Carissimi lettori, la pioggia cade incessante da ieri.
L’arrivo della primavera sembra ancor lontano e io, per ingannare l’attesa, ho
deciso di leggere un romanzo ambientato in montagna. Tra piste da sci, impianti
di risalita, scuole di sci, si consumerà la prima inchiesta di un vicequestore
che possiamo definire “l’anima nera di Montalbano”.
Editore: Sellerio
Pagine: 278
Prezzo: € 13,00
Rocco Schiavone aveva una sua personalissima scala di valutazione delle rotture di coglioni che la vita insensibilmente gli consegnava ogni giorno. La scala partiva dal sesto grado, ovvero tutto ciò che riguarda i doveri casalinghi. Al settimo c’erano invece i centri commerciali, la banca, le poste, i laboratori di analisi, i dottori in generale con un’attenzione particolare ai dentisti, per finire con le cene di lavoro o con i parenti, che almeno quelli grazie a Dio se ne stavano a Roma. L’ottavo grado vedeva in primis il parlare in pubblico, poi le pratiche burocratiche di lavoro. Al nono i tabaccai chiusi, i bar senza l’Algida, e soprattutto gli appostamenti con agenti che non si lavavano. Poi per ultimo c’era il decimo grado della scala. Il non plus ultra, la madre di tutte le rotture di coglioni: il caso sul groppone.
Da questo primo approccio appare evidente che ci troviamo al
cospetto di un vicequestore molto particolare.
Rocco Schiavone è nato e cresciuto a Trastevere. Ama la sua
città, il clima dolce e temperato della capitale, il sole, il cielo stellato.
Odia la montagna, il freddo, la neve. In seguito a una condotta poco
cristallina, gli viene imposto un trasferimento punitivo in val d’Aosta.
Schiavone non riesce ad ambientarsi e dopo quattro mesi dal suo trasferimento
deve affrontare un’indagine per omicidio. Semisepolto in mezzo a una pista
sciistica sopra Champoluc, viene rinvenuto un cadavere. Anzi, i resti di un
cadavere poiché sul corpo è passato un “gatto delle nevi” in uso per spianare
la neve. Il vicequestore inizia le indagini che appaiono subito complesse.
Forse si tratta di una vendetta di mafia, di un delitto passionale, di debiti.
Pochi i testimoni, le loro deposizioni sono alquanto discordanti e gira che ti
rigira, nel paesino di montagna tutti sono parenti, a loro agio in quelle
straricche contrade, tra negozi ultracari, turisti, scuole di sci e ristoranti
dalla cucina divina. La ricerca del colpevole coinvolge il lettore in modo
pacato senza grandi colpi di scena e picchi adrenalinici. Il finale,
decisamente tradizionale, spiazza però per l’ambientazione in cui avviene.
L'ANIMA NERA DI MONTALBANO
Rocco Schiavone è un poliziotto che appare come un
concentrato di valori negativi. Pur vestendo l’uniforme è un uomo corrotto, ama
la bella vita, ha un concetto del tutto negativo delle donne, è cinico e odia
il suo lavoro. E’ violento, infedele, sarcastico. Ma non fatevi ingannare.
Schiavone ha talento. Osserva, interroga, indaga a modo suo. Sa far bene il suo
lavoro anche se non è un brav’uomo. Se
Montalbano è il paladino della giustizia, Schiavone è l’antieroe.
HO BEN COMPRESO?
Ho iniziato la lettura di questo giallo senza conoscerne la
trama. Quando mi sono imbattuta nei primi comportamenti sospetti del
vicequestore mi sono molto meravigliata. Alcune volte ho riletto la pagina per
esser sicura di aver ben compreso. Mi sono resa cosa che il personaggio che si
andava delineando, fin dall’inizio, era una figura complessa che dalla
negatività traeva la sua forza. Schiavone prova una profonda antipatia verso i
luoghi comuni che lo circondano. I suoi comportamenti creano una difesa contro
il male peggiore, la morte. La sua personalità ricca di imperfezioni diventa il
punto di forza delle indagini che riescono a sbrogliare le matasse più
contorte. Così descritto Schiavone appare un uomo duro poco incline alle
emozioni tuttavia egli racchiude, in fondo al cuore, un passato che per lui
vive ancora nel presente.
Il passato è un morta il cui cadavere non la smette mai di venirti a trovare. Di notte come di giorno. E la cosa ti fa pure piacere. Perché il giorno che il passato non dovesse più farsi vivo a casa tua, significa che ne fai parte. Sei diventato passato.
AMORE O ODIO?
“Pista nera” è un
romanzo caratterizzato da una scrittura scorrevole, ironica, essenziale. La
storia è sostenuta da un buon ritmo e l’intreccio, non originalissimo, appaga
la curiosità del lettore. Ancora non ho deciso se amare o odiare il personaggio
di Rocco Schiavone. In lui ci sono tanti lati negativi che forse nascondono un cuore
imbrigliato in un passato tragico che mi piacerebbe scoprire completamente. La
serie dedicata al vicequestore Rocco Schiavone è costituita da più libri che
devo recuperare per farmi un’idea completa del protagonista. Nel frattempo lo
promuovo con sufficienza.
non parliamo di pioggia, non smette un attimo di scendere >_<
RispondiEliminala cosa positiva è che non va di mettere il naso fuori cassa quando piove, il che significa LEGGERE LEGGERE LEGGERE :D
non conoscevo questa serie e questo vicequestore.
E' un genere che mi attira, del resto amo alla follia montalbano.
a scoraggiarmi un po' è il discorso della serie, ma immagino che comunque ogni libro si possa leggere a sè, quindi magari dovrei cimentarmi con questo personaggio.
Vedremo ... ^_-
Ciao Angela, mi piace vedere nella pioggia un motivo in più per rimanere in casa a leggere:) Questa serie è composta da volumi indipendenti l'uno dall'altro che si possono leggere a sé. Anch'io adoro Montalbano, il lunedì sera è dedicato interamente a lui:)
EliminaUn libro che anch'io ho trovato piacevole, sebbene abbia odiato il protagonista!
RispondiEliminaSul finale ha preso qualche punto, ma non ce l'ho fatta proprio a farmelo piacere >.< Probabilmente leggerò il prossimo della serie anche se non ho trovato ancora il momento giusto :)
Leggerò anch'io il prossimo volume per capire meglio se odiare o meno il protagonista :)
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