giovedì 16 maggio 2019

RECENSIONE | "Evelina" di Fanny Burney

Cari lettori, grazie alla Fazi Editore esce oggi nelle librerie italiane “Evelina” di Fanny Burney, una delle madri del romanzo inglese, che con la sua opera ha ispirato autori come Jane Austen e William Makepeace Thackeray. Pubblicato anonimamente per la prima volta nel 1778, il romanzo ottenne un notevole successo e portò all’autrice una fama immediata grazie al suo stile unico e alla sua vis comica. 

STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
Evelina
Fanny Burney (traduzione di C. Vatteroni)

Editore: Fazi
Pagine: 535
Prezzo: € 20,00 
Sinossi
Figlia non riconosciuta di Lord Edmon, Evelina viene allevata in campagna sotto le amorevoli cure del reverendo Villars. A diciassette anni, invitata da alcuni amici a Londra, viene introdotta alla vita mondana e ai divertimenti dell'epoca. Ed è proprio durante una festa da ballo che la giovane conosce Lord Orville, uomo nobile e saggio. Il rapporto tra i due, condito da inevitabili incomprensioni ed equivoci, attraversa tutte le tappe dell'interesse, dell'amicizia e, infine, dell'amore. In parallelo, scorre la travagliata vicenda del riconoscimento legale di Evelina da parte di Lord Belmont. Esortata dal suo benefattore, Mr Villars, alla prudenza e al giudizio, ma anche alla forza d'animo e alla fermezza, Evelina matura una visione del mondo più consapevole e si avvia alla scoperta di se stessa e, finalmente, alla felicità.



In realtà penso che ci dovrebbe essere un libro delle regole e delle usanze à la mode, regalato a tutte le fanciulle al momento della presentazione in società.
Evelina è la figlia naturale di un nobile inglese dissipato. La sua nascita in circostanze dubbie l’ha costretta a crescere in una situazione di isolamento rurale. A prendersi cura di lei è il reverendo Villars. All’età di diciassette anni, la ragazza, dal cuore sensibile e dalla mente virtuosa, è invitata da alcuni amici a Londra e viene introdotta alla vita mondana e ai divertimenti dell’epoca. Dall’ignoranza delle formalità e dall’inesperienza dei costumi del mondo, nascono tutti i piccoli malintesi che la storia narra. La giovinetta, di gran bellezza, avrà molti corteggiatori che si mostrano galanti ma non si fanno scrupolo di  danneggiare la reputazione della ragazza.
Finisco sempre coinvolta in qualche situazione imbarazzante o problematica a causa della mia sventatezza.
Durante una festa da ballo la giovane conosce Lord Orville, uomo nobile e saggio. Il rapporto tra i due sarà inizialmente difficile a causa di inevitabili incomprensioni ed equivoci, poi giungerà l’amore ad appianare ogni divergenza.
Sono nuova al mondo e non avvezza ad agire autonomamente: le mie intenzioni non sono mai volontariamente colpevoli e tuttavia sbaglio sempre.
Evelina, prima insicura e ansiosa, imparerà a districarsi nelle pieghe della società del diciottesimo secolo e verrà esortata, dal suo benefattore, alla prudenza e al giudizio. A lei verranno inflitte cocenti umiliazioni ma con l’esperienza la ragazza conoscerà meglio il mondo che la circonda e riuscirà ad avere più fiducia in se stessa conquistando, finalmente, la felicità.

Con questo romanzo epistolare l’autrice descrive con ironia e lucidità i pregiudizi e le convenzioni che dominano la società dell’epoca, affidando il compito allo sguardo ingenuo e alla sensibilità della protagonista.

“Evelina”, romanzo piacevole e divertente, è la storia dell’ingresso di una giovane donna nel mondo. All’inizio la forma epistolare mi ha un po’ destabilizzata creando un po’ di confusione ma alimentando la mia curiosità. Poi mi è piaciuto il connubio tra realtà e finzione che trova nella lettera un mezzo immediato per esprimere i punti di vista e le emozioni di chi scrive. È immediata, infatti, la conoscenza degli eventi e degli stati d’animo nel momento in cui si verificano. Si crea così un vero e proprio dialogo, ricco di particolari, tra i vari personaggi del romanzo. Ciò mi ha coinvolta nella lettura permettendomi d’immedesimarmi con le varie voci del carteggio e mi ha dato la possibilità d’osservare da vicino la crescita interiore di Evelina.

La protagonista deve imparare a difendersi da una società pronta a rovinare la sua reputazione. I suoi pensieri, le sue riflessioni scaturite da eventi negativi, i suoi errori creano un tessuto narrativo solido e dai molteplici aspetti. La prosa è curata ed elegante, i personaggi sono molti e alcuni molto divertenti. La trama è veloce. La lettura si arricchisce di un’analisi spietata della società del diciottesimo secolo. Con gentiluomini, alcuni privi di eleganza interiore, e intrighi che si rubano vicendevolmente la scena, “Evelina” è un romanzo sincero e sorprendente in cui i destini si incrociano in una “selva oscura” che tutti chiamiamo “società”.

1 commento:

  1. Un classico che penso proprio potrebbe piacermi, per la vena ironica e soprattutto se ad esso si sono ispirati autori come la austen,che mi piace.
    Buona serata :)

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