Cari lettori, se amate i thriller politici non potete
perdervi l’ultimo romanzo di Michael Dobbs: “Il giorno dei Lord. La serie di
Harry Jones.” edito da Fazi Editore. Devo confessarvi che non conoscevo
l’autore e neanche la trilogia di “House of Cards” che ha venduto milioni di copie in Inghilterra. Finalmente ho
colmato questa mia lacuna e mi piacerebbe condividere con voi le mie
impressioni sul thriller presentandovi il personaggio di Harry Jones, paladino
della giustizia e bastian contrario dei suoi superiori. Prima però vorrei
accendere la vostra curiosità svelandovi la genesi del romanzo. Durante una
visita alla Camera inglese, Michael Dobbs ha notato, dietro il trono, due porte
nascoste. Cosa celavano? Lo scrittore riuscì a vedere cosa nascondevano quelle
due porte e da lì nacque “Il giorno dei Lord”.
(Serie di Harry Jones #1)
Michael Dobbs (traduzione di S. Tummolini)
Editore: Fazi | Pagine: 375 | Prezzo: € 16,00
Sinossi
Una volta all'anno, le persone più importanti d'Inghilterra si riuniscono tutte insieme in una stanza. La regina Elisabetta e il principe ereditario Carlo, il primo ministro, giudici, vescovi, leader spirituali e temporali. Non mancano le nuove generazioni: sono presenti il figlio del primo ministro britannico e il figlio della presidente USA. L'occasione è quella della cerimonia d'apertura del Parlamento, la cerimonia di Stato più importante dell'anno, un evento «strappato alle fornaci della storia britannica». Quattrocento anni prima, nella stessa occasione, Guy Fawkes aveva cercato di far saltare in aria tutti quanti. Ora tocca a un nuovo gruppo di congiurati, stavolta stranieri, prendere d'assalto la Camera dei Lord. Per un giorno, ventiquattr'ore di pura tensione in cui le crisi politico-diplomatiche si mischiano a quelle personali, verranno tutti presi in ostaggio: i terroristi terranno sotto scacco una nazione e il mondo intero, il tutto in diretta TV. Ma dovranno vedersela con Harry Jones, parlamentare ed ex militare pluridecorato in piena crisi matrimoniale, noto sia per il suo coraggio che per la sua capacità di indisporre i superiori per eccesso di intraprendenza. La parabola angosciante di uno scenario spaventosamente verosimile, che si conclude con uno sbalorditivo colpo di scena.
Pietà? Forse voi ne avete avuta verso il mio popolo? Ancora non capisce, vero? Noi non abbiamo mai voluto questa guerra, non siamo stati noi a cominciare: siete stati voi a imporcela, anno dopo anno, distruggendo i nostri villaggi e uccidendo i nostri cari sotto i nostri occhi. E ora viene a parlarmi di pietà. Temo che non ci sia più spazio per quella, ormai. Non è più la pietà che conta, ma la morte: quali e quante morti ci saranno e il clamore che ne nascerà. Credo sia stata questa la vostra strategia nel mio Paese, per molti anni. Quindi ora seguiremo l’esempio.
In occasione della cerimonia d’apertura del Parlamento, le
persone più importanti d’Inghilterra si riuniscono nella Camera dei Lord. La
regina Elisabetta e il principe ereditario Carlo, il primo ministro, giudici,
vescovi, leader spirituali e temporali. In Parlamento ci sono anche i figli del
presidente degli Stati Uniti e del primo ministro inglese. Durante la cerimonia
un gruppo di congiurati prende d’assalto la Camera dei Lord. Verranno tutti
presi in ostaggio: l’incubo peggiore ha inizio.
