Oggi, 4 luglio, vorrei invitarvi tutti a Jalna per conoscere
la famiglia Whiteoak, una famiglia numerosa di origini inglesi. “Jalna” (Mazo de la Roche, collana Le strade per Fazi
Editore) è la storia di tre generazioni che ci conducono in un mondo nuovo dove
il tempo sembra essersi fermato. Lasciatevi quindi conquistare da “cent’anni di
amori, odi, passioni e rivalità sullo sfondo dei paesaggi sconfinati del
Canada” dove la quiete della natura incontaminata fa da sfondo a una grande
saga familiare.
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STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 8
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Mazo de la Roche (traduzione di S. Terziani)
Editore: Fazi
Pagine: 382
Prezzo: € 18,00
Prezzo: € 18,00
Sinossi
I Whiteoak, numerosa famiglia di origini inglesi, risiedono a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adeline, si sono conosciuti. Molto tempo è trascorso da quel fatidico primo incontro. Oggi – siamo negli anni Venti – l’indomita Adeline, ormai nonna e vedova, tiene le fila di tutta la famiglia mentre aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme a figli e nipoti: a partire dal piccolo Wakefield, scaltro come pochi, infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e sgraffignare fette di torta, fino al maggiore, Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. La vita a Jalna scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è accolto come un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa…

Perché quel pomposo accumulare vita dietro porte chiuse?
La nonna: Boney, l’India, le crinoline, gli scandali, il capitano Whiteoak.
Nicholas: Nip, Londra, il whisky, Millicent, la gotta.
Ernest: Sasha, Shakespeare, i bei tempi a Oxford, i debiti.
Meggie: cuori spezzati, bastarde, spuntini, rotondità rassicuranti.”
Grazie alla Fazi abbiamo avuto la possibilità di conoscere i
Cazalet di Elizabeth Jane Howard, gli Aubrey di Rebecca West e la trilogia di
Carmen Korn. È arrivato il momento di incontrare la famiglia Whiteoak le cui
vicende si svolgono a Jalna, grande tenuta in territorio canadese.
“Jalna” è il primo romanzo di una saga familiare amatissima,
che a partire dagli anni Venti, conquistò generazioni di lettori, con undici
milioni di copie vendute e centinaia di edizioni in tutto il mondo. Grazie a
quest’opera, l’autrice ottenne fama internazionale e fu la prima donna a
vincere il prestigioso Atlantic Monthly Prize.
La famiglia Whiteoak risiede a Jalna, grande tenuta
nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il
capitano Philip Whiteoak e la moglie Adelina, si sono conosciuti. Il loro
matrimonio avviene a Bombay nel 1848. Oggi, siamo negli anni Venti,
l’indomabile Adelina, ormai nonna e vedova, è la matriarca di una grande
famiglia. Aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme
a figli e nipoti. Pian piano conosceremo il piccolo Wakefield, simpatico
monello infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e per rubare fette
di torta. Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo
sensibile. Gli zii Nicholas, che aveva sperperato il patrimonio in una gioventù
dissoluta, ed Ernest, che si era rovinato con oscure speculazioni. A loro si
aggiungono molti nipoti. Vivono tutti a Jalna dove la vita scorre tranquilla,
fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli
equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui
ingresso in famiglia è considerato un oltraggio, e la deliziosa Alayne,
americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti,
specialmente gli uomini di casa.
Nella famiglia Whiteoak non volavano sempre bianche colombe
e la discordia era, a volte, feroce mentre lo scherno era una presenza
costante. I componenti intrecciano relazioni complesse. Sono affettuosi,
arroganti, irascibili ed è interessante scoprire le dinamiche familiari
esplorando le profondità delle loro interazioni.
Questo primo volume della saga è dedicato, prevalentemente,
alla presentazione dei numerosi personaggi. L’autrice coglie ogni occasione per
descriverci fisicamente e psicologicamente le sue creature. Ogni personaggio
riceve egual attenzione e la loro vita ci viene svelata per comporre un mosaico
di varia umanità. Alla nonna Adelina spetta la medaglia d’oro per
l’eccentricità e la simpatia. Considerate che sta per compiere cento anni
eppure vuol sempre essere al centro della scena. Alterna momenti di dolce sensibilità,
chiede spesso che qualcuno la baci, a momenti di pura tirannia. Sulla sua
spalla, a completare un quadro un po’ bislacco, c’è il pappagallo Boney che
spesso viene sommerso dalle crinoline delle cuffiette indossate, con grazia
civettuola, da Adelina. Lei è la matriarca, tutti le vogliono bene e a lei
piace essere una donna viziata e tirannica che ha combattuto le sue battaglie a
testa alta senza mai piegarsi.
Alayne, donna forte e indipendente, è il personaggio a cui
l’autrice dà il compito di trasmettere un forte messaggio attraverso le sue
parole:
Tu non hai idea di cosa significhi essere una donna. Nella mia vita di prima credevo che uomini e donne fossero uguali, ma da quando vivo qui mi sembra che noi donne siamo soltanto schiave.
Ed ecco come, poco tempo dopo il
matrimonio, Alayne descrive la famiglia del marito:
Eden è un egoista. Egocentrico come un gatto, un gatto flessuoso e dal pelo color tartaruga dorato; mentre Renny è una volpe, e la nonna un vecchio pappagallo, e Maggie un gatto, di quelli morbidi e che fanno le fusa ma poi sono particolarmente crudeli con gli uccellini; e gli zii, due vecchi gufi, e Finch un goffo agnellini mezzo cresciuto, che serraglio è mai Jalna!
Poi c’è lui, bello e tenebroso, un duro dal cuore tenero,
Renny. Irrequieto, capace di grandi effimere passioni, testardo e sicuro di
piegare il destino al suo volere. Tuttavia venti d’amore lo travolgeranno e non
sarà un amore lecito. Nell’oscurità due cuori si uniranno ma uno di loro aveva
già promesso eterno amore a un altro cuoricino.
“Jalna” è un romanzo travolgente e deliziosamente
coinvolgente. Vi sembrerà di vivere anche voi nella grande tenuta e
affronterete temi cari alla scrittrice: l’amore, la famiglia, le radici e la
ricerca del proprio posto nel mondo. La famiglia è un’entità vivente, soffre e
gioisce con i suoi componenti e chiude gli occhi per non vedere le nubi che si
presentano all’orizzonte. Dover rinunciare alle proprie passioni, per il bene
della famiglia, scatenerà sentimenti violenti. Jalna è il cuore della storia
che si arricchisce di tante trame secondarie che, come fiumi in piena,
trasportano emozioni, disperazione, tradimenti e passioni segrete. Mi piace
vedere come la sofferenza non è riservata sollo alle donne, anche gli uomini
soffrono per amore e la vendetta non è sconosciuta a Jalna. Le poesie di Eden
non basteranno a riportare la pace, la musica di Finch si perderà nell’ampio
salone lasciato all’oblio del tempo e solo la nonna sarà beata. La sua festa di
compleanno sarà un grande successo. I 100 anni sono stati raggiunti ma non è un
traguardo che non si può superare. Domani, a Jalna, sorgerà di nuovo il sole.
Domani è un altro giorno!
Bellissima recensione! Concordo con te su tutto, ora aspettiamo il seguito! ;)
RispondiEliminaSperiamo che in casa Fazi si siano già attivati per pubblicare il seguito al più presto :)
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