martedì 13 giugno 2017

RECENSIONE | "The Tower. Il millesimo piano" di Katharine McGee

Manhattan 2118.  Una torre di mille piani. L’universo di giovani vite. Tutti vogliono qualcosa. Più in alto arrivi, più in basso cadrai. Oscuri segreti, amori impossibili, tradimenti e abbandoni. Droghe, gelosie, alcol e tanta solitudine. Se vi va, se siete abbastanza audaci, seguitemi. Approderemo in un futuro dove tutto è possibile. Approderemo a New York, nella torre che svetta nel cielo, per conoscere gli uomini del domani spaventosamente uguali all’umanità del nostro presente.

STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 8
The Tower. Il millesimo piano
Katharine McGee (traduzione di G. Pastorino)

Editore: Piemme
Pagine: 463
Prezzo: € 17,00
Sinossi
Manhattan, 2118. New York è diventata una torre di mille piani, ma le persone non sono cambiate: tutti vogliono qualcosa, e tutti hanno qualcosa da perdere. La spregiudicata Leda, che brama una droga che non avrebbe mai dovuto provare e un ragazzo che non avrebbe mai dovuto toccare. La viziata Eris, che dopo aver perso tutto in un istante vuole risalire, ma presto comincerà a chiedersi quale sia veramente il suo posto. L'intraprendente Rylin, che un lavoro ai piani alti trascinerà in un mondo - e in una relazione - mai immaginati: la nuova vita le costerà quella vecchia? Il geniale Watt, che può arrivare ai segreti di ciascuno e, quando viene assunto per spiare una ragazza, si troverà imprigionato in una rete di bugie. E sopra tutti, al millesimo piano del Tower, vive Avery, disegnata geneticamente per essere perfetta. La ragazza che sembra avere ogni cosa, tormentata dall'unica che non dovrebbe nemmeno desiderare...

La musica e le risate si stavano affievolendo al millesimo piano, la festa giungeva lentamente al termine e anche gli ospiti più resistenti barcollavano verso gli ascensori per scendere nei loro appartamenti. Le ampie finestre che andavano dal pavimento al soffitto erano quadrati di vellutata oscurità, ma in lontananza il sole stava sorgendo e tingeva l’orizzonte di rosa pallido venato di una sfumatura d’oro luccicante.

All’improvviso un urlo lacerò il silenzio, mentre una ragazza cadeva verso terra, il corpo che fendeva l’aria fresca del primo mattino.

In meno di tre minuti la ragazza si sarebbe schiantata sull’implacabile cemento della East Avenue.

Quando il sorvegliante trovò quel che restava del suo corpo,l’unica cosa che sapeva era che quella ragazza era la prima persona a cadere dal Tower nei venticinque anni da che era stato costruito. Non sapeva chi fosse, né come fosse riuscita a uscire all’aperto. Non sapeva se fosse caduta o fosse stata spinta o se, schiacciata dal peso di oscuri segreti, avesse deciso di saltar giù.
Niente timori, amici lettori, non ho intenzione di rivelarvi nulla ma questo prologo, che ho voluto condividere con voi, mi ha catturata mostrandomi i mille riflessi tragici di una storia che stava per muovere i primi passi.

L’autrice, con una pluralità di voci, da vita al suo romanzo d’esordio, disegnando una società distopica in cui potere e denaro hanno un ruolo determinante. Niente di nuovo se non fosse per il modo in cui questi parametri evidenziano le differenze sociali.

New York è dislocata tutta in una Torre formata da mille piani. Nella down Tower vivono le famiglie più povere, salendo nella up Tower troviamo i personaggi ricchi e importanti. Al millesimo piano il massimo splendore.

The Tower è popolata da persone ambiziose e infelici, ben lontane dall’avere una vita perfetta. Il mondo tecnologico assiste ai continui errori degli uomini occupati a rincorrere denaro e vanità.

Tutto lusso, feste e divertimenti? Apparentemente sì, ma ben presto il lato oscuro dei personaggi richiama l’attenzione del lettore e diventa il protagonista del romanzo.

Inizialmente ho provato un po’ di difficoltà a ricordare i nomi e le storie dei molti personaggi che animano il romanzo. Il ritmo è lento nei primi capitoli poi si entra nel vivo degli avvenimenti e le cose cambiano. Pian piano ho conosciuto la spregiudicata Leda, vive al 962° piano, prigioniera delle apparenze. Al 969° piano troviamo Cord, un ragazzo orfano di genitori, cuore delle feste più belle. Appare sicuro ma nasconde un animo fragile. Eris, 985° piano, è una ragazza molto bella e viziata. La sua vita verrà sconvolta in un istante. Al 294° piano abita Watt, un ragazzo geniale, un hacker capace di arrivare ai segreti di ciascuno. Giù, nella down Tower, facciamo la conoscenza di Rylin, orfana si occupa di una sorella più giovane di lei. Ha un lavoro che detesta, la sua vita potrebbe cambiare quando un’occupazione ai piani alti le farà conoscere l’amore.

