lunedì 14 marzo 2016

RECENSIONE | “Segreto di famiglia” di Mikaela Bley

Buon dì cari lettori :) “Segreto di famiglia” è  un thriller presentato come “il libro dell’anno” e “il bestseller svedese diventato un caso mondiale”. Potevo mai resistere? Certamente no! 
Così ho iniziato a leggere questo romanzo pregustando una storia adrenalinica e ricca di emozioni. L’ho letto in due giorni. Non è sicuramente il massimo ma una giusta dose di intrecci psicologici lo rendono un thriller piacevole dai risvolti inaspettati.

Segreto di famiglia
Mikaela Bley (traduzione di  L. Raspanti)

Editore: Newton Compton
Pagine: 336
Prezzo:  € 12,00

Sinossi: A Stoccolma è un freddo e piovoso venerdì di maggio, quando la piccola Lycke, di soli otto anni, scompare improvvisamente nel centro della città.
La rete nazionale, la TV4, si lancia subito sulla notizia e manda sul campo un'inviata specializzata in cronaca nera: Ellen Tamm. Davanti alle prime indagini della polizia, i due genitori interrogati cominciano a darsi la colpa a vicenda. Il padre e la madre di Lycke sono separati ed è stata la nuova moglie del padre ad accompagnare Lycke all'ingresso dei campi di tennis, senza però scendere dalla macchina. Non si è così accorta che il centro fosse chiuso per ristrutturazione. La donna, madre a sua volta da poco, cerca di tutelare la propria serenità familiare, ma ci sono delle ombre nella sua testimonianza e i rapporti con il marito sembrano incrinarsi. Mentre la madre di Lycke non si dà pace e invoca un maggior aiuto delle forze dell'ordine, la tragedia incombe. Nel frattempo la reporter Ellen Tamm si impegna in una ricerca sempre più spasmodica, nonostante la corruzione della polizia, i sempre più strani comportamenti dei genitori di Lycke e le frecciate velenose dei colleghi. Ma ha deciso di fare di tutto per fronteggiare la situazione da vera professionista, perché questo caso le ricorda da vicino ciò che conosce troppo bene: segreti di famiglia, bugie, inganni che la obbligheranno a confrontarsi necessariamente con il suo doloroso passato, mentre le speranze di ritrovare la bambina scomparsa si assottigliano...

STILE: 7 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7

Stoccolma. In un freddo e piovoso venerdì di maggio, scompare improvvisamente la piccola Lycke, di soli otto anni. La polizia inizia le indagini e anche i giornalisti accorrono come api sul miele.

La rete televisiva tv4 manda sul campo Ellen Tamm, giornalista specializzata in cronaca nera. La bambina sembra esser svanita nel nulla. I genitori di Lycke, separati da tempo, raccontano le loro verità in cui s’incastra l’operato di Chloè, nuova moglie del padre della bambina. Apparenze e verità si scontrano inevitabilmente. Le prime tendono a inquinare i fatti, la verità, dolorosa e sorprendente, coglie tutti impreparati. Solo la tata Mona appare sinceramente addolorata per la scomparsa di Lycke. Man mano che i giorni passano le speranze di ritrovare la bambina scomparsa si assottigliano.
Per l’ennesima volta si rigirò nel letto. Dormire era impossibile. Le gambe non trovavano pace. Fissò la parete. Chiuse le palpebre, ma le riaprì dopo qualche secondo. Si tirò il cuscino sopra la testa, cercando di isolare le voci…

Perdono, sussurrò.

Le lacrime le scorrevano  lungo le guance mentre mormorava:

Prego te, Nostro Signore,

Dei bambini il protettore,

Pensa a chi così piccino

Nel mondo avvia il suo cammino, e la felicità affida al Divino.

La felicità viene e la felicità se ne va, pensa a chi mai amore riceverà.

PERSONAGGI, SPECCHIO DEI NOSTRI TEMPI
“Segreto di famiglia” è un romanzo che si basa su un delicato ingranaggio in cui i personaggi sono esempi di una società in continua evoluzione. Procediamo con ordine tenendo conto che i temi trattati nel romanzo sono attualissimi: la famiglia allargata, la depressione post partum, il senso di colpa, la solitudine, il diritto a una infanzia serena e felice. Tutto questo in un thriller? Si, miei cari lettori, questo e molto altro.

Lycke, la bambina scomparsa, ha otto anni. Frequenta una scuola privata. E’ introversa, non ha amici. I suoi genitori si occupano di lei a settimane alterne: sette giorni con la mamma e sette con il papà e la sua nuova famiglia.

Helena, madre di Lycke, è un agente immobiliare. Appare come una donna fredda, incapace di provare vere emozioni. Non ha superato la sofferenza per il divorzio dal marito e non ha mai affrontato la depressione post partum.

Harald, padre di Lycke, gestisce un albergo a conduzione familiare. Si è risposato con Chloé, da cui ha avuto un bambino. E’ un padre assente, non conosce realmente sua figlia, non si preoccupa per lei, non vede i suoi problemi.

Chloé è colei che ha accompagnato la bambina al centro sportivo , dove se ne sono perse le tracce. Non sopporta Lycke, la considera un pericolo in quanto trait d’union tra il marito e l’ex moglie. Prova per la piccolina un odio viscerale.

Ellen, giornalista di nera, si occupa del caso considerato, dal direttore della rete televisiva, “il genere di notizia per cui i telespettatori impazziscono. La sindrome della graziosa bambina scomparsa.”
Ellen ha un passato doloroso che la tiene prigioniera. Occupandosi di questo caso rivivrà il suo dramma.

