mercoledì 27 giugno 2018

RECENSIONE | "Quattro madri" di Shifra Horn

Cari lettori, dal 21 giugno è in libreria l’ultima edizione di “Quattro madri” il primo e più importante romanzo di Shifra Horn. La Fazi Editore ha il merito di aver tradotto e pubblicato in Italia parte della produzione letteraria di Shifra Horn, un’autrice pluripremiata di fama internazionale che racconta il suo Israele. “Quattro madri” è un romanzo sul coraggio delle donne tormentate dalla maledizione di uomini che regalano un sogno, anzi una figlia femmina, e poi spariscono. La storia ha per sfondo le tormentate vicende della Palestina e dello Stato di Israele. In 370 pagine, l’autrice lascia che a parlare siano le voci di ben quattro generazioni di donne. Voci appassionate, spesso fragili mai arrendevoli, che danno vita a una storia ricca di realismo magico, mistero e folclore.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
Quattro madri
Shifra Horn (traduzione di S. Kaminski)

Editore: Fazi
Pagine: 370
Prezzo: € 17,50
Sinossi
Quattro madri racconta la storia di quattro generazioni di donne durante l’ultimo secolo a Gerusalemme. Amal, appartenente alla quinta generazione, è disperata poiché il marito, dopo la nascita del primo figlio, se n’è andato senza lasciare traccia. Al contrario sua madre, sua nonna e sua bisnonna si rallegrano dell’evento: la nascita di un maschio sano significa, infatti, che la lunga maledizione che pesava sulla loro stirpe è finita e non ci sarà più nessuna figlia femmina a ereditarla. Per consolarla, le donne raccontano ad Amal la storia di questa maledizione e la rassicurano sul suo destino e su quello di tutta la famiglia. Una famiglia di donne straordinarie: Mazal, l’orfana, dal cui matrimonio segnato dalla sciagura prende il via la maledizione; la bellissima Sarah, sua figlia, dai bei capelli dorati simbolo del suo potere taumaturgico; la figlia di Sarah, Pnina Mazal, la cui capacità di conoscere i pensieri degli altri è fonte insieme di gioia e dolore; e infine Gheula, madre di Amal, un’idealista dall’intelligenza penetrante, pronta a impugnare la causa di ogni diseredato. Epico, commovente e appassionante, Quattro madri, che ha per sfondo le tormentate vicende della Palestina e dello Stato di Israele, è un capolavoro narrativo, misterioso e fantastico, ricco di realismo magico da fiaba e di folclore da leggenda.


È nato un maschio e la catena si è spezzata.
“Quattro madri” narra la storia di quattro generazioni di donne durante l’ultimo secolo a Gerusalemme. La voce narrante, discreta e disposta all’ascolto, è Amal ( il suo nome significa “lavoro” o “fatica” in ebraico, e “speranza” in arabo). La giovane donna, appartenente alla quinta generazione, è disperata perché il marito se n’è andato dopo la nascita del loro primo figlio. Invece  sua madre, sua nonna e la sua bisnonna si rallegrano della nascita di un maschio sano. Così, infatti, finisce la lunga maledizione che pesava sulla loro stirpe poiché non ci sarà più nessuna figlia femmina a ereditarla. La storia di questa maledizione inizia più di cent’anni addietro. Per consolare Amal, le donne della famiglia raccontano le loro vite.

Mazal, l’orfana, dal cui matrimonio ha inizio la maledizione.

Sarah, donna bellissima, sua figlia, dai bei capelli dorati simbolo del suo potere taumaturgico.

La figlia di Sarah, Pnina Mazal, che ha la capacità di conoscere i pensieri degli altri e ciò le procura gioie e dolori. Ha una smoderata passione per i gatti che vivono beatamente nella sua casa e nel giardino.

Infine conosciamo Gheula, madre di Amal, pronta a impugnare la causa di ogni diseredato. Ferma sostenitrice dell’educazione rigida e severa, non crede nell’istituzione del matrimonio.

Non conoscevo questa scrittrice e devo, ancora una volta, ringraziare la Fazi per avermi dato l’opportunità di leggere “Quattro madri”. Ogni pagina reca con sé emozioni e trasmette la forza delle protagoniste: donne ferite dalla vita che non si spezzano ma nascondono la loro vulnerabilità dietro il coraggio di vivere per costruire un futuro migliore. Donne prigioniere della solitudine, travolte da passioni e sogni infranti, donne capaci di ricostruire la propria vita dinanzi alle difficoltà senza perdere mai la loro umanità. Donne dagli occhi velati di tristezza che combattono e, come un seme sepolto, rinascono a nuova vita.

Shifra Horn, con una scrittura nitida a volte poeticamente velata di malinconia, ci regala il ricordo di una società complessa in cui le tradizioni sono importanti e scandiscono la quotidianità. Il ricordo diventa il luogo in cui perdersi e ritrovarsi conoscendo donne e uomini che hanno fatto ciò che ritenevano giusto, senza clamore. Donne intraprendenti pronte a lottare nel loro cammino di vita.

Procedendo con la lettura ho scoperto, attraverso i sensi, un mondo lontano e misterioso.

Sarah prepara un’acqua di rose, profumata e miracolosa, in grado di produrre effetti incredibili. Lei stessa coltiva le sue rose e vi sembrerà di percepire il loro profumo carico di promesse, sogni e desideri.

Vedrete, con viva realtà, i luoghi in cui la storia si svolge. Solcherete mari e conoscerete le case della città vecchia di Gerusalemme. Il loro fascino vi conquisterà.

Ascolterete l’intreccio di molte lingue straniere e ascolterete il silenzio di Yitzhak.

Gusterete la cucina semplice delle protagoniste che confidano nel potere emotivo del cibo, nell’unione che il semplice gesto del mangiare evoca in noi.

Sentirete sulla vostra pelle le coccole tra madri e figli. I baci e gli abbracci sono regali per il cuore e diventano un luogo in cui rifugiarsi lasciando fuori i mali del mondo.

Nel romanzo “Quattro madri”, l’autrice affronta grandi temi attraverso i drammi e gli affetti privati. In ogni pagina si respira un dolore indefinito che, di madre in figlia, coinvolge le donne della famiglia. Donne imprevedibili segnate dalla tragedia della Storia e da un destino personale tumultuoso. Donne che meritano tutto il nostro rispetto.

6 commenti:

  1. Temo troppa pesantezza, soprattutto in questo periodo nerissimo, ma segno, perché sempra un gran romanzo.

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    1. Non è una lettura pesante anche se non si può definirla "leggera". Per il prossimo autunno sarà perfetta :)

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  2. Questo voglio leggerlo, da come ne parli mi sembra bello, con protagoniste femminili forti e messe alla prova dalla vita.

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    1. Sono donne coraggiose che non temono di mostrare anche le loro fragilità :)

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  3. da molto l'impressione di un libro inteso da leggere con un'emozione particolare.

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    1. Hai perfettamente ragione,si crea subito una profonda empatia con queste donne che guardano in faccia il loro destino :)

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