In libreria da oggi 14 gennaio “Potenza e bellezza. Cronache da Roma e da Parigi (1796- 1819)”, il nuovo libro di Elido Fazi, prima uscita del 2021 della Fazi. Questo romanzo ricostruisce un periodo importante per l’Italia e gli Italiani. L’arrivo in Italia di Napoleone si intreccia alle vicende di due famiglie marchigiane che si ritroveranno a fare i conti con la grande Storia.
STILE: 9 | STORIA: 8 | COVER: 8 |
Elido Fazi
Questa è la storia di Monaldo e Costantino, Giacomo e Giacomino, dell’ascesa e del declino di Napoleone I e Gioacchino. Inizia a Bologna in un’afosa giornata di giugno dell’anno 1796.
Due uomini s’incontrano a Bologna, all’Osteria dell’Orso Bruno, per combinare un matrimonio. Il primo è Costantino, inquieto agricoltore del Piceno, che oltre a essere un sensale di nozze produce fucili e sciabole. Il secondo è Monaldo, giovane conte di Recanati, ingenuo e ben educato, che aspira a metter su famiglia e a coltivare i suoi studi. Intanto la città è in fermento per l’arrivo di un certo Bonaparte, il “generalino francese” che a soli 26 anni ha già sconfitto i Piemontesi e gli Austriaci. L’Italia è divisa e fragile. L’ennesimo invasore cela, dietro la bandiera della “Libertà”, il desiderio di conquista. I Francesi arriveranno anche nelle Marche? E chi difenderà il papa? Costantino è pronto all’azione arruolando un piccolo esercito di insorgenti tra i montanari della sua terra. Monaldo è più cauto, entrato a far parte del Consiglio Comunale di Recanati, desidera solo salvaguardare la sua famiglia e la sua città. La guerra travolge tutto e tutti, sconvolge l’assetto politico dell’Europa e anche la quiete delle Marche è spazzata via dall’arrivo dei francesi. Anche i figli di Costantino e Monaldo, che hanno lo stesso nome di battesimo, saranno coinvolti dalla guerra. Il primo Giacomo è ardimentoso come il padre, entrerà nella resistenza e combatterà contro l’invasore. Mentre il secondo Giacomo, geniale fin dall’infanzia, è destinato a lasciare il segno nella letteratura italiana e nel pensiero politico del suo tempo.
Ho letto “Potenza e Bellezza” con molto interesse guidata dall’elegante e sicura penna di Elido Fazi. Lo scrittore narra due storie parallele che, a capitoli alterni, seguono la parabola di Napoleone tracciando un ritratto appassionato delle Marche e della sua gente. Napoleone viene descritto non solo come un valente combattente ma viene dato risalto all’uomo che si nasconde all’ombra dell’Imperatore. Le sue ossessioni ne facevano un uomo malinconico ed egocentrico, un po’ complessato, sognatore, era un uomo dalle mille contraddizioni. Tenne in pugno l’Europa, in Italia arginò le armate austriache che minacciavano i confini francesi per mettere fine alla Repubblica. Mise rapidamente in fuga gli eserciti austro-piemontesi e si impadronì di tutta l’Italia settentrionale e centrale. In molti videro in Napoleone il tanto atteso liberatore, ma ben presto le loro aspettative furono deluse. Dopo numerosi saccheggi di beni e opere d’arte, Napoleone se ne tornò in Francia da conquistatore. Le gesta del generale che si autoincoronò imperatore di Francia, vengono narrate fino al declino. Inebriato del suo successo, Napoleone si sentiva invincibile e la sua perenne sete di conquista lo portò contro l’immenso Impero Russo. Fu l’inizio della fine. Così circondati da questa suggestiva cornice storica, possiamo tornare indietro nel tempo con la nostra immaginazione e guidati da Monaldo scopriremo cosa comportò la presenza di Bonaparte in territorio marchigiano. Personalmente di Monaldo non conoscevo quasi nulla. Padre di Giacomo Leopardi, Monaldo vive inizialmente una tranquilla vita di provincia, fra un matrimonio annullato all’ultimo momento, pagò una cospicua penale, e uno concretizzatosi con Adelaide Antici, donna di forte responsabilità. Nel 1798, dopo l’invasione dei Francesi e l’occupazione dello Stato della Chiesa, egli si trovò coinvolto nella politica attiva. Ebbe a che fare con una banda di controrivoluzionari, che definì briganti, ma che liberarono, anche se per breve tempo, Recanati. Per pochi giorni divenne governatore ma capì subito la provvisorietà di tale situazione. Al ritorno dei Francesi accaddero molti spiacevoli eventi che lascio a voi scoprire
“Potenza e Bellezza” è un libro che si legge con piacere. L’autore è capace di coinvolgere il lettore tanto nei grandi avvenimenti della Storia quanto nelle faccende private dei vari personaggi e delle loro famiglie. Napoleone incarna la sete di comando, il bisogno di conquista, la Potenza. Mentre l’Imperatore combatte le sue guerre sui territori da sottomettere, Monaldo fa le sue battaglie a Recanati nel campo della Conoscenza, della Cultura e della Bellezza. Apre agli amanti della lettura di tutte le Marche, la sua biblioteca privata con più di diecimila volumi. La potenza degli eserciti francesi si fronteggia con la bellezza della natura, della poesia, dell’arte. Per noi sono i beni più preziosi da custodire gelosamente perché, come scrive Giacomo Leopardi a soli 17 anni, nell’ Orazione per la liberazione del Piceno scritta per la sconfitta di Murat e per il ritorno nelle Marche del dominio pontificio:
Se questo fosse vero, e cioè che il paradigma per valutare la felicità degli Stati è la Bellezza e non la Potenza, probabilmente non esisterebbe al mondo un popolo più felice di quello degli italiani.
“Potenza e Bellezza” è un immersione in avvenimenti noti e meno noti che hanno dato vita a pagine di Storia disseminate di drammatiche situazioni. Strategie militari e di vita creano attesa e partecipazione emotiva aprendo a una lettura appassionante di epoche lontane. Ciò aiuta a conservare una memoria storica che si nutre dell’immaginazione che nasce dalle parole.
mi piacciono i romanzi che intrecciano vicende personali e famigliari con i grandi fatti storici.
RispondiEliminaCover molto carina e accattivante, e mi pare di dedurre dalle tue parole che lo sia anche la trama.
Sì, mi ha intrigato molto conoscere la vita di Monaldo Leopardi e vedere come la Storia s'intrecci con le vicende personali in un continuo cambiamento di ruoli :)
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