lunedì 11 aprile 2016

RECENSIONE | "Storia del pinguino che tornò a nuotare" di Tom Michell

Buon inizio settimana, miei cari lettori :)
Ho appena concluso la lettura di un libro che sta ricevendo pareri discordanti. Come spesso accade ciò stuzzica il mio interesse. Le 205 pagine che compongono la storia sono volate via velocemente grazie a una scrittura semplice e fluida che non annoia ma spesso incuriosisce.

Storia del pinguino che tornò a nuotare
Tom Michell (traduzione di Elisabetta Valdrè)

Editore: Garzanti
Pagine: 205
Prezzo: € 14,90

Sinossi: È quasi sera nella baia di Punta del Este, in Uruguay. Si sente solo il rumore delle onde che si abbattono lievi sulla battigia e lo stridere dei gabbiani. Per Tom, professore d’inglese, è l’ultimo giorno di vacanza, prima di tornare a Buenos Aires, dove insegna. Improvvisamente sulla spiaggia scorge una colonia di pinguini coperti di petrolio, ormai senza vita. Ma in lontananza c’è qualcosa che ancora si muove. Il professore si avvicina e si accorge che un pinguino, uno solo tra centinaia, è sopravvissuto. I suoi occhi chiedono aiuto. Anche se è in fin di vita, Tom decide di provare a salvarlo in tutti i modi. Corre a casa e, con delicatezza, riesce a pulirlo. Il pinguino si salva, e grazie alle cure si riprende. Ma quando Tom tenta di riportarlo al mare, nel suo ambiente naturale, il pinguino non vuole entrare in acqua e inizia a seguirlo. Il professore non può resistere a quelle buffe zampette e a quel becco socchiuso e lo porta a Buenos Aires con sé. Questo è l’inizio della grande amicizia fra Tom e Juan Salvador il pinguino, fatta di corse su una vecchia motocicletta solo per vedere il mare, cene a base di pesce crudo e partite della squadra di rugby della scuola in cui il professore insegna e di cui Juan Salvador diventa la mascotte. Perché Juan Salvador è un pinguino speciale e cambia la vita di tutti quelli che lo conoscono, soprattutto quella di un ragazzo che ha troppa paura dell’acqua. Insieme a lui, forse, anche il pinguino troverà di nuovo il coraggio di tornare a nuotare… Storia del pinguino che tornò a nuotare è un caso editoriale fulminante. Basato su una storia vera, è stato inizialmente edito in proprio dall’autore diventando un piccolo fenomeno, prima di essere pubblicato da uno dei più importanti editori del mondo.

http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 7 | STORIA: 7 | COPERTINA: 6

Se negli anni Cinquanta, quando ero piccolo, mi avessero detto che un bel giorno la mia vita sarebbe stata indissolubilmente legata a quella di un pinguino e che, almeno per un periodo, saremmo stati io e lui contro il mondo, non avrei fatto obiezioni.
Nella baia di Punta del Este, In Uruguay, è quasi sera. Tom, insegnante in un collegio in Argentina, trascorre il suo ultimo giorno di vacanza, prima di tornare a Buenos Aires, passeggiando sulle spiaggia. A un tratto Tom vede una serie di forme nere, immobili: centinaia di pinguini inzuppati di petrolio giacciono privi di vita nella sabbia. Pinguini morti, coperti di uno spesso strato nauseante, soffocante, di petrolio e catrame. Tra tanti corpi immobili c’è un pinguino, uno solo, che è sopravvissuto. Tom non riesce a dire di no a quegli occhi che chiedono aiuto e così decide di portare l’animale a casa in un estremo tentativo di salvarlo a tutti i costi. Fortunatamente il professore riesce a liberare il pinguino dal petrolio ma quando tenta di riportarlo al mare, l’animale si rifiuta di entrare in acqua. Il professore non ha cuore di abbandonare il pinguino sulla spiaggia e così lo porta con sé a Buenos Aires segnando l’inizio di una grande amicizia. Ben presto anche i ragazzi della scuola, in cui il professore insegna, si affezionano al pinguino tanto da nominarlo mascotte della squadra di rugby. Juan Salvador è un pinguino speciale in grado di cambiare la vita a tutti quelli che lo conoscono.

La storia del pinguino Juan Salvador si svolge in un periodo buio e pericoloso che vide il crollo del governo peronista fra atti di terrorismo e rivoluzione violenta. L’Argentina era sull’orlo dell’anarchia. Si pensava che solo l’esercito avrebbe potuto riportare l’ordine. Il paese era nel caos più totale e il popolo era la principale vittima di tale situazione politica ed economica. In questo contesto storico si inserisce la storia narrata da Michell, una storia con una morale.

