giovedì 4 luglio 2019

RECENSIONE | "Jalna" di Mazo de la Roche

Oggi, 4 luglio, vorrei invitarvi tutti a Jalna per conoscere la famiglia Whiteoak, una famiglia numerosa di origini inglesi. “Jalna” (Mazo de la Roche, collana Le strade per Fazi Editore) è la storia di tre generazioni che ci conducono in un mondo nuovo dove il tempo sembra essersi fermato. Lasciatevi quindi conquistare da “cent’anni di amori, odi, passioni e rivalità sullo sfondo dei paesaggi sconfinati del Canada” dove la quiete della natura incontaminata fa da sfondo a una grande saga familiare.

STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 8
Jalna (Vol. 1)
Mazo de la Roche (traduzione di S. Terziani)

Editore: Fazi
Pagine: 382
Prezzo: € 18,00 
Sinossi
I Whiteoak, numerosa famiglia di origini inglesi, risiedono a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adeline, si sono conosciuti. Molto tempo è trascorso da quel fatidico primo incontro. Oggi – siamo negli anni Venti – l’indomita Adeline, ormai nonna e vedova, tiene le fila di tutta la famiglia mentre aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme a figli e nipoti: a partire dal piccolo Wakefield, scaltro come pochi, infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e sgraffignare fette di torta, fino al maggiore, Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. La vita a Jalna scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è accolto come un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa…




Perché quel pomposo accumulare vita dietro porte chiuse?
La nonna: Boney, l’India, le crinoline, gli scandali, il capitano Whiteoak.
Nicholas: Nip, Londra, il whisky, Millicent, la gotta.
Ernest: Sasha, Shakespeare, i bei tempi a Oxford, i debiti.
Meggie: cuori spezzati, bastarde, spuntini, rotondità rassicuranti.”
Grazie alla Fazi abbiamo avuto la possibilità di conoscere i Cazalet di Elizabeth Jane Howard, gli Aubrey di Rebecca West e la trilogia di Carmen Korn. È arrivato il momento di incontrare la famiglia Whiteoak le cui vicende si svolgono a Jalna, grande tenuta in territorio canadese.

“Jalna” è il primo romanzo di una saga familiare amatissima, che a partire dagli anni Venti, conquistò generazioni di lettori, con undici milioni di copie vendute e centinaia di edizioni in tutto il mondo. Grazie a quest’opera, l’autrice ottenne fama internazionale e fu la prima donna a vincere il prestigioso Atlantic Monthly Prize.

La famiglia Whiteoak risiede a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adelina, si sono conosciuti. Il loro matrimonio avviene a Bombay nel 1848. Oggi, siamo negli anni Venti, l’indomabile Adelina, ormai nonna e vedova, è la matriarca di una grande famiglia. Aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme a figli e nipoti. Pian piano conosceremo il piccolo Wakefield, simpatico monello infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e per rubare fette di torta. Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. Gli zii Nicholas, che aveva sperperato il patrimonio in una gioventù dissoluta, ed Ernest, che si era rovinato con oscure speculazioni. A loro si aggiungono molti nipoti. Vivono tutti a Jalna dove la vita scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è considerato un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa.

Nella famiglia Whiteoak non volavano sempre bianche colombe e la discordia era, a volte, feroce mentre lo scherno era una presenza costante. I componenti intrecciano relazioni complesse. Sono affettuosi, arroganti, irascibili ed è interessante scoprire le dinamiche familiari esplorando le profondità delle loro interazioni.

Questo primo volume della saga è dedicato, prevalentemente, alla presentazione dei numerosi personaggi. L’autrice coglie ogni occasione per descriverci fisicamente e psicologicamente le sue creature. Ogni personaggio riceve egual attenzione e la loro vita ci viene svelata per comporre un mosaico di varia umanità. Alla nonna Adelina spetta la medaglia d’oro per l’eccentricità e la simpatia. Considerate che sta per compiere cento anni eppure vuol sempre essere al centro della scena. Alterna momenti di dolce sensibilità, chiede spesso che qualcuno la baci, a momenti di pura tirannia. Sulla sua spalla, a completare un quadro un po’ bislacco, c’è il pappagallo Boney che spesso viene sommerso dalle crinoline delle cuffiette indossate, con grazia civettuola, da Adelina. Lei è la matriarca, tutti le vogliono bene e a lei piace essere una donna viziata e tirannica che ha combattuto le sue battaglie a testa alta senza mai piegarsi.

Alayne, donna forte e indipendente, è il personaggio a cui l’autrice dà il compito di trasmettere un forte messaggio attraverso le sue parole:
Tu non hai idea di cosa significhi essere una donna. Nella mia vita di prima credevo che uomini e donne fossero uguali, ma da quando vivo qui mi sembra che noi donne siamo soltanto schiave.
Ed ecco come, poco tempo dopo il matrimonio, Alayne descrive la famiglia del marito:
Eden è un egoista. Egocentrico come un gatto, un gatto flessuoso e dal pelo color tartaruga dorato; mentre Renny è una volpe, e la nonna un vecchio pappagallo, e Maggie un gatto, di quelli morbidi e che fanno le fusa ma poi sono particolarmente crudeli con gli uccellini; e gli zii, due vecchi gufi, e Finch un goffo agnellini mezzo cresciuto, che serraglio è mai Jalna!
Poi c’è lui, bello e tenebroso, un duro dal cuore tenero, Renny. Irrequieto, capace di grandi effimere passioni, testardo e sicuro di piegare il destino al suo volere. Tuttavia venti d’amore lo travolgeranno e non sarà un amore lecito. Nell’oscurità due cuori si uniranno ma uno di loro aveva già promesso eterno amore a un altro cuoricino.

“Jalna” è un romanzo travolgente e deliziosamente coinvolgente. Vi sembrerà di vivere anche voi nella grande tenuta e affronterete temi cari alla scrittrice: l’amore, la famiglia, le radici e la ricerca del proprio posto nel mondo. La famiglia è un’entità vivente, soffre e gioisce con i suoi componenti e chiude gli occhi per non vedere le nubi che si presentano all’orizzonte. Dover rinunciare alle proprie passioni, per il bene della famiglia, scatenerà sentimenti violenti. Jalna è il cuore della storia che si arricchisce di tante trame secondarie che, come fiumi in piena, trasportano emozioni, disperazione, tradimenti e passioni segrete. Mi piace vedere come la sofferenza non è riservata sollo alle donne, anche gli uomini soffrono per amore e la vendetta non è sconosciuta a Jalna. Le poesie di Eden non basteranno a riportare la pace, la musica di Finch si perderà nell’ampio salone lasciato all’oblio del tempo e solo la nonna sarà beata. La sua festa di compleanno sarà un grande successo. I 100 anni sono stati raggiunti ma non è un traguardo che non si può superare. Domani, a Jalna, sorgerà di nuovo il sole. Domani è un altro giorno!

2 commenti:

  1. Bellissima recensione! Concordo con te su tutto, ora aspettiamo il seguito! ;)

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    1. Speriamo che in casa Fazi si siano già attivati per pubblicare il seguito al più presto :)

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