“Il giorno dei Lord” è un thriller politico affascinante e
inquietante. La trama si evolve in 24 ore di pura tensione toccando temi
importanti: il sentimento degli inglesi verso la monarchia, la percezione che
la monarchia ha del proprio popolo, le reazioni alle guerre in Afghanistan e in
Iraq, l’egemonia americana. L’autore è stato molto abile nel nascondere il
confine tra realtà e finzione, lasciando ai personaggi e ai fatti il potere di
mostrare luci e ombre della monarchia e dei potenti della Terra. Ricchi di sfaccettature
ed emozioni i dialoghi tra la regina e suo figlio Carlo. Lei mostra il suo
carattere forte, è sicura di sé e la sua calma non mostra cedimenti. Carlo
vorrebbe che il mondo fosse come nei suoi sogni: nella prossima vita vorrebbe
essere un uomo felice, non un principe ma una persona normale. Mi piace quando,
anche solo per un momento, i potenti lasciano intravedere le loro difficoltà.
Otto terroristi che prendono in ostaggio la
Camera dei Lord è un’eventualità che nessuno osa nemmeno immaginare. In
questo romanzo la paura più grande diventa realtà.
Il mondo politico inglese è ostaggio dei terroristi. Chi
avrà licenza di risolvere questo gravoso problema? Nessuna paura, Michael Dobbs ha creato il personaggio di Harry Jones, integerrimo e insolente
ex militare pluridecorato dalla scorza dura.
Chi è Harry Jones?
Fin dai primi giorni di vita, Harry fu spronato a dare il
massimo: frequentò una scuola privata in Inghilterra e poi un collegio
internazionale in Svizzera. A sedici anni aveva già surfato a Malibu,
veleggiato al largo di Dubai, esplorato i fondali del Bormeo e perso la
verginità a Hong Kong. Ovunque andasse Harry agitava le acque. Si arruolò
nell’esercito e il suo talento lo portava sempre più in alto.
Entrò prima nel corpo delle guardie della regina, poi nelle Brigate Aeree e infine nel SAS, dove lo trasformarono in una delle più efficaci macchine di morte di tutto l’esercito. Era il guerriero perfetto.
Ma, c’è sempre un “ma”, Harry era uno che faceva di testa
sua, era impermeabile alle pressioni dei suoi superiori, si lasciava guidare
dall’istinto. Harry era un uomo indipendente che celava in se il tentativo
inconscio di guadagnarsi la stima di suo padre, che ormai non c’era più.
Pluridecorato per le brillanti soluzioni di operazioni piuttosto riservate,
Jones lascia l’esercito per entrare in politica diventando un membro del
Parlamento. Toccherà a lui risolvere l’aggressione alla monarchia inglese.
Harry non indietreggia davanti a quest’enorme
responsabilità, pur essendo un uomo coraggioso ha però paura. Un suo fallimento
segnerebbe la fine della monarchia.
Il nostro eroe collaborerà con la polizia ma avrà un ruolo
determinante nell’evoluzione dei fatti. Rischierà più volte la vita ma è
determinato e non mostra cedimenti. Grazie alle sue brillanti intuizioni
vengono svelati anche i retroscena più celati dell’assedio. I colpevoli non si
trovano tutti nella Camera dei Lord. Otto terroristi ma un complotto troppo ben
organizzato che richiede preparazione e mezzi. Un complotto nel complotto
svelerà al mondo le vere intenzioni dei terroristi, un piano geniale che
mostrerà un colpevole davvero insospettabile per un finale che vi terrà col
fiato sospeso.
“Il giorno dei Lord” è un thriller che non delude, con la
giusta dose di suspance, personaggi reali e di fantasia, successione serrata di
eventi che tengono desta l’attenzione
del lettore. L’autore scrive in modo chiaro, con ricchezza di
particolari. I personaggi danno vita a una storia che non è poi così
inverosimile. Sicuramente sarebbe orribile se ciò succedesse quindi non mi
resta che dire “Long live the Queen!” e augurare una vita altrettanto lunga
all’intraprendente Harry Jones!
Non leggo spesso thriller politici, però Harry è un bel personaggio, brillante e intraprendente, e mi sembra di capire che la trama sia articolata e intrigante. Un titolo da tenere presente :)
RispondiEliminaAnche io non leggo solitamente thriller politici ma questo romanzo è stato una bella rivelazione :)
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