giovedì 2 marzo 2017

RECENSIONE | "L'altro figlio" di Sharon Guskin

Carissimi lettori non so voi ma io, da sempre, mi chiedo se, dopo la morte, ci sia un’altra vita. Non un’esistenza spirituale ma una vita vera così come noi la conosciamo. Quando mi sono imbattuta nel romanzo “L’altro Figlio” di Sharon Guskin (Neri Pozza), non ho resistito. Letto in brevissimo tempo.

STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 8

L'altro figlio
Sharon Guskin

Editore: Neri Pozza
Pagine: 350
Prezzo: € 18,00
Sinossi
Janie, architetto newyorkese, è una madre single che vive per il piccolo Noah, nato da una notte di passione consumata su una spiaggia di Trinidad con un perfetto sconosciuto. A quattro anni, Noah mostra di conoscere cose di cui nessuno gli ha mai parlato. Un bambino prodigio, e tuttavia un bambino con oscuri comportamenti che sgomentano la madre. Janie non riesce quasi mai a lavargli le mani, poiché Noah è talmente terrorizzato dall'acqua da incorrere in vere e proprie crisi d'asma. Spesso poi fa brutti sogni, incubi da cui si sveglia di soprassalto con gli occhi vitrei, chiedendo di poter tornare nella sua «vera casa», di riabbracciare la sua «vera madre». Il giorno in cui viene convocata dalla preside della scuola materna, allarmata dal fatto che Noah abbia rivelato alla sua insegnante di essere rimasto con la testa sott'acqua talmente a lungo da aver «perso i sensi» - un'espressione assai inconsueta per un bambino di quattro anni - Janie crolla e comprende che, per garantire al figlio una qualche prospettiva di vita normale, non le resta che sottoporlo a una perizia psichiatrica. L'esistenza dello psichiatra Jerome Anderson, invece, è da tempo priva di prospettive. Dopo la morte della moglie e la terribile diagnosi di afasia primaria progressiva, un tipo di demenza degenerativa che colpisce le aree del linguaggio, il medico ha deciso di abbandonare per sempre le proprie, infruttuose, ricerche sulla vita dopo la morte.

“Voglio tornare a casa”.
“Sei a casa, tesoro”.
“Quando viene l’altra mamma?”
“Non lo so, cucciolo”.
“Mi manca, mi manca da morire”.
A proferire queste strazianti e inquietanti parole è Noah, un bambino di quattro anni. La sua mamma, Janie, si rende ben presto conto di avere un figlio dalla viva intelligenza. Le cose si complicano quando Noah mostra di conoscere cose di cui nessuno gli ha mai parlato e manifesta oscuri comportