Oscar Wilde ha scritto: “Siamo noi i nostri stessi demoni e
rendiamo il mondo il nostro inferno.”
Questa citazione mi è venuta in mente dopo aver concluso la
lettura di “Nessuna notizia dello scrittore scomparso”, scritto da Daniele
Bresciani, pubblicato da Garzanti.
STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 6
|
Daniele Bresciani
Editore: Garzanti
Editore: Garzanti
Pagine: 321
Prezzo: € 17,60
Prezzo: € 17,60
Sinossi
Quando Emma entra in redazione, crede che quella sarà una giornata come tante altre fra riunioni e scrittura di articoli. Ma tutto cambia nel momento in cui inizia a circolare una notizia. La notizia della scomparsa del celebre autore dei sette cerchi, avvistato per l'ultima volta davanti al mare in tempesta. Tutti conoscono Pietro Severi per il suo thriller bestseller. Nessuno sa che Emma ha avuto una relazione con lui in passato. Nessuno sa che Emma da anni non ha sue notizie, ma proprio quel giorno ha ricevuto da lui una busta con all'interno poche pagine. Pagine pericolose che parlano di un padre assassino e di un figlio che non sa come gestire questa ingombrante eredità. Verità o finzione? Autobiografia o l'incipit di un nuovo romanzo? Emma finge indifferenza e spera di non dover essere lei a scrivere un articolo sul caso. La sua storia d'amore con lo scrittore, finita molto tempo prima, deve rimanere un segreto com'è sempre stata. Non ha indizi e non ha idea di dove cercare e cosa cercare. Eppure, a ogni minuto che passa la sua vita è sempre più in pericolo. Perché c'è qualcuno che vuole quelle pagine. C'è qualcuno che vuole a tutti i costi coprire un passato sanguinoso e inconfessabile. Emma si sente come una pedina di un gioco più grande di lei.
… perché il piacere di essere padrone assoluto di una vita è qualcosa di inspiegabile. Decidere che non solo quell’uomo o quella donna moriranno, ma scegliere il quando e il come. Be’, scegliere il quando e il come è prerogativa di una divinità.
Nel labirinto della vita è facile perdersi soprattutto se il
filo d’Arianna è stato reciso in tenera età. Diventati adulti indossiamo una
maschera ma poi non sappiamo più riconoscere il nostro vero volto. Se ci
voltiamo indietro ricordiamo un passato da cui vogliamo fuggire anche se mani
insanguinati ci chiudono in una prigione senza sbarre. Per capire bisogna
provare, per perdonare gli altri occorre innanzitutto perdonare se stessi.
Queste riflessioni, cari lettori, sono scaturite dalla
lettura del romanzo di Daniele Bresciani che, con stile leggero ma profondo,
narra il cromatismo dell’animo umano dove il rosso e il nero predominano. Il
rosso mi fa pensare all’amore e alla passione ma anche al sangue inteso come
vita e allo spargimento di sangue che accoglie la morte. Il nero sottolinea i
momenti violenti e tragici del romanzo, il mistero e il male, ma richiama alla
mente anche l’inchiostro, le rotative per la stampa dei giornali, la verità
scritta sulle pagine di un quaderno.
La protagonista del romanzo è Emma, una giornalista, che anni
prima ha avuto una relazione con Pietro Severi, noto scrittore del thriller
bestseller “I sette cerchi”. Quando Pietro scompare, Emma riceve una busta
mandata da lui. Nel plico misterioso ci sono alcune pagine dalla duplice
interpretazione. Possono rappresentare l’incipit di un nuovo romanzo o
riflettono una travolgente verità?
Emma legge lo scritto che parla di un padre assassino e di un figlio in
difficoltà. Così facendo la giornalista diventa una pedina in un gioco
pericoloso. Qualcuno la minaccia, quelle pagine vanno distrutte, la verità non
dovrà mai vedere la luce. Ma solo Emma è in grado di capire e di seguire gli
indizi che si nascondono in quelle drammatiche frasi.
Con un ritmo sostenuto, lo scrittore ci conduce alla ricerca
della verità. La tensione, sempre palpabile, non abbandona mai il susseguirsi
degli eventi pur intrecciandosi con lunghi momenti della vita di redazione.
Emma è infatti una giornalista di un settimanale femminile, non è appassionata
di cronaca nera. In lei convivono sogni ed entusiasmi, coraggio e onestà, amore
per il proprio lavoro. Non cerca di mettersi in mostra, non è un’eroina e lo
dimostra il suo comportamento ingenuo in momenti ad alta pericolosità. Vien
voglia di gridarle di stare attenta, di non fidarsi di tutti, di prestare più
attenzione a ciò che le succede intorno.
Ho apprezzato la descrizione della vita nel cuore delle
redazioni giornalistiche, i rapporti lavorativi tra colleghi, le furbizie per
mettersi in luce, la voglia di emergere a ogni costo.
“Nessuna notizia dello scrittore scomparso” è una lettura
avvincente ricca di colpi di scena. Con il primo capitolo inizierete un viaggio
dal presente indietro nel passato alle radici del male. Ognuno di noi può
decidere cosa fare della propria vita. Ma siamo veramente liberi di scegliere? Il
passato nutre o condiziona il presente? Riusciamo davvero a controllare noi
stessi? Perché alcuni uomini non riescono a sottrarsi al fascino
dell’onnipotenza? Tra la vita e la morte, la ragione può cedere il passo alla
follia. Quando ciò succede qualcuno soffrirà.
Uff, e dire che non mi ispirava... :)
RispondiEliminaSicuramente non riusciamo, noi lettori, a star dietro a tutti i libri che vorremmo leggere. Bisogna scegliere secondo il gusto personale lasciandosi guidare anche dal momento :)
EliminaMumble, mumble, di questo romanzo ho trovato intrigante l'inizio, poi, pagina dopo pagina, la mia attenzione è scemata via via (colpa forse dei dialoghi che sentivo poco naturali) e a circa metà libro ho clamorosamente abbandonato la lettura. Forse non era il suo momento. Forse sono diventata troppo "umorale" !(ultimamente mi succede spesso di abbandonare la lettura di un romanzo, per poi riprenderlo, magari dopo mesi). Baci.
RispondiEliminaOgni lettore ha il diritto di non completare la lettura di un libro. Sicuramente non era il momento giusto.La prima parte del romanzo cattura di più, rimane comunque una piacevole lettura :)
Eliminaavevo adocchiato questo titolo in giro. ne ero e ne sono molto incuriosita , in più la tua recensione mi ha fatto venire voglia di leggerlo. lo segno. prima o poi lo leggerò!
RispondiEliminaA dir la verità la cover non mi ha conquistata ma il romanzo offre momenti di buona lettura. Il lato buio dell'animo umano è, per me, sempre fonte di fascino :)
Eliminatra l'altro proprio stamattina un'altra blogger che seguo ne ha parlato bene, ancora un punto a favore del romanzo :D
EliminaCiao Aquila :) Condivido la tua passione per la parte oscura che anima ogni uomo, mi coinvolgono un sacco letture di questo genere e devo dire che questo libro mi ricorda molto una mia recente lettura "Il libro degli specchi" che mi è piaciuto parecchio, ma proprio perchè simili credo che al momento vado oltre ;)
RispondiElimina