lunedì 8 aprile 2019

RECENSIONE | "È tempo di ricominciare" di Carmen Korn

L’attesa è finita. Oggi, 8 aprile 2019, tornano in libreria Henny, Kathe, Ida e Lina con “È tempo di ricominciare”, secondo volume dell’appassionante trilogia di Carmen Korn iniziata con “Figlie di una nuova era”. Entrambi i volumi sono stati pubblicati da Fazi Editore nella collana Le strade.

STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
È tempo di ricominciare
Carmen Korn (traduzione di M. Francescon)

     Trilogia "Figlie di una nuova era"     
#1 Figlie di una nuova era (recensione)
#2 È tempo di ricominciare
#3 Aria di novità (recensione)

Editore: Fazi
Pagine: 564
Prezzo: € 20,00 
Sinossi
È il 1949. La guerra è finita. I nazisti sono stati sconfitti. Come molte altre città, Amburgo è ridotta a un cumulo di macerie e in parecchi si ritrovano senza un tetto sulla testa. Fra questi, Henny, che ha finalmente accettato di sposare Theo e continua a cercare la cara Käthe, che risulta ancora dispersa nonostante l’amica sia sicura di avere incrociato il suo sguardo, la sera di San Silvestro, su quel tram… Nel frattempo, mentre Lina e la sua compagna Louise aprono una libreria in città, Ida si sente delusa dal modesto ménage coniugale con il cinese Tian, pur avendo mandato all’aria il suo precedente matrimonio per stare con lui, e ricorda con nostalgia la sua giovinezza di rampolla di una famiglia altolocata. Sono in molti ad aver perso qualcuno di caro, e sono in molti ad attendere il ritorno di qualcuno, giorno dopo giorno, alla finestra. Ma per i sopravvissuti tornare a casa non è facile, si ha paura di cosa si potrebbe trovare, o non trovare più.

Gli anni passano, i figli delle protagoniste crescono e anche loro hanno delle storie da raccontare. Sullo sfondo, la ripresa dell’economia tedesca e le rivoluzioni sociali che hanno scandito gli anni Cinquanta e Sessanta: lo sbarco sulla Luna, la costruzione del Muro di Berlino, il riarmo e la paura del nucleare, l’arrivo della pillola anticoncezionale, l’irruzione della televisione nella vita quotidiana delle famiglie, l’inizio dei movimenti studenteschi e la musica dei Beatles.

Dopo Figlie di una nuova era, il secondo, attesissimo capitolo di questa fortunata e appassionante trilogia che racconta la vita di quattro amiche nella Germania del Novecento.



Aspetta a metterti il cuore in pace. Il diavolo ne ha sempre una pronta.
È il 1949. La guerra è finita, i nazisti sono stati sconfitti e  Amburgo, come molte altre città, è ridotta a un cumulo di macerie. Molte persone non hanno più una casa e hanno perso parenti e amici. Henny ha accettato la proposta di matrimonio di Theo ma non smette di cercare Kathe, l’amica del cuore, che risulta ancora dispersa. Henny è sicura di averla vista su un tram la sera di San Silvestro. Lina e la sua compagna Louise aprono una libreria in centro mentre Ida è sempre più delusa dal suo matrimonio con il cinese Tian. Purtroppo la guerra ha causato molto dolore e distruzione. In tanti aspettano il ritorno di una persona cara, di un amico. Per i sopravvissuti non è facile tornare a casa perché hanno paura di cosa potrebbero trovare o  non trovare più.
La paura di arrivare a casa, ce l’hanno in tanti.
Trascorrono gli anni, i figli delle protagoniste crescono e raccontano le loro storie che s’intrecciano con la ripresa economica tedesca e le rivoluzioni sociali negli anni Cinquanta e Sessanta.

“È tempo di ricominciare” riparte dal marzo del 1949 e narra la vita di quattro amiche nella Germania del Novecento mettendo in luce i lati oscuri e dimenticati di un periodo storico ricco di eventi storici e politici. Le protagoniste, ognuna con un carattere ben definito, ci trasmettono, con le loro storie, sentimenti ed emozioni. Vivono tempi difficili, la resa non è nel loro DNA. Malgrado la guerra abbia travolto le loro esistenze, sono pronte a ricominciare tra sconfitte e conquiste. La loro è una strada in salita ma possono contare l’una sull’aiuto delle altre per andare avanti. Le quattro amiche dovranno fare i conti con cambiamenti, storici e culturali, di notevole portata. La presenza della televisione nelle case, lo sbarco sulla Luna, la costruzione del Muro di Berlino, la pillola anticoncezionale, la crisi di Cuba e la Guerra Fredda. Il mondo non sembrava aver imparato nessuna lezione, l’umanità era sull’orlo della terza guerra mondiale.

Si cammina su un terreno minato. La politica che aveva dominato la vita dei tedeschi ora è vista con sospetto e paura. Si vive nell’incubo del passato e nell’incertezza del futuro. Tuttavia bisogna pur ricominciare a vivere, non è mai troppo tardi per un nuovo inizio. I personaggi del libro riprendono in mano la loro vita pronti a ricostruire non solo l’aspetto pratico ma, soprattutto, sono pronti a curare la propria interiorità per dar pace al loro cuore. Scacciare dalla loro testa le immagini delle persecuzioni, di una lunga prigionia è quasi impossibile. Pensieri cupi, vergogna, risentimento albergano nel cuore di qualcuno e richiede coraggio il mandarli via. Non tutti ci riescono. Alcuni soccombono, altri vanno incontro al cambiamento con curiosità e con il desiderio di eliminare i possibili ostacoli che intralciano il cammino. Dopo tanto dolore è giusto esser felici? Chi si è salvato dalla Morte in guerra ha il diritto, negato a chi non c’è più, di esser felice? Occorre accettare il dolore, non soffocare nel senso di colpa. Nonostante il dolore, qualunque esso sia, è possibile dare valore alle piccole e semplici cose della vita. L’amore, l’amicizia, il lavoro, la famiglia servono a rafforzare le relazioni e a conoscere meglio le persone. Il dolore non va dimenticato ma trasformato in energia vitale per guardare avanti e sorridere alla vita.
Rudi ha paura di dimenticare. Ha paura che la vita facile e le belle cose ricoprano completamente la memoria dei morti.
Nel romanzo si assiste a un’implacabile ma necessaria opera di sostituzione. Nel primo capitolo della saga, le nostre quattro amiche avevano affrontato la fame, l’umiliazione, la prigionia, la morte. Ora, dopo la fine della guerra, hanno la possibilità di sostituire la morte con la vita, il dolore con la felicità, l’umiliazione con la speranza. Naturalmente il dopoguerra non si presenta come un’oasi di pace, la Guerra Fredda e la costruzione del Muro di Berlino, sono minacce travestite da politica per la difesa della pace. Il mondo dovrà affrontare altre prove sanguinose. Il futuro è nelle mani dei giovani e, nel romanzo della Korn, la nuova generazione è pronta a lottare per realizzare i suoi sogni attraverso la rinascita sociale e la ricostruzione sia materiale che emotiva.

“È tempo di ricominciare” è un romanzo che narra un’epoca nuova colma di speranze e di problemi. Il finale è un inno alla vita che ritroveremo nel terzo capitolo della trilogia. Gli avvenimenti sono guidati dal fluire della memoria. Il passato, il presente e il futuro si alternano sulla scena e si cedono la parola l’un l’altro. I personaggi mostrano i loro caratteri attraverso il loro modo di comportarsi, nei loro discorsi, nel modo di pensare. Non ci sono eroi ma persone a volte incerte e confuse, a volte capaci di assumersi delle responsabilità e di cercarsi un ruolo nella vita. I sopravvissuti sono i depositari della vita pronti a ricominciare da zero. In loro c’è la pena per la sofferenza del mondo ma anche l’invito ad amare la vita e la libertà.

Leggere “È tempo di ricominciare” è come sfogliare un album di fotografie in bianco e nero che fermano l’attimo per poi riversarsi nel fluire del tempo. Carmen Korn accosta, dispone, organizza tali immagini e le rende efficaci, pregne di una forte tensione emotiva. La speranza dei vivi non mette a tacere il dolore per i morti in guerra ma trasforma le urla di odio in parole di pace. Il messaggio dell’autrice è tutto nel titolo: basta distruggere la vita, è ora di salvarla e continuarla. Il Male è sempre stato presente nell’uomo, nella sua Storia. Nel XX secolo i Potenti hanno liberato il Male e a combattere è stato l’uomo comune segnato per sempre nel corpo e nello spirito.

3 commenti:

  1. Non ho letto il primo, ma devo ammettere che questa trilogia mi incuriosisce.

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  2. Ti consiglio di recuperare il primo libro della trilogia per poter meglio apprezzare l'intera storia :)

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  3. Io li ho divorati tutti e due, mi sono piaciuti tantissimo che aspetto l'uscita del terzo con ansia per reimmergermi nella storia dei personaggi

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