Inizialmente il racconto nasce come un forte desiderio di avventura. Lo scrittore sente dentro di sé il desiderio di scoprire  quale sarebbe stato il suo destino. Tra paure e dubbi, la sorte assegna a Tom un pinguino come compagno di viaggio. Un compagno con cui dialogare, a cui riferire le proprie pene. Il pinguino subisce un’umanizzazione che lo rende il confidente non solo del suo salvatore ma anche dei ragazzi del collegio. Juan Salvador è considerato un uccello saggio e in lui tutti trovano un aiuto. A volte basta poco per risvegliare il coraggio che è in ognuno di noi, uno sguardo amico vale un tesoro.

Molto interessanti le digressioni dell’autore che ci mostrano un Paese in cui regnava una gran confusione.  Il clima politico era caratterizzato da un’alta tensione e il governo di Isabel Peròn non riusciva a far rispettare la legge e a mantenere l’ordine né ad adempiere ai suoi doveri e alle sue funzioni fondamentali. In questa società a pagare il conto più alto erano le classi sociali più povere e fragili. Anche nell’ecosistema marino accadeva qualcosa di simile: l’inquinamento produceva vittime indifese.
Quando l’annuale pulsione alla migrazione, istintiva negli uccelli marini, si scontrava con un’ampia fuoriuscita di petrolio galleggiante, scaricata in mare a causa della sconsideratezza e dell’avidità umana, l’esito poteva essere uno solo: l’annientamento totale e completo di quei pinguini. Sarebbe già stato incredibilmente spaventoso se quel disastro fosse stato provocato da un incidente, ma che si trattasse dell’esito di azioni deliberate, intraprese nella piena consapevolezza delle probabili conseguenze, sfidava qualsiasi tipo di razionalizzazione ed era inaccettabile.
Le colonie dei pinguini avevano nell’inquinamento ambientale un temibile nemico così come la società umana si doveva difendere da ogni ostacolo si frapponesse sulla via dell’acquisizione di diritti e doveri.

Il pinguino Juan Salvador e la sua storia, ci permettono di analizzare temi attualissimi. Le fuoriuscite di petrolio, l’inquinamento dei mari, stanno uccidendo la natura. La popolazione umana è in continuo aumento, contemporaneamente, in tutto il mondo, moltissime specie, compresi i pinguini, hanno registrato un decremento demografico. Molte specie sono a rischio, altre si sono estinte. Il degrado ambientale non perdona. Juan Salvador, unico esemplare della sua colonia ad essersi salvato, rappresenta la speranza che, un domani, si giunga a un rapporto equilibrato tra uomo e natura.

Il finale della storia è un inno al sacrificio e al cambiamento. Vedete, cari lettori, c’è un motivo per cui il pinguino si è rifiutato di tornare nel suo ambiente naturale. Troverete la risposta nella psicologia fondamentale dei pinguini.

“Storia del pinguino che tornò a nuotare” è una favola moderna che pone sotto i riflettori il problema dell’inquinamento e del rapporto tra uomo e ambiente. La lettura è fluida, semplice la scrittura, pacato il ritmo narrativo. Non troverete intrecci e sviluppi inaspettati ma una storia narrata con garbo che vi strapperà sorrisi e commozione. A volte la storia può sembrare improbabile ma spesso la realtà supera la fantasia. Ho considerato importante il messaggio inequivocabilmente trasmesso nel racconto e avrei preferito un finale diverso ma la vita riserva sempre delle sorprese e non tutte piacevoli. Il libro si legge con interesse e piacevolezza, le lunghe descrizioni dei viaggi compiuti da Tom sono un ulteriore momento di arricchimento per il lettore. Mi hanno intenerita le “confidenze” tra i ragazzi e il pinguino e i dialoghi immaginari scaturiti da tali rapporti. Ho appreso anche dell’esistenza, in Argentina, di Mundo Marino un centro che da quasi quarant’anni si prodiga per salvare gli animali colpiti dagli effetti del petrolio e dell’inquinamento delle acque.

“Storia del pinguino che tornò a nuotare” è una storia che accende un mondo simbolico in cui si nascondono temi di attualità. Una metafora della vita che resta nel cuore e nella mente in un “dare e ricevere” che si rivelano momenti fondamentali dell’esistenza di ogni essere vivente.

6 commenti:

  1. Amo le storie di questo tipo, un genere che da quanto ho potuto leggere fra trama e la tua recensione, mi ricorda molto Sepulveda *_* Queste storie si presentano molto leggere ma in realtà trattano temi importanti e profondi e l'insegnamento trasmesso è sempre virtuoso.. Sarò molto felice di leggere questo libro :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho trovato molto interessante la lettura di questo libro proprio per la morale che si evince dalla lettura :)

      Elimina
  2. dev'essere una lettura piacevole ma profonda, di quelle che lasciano qualcosa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il romanzo si legge in brevissimo tempo dando l'opportunità di riflettere su temi attualissimi :)

      Elimina
  3. Credo che sia un libro che moralmente ti lascia qualcosa di più che delle piacevoli ore di lettura, e anche a me non so, mi ricorda Sepulveda, lo scrivo in Wl, magari prima o poi arriverà anche il suo momento.

    RispondiElimina