La tata Mona, anziana signora prossima alla pensione, si occupa con amore di Lycke condividendo con lei sofferenze e solitudine. La bambina appare invisibile agli occhi dei genitori che invece d’amarla e proteggerla si rimpallano accuse e responsabilità.

PERCHÈ SI, PERCHÈ NO
“Segreto di famiglia” non è sicuramente un thriller che raggiunge momenti di insostenibile tensione anche se ben strutturato e dalla fluida lettura. I capitoli danno voce ai vari protagonisti che si mostrano in un gioco di specchi tra apparenze e verità. Il disagio esistenziale fa da sfondo all’intera vicenda resa ancora più amara dal cinismo dei giornalisti pronti a tutto pur di attirare l’attenzione degli spettatori e arrivare per primi a render noti eventuali sviluppi della storia. Come appassionata di thriller non posso che biasimare il comportamento della polizia, fin dall’inizio delle indagini appare evidente un modo di approcciarsi all’evento drammatico del tutto erroneo. I poliziotti chiedono ai genitori di Lycke se la bambina aveva dei programmi, se aveva l’abitudine di scappare. Mah! Novelli Sherlock Holmes cercasi. Come se ciò non bastasse l’autrice ci mostra anche alcuni poliziotti che s’inchinano al dio denaro. Corruzione dove dovrebbe regnare la giustizia.

Ogni personaggio mostra zone d’ombra nei suoi comportamenti. Nel corso del romanzo sono stati seminati numerosi indizi che fanno sospettare, a turno, di tutti. Io ho creduto spesso di aver individuato il colpevole, ho fallito miseramente.

Ho letto il romanzo con molta curiosità, volevo conoscere “il segreto di famiglia” a cui il titolo faceva riferimento. Ho dovuto aspettare un bel po’ prima di vedere la mia curiosità appagata. E’ un segreto che porta con sé un profondo e logorante senso di colpa. A chi appartiene questo segreto? Lasciamo un po’ di mistero e leggendo il romanzo capirete come gli scheletri negli armadi possano minare l’intera esistenza.

RIFLESSIONE
Man mano che procedevo nella lettura avevo la sensazione di trovarmi al cospetto di un libro apripista. Mi spiego.

La figura che emerge preponderante dalle pagine del libro è quella di Ellen. La scomparsa di Lycke appare un pretesto narrativo per presentare al lettore un personaggio complesso, dalle mille sfaccettature. Sicuramente ritroveremo la giornalista coinvolta in altre storie di cronaca nera. Spero che, nei prossimi romanzi sia data maggiore importanza all’indagine, quasi inesistente in questo primo caso, e mi piacerebbe poter conoscere meglio tutti i protagonisti implicati nella storia.

IN CONCLUSIONE
Ad essere sincera il finale mi ha spiazzato positivamente e mi ha dato l’opportunità di riflettere sui comportamenti umani. Il male si nasconde ovunque e può assumere forme impensabili.

In conclusione posso dirvi che “Segreto di famiglia” non è, per me, il libro dell’anno anche se ha un suo fascino che risiede nei temi affrontati e nelle motivazioni di taluni comportamenti. E’ un romanzo ben scritto e una piacevole lettura anche se non raggiunge i vertici del thriller altamente coinvolgente.

14 commenti:

  1. Ciao! Concordo con te su tutta la linea! Come lettrice mi è piaciuto, non si può dire che sia un libro che non coinvolge. Come blogger mi è piaciuto meno, mi aspettavo più tensione narrativa e il caso di Lycke non mi è sembrato al centro del libro ma piuttosto la protagonista Ellen, il suo passato e i suoi problemi!

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    1. Ciao Sara,evidentemente lo scopo della scrittrice era presentare ai lettori il personaggio di Ellen. Spero che nei prossimi romanzi emerga maggiormente il risvolto noir della storia con indagini più accurate e poliziotti capaci. Un caro saluto :)

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  2. la tua recensione ha confermato l'idea che mi ero fatta, un thriller senza infamia e senza lode...lo leggerò, perché l'ho ricevuto a sorpresa dalla ce e rimango curiosa di scoprire la storia :) a presto! :*

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    1. Ciao Stefania, il romanzo è scritto bene e permette una fluida lettura. Manca l'adrenalina e il coinvolgimento, leggerò con piacere la tua opinione :)

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  3. Mi fido del tuo giudizio, sei ferrata nell'esporre tutte le sfaccettature presenti in un thriller, mi hai fatta ricredere e forse una chance gliela concederò.

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    1. Ciao Cuore, non ti aspettare un thriller al cardiopalma ma una piacevole lettura che indaga nella psicologia umana. A presto :)

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  4. Ciao Aquila, non avevo fatto molto caso a questo romanzo, ora mi hai incuriosito, ma solitamente preferisco i thriller molto adrenalinici! Se mi cpaiterà lo leggerò, ma senza troppe aspettative! ^_^

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    1. Condivido, il thriller adrenalinico è una lettura perfetta :)

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  5. Lo vedo un po' ovunque ultimamente, ma per quanto riguarda questo genere mi fido solo del tuo giudizio ahahah

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    1. Se hai del tempo ti consiglio di leggerlo senza aspettarti, però, grandi coinvolgimenti :)

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  6. Ciao! Il libro mi ispira, però mi ricorda un po' 9 giorni che ho apprezzato molto. Lo terrò presente per il futuro =)

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    1. Ho anch'io il libro che hai citato, speriamo in una bella lettura :)

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  7. Ciao!!
    è la terza recensione che leggo di questo libro, e anche in questa il romanzo sembra aver deluso le aspettative.
    Pensare che dalla trama sembrava intrigante...
    una cosa positiva però c'è: più posto in lista per altri meravigliosi libri!! :D :D

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    1. Quando le aspettative sono alte la delusione è sempre in agguato :)

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