora del decesso stabilendone le cause e le dinamiche. I corpi senza vita che giungono sul suo tavolo autoptico generano in lei pietà e rispetto. A volte, per risolvere un caso, non basta solo l’autopsia del corpo. Occorre sezionare anche l’anima. 

Quando finiscono le ombre
Cristina Rava

Editore: Garzanti
Pagine: 291
Prezzo:  € 16,90

Sinossi: Il lungo viale al centro della città è deserto. Solo un uomo anziano cammina sotto il sole, con una torcia elettrica accesa nonostante la luce estiva. E Spartaco Guidi. Qualche mese dopo, il suo corpo viene ritrovato in un terreno di campagna. L'autopsia viene affidata al medico legale Ardelia Spinola. Dopo tanti anni di esperienza, sa che il suo compito è solamente quello di circoscrivere l'ora della morte, di stabilirne cause e dinamiche. Ma non è facile zittire l'anima investigatrice che c'è in lei. Anche se, in realtà, avrebbe ben altro a cui pensare. Arturo, l'affascinante apicultore (e amante dei gatti come lei) che da pochi mesi è nella sua vita, sembra nascondere qualcosa che le sfugge. Qualcosa che le fa temere di perderlo, anche se ammetterlo per lei è difficile. E quando scopre che la casa di Spartaco Guidi è stata messa sottosopra, tutta la sua attenzione torna sul caso. Scopre che l'uomo era tornato da poco ad Albenga, il suo luogo d'origine, dopo decenni passati in ospedale psichiatrico per aver ucciso un amico in gioventù. Eppure tutti parlano di lui come di una persona di animo buono. Cosa l'avrà portato a quel gesto, allora, e adesso a subire una morte violenta? L'intuito di Ardelia non sbaglia mai, e stavolta le dice che il ritorno della vittima in città è la chiave del mistero. Ma non è facile scovare dove si nascondono le ombre. Soprattutto se ci sono tanti piccoli dettagli che sfuggono. Dettagli fondamentali perché le tessere di un puzzle possano combaciare.

http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 7 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7

Quanto profondo è l’abisso del cuore umano? Quanta tenebra sappiamo contenere? Siamo impastati di buio e ignari galleggiamo sulla superficie di noi stessi.
Albenga, Riviera di Ponente. Un anziano signore cammina sotto il sole lungo il viale al centro della città. L’uomo ha con sé una torcia elettrica accesa, nonostante sia pieno giorno, e cerca minuziosamente qualcosa che non riesce a trovare. È Spartaco Guidi il cui corpo verrà ritrovato in un terreno di campagna. Per l’autopsia viene chiamata Ardelia Spinola, medico legale. Come spesso accade Ardelia non si limita all’indagine scientifica ma si lascia trasportare dalla sua anima investigatrice e inizia a indagare nella vita del morto. Scopre che l’uomo era tornato da poco ad Albenga dopo aver trascorso tantissimi anni in un ospedale psichiatrico per aver ucciso un suo conoscente. Eppure chi lo conosce lo descrive come una brava persona. Cosa si nasconde nel passato di Spartaco? Perché è tornato ad Albenga disinteressandosi dei suoi ingenti possedimenti? Chi l’ha ucciso? Per Ardelia non sarà facile separare le ombre dalla luce, dar voce al passato per comprendere il presente. La verità a volte è talmente vicina da diventare quasi invisibile. Ma Ardelia non si ferma, per lei giustizia e verità devono trionfare perché solo così verrà ridata dignità alle vittime.

Ho conosciuto il personaggio di Ardelia Spinola  leggendo il giallo “Quando finiscono le ombre” e ciò che ho appreso  mi è piaciuto. Ardelia ha già altre storie alle spalle, storie in cui i suoi pregi e i suoi difetti sono stati svelati pian piano. Per me Ardelia è una donna che ama il suo lavoro e lo svolge in modo completo unendo capacità investigative e umanità. I suoi superiori sanno che lei ama fare di testa sua, conoscono il suo infallibile istinto per ricostruire trame oscure. Ama i gatti e ha un debole per la cucina locale e per quella etnica. È una donna gentile, simpatica, ironica che prende a cuore la storia dei corpi senza vita che le vengono affidati. Ardelia ha un fidanzato, Arturo. Egli è un affascinante apicoltore, colleziona libri antichi e ama i felini. I due fanno la spola tra le loro abitazioni, Ardelia ama la propria indipendenza e non è ancora pronta a dividere la sua vita con la persona amata che sembra nasconderle qualcosa.

Come avrete ben compreso Ardelia conduce le fila della sua personale investigazione, a spingerla è la voglia di portare alla luce la verità. In questo caso non si parla di un omicidio caratterizzato da un modus operandi particolare. Non ci sono serial killer ma una morte che, pur narrata in un romanzo, ha una forte relazione di somiglianza con la realtà.

La storia evolve con ritmo altalenante e ci svela avvenimenti lontani nel tempo la cui eco giunge ai nostri giorni. La lettura fluida è da sostegno alla confusione iniziale scomposta in schegge di verità che Ardelia riuscirà a ricomporre. Lei non è un’eroina ma una donna  fiera con un animo sensibile. Dalle sue indagini emerge la figura complessa di Spartaco Guidi, un uomo dal torbido passato e dal presente caratterizzato dalla solitudine.

Tra i personaggi che ruotano intorno al medico legale ho apprezzato molto la figura dell’ottantenne psichiatra Gabriel, scampato ai lager nazisti. Egli è un vecchio ebreo che Ardelia ha incontrato per caso e diventato come un padre.

Ho provato un’immediata simpatia per Ardelia Spinola, voce narrante del romanzo. Lei è una donna tra le donne mai superficiale sempre dalla parte dei più deboli.

“Quando finiscono le ombre” ha in copertina l’immagine di un gatto, elegante e solitario, attento e curioso, pronto a conoscere il mondo in cui, ovunque, si annida il male. Lei, Ardelia, mi ricorda proprio un felino, elegante nelle movenze e indipendente nella vita, misteriosa e carezzevole, saggia ma con un pizzico di follia.  E anch’io, curiosa come un felino, soddisferò la mia curiosità recuperando i restanti romanzi che vedono Ardelia Spinola protagonista assoluta di altre complicate investigazioni.

7 commenti:

  1. non ho mai letto nulla di quest'autrice, però come sa il genere rientra nelle mie corde!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche per me è stata una piacevole scoperta, cercherò di recuperare altri romanzi. Mi intriga il modo in cui Ardelia si lascia guidare dal suo intuito :)

      Elimina
  2. L'ho in attesa sul Kindle da un po', vedrò di leggerlo presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' una perfetta lettura per trascorrere qualche ora in piacevole compagnia :)

      Elimina
  3. Le tue letture sono sempre così interessanti, che mi fai venire una voglia tremenda di leggere tutto quello che leggi tu :D
    Mi incuriosisce un sacco questo personaggio donna e la vita che conduce.. Recupererò questo libro ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere vedere che abbiamo gusti molto simili. In effetti la vita di Ardelia, indipendentemente dal suo lavoro, è molto intrigante e nel prossimo libro lo diventerà ancor di più :)

      Elimina
  4. Ciao Aquila! Hai iniziato dalla fine, ma sei entrata nel vivo subito senza fatica appassionandoti a questo personaggio che vorrei tanto conoscere. Credo potrebbe piacermi, ma vorrei recuperare gli altri.
    Aspetto il tuo parere sul nordico di Bjork :-)

    RispondiElimina