Buongiorno, cari lettori :) Wulf Dorn è sicuramente uno degli scrittori di gialli e
thriller più acclamati d’Europa. Io ho letto e amato tutti i suoi romanzi,
pubblicati in Italia, sin dal suo esordio con “La psichiatra”. Oggi, Wulf Dorn,
conferma il suo grande talento di narratore con “Gli eredi”, edito Corbaccio.
Con una trama cupa e inquietante, che esplora i più oscuri
anfratti della psiche umana, Dorn costruisce il suo edificio narrativo. La
tensione, subito palpabile, accoglie il lettore e lo fa prigioniero lasciandolo
con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Quindi, se siete pronti, fate un bel respiro perché l’incubo
sta per iniziare.
STILE: 9 | STORIA: 8 | COVER: 8
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Gli Eredi
Wulf Dorn (traduzione di A. Petrelli)
Editore: Corbaccio
Editore: Corbaccio
Pagine: 300
Prezzo: € 17,60
Prezzo: € 17,60
Sinossi
Robert Winter è uno psicologo. Interpellato per una consulenza da un detective che segue un'indagine, si trova di fronte al suo caso più difficile. La paziente è una donna traumatizzata, unica sopravvissuta a un evento misterioso avvenuto in un paesino di montagna. Ma si tratta veramente di una testimone o la verità è molto diversa? Perché nel bagagliaio della sua macchina la polizia ha fatto una scoperta terribile. La donna sembra impazzita, la storia che racconta sembra uscita dai peggiori incubi di uno psicopatico. Tocca a Robert scoprire la verità. Una verità difficile da immaginare...
Mi creda, avrà bisogno ancora di un sacco di caffè oggi. Sarà una cosa lunga.
Frank Bennell, stimato criminologo, e Robert Winter,
psicologo specializzato nel trattamento di soggetti traumatizzati, si trovano
davanti a una donna sopravvissuta a un grave incidente su una strada di
montagna. Il suo racconto oscilla tra realtà terribili e allucinazioni. Nel suo
sguardo diffidenza e terrore. I due esperti dei lati oscuri della natura umana,
sono messi a dura prova. La donna, Laura Schrader, nasconde nel bagagliaio
della sua auto, il corpo senza vita di una bambina. Laura è davvero una
testimone o la verità è molto diversa?
Con queste premesse inizia il thriller, ad alta tensione,
scritto da Wulf Dorn. La storia si mostra subito intrigante e agghiacciante. I
personaggi creano immediatamente un flusso di empatia con il lettore. Io mi
sono ritrovata nella camera della clinica, con Laura e lo psicologo, avendo la
netta percezione che qualcosa di terribile stesse per accadere. Non potevo
sapere “cosa” ma la paura si è insinuata nella mia mente crescendo con il
progredire della storia. Adoro queste sensazioni che riescono a trasmettermi
vive emozioni.
Dorn, con penna affilata,seziona la psiche umana che ha in
sé il seme di tutte le nostre paure. I demoni dell’uomo diventano protagonisti
e seminano morte.
Un intero villaggio disabitato, tutti i suoi abitanti
svaniti nel nulla.
Uccisioni, adulti terrorizzati e bambini dagli occhi di
ghiaccio.
Questi elementi, nel loro complesso, formano la punta
visibile di un iceberg narrativo che affonda il suo corpo in un profondo mare
di sfruttamenti ed errori.
Non vi svelo “il cuore” del thriller, la vostra
immaginazione verrà sedotta da una storia che non scopre subito le sue carte.
Al nocciolo della questione si arriva dopo aver affrontato strani sogni,
comportamenti insoliti, voci misteriose e misteriose immagini.
È possibile esser traumatizzati da una cosa immaginata?
La verità si nasconde in una fitta nebbia.
Voci. Tante voci.
Bisbigliavano, sogghignavano, sibilavano, piangevano.
Più forte, sempre più forte.
“Gli eredi” è un romanzo di contrasti e inquietudini, è un
confronto tra generazioni, tra l’avidità della società e il difficile rapporto
tra l’uomo e il pianeta Terra. La tensione anima l’intero romanzo. Il pericolo,
camaleontica presenza, tesse il filo d’Arianna del racconto con frammenti
riferiti a vicende appena trascorse. Come spesso avviene, nei romanzi di Dorn,
paure, ossessioni, sogni fatti a occhi aperti, si mescolano non solo con il
buio del senso di irrealtà ma anche con la luce della vita.
Adulti colpevoli di aver defraudato il futuro dei loro figli
sono messi davanti alle loro colpe. Come scriveva Alfred Adler:
Un bambino che perde la speranza diventa pericolosissimo. Ci sono molte situazioni difficili nell’infanzia, ma un bambino non deve mai perdere la speranza.
In occasione della pubblicazione del libro “Gli eredi”, Wulf Dorn ha incontrato i suoi affezionati lettori per rispondere alle loro domande. Io ho avuto la possibilità di rivolgere all’autore due quesiti a cui Dorn ha risposto in modo esauriente. [ Ecco il LINK della Live ]
Sono felicissima di aver avuto questa opportunità. Dorn ha anche detto che gli piace il nome "Penna D'oro", potete immaginare la mia gioia *-*
Ecco le mie due domande:
La psiche umana ha
in sè il seme di tutte le nostre paure. Scriverne è, per lei, un modo per
esorcizzare i demoni dell'uomo?
Si, scrivere di cose che fanno paura, scrivere dei propri demoni è un
modo per esorcizzarli e affrontarli. La cosa bella è che c'è la possibilità che
i propri demoni siano anche quelli del lettore e in quel caso si entra in una
sintonia speciale perchè quello che fa paura a te come autore farà paura anche
al lettore e quello è il caso migliore in cui autore e lettore si incontrano.
Nei suoi libri non
c'è violenza plateale ma molta tensione. Ha un modello a cui fa riferimento per
creare tensione senza scie di sangue?
Prima di tutto sono contento che si noti che i miei libri siano privi
di violenza, salvo dove serve. La tensione e la suspance vanno bene, le scene
violente e truci ci sono solo se necessarie, verso la fine di questo libro c'è
qualcosa di violento ma ciò deriva da una necessità della trama.
Nel salutarvi vi riporto la strofa finale di “It’s No Game”,
no.2, di David Bowie:
“Children’
round the world,
put camel
shit on the walls,
they’re
making carpets on treadmills,
or garbage
sorting
and it’s no
game.”
Mai, sottolineo mai, togliere la speranza a un bambino. “Gli
eredi” hanno diritto a un futuro.
Messo in lista..non vedo l'ora di leggerlo..sto aspettando un offerta per l'ebook come è successo per gli altri..
RispondiEliminaVedrai che le tue aspettative non verranno deluse :)
RispondiEliminaCi credo..finora non mi ha mai deluso :-)
EliminaIo non sono potuta venire all'incontro però devo anche ammettere che non ho mai letto nulla di suo, a primo impatto non mi attira, però vedo che in tanti lo leggete e avete poi pareri positivi, dovrei dargli una possibilità. Con quale libro inizio?
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