Al 1000° piano vivono i fratelli Fuller, Avery e Atlas. Lei è stata disegnata geneticamente per essere perfetta, lui sparisce per un anno e nessuno sa dove sia stato. Vivono nel lusso senza limiti ma nei loro cuori custodiscono segreti che il denaro non potrà mai trasformare in splendida realtà.

“The Tower” è il primo capitolo di una appassionante saga che, sono sicura, conquisterà i cultori della fantascienza. Io ho trovato pregi e difetti che vorrei condividere con voi.

L’alto numero dei personaggi mi ha creato inizialmente un po’ di confusione e il ritmo lento rende la prima parte del romanzo non molto fluida. Poi sono entrata nel meccanismo della narrazione, i nomi si sono associati a dei volti immaginari e tutto si è evoluto verso una lettura più intrigante. Mi è piaciuta l’idea della Torre come simbolo di un’umanità evoluta in tecnologia ma alle prese con i problemi della vita  a raggiungerti ovunque tu sia. Il mondo descritto si è trasformato in un gran vaso di Pandora. La realtà descritta, anche le tecnologie sono possibilissime in un futuro non molto lontano, rappresenta l’elemento più inquietante di questa distopia. È una realtà simile alla nostra. La sua vicinanza al nostro quotidiano è come una lama che ti scava dentro, ti ferisce, ti rende vulnerabile e fragile. L’amore non ha il potere di risolvere tutto, è una speranza mai una certezza. I protagonisti diventano impotenti marionette nel nome di un segreto per un segreto. La perfezione fisica non dona felicità, si è al primo posto della popolarità ma i tormenti interiori esistono. Questo dualismo, perfezione esterna e macerie morali, rende il romanzo vivo e interessante. Tra segreti e bugie, tradimenti e sbornie, mi sono ritrovata a riflettere su come la natura umana sconvolge e frantuma i sentimenti. Adulti e adolescenti si comportano nello stesso modo. Si gioca con la vita e non importa se si è al primo o al millesimi piano. In povertà o in ricchezza. La tragedia ci aspetta senza alcun segno di speranza. “The Tower” chiude il suo cerchio con un evento che vi emozionerà, possibile che l’umanità sia così “povera di sentimenti”? Lo scopriremo nel prossimo capitolo della saga dove, spero, ci sarà anche una flebile speranza che possa rendere liberi gli uomini del domani. 

13 commenti:

  1. Mi affascina molto, e poi sembra leggero leggero!

    RispondiElimina
  2. Bella recensione!Questo libro mi ispira un sacco *__*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io aspetto con ansia il secondo capitolo della saga :)

      Elimina
  3. Devo dire che la cover non mi aveva incuriosita ma, sebbene non ami le storie futuristiche, la tua recensione lascia proprio ben sperare! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ad essere sincera non leggo molti romanzi distopici, questo mi ha incuriosita per la divisione della società in base al piano di abitazione. Povertà e ricchezza segneranno sempre un netto confine tra gli uomini :)

      Elimina
  4. quello che mi spaventa di più sono le oltre 400 pagine. personalmente prediligo i libri più brevi, però sono molto incuriosita da ciò che hai scritto. sto tentennando, ti farò sapere poi se deciderò di leggerlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ti preoccupare, le 400 pagine volano via veloci. Mi piacerebbe conoscere il tuo parere su questo mondo futuristico regno della vanità e superficialità :)

      Elimina
  5. Sono una persona orribile quindi probabilmente aspetterò i seguiti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La saga include l'attesa, forse sarebbe meglio recuperare tutti i capitoli e poi affrontare una lettura in toto :)

      Elimina
  6. Ogni tanto qualche distopico lo leggo, anche il fatto che questo sia il primo di una serie un po'mi frena. Vedremo... ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido i tuoi dubbi sulle serie,anch'io preferisco il romanzo conclusivo :)

      Elimina
  7. Bella recensione, ma io vorrei capire perché a quanto pare sono l’unica che ha avuto difficoltà con questo libro, sigh! I personaggi mi sono sembrati quasi tutti degli antipatici senza spina dorsale, soprattutto la viziata Avery e Watt.
    Rylin era senza dubbio la mia preferita e ovviamente la shippavo tantissimo con Cord *^*
    Per il resto, si, scritto bene, ma niente di che… Non so se continuerò la serie :c
    Comunque puoi trovare il mio sfogo/recensione delusa qui :c
    Rainy

    RispondiElimina