martedì 25 ottobre 2022

RECENSIONE | "La biblioteca segreta di Einstein" di Fabio Delizzos

Dopo il successo del romanzo “L’inganno Machiavelli”, Fabio Delizzos torna nelle librerie con “La biblioteca segreta di Einstein”, Newton Compton Editori.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
La biblioteca segreta di Einstein
Fabio Delizzos

Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo: € 9,90
Sinossi

Autunno 1921. Il celebre fisico Albert Einstein arriva in Italia per tenere una serie di conferenze, ma il soggiorno non comincia sotto i migliori auspici: alcuni suoi appunti vengono rubati dalla casa della sorella a Fiesole, mentre nel Paese si sta diffondendo un forte antisemitismo, alimentato dalla pubblicazione dei controversi Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Nello stesso periodo, una serie di strani omicidi sconvolge Bologna. Ciò che lascia perplesso l’investigatore capo Leonida Pardo, chiamato a indagare, sono alcuni dettagli inspiegabili: un giornale datato 1945 nella tasca della prima vittima, la formula “E=mc2” scritta sul corpo della seconda, una banconota sempre del 1945 recapitata a un giudice... Cosa significa tutto questo? È possibile che i crimini siano in qualche modo legati a Einstein e alle sue scoperte? Lo scienziato e l’investigatore uniranno le forze per risolvere il sanguinoso enigma. Un rompicapo che sembra sfidare le leggi del tempo e della fisica, e che pare affondare le radici in un segreto sepolto nel passato di Einstein…


Forse vi deciderete a credere a quel che vi dico: io ho portato con me dal futuro questo calendario e questo biglietto da dieci lire. Sono stato là, nell’anno 1945, e ho solcato il mare del tempo con una macchina inventata, neanche a dirlo, da ebrei. Tutti devono sapere: il nostro futuro prossimo è dominato da Serpente Simbolico. Cambiare il presente è il solo modo per avere un domani libero dal subdolo nemico ebreo.

Autunno 1921.

Il celebre fisico Albert Einstein arriva in Italia per tenere una serie di conferenze, ma il soggiorno non comincia sotto i migliori auspici: alcuni suoi appunti vengono rubati dalla casa della sorella a Fiesole, mentre nel Paese si sta diffondendo un forte antisemitismo, alimentato dalla pubblicazione dei controversi “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”. Il famigerato libro, un falso storico compilato dalla polizia segreta zarista, narra la cospirazione ebraica per il dominio della Terra attraverso società segrete, finanza e mass media. Nel libro gli ebrei vengono indicati come i responsabili del male in tutto il mondo. Il testo chiave della propaganda antisemita ispirò Hitler nella pianificazione dello sterminio degli ebrei.

Nello stesso periodo, una serie di strani omicidi sconvolge Bologna. Ciò che lascia perplesso l’investigatore capo Leonida Pardo, chiamato a indagare, sono alcuni dettagli inspiegabili: un giornale datato 1945 nella tasca della prima vittima, la formula “E=mc2” (La formula che stabilisce la relazione tra l’energia e la massa di un sistema fisico) scritta sul corpo della seconda, una banconota da dieci lire sempre del 1945 recapitata a un giudice.

Cosa significa tutto questo? È possibile che i crimini siano in qualche modo legati a Einstein e alle sue scoperte? Lo scienziato e l’investigatore uniranno le forze per risolvere il sanguinoso enigma. Un rompicapo che sembra sfidare le leggi del tempo e della fisica, e che pare affondare le radici in un segreto sepolto nel passato di Einstein.

“La biblioteca segreta di Einstein”, rispetto ai precedenti romanzi di Delizzos, è un romanzo ambientato in un’epoca molto più recente e con temi nuovi come l’antisemitismo e gli effetti devastanti della Grande Guerra che causò milioni di morti oltre alla devastazione materiale ed economica di interi continenti. È importante ricordare che il conflitto e la pace controversa che lo seguì lasciarono un’eredità che contribuì alla nascita di ideologie totalitarie, come il fascismo e il nazismo, e aprì le porte alla Seconda Guerra Mondiale e all’Olocausto.

In quel clima di fermento politico un assassino firmava i propri omicidi con la formula della relatività. Leonida Pardo, durante i primi passi dell’indagine, pensava che gli omicidi fossero stati commessi da un uomo o una donna che la Grande Guerra aveva cambiato.

La Grande Guerra aveva ucciso, insieme alle persone, anche l’ottimismo, la fiducia nel valore dell’individuo, la tolleranza, la razionalità… cose che, rispetto agli edifici bombardati, erano difficili da ricostruire. Forse chi aveva ucciso era il risultato di tutto questo. Solo uno dei tanti frutti avvelenati prodotti dalla guerra.

Pardo è un investigatore deciso, coraggioso che “nel marciume del mondo si sente a casa”. La sua determinazione sarà l’arma vincente per risolvere un mistero che si infittisce scivolando tra i meandri dello Spazio e del Tempo.

Il tempo è un’illusione. Sei tu a fare il tempo, sono i sensi le sfere dell’orologio. Ferma il bilanciere, e il tempo non c’è più. Non contare l’eternità come annoluce dopo anno. Un passo attraverso quella linea chiamata tempo, ed ecco l’eternità.

Non sarà facile conciliare l’equazione della relatività ristretta di Einstein con gli omicidi e i simboli che fanno della scena del crimine un linguaggio cifrato che indica la fine di un percorso. Pardo dovrà ricostruire quel percorso per capire da dove l’incubo abbia avuto origine.

Affascinante è scoprire come, con il naturale fluire degli eventi, il lettore avrà a disposizione molte informazioni e assisterà a una storia che vede prevalere l’azione ma che porta a profonde riflessioni. Il vero mistero in questa storia è quello della natura umana, dell’amore, dell’odio, della follia. Incontreremo personaggi spietati guidati dal Male che dovranno affrontare le forze del Bene e non sempre lo scontro sarà equo.

Per sollevare il velo del mistero, occorrerà un’indagine non scevra da pericoli e l’investigatore Pardo avrà un bel da fare a scoprire e a collocare le tessere del mosaico. Per affrontare il Male occorre essere decisi e coraggiosi affrontando di petto gli eventi perché, se l’umanità vuol sopravvivere, c’è un solo possibile vincitore.  

“La biblioteca segreta di Einstein” è un libro che riesce a fondere thriller, Storia, scienza e religione. Un viaggio affascinante dove i dati scientifici sono veri ma innestati su una storia romanzata. Una buona storia, scritta bene, con personaggi, reali e immaginari, che interagiscono perfettamente tra loro. Basti pensare alla determinazione di Pardo e alla simpatia e semplicità di Einstein. Insieme formeranno una coppia investigativa di tutto rispetto. Ognuno eccelle nel suo campo, insieme sono una forza.

Ho molto apprezzato la Nota Dell’Autore che racconta al lettore alcuni elementi di verità contenuti nel libro, separandoli con chiarezza dalla finzione letteraria.

Sicuramente questo romanzo sarebbe piaciuto a Einstein che scrisse:

L’immaginazione è più importante della conoscenza. Perché la conoscenza è limitata, mentre l’immaginazione abbraccia il mondo intero.

Tutti noi dobbiamo sapere, in questi tempi così difficili, dove andare e cosa vogliamo realmente fare. Pardo, nel romanzo, troverà la sua strada al fianco della donna amata. Forse per noi sarà più difficile, ma unendo curiosità, immaginazione e consapevolezza possiamo trasformare il mondo in un luogo migliore, parola di Albert Einstein.

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