Carissimi lettori, è un piacere ospitare la quinta tappa del blogtour dedicato al romanzo "L'undicesima ora" di Giovanni Ricciardi.
Questo romanzo mi ha permesso di
ritrovare il Commissario Ponzetti, creato con maestria da Ricciardi, alle prese
con una vicenda complessa ambientata nell’amata Roma. Del giallo vi parlerò in
seguito, ora vorrei presentarvi il Commissario Capo dei Parioli Ottavio
Ponzetti.
(Le indagini del Commissario Ponzetti #8)
Giovanni Ricciardi
Editore: Fazi
Pagine: 252
Prezzo: € 16,00
Prezzo: € 16,00
Sinossi
Il corpo senza vita di un noto architetto romano viene ritrovato nel suo loft una settimana dopo il decesso. L’autopsia non ha ancora dato risposte certe sulle cause, ma sembra escludere l’ipotesi della morte violenta. Quasi contemporaneamente, una villetta dove l’architetto abitava fino a poco tempo prima viene distrutta da un incendio doloso. I due eventi sono in relazione tra loro? Qualcuno voleva la morte dell’uomo? Il commissario Ottavio Ponzetti – giunto alla sua ottava avventura – non sa opporre resistenza alla seduzione delle coincidenze e si appassiona al caso nonostante non sia di sua diretta competenza.
Oltre al fidato ispettore Iannotta, Ponzetti coinvolge nell’inchiesta amici e parenti, mettendosi insieme a loro sulle tracce di una misteriosa donna spagnola e incrociando, nel corso dell’indagine, la biografia e le opere di importanti personaggi del Novecento, tra cui l’architetto Antoni Gaudí: proprio a Barcellona – come già era avvenuto nelle ultime indagini, che lo avevano portato prima in Sicilia, poi addirittura in Patagonia – il commissario trascorrerà una movimentata e intrigante vacanza di lavoro.
Ma le strade battute da Ponzetti tornano sempre a Roma, dove le numerose ipotesi, i dubbi e le incertezze svaniscono portando alla luce una sola, sorprendente verità.
Oltre al fidato ispettore Iannotta, Ponzetti coinvolge nell’inchiesta amici e parenti, mettendosi insieme a loro sulle tracce di una misteriosa donna spagnola e incrociando, nel corso dell’indagine, la biografia e le opere di importanti personaggi del Novecento, tra cui l’architetto Antoni Gaudí: proprio a Barcellona – come già era avvenuto nelle ultime indagini, che lo avevano portato prima in Sicilia, poi addirittura in Patagonia – il commissario trascorrerà una movimentata e intrigante vacanza di lavoro.
Ma le strade battute da Ponzetti tornano sempre a Roma, dove le numerose ipotesi, i dubbi e le incertezze svaniscono portando alla luce una sola, sorprendente verità.
Il commissario Ponzetti
Ponzetti è protagonista di una fortunata serie di romanzi
tra cui “I gatti lo sapranno”, vincitore del premio Belgioioso Giallo 2008; “Il
silenzio degli occhi”, finalista al premio Fenice Europa 2012; “Il dono delle
lacrime” candidato al premio Scerbanenco 2014. Io ho conosciuto il commissario
leggendo “Gli occhi di Borges” (recensione) e ho provato un’immediata simpatia per lui e per
la sua squadra investigativa.
Il Commissario è un uomo colto, numerose le citazioni che arricchiscono
i suoi racconti, e un po’ all’antica. “Passo stanco e pensiero veloce”, non mostra mai indifferenza per il dolore
altrui. Non ama le armi e non segue le
nuove tecnologie ma si lascia guidare dal suo fiuto e dalla sua intelligenza.
Presta sempre molta attenzione ai particolari, osserva la realtà e agisce con
buon senso. Di natura mite e affabile, è uno sbirro vecchia maniera che si
aggira per la capitale mostrandoci a ogni avventura la bellezza di Roma, il suo
fascino.
Chiamatemi pure sbirro. Sono vecchio del mestiere, per queste cose non mi offendo più.
Ottavio Ponzetti mi ha ricordato un altro Commissario:
Maigret, personaggio letterario creato da Georges Simenon. Entrambi sono uomini
riflessivi, hanno una famiglia, amano camminare, fantasticare e rimurginare.
Ponzetti vive ogni angolo della città di Roma che diventa,
con le sue molteplici identità, parte integrante di ogni storia. Egli s’immerge
nelle atmosfere dei luoghi in cui i delitti avvengono, cerca di comprendere la
personalità e l’umanità dei diversi personaggi coinvolti nel caso criminale.
Il Commissario, affiancato come sempre dal fido Iannotta, ha
un parlare colto che ben si integra con il registro del parlato romanesco usato
dal suo collaboratore a cui si aggiunge un registro spagnolo-italiano,
simpaticissimo, con cui si esprime Jorge, fidanzato catalano di una delle
figlie di Ottavio.
Nei suoi romanzi, Giovanni Ricciardi, non crea storie
intrise di sangue, la violenza è ridotta ai minimi termini e i personaggi si
muovono in una dimensione a misura d’uomo. C’è un desiderio di conoscere il
perché degli eventi, si vuol far emergere il contesto in cui il crimine è
maturato, le scelte fatte anche lasciandosi guidare dai sentimenti. Il
colpevole viene sempre assicurato alla giustizia ma senza grandi peripezie.
Nelle sue storie, Ricciardi, assegna un ruolo importante
alle persone amate dal suo personaggio principale.
Ponzetti ama la sua famiglia, ha due figlie e la moglie
rappresenta il suo “porto sicuro”. È un adorabile nonno a cui piace il gioco
del biliardo e mostra spesso il suo affetto per la sigaretta. Nell’ultimo
romanzo, “L’undicesima ora”, la famiglia svolgerà un ruolo importante nella
soluzione dell’indagine.
Nei romanzi che ho letto, la narrazione segue sempre il
pensiero del commissario, qualche volta amaro ma sempre umano con una vena di
ironia con cui guarda la realtà che lo circonda, se stesso e la sua vita.
In conclusione vorrei condividere con voi le parole di
Antonia Arslan (Famiglia Cristiana) :
“Personaggio scontroso ma amabile quello di Ponzetti, con un
tratto di deliziosa, poetica fantasia, in indagini condotte per allusive mezze
parole, usci e memorie opportunamente dischiusi.”
Ora non vi resta che diventare amici del commissario per
seguirlo nelle sue avventure e godere di ore piacevoli di lettura.
Buon proseguimento :)
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