Carissimi lettori, la neve è diventata una piacevole
presenza, a intermittenza cade dal cielo per la gioia di grandi e piccini. Io
amo il freddo ma, in questi gelidi giorni, preferisco rimanere al caldo nella
mia casa e ne approfitto per realizzare la terza tappa del blogtour che pone
sotto i riflettori un thriller storico, avvincente e misterioso. Il libro è “Il
Collezionista Di Quadri Perduti” di Fabio Delizzos, edito Newton
Compton.
Il collezionista di quadri perduti
Editore: Newton Compton
Pagine: 384 | Prezzo: € 9,90 cartaceo
Pagine: 384 | Prezzo: € 9,90 cartaceo
Sinossi
Roma, primavera del 1555. Mentre si attende con ansia che il conclave elegga un nuovo pontefice, la Città Eterna è teatro di inquietanti omicidi, apparentemente legati al mondo dell'arte. Il collezionista Raphael Dardo, insieme ad Ariel Colorni, alchimista e geniale inventore, è alla ricerca di quadri considerati eretici dall'Inquisizione, per salvarli dal rogo. È interessato, in particolare, a un pittore noto come "l'Anonimo", i cui dipinti, che si distinguono per un realismo mai visto prima, si dice siano opera del diavolo. Raphael si troverà pericolosamente sulla stessa strada dell'implacabile inquisitore del Santo Uffizio, Girolamo Arquez, da tempo sulle tracce del pittore maledetto. Bellissime modelle, artisti folli, collezionisti stravaganti, eretici satanisti: quella di Raphael sarà una ricerca molto più rischiosa del previsto, che lo condurrà fra monasteri e bordelli, osterie e labirinti sotterranei, fino alla scoperta di una verità sconvolgente...
L'arte e l'inquisizione
Giusto per stuzzicare la vostra curiosità vi svelo alcuni
punti chiave del romanzo. Il mercante d’arte di Cosimo De’ Medici è alla
ricerca di dipinti condannati come eretici dall’Inquisizione. Mentre si svolge
il conclave per l’elezione del nuovo Papa, a Roma accadono diabolici delitti
che ruotano intorno al pittore maledetto conosciuto come l’Anonimo. Ma chi è in
realtà l’Anonimo? Perché tutti gli danno la caccia?
Come potete vedere la trama del romanzo è intrigante e solca
i sentieri bui della storia. Un tema prevale sugli altri ed è l’argomento che
mi appresto a trattare: l’Arte e l’Inquisizione.
L’Inquisizione romana o Sant’Uffizio fu creata nel 1542 da Papa
Lucio III con la bolla Licet ab initio. L’inquisizione era formata da un
collegio permanente di cardinali e alti prelati dipendenti direttamente dal
papa. Il suo compito esplicito era mantenere e difendere l’integrità della
fede, esaminare e proscrivere gli errori e le false dottrine. A questo scopo fu
anche creato l’indice dei libri proibiti. Sotto controllo erano anche gli artisti
che si allontanavano dagli schemi del cattolicesimo.
Il romanzo “Il
Collezionista Di Quadri Proibiti” delega un ruolo molto importante al rapporto
tra pittura e censura del Sant’Uffizio. Lo scrittore narra, infatti, il
Conclave del 1555 che eleggeva Gian Pietro Carafa al soglio pontificio con il
nome di Papa Paolo IV. Carafa, prima di diventare papa, fu coinvolto in molti
dei processi dell’Inquisizione contro i circoli degli spirituali, che erano
religiosi accusati di essere vicini alla riforma.
Da Veronesi a Pontormo furono molti i pittori che finirono
nel mirino del Sant’Uffizio. Nel Cinquecento anche la pittura fu soggetta a
censura.
Nel romanzo vengono citati due quadri considerati eretici. Il primo è “La Vergine delle Rocce” di Leonardo da Vinci.
Poi si fa riferimento a un quadro dei fratelli Jan e Hubert van Eyck, “Il Polittico dell’Agnello Mistico”.
Il Sacro Tribunale accusa i pittori eretici di realizzare i loro quadri con la magia nera e con l’aiuto del diavolo.
Nel romanzo vengono citati due quadri considerati eretici. Il primo è “La Vergine delle Rocce” di Leonardo da Vinci.
Poi si fa riferimento a un quadro dei fratelli Jan e Hubert van Eyck, “Il Polittico dell’Agnello Mistico”.
Il Sacro Tribunale accusa i pittori eretici di realizzare i loro quadri con la magia nera e con l’aiuto del diavolo.
Naturalmente nel romanzo troverete molti riferimenti a un
pittore misterioso, l’Anonimo, ritenuto un artista sceso a patti con Belzebù.
L’Inquisizione lo cerca ma non sarà facile trovarlo. Nessuno ne conosce il
volto e le sue tracce si perdono fra i monasteri, i bordelli, le osterie e i
labirinti della Città Eterna.
Se amate i thriller storici in cui finzione e realtà si
mescolano abilmente,
non potete non leggere il romanzo di Delizzos. Unica
avvertenza: attenti alla Santa Inquisizione!
Buon proseguimento e buona lettura :)
Ciao Aquila!!
RispondiEliminaQuanto tempo che non passavo di qua!
Sono contenta di aver letto la tua recensione perché questo libro mi era proprio sfuggito, mentre ora mi piacerebbe molto leggerlo!
Il mix arte-mistero-inquisizione mi incuriosisce davvero tanto!
E complimenti per la recensione :esauriente, ben esposta e abbellita da immagini che le danno ancora più spessore! :)