lunedì 13 maggio 2019

RECENSIONE | "Il mistero del cadavere sul treno” di Franco Matteucci

Carissimi lettori, inizio una nuova settimana proponendovi la lettura di un giallo caratterizzato da una narrazione appassionante tra intrighi di paese, abitanti votati al silenzio e personaggi bizzarri. Si tratta dell’ennesima indagine dell’ispettore Marzio Santoni nato dalla fantasiosa penna di Franco Matteucci. Il nuovo romanzo “ Il mistero del cadavere sul treno” è nelle librerie dal 2 maggio 2019, Newton Compton Editore.

STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 6
Il mistero del cadavere sul treno
Franco Matteucci

Editore: Newton Compton
Pagine: 252
Prezzo: € 9,90
Sinossi
La neve fiocca su Valdiluce e sui tanti segreti che non danno pace all'ispettore Marzio Santoni e al suo fedele assistente Kristal Beretta. La morte della diciassettenne Franca Berti, sensitiva capace di parlare con gli alberi, è stata davvero provocata dalla malattia? L'eccentrico marito, Alain Bonnet, insegnante di Forest Therapy, ovvero l'arte di connettersi con la natura attraverso i cinque sensi, è un santone, un ciarlatano o un assassino? Da giorni, poi, le anziane spione del paese spettegolano di quell'uomo strano, un ingegnere venuto da fuori, che non dà confidenza a nessuno ma che sembra avere un solo scopo: seguire come un'ombra la povera e ignara Olimpia Carlini, impiegata delle poste... Intanto, in occasione della coppa del mondo di sci, la vecchia locomotiva a vapore è stata rimessa in funzione e, dopo cinquant'anni, tornerà a percorrere la ferrovia panoramica per un viaggio mozzafiato. Ma la festa per la corsa inaugurale sarà funestata da un orribile delitto. Le indagini non saranno facili, per Lupo Bianco, perché ogni indizio mostra solo una piccola porzione della verità e il quadro d'insieme appare sfuggente come lo sbuffo del treno che si disperde in lontananza tra i monti innevati.






Nascoste dalle tendine di pizzo delle finestre, le anziane spione del paese si erano subito concentrate su quell’uomo stravagante che aveva trascorso più di un’ora immobile di fronte all’ufficio postale. Ciò che più le aveva insospettite era il fatto che lo sconosciuto avesse atteso e poi pedinato Olimpia Carlini, una delle donne meno appariscenti di Valdiluce, dalla vita scialba e appartata.
L’ispettore Marzio Santoni, detto Lupo Bianco, e il suo fedele assistente Kristal Beretta, cioccolatino dipendente, dovranno indagare su crimini orribili che sconvolgono la quiete gelida di Valdiluce. La morte della giovanissima Franca Berti, sensitiva capace di parlare con gli alberi, è stata davvero provocata dalla malattia? L’eccentrico marito, Alan Bonnet, insegnante di Forest Therapy, ovvero l’arte di connettersi con la natura attraverso i cinque sensi, è un santone, un ciarlatano o un assassino? Chi è quell’uomo strano, venuto da fuori, che non dà confidenza a nessuno ma che segue come un’ombra la povera e ignara Olimpia Carlini? Intanto, in occasione della coppa del mondo di sci, la vecchia locomotiva tornerà a percorrere la ferrovia panoramica per un viaggio mozzafiato. Purtroppo un orribile delitto sconvolgerà la quiete del paesino di montagna e Lupo Bianco  dovrà ricomporre il puzzle della verità frantumato in tanti piccoli tasselli.

“Il mistero del cadavere sul treno” è una storia densa, increspata da brividi, non solo per le basse temperature dei luoghi palcoscenico della vicenda ma anche per la violenza che porta all’omicidio. Valdiluce non è più un luogo dove splende il sole, ma un luogo buio e cupo che la Morte rende ancora più intrigante.

L’ispettore Santoni è affascinante ma riservato. Ama la natura e preferisce passare il tempo in mezzo ai boschi piuttosto che al caldo dei rifugi. La sua casa è un focolare spartano, bandite le comodità, convertito a zoo casalingo visto che con l’ispettore vivono il dispettoso pipistrello Puppy, il diffidente topo Mignolino, il gattino Lampo, il riccio Arturo, il cane Romeo e una colonia di formiche metereologiche. Sarebbe una vita idilliaca, sempre a contatto con la natura se a Valdiluce non si verificassero misteriosi e violenti decessi. Tutto il paese è in allerta a iniziare dalle simpaticissime ma omertose “vedette clandestine”, sono le pettegole di Valdiluce, le anziane spione del paese con lo sguardo sempre vigile. Ventiquattr’ore su ventiquattro. A loro nulla sfugge ma non vogliono avere alcun contatto con l’autorità giudiziaria anche se alcune lettere anonime giungono sempre al momento opportuno per indicare una nuova pista da seguire. Santoni non ha vita facile e un misterioso personaggio, nascosto nell’ombra, confonde ancor di più le carte.
Due uomini su una locomotiva ferma in mezzo a una tempesta di neve, in piena notte. Un presunto assassino rifugiato sotto una panca di un vecchio treno storico. Un fuoco che riscalda un bel gruzzolo di denaro. Sembra quasi un incontro organizzato dal destino, un gioco buffo della vita per intrecciare tre persone sull’unico binario di una ferrovia che va a morire nella fosca e inospitale Val di Pozze.
L’ispettore, per giungere alla verità, dovrà muoversi tra segreti e bugie. Intorno a lui, sulla giostra degli eventi, ruotano molti personaggi ben caratterizzati. Il gelido clima di montagna con bufere di neve e temperature rigide, crea impedimenti che ostacolano le indagini. La selvaggia e potente natura dei luoghi diventa protagonista di un giallo dai mille volti che contrappone la neve soffice e puro al cuore duro di alcuni uomini. Ci sono più demoni che angeli in questo romanzo dove aleggia l’ombra inquietante “del grande fratello”. L’era della sorveglianza arriva anche in montagna e lo scrittore introduce un tema importante come il controllo di massa effettuato anche con metodi illeciti. A Valdiluce progresso tecnologico e morte percorrono lo stesso sentiero, si confondono, si fronteggiano, si ritrovano davanti al fuoco che accende e brucia i sogni.

“Il mistero del cadavere sul treno” è un romanzo intrigante, misterioso  e sorprendente fino all’ultima pagina. Alla prossima ispettore Marzio Santoni!

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