lunedì 7 gennaio 2019

RECENSIONE | "Il sigillo di Caravaggio" di Luigi De Pascalis [Review Party]

Buongiorno, carissimi lettori :) Dopo una breve pausa, dovuta alle feste natalizie e ai capricci del mio wi-fi, ritorno a voi per iniziare l’anno nuovo con un bel romanzo che vi porterà indietro nel tempo quando la storia dell’arte venne rivoluzionata profondamente da un pittore vissuto nella seconda metà del Cinquecento. La sua vita travagliata, segnata da un delitto, una perpetua fuga e un perdono giunto assieme alla morte sono i temi del romanzo “Il sigillo di Caravaggio” di Luigi De Pascalis, edito Newton Compton.

STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
Il sigillo di Caravaggio
Luigi De Pascalis

Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo: € 12,00
Sinossi
Il giovane Caravaggio, arrivato da poco a Roma, comincia a lavorare nella bottega di Cavalier d’Arpino, famosissimo pittore tardo-manierista. Si dedica soprattutto a realizzare nature morte, cosa che detesta perché vorrebbe dipingere figure e mettersi alla prova con nuove sfide. Ma il Cavalier d’Arpino, oltre a dipingere, commercia anche in dipinti, soprattutto nel Nord Europa. E la sua bottega ne è piena. Ed è così che Caravaggio adocchia tra i nuovi arrivi una tavoletta di piccolo formato, opera di Hieronymus Bosch. Rappresenta una scena minuziosa e complicata, con alcune figure nude o vestite in modo curioso, immerse in uno strano paesaggio. Per dimostrare al suo maestro che sa dipingere figure umane, ma anche perché il dipinto lo attrae in un modo che non sa spiegare, Caravaggio lo ricopia di nascosto e lo tiene per sé. Quello che non sa è che gli cambierà presto la vita. Sulla tavoletta, infatti, è inciso un segreto preziosissimo, la chiave d’accesso alla Grande Opera alchemica. E c’è qualcuno disposto a qualunque cosa pur di entrarne in possesso.

Io ho dipinto madonne, angeli e martiti per le chiese più importanti di Roma. Ho tagliato l’ombra con la luce, il nero col colore, la morte con la vita. Della mia arte parla tutta l’Italia. Eppure alla fine queste sono tutte vanità. Alla fine un uomo, anche il più valente è solo una piuma in balia del destino che è più cieco della fortuna e più duro di questa roccia.
“Il sigillo di Caravaggio” è un romanzo storico in cui il mistero, gli elementi esoterici, i duelli, le passioni violente, la rabbia, il potere, la morte, si mescolano in un mix perfetto che ci regala una storia piacevole da leggere in cui il grande pittore è visto come un uomo dalla vita turbolenta che non potrà mai essere conosciuta fino in fondo.

Michelangelo non è una persona gentile, è scontroso, gira armato di pugnale, sempre pronto a “far duelli e baruffe”. Tuttavia i duelli sono vietati da una disposizione di papa Sisto V. Caravaggio naturalmente non rispetta le leggi e in duello colpisce a morte Ranuccio Tomassoni. Da quel momento Caravaggio rischia la vita nei territori dello Stato pontificio. Quindi si rifugia a Napoli, sotto la protezione di Giovanna Colonna. La sua fuga non si ferma, nell’estate del 1610 sale a bordo di una feluca portando con sé tre dipinti, il prezzo della sua libertà. A Palo scende dall’imbarcazione ma viene arrestato. Qualcuno pagherà per tirarlo fuori dal carcere. Non è dato sapere il nome del benefattore anche se le cose non sono come appaiono. La feluca riprende il mare per ritornare a Napoli con le tre tele. Cosa ne sarà di Caravaggio? Chi è il gran burattinaio che muove le fila di un fato avverso al grande pittore?

La vita di Michelangelo è come una grande voragine in cui lui non trova pace. Il presente così difficile affonda le radici in un passato altrettanto complicato e sofferto. Questo romanzo ci offre la possibilità di entrare in punta di piedi nel periodo della gioventù del Caravaggio quando, senza far rumore, il male ha iniziato a forgiare un futuro senza pace e felicità. Facciamo un salto indietro, il giovane Caravaggio è arrivato da poco a Roma per lavorare nella bottega del Cavalier d’Arpino, autorevole e ricercato artista che gli diventerà poi nemico. Qui, tra i dipinti giunti dal Nord Europa, Michelangelo adocchia una tavoletta opera di Hieronymus Bosch. Il dipinto rappresenta una scena descritta in ogni particolare con figure ritratte in uno strano paesaggio. Il giovane pittore ricopia di nascosto l’opera e la tiene per sé ignorando che sulla tavoletta è inciso un segreto, la chiave d’accesso alla grande Opera Alchemica. Così Michelangelo si troverà, a sua insaputa invischiato in un complicato intrigo in cui uomini potenti sono disposti a tutto pur di svelare il segreto che potrebbe aprire le porte alla ricchezza eterna. Caravaggio vivrà gran parte della sua vita da fuggiasco e così viene mostrato da questo intenso romanzo che si rivela un viaggio emozionante nel mondo del Caravaggio inteso come personaggio tormentato e maledetto ma anche come artista capace di rivoluzionare il mondo dell’arte. Se osservate la cover vedrete proprio un’opera di Michelangelo: una testa di medusa con un’espressione di dolore e di terrore. Tutt’intorno serpenti in movimento. È “Lo scudo con testa di Medusa”che ritroverete nel romanzo come elemento narrativo ed evocativo dell’opera del pittore. Capitolo dopo capitolo vi si aprirà un mondo di turbamenti,  inquietudini,  ossessioni,  passioni.  Vi sentirete  trasportati nei diversi momenti della vita di Caravaggio attraverso un racconto che fonde eventi e stati d’animo dell’artista. Capire la sua personalità multiforme non è facile, così come non è facile comprendere la sua produzione pittorica anche se mi affascina il sapere che i suoi modelli erano persone “vere” rese immortali dalla sua arte.

Il romanzo è ambientato nell’Italia del 1600 e l’autore è bravo nel far interagire personaggi realmente esistiti con personaggi di fantasia. Un ruolo importante è affidato a Costanza Sforza Colonna,madre di numerosi figli, moglie infelice poi vedova, che ha protetto il pittore per tutta la sua vita. Mi è piaciuto entrare nella psicologia di questa donna forte e debole allo stesso tempo. Naturalmente non manca il cattivo nel reale personaggio del Cardinal Borghese, fonte di numerosi guai per Caravaggio. Comunque non mancheranno frati impiccioni, vescovi intriganti e l’Ordine di Malta. Tutti renderanno questo romanzo pieno d’azione e devo rivelarvi che, nel finale, una lacrimuccia potrebbe inudire i vostri begli occhi di lettori attenti pronti a vivere ogni emozione sulla propria pelle.

“Il Sigillo di Caravaggio” è un romanzo ricco di passione che vi conquisterà e vi porterà a schierarvi contro il destino avverso, contro i burattinai che dall’ombra emergono per gestire la vita altrui. La vita, signori miei, dà le carte. Alcune buone, altre meno. È la legge dell’esistenza che danna i deboli per nascita e salva i forti per censo. Non prevede eccezioni. Per l’uomo Michelangelo la vita non è stata facile, per il pittore Caravaggio l’arte è stata la sua chiave per entrare nell’immortalità.

2 commenti:

  1. Amo Caravaggio e questo mix arte e storia è un forte richiamo per me *_*

    Buon anno :))

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    1. I romanzi storici hanno un fascino molto particolare. Buon anno anche a te :)

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