giovedì 13 ottobre 2022

RECENSIONE | “Follia” di Patrick McGrath

Se con la lettura cercate tensione, atmosfere cupe e non avete paura di guardare nell’animo umano, “Follia” di Patrick McGrath (Adelphi, traduzione di Matteo Codignola) è la storia che fa per voi perché narra di ossessioni, di dipendenza affettiva, di menzogne e di autodistruzione. È una storia d’amore che scivola verso la follia con venature neogotiche e vicende passionali e drammatiche che tolgono il fiato e fanno battere forte il cuore. Per incuriosirvi ancor di più, vi dirò che si tratta di una storia d’amore tra la moglie di uno psichiatra di un manicomio criminale e un detenuto per uxoricidio. Il tutto sarà narrato da un altro psichiatra dello stesso ospedale. 

STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 8
Follia
Patrick McGrath

Editore: Adelphi
Pagine: 296
Prezzo: € 13,00
Sinossi

Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta.



Le donne romantiche non pensano mai al male che fanno in quella loro forsennata ricerca di esperienze forti. In quella loro infatuazione per la libertà.

Inghilterra 1959. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra, il dottor Cleave, comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera. Si tratta della passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, uno scultore che in un impeto di follia ha ucciso a martellate la moglie e ne ha mutilato il cadavere. Stella, ossessionata dall’amore per Edgar, difenderà tenacemente l’uomo che ama nonostante il sorgere di nuovi segni di squilibrio.

Stella è una donna affascinante, inquieta e insoddisfatta  dalla vita matrimoniale noiosa e prevedibile che conduce con il marito Max, uno psichiatra ambizioso, brillante nel lavoro ma freddo e distanziante nel privato. La coppia ha un figlio, Charlie.

Quando la relazione tra Stella ed Edgard viene scoperta, lo scandalo è inarrestabile e l’inganno erode l’integrità del matrimonio. Il conformismo di Max gli impone di perdonare la moglie per salvare le apparenze. Stella rifiuta questo compromesso, non accetta le regole e respinge l’etica dei benpensanti, non vuol tornare a recitare la parte della famiglia felice e va a vivere con Edgar che è fuggito dal manicomio. Per la prima volta Stella si sente libera, sessualmente e mentalmente, passa da una sbronza all’altra e resta giornate intere a letto con Edgar che la comprende profondamente.

Per la prima volta Stella sentiva che era valsa la pena di saltare nel vuoto, perché alla fine avrebbero trovato il posto sicuro dove amarsi senza paura. E fu in quello spirito che fecero l’amore: senza paura, liberamente, mentre i treni rombavano sul viadotto nella notte. E Stella lo fece ridendo, gridando, urlando al magazzino intero tutta la vita che aveva dentro.

La patologica gelosia di Stark, pian piano, riemerge e i suoi occhi si riaccendono di follia. Ben presto però in Stella si palesano segni di squilibrio, tanto che quando il figlio annega sotto i suoi occhi nelle acque di un lago, durante una gita scolastica, lei rimane del tutto inerte, non chiama aiuto né cerca di salvare il figlio. È allora che Max decide di rinchiuderla nel manicomio dove lavorava affidandola alle cure del dottor Peter Cleave. Questo sarà l’inizio della fine. Lascio a voi scoprire l’evolversi degli eventi ma preparatevi a scoprire come “Follia” non sia solo una storia d’amore, è anche la storia di un’ingiustizia sociale: il potere psichiatrico di classificare un individuo e diagnosticare misteriose malattie mentali, riducendo il paziente a qualcosa di meno di un essere umano.

“Follia” è un romanzo profondo scritto in modo superbo, abilmente costruito con personaggi ambigui che celano una perturbante psicologia. I caratteri si fronteggiano inizialmente nella luce della ragione, poi, oltrepassare il confine fra normalità e aberrazione, è un attimo, cadono nel baratro buio della follia. Stella è soffocata dalla solitudine, ha fame d’amore e ciò la spinge verso l’infelicità. Le tre figure maschili (il marito, l’amante, lo psichiatra) orbitano intorno a Stella e tutti sono affetti da una forma di follia che non è solo quella patologica ma riguarda anche i comportamenti delle persone normali in un ambiente ostile come la società quando reprime e deteriora molti dei loro istinti. Il matrimonio con Max aveva imboccato il viale della castità e Stella sente dentro di sé un vuoto che solo Edgar riesce a colmare. Quindi Stella si crea un mondo irreale in cui rifugiarsi per poter vivere il suo legame con Edgar, per poter vivere quelle emozioni forti che sono diventate il suo nutrimento per vivere. In fondo, nessuno degli uomini che ho citato in precedenza l’hanno veramente amata e capita.

Max è ambizioso, freddo, succube dell’orrenda madre, che osteggia in tutti i modi le capacità sociali della nuora. Per l’uomo la sua rispettabilità borghese viene prima di tutto e tutti. Non ha mai capito nulla della moglie e ha il controllo quasi totale sul proprio mondo.

