Buongiorno, cari lettori :) Iniziamo la settimana con un
indovinello letterario.
Si è presentata ai lettori con “Come petali sulla neve”
(recensione), ha sedotto il pubblico con “Charlotte”(recensione) e si
riconferma scrittrice dalle grandi potenzialità con “Doppio Stradivari”. Di chi
sto parlando? Sono sicura che leggendo questi titoli il suo nome vi è venuto in
mente. Sì, è proprio lei: Antonella Iuliano, una scrittrice sensibile e
bravissima che crede fortemente nel potere della scrittura.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
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Antonella Iuliano
Editore: Genesis Publishing
Editore: Genesis Publishing
Pagine: 184
Prezzo: € 10,60 cartaceo / € 3,99 ebook
Prezzo: € 10,60 cartaceo / € 3,99 ebook
Sinossi
«Trova il violino nero e portamelo. Lascia che lo veda un’ultima volta.» Il doppio Stradivari suona e le sue note conducono le fila di una storia lontana, di una melodia prigioniera del silenzio. Quando, però, il vento si leva dal bosco e sferza le fredde pietre della torre dov’è rinchiusa, a Larissa sembra ancora di udire l’eco del suo violino nero. Lena Reiter è cresciuta nel villaggio ai piedi del castello, alle porte di Vienna, e da bambina ha trascorso infinite ore con il naso rivolto al maniero fantasticando di principi e principesse. Quando viene assunta come domestica dalla temuta contessa Zsofia Von Grath, riceve un compito inatteso: recarsi ogni notte in cima alla torre, lasciare qualche vivanda e uscire in fretta senza rivolgere parola ad alcuno, pena la propria vita. Grande è il suo stupore quando nella tetra torre, rannicchiata in un angolo, scorge una ragazza della sua età, dai capelli corvini e dagli occhi neri, con un lungo e lacero abito da lutto addosso. Da quanto tempo è lì? E perché? Notte dopo notte, Lena si attarda rapita dal suono dei ricordi di Larissa. Scopre che il passato e il presente si fondono nella storia di due strumenti unici e preziosi, due Stradivari provenienti dall’Italia, da Cremona: un violino nero e un violoncello bianco. Lena deve ritrovarli ad ogni costo perché soltanto la loro musica potrà salvare Larissa dal suo terribile destino.
Il doppio Stradivari suona e le sue note conducono le fila di una storia lontana, di una melodia prigioniera del silenzio. Quando, però, il vento si leva dal bosco e sferza le fredde pietre della torre dov’è rinchiusa, a Larissa sembra ancora di udire l’eco del suo violino nero.
Adoro il modo in cui la scrittrice mescola poesia e realtà
attirando il lettore in una storia dal romanticismo delicato che si trasformerà
in mani grondanti di sangue. Bene e Male si sfideranno sulle fantastiche note
di un violoncello bianco e di un violino nero. Lasciatevi trasportare dalla
musica e siate pronti a perdervi in una fitta nebbia di coriandoli d’emozioni.
Ora attenzione, la storia ha inizio.
Lina Reiter è cresciuta nel villaggio ai piedi del castello,
alle porte di Vienna. Quando viene
assunta come domestica dalla temuta contessa Zsofia Von Grath, riceve un
compito inatteso. Ogni notte, mentre tutti dormono, deve recarsi in cima alla
torre, lasciare qualche vivanda e allontanarsi subito senza parlare ad alcuno.
Se trasgredirà agli ordini, verrà severamente punita. Lena si avvicina con timore e curiosità alla
torre. Grande sarà il suo stupore quando in una stanzetta nella torre,
rannicchiata in un angolo scorge una ragazza, dai lunghi capelli corvini e
dagli occhi neri, con un lungo e lacero abito da lutto addosso.
Tra le due fanciulle, notte dopo notte, nasce una tenera
amicizia. La prigioniera è Larissa, figlia del conte. Un atroce destino l’ha
strappata alla sua famiglia. Una crudele matrigna la tiene nascosta agli occhi
del mondo assaporando ogni suo dolore. Passato e presente si fondono nella
musica di due strumenti unici e preziosi: due Stradivari proveniente
dall’Italia, da Cremona.
Trova il violino nero e portamelo. Lascia che lo veda un’ultima volta.
Ho letto “Doppio Stradivari” lasciandomi conquistare dalla
piacevolezza del racconto che mostra, pagina dopo pagina, il suo essere
camaleontico. L’autrice si nutre d’immaginazione trasformandola in una realtà
che emoziona e avvince.
Un amore puro e
sincero s’infrange sugli scogli della vita, dove prima c’era felicità e
serenità giunge l’imprevedibilità della cattiveria e dell’odio. Il male vince
le prime battaglie, l’atmosfera diventa sempre più cupa e nera. Trascorrono gli
anni, il Bene è piegato ma non sconfitto fino a quando, una piccola flebile
luce, squarcerà il velo delle tenebre. Sulle note strazianti di un violino nero
la verità trionferà e il lieto fine vi delizierà.
In questo breve romanzo ogni aspetto della narrazione è
curato nei minimi particolari. Grazie a una scrittura raffinata e a una
narrazione che appassiona, assistiamo a un gioco perverso in cui la verità
viene emarginata. I personaggi sono ben delineati. Alcuni hanno un’anima
cattiva, altri son fatti di sogni e bontà. L’interazione tra persone così
diverse crea una storia di luci e ombre. La vita
dona a ognuno di noi uno scrigno. Alcuni lo riempiono di cose belle come
l’amore, i sogni, i desideri, la musica, la felicità e i sorrisi. Altri lo
colmano con il rancore, con l’amore per le cose futili, la vanità e tanti
errori.
“Doppio Stradivari” è un racconto elegante, ben costruito e
coinvolgente. Mostra la bravura indiscussa della scrittrice che riesce a dar
voce a un’umanità variegata e complessa. In un numero concentrato di pagine,
Antonella Iuliano da vita a un racconto
che oserei paragonare a una composizione poetica e musicale i cui strumenti di
accompagnamento non sono solo le corde di un violino nero e di un violoncello
bianco. L’autrice manipola le stesse parole per creare immagini e situazioni,
rivelando sentimenti, sogni e delusioni. Ogni elemento è calibrato alla
perfezione: passato e presente si fronteggiano ma non si oscurano a vicenda. Il
lieto fine non è così scontato, durante la lettura ho temuto il peggio (l’anima
nera presente nel romanzo aveva grandi potenzialità) e il finale ridona la luce
della speranza spazzando via il buio di un cuore senza amore.
Con questa terza prova, superata brillantemente, Antonella
Iuliano si riconferma una scrittrice di talento che invito a perseverare nella
scrittura. Ora, cara Antonella, devi spiccare il volo verso orizzonti sempre
più vasti. Il talento sarà il tuo paracadute e l’affetto dei tuoi lettori ti
donerà l’energia per continuare. Noi tutti abbiamo bisogno di un luogo dove
curare le nostre anime. I libri sono la mia panacea per tutti i mali e se sono
firmati da Antonella Iuliano sono sicura di ricevere anche una carezza sul
cuore.
Grazie mille!
RispondiEliminaMi hai incuriosita, anche perché pure io ho avuto modo di apprezzare Come petali sulla neve, e son d'accordo nel ritenere Antonella molto brava e capace di emozionare :)
RispondiEliminaquando vedo libri che parlano di musica ed in particolare di violini mi incanto, sono alcuni anni infatti che mia figlia suona questo strumento e ormai ne soo totalmente affascinata.
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