Edgar è un uomo che usa la sua notevole sensualità come strumento di controllo.  Manifesta spesso segnali di morbosa gelosia che sfociano in atti di violenza. Eppure riesce ad accendere il desiderio in Stella. Lui, artista mediocre, cupo e pericoloso, riaccende in Stella quel fuoco che la freddezza del marito aveva spento da molto tempo. Per Edgar, Stella è la vittima perfetta delle sue ossessioni e inizia, nella casa dove si nascondono dopo la fuga, a plasmare una testa d’argilla che riproduce i lineamenti di Stella. L’opera diventa una trasposizione dei sentimenti sempre più oscuri e tormentati che l’artista prova per la sua amante.

Non si dà creazione senza sofferenza, e la grande arte nasce solo da grandi sofferenze, non è così?

Il dottor Cleave, la voce narrante, è il personaggio che riserva le maggiori sorprese, lui esercita il controllo sugli altri è un manipolatore che abusa del suo potere. Racconta la Storia di Edgar e Stella come vuole, forse omette particolari o sottintende cose o mente. Noi lettori possiamo accettare la sua verità o sbirciare tra le righe alla scoperta di una verità più complessa e mostruosa. Cosa nasconde Cleave dietro la sua maschera di distacco professionale? L’inevitabile, scandalosa e befferda verità sarà molto diversa da quella che eravamo stati indotti a immaginare.

Le storie d’amore catastrofiche contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni. Si tratta di relazioni la cui durata e la cui intensità differiscono sensibilmente, ma che tendono ad attraversare fasi molto simili: riconoscimento, identificazione, organizzazione, struttura, complicazione, e così via. La storia di Stella Raphael è una delle più tristi che io conosca.

“Follia” è un piccolo gioiello, una storia perturbante, tra passioni e inquietudini. È la storia di due amanti maledetti che pur di stare insieme sfidano il disprezzo del mondo forti della loro passione. Una lettura mozzafiato che affascina e turba fin dalle prime righe con una meravigliosa indagine psicologica perché c’è immediatamente una distinzione tra chi è pazzo e chi non lo è. Tale distinzione si sgretola pian piano, emerge un’amara verità: l’amore è follia e tutti abbiano in noi un briciolo di pazzia. Alla fine del libro viene da chiedersi se la follia, che percorre il romanzo, è solo nell’amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell’occhio clinico di chi ce lo racconta.

“Follia” è un viaggio nella psiche umana custode di una fiammella di follia pronta a divampare all’improvviso. Tutti sono in qualche modo prigionieri: si può essere prigionieri in un carcere o in un manicomio fatto di mattoni e si può essere chiusi in gabbie sociali. Nessun personaggio ha la coscienza pulita. Il potere distruttivo della passione idealizzata  porterà effetti devastanti. Qualunque forma di dipendenza non è mai amore. L’amore vero non distrugge ma è facile scambiare la gelosia e l’ossessione di un uomo per amore.

Stella sapeva che il filo non si era spezzato, sentiva che anche nelle sue peggiori crisi di gelosia Edgar non aveva smesso di amarla, che la sua passione era solo confusa e deviata, come se fosse stata infilata a forza in qualche oscuro cunicolo da cui era riemersa mostruosa e irriconoscibile. E quel cunicolo era la sua malattia.

Nell’oscurità dei falsi sensi di colpa e dell’incertezza psicologica si nasconde una verità terribile. Stella si rifiuta di vedere i propri errori e i pericoli insiti in una relazione con un uomo paranoide.

Seguire la storia di Edgar e Stella è come assistere a un gran esperimento della psiche umana addentrandoci nei labirinti più profondi della mente, nell’ossessione di un amore che nasce dal caos delle passioni. Con i personaggi si crea subito un legame empatico e mi sono ritrovata a riflettere quanto la normalità sia una maschera. È difficile capire chi, in questo romanzo, non racchiuda in sé una piccola scintilla di follia segreta. Anche il mondo delle scienze è disseminato di luoghi oscuri e illuminati dove coesistono in bilico il senso della follia e della ragione. Tra i due antipodi c’è una zona grigia con atmosfere sospese che si alternano tra possibili esperimenti relazionali, passioni, giochi di seduzione, dramma e gioco della finzione.

“Follia” è un romanzo raffinato, crudele, un’acutezza dei sensi che intrappola due povere anime nel proprio personale inferno. Un inferno in cui va in scena il duello tra istinto e ragione, tra caso e destino, tra mente e  follia. E la follia ci riserverà grandi sorprese.

2 commenti:

  1. ciao Aquila!
    lo lessi qualche annetto fa, spinta dalle innumerevoli recensioni positive e dall'argomento in sè (sono sempre stata attratta dai romanzi in cui il mondo psichico, nel suo essere tanto meraviglioso quanto complesso, è protagonista al pari dei personaggi) e devo dire che ne trassi un parere discordante, nel senso: da una parte mi affascinarono l'aspetto psicopatologico della storia di Stella e questo amore malato con e per edgar..., dall'altra però non sono riuscita a empatizzare con lei, con i suoi tormenti... e anzi, confesso di aver provato sensazioni sgradevoli verso questa donna.
    Cionondimeno, non possono non concordare che sia un romanzo notevole, un "gioiellino" letterario.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. L' empatia nasce, per me, dal considerare i personaggi come pedine di un gran esperimento psichiatrico che induce a determinati comportamenti sotto la spinta emotiva di situazioni e informazioni create da chi ha un ruolo importante nello studio della psichiatria. Tutti i personaggi hanno qualcosa di "folle" e il finale è l'emblema di una ricerca diventata ossessione. Un caro saluto :)

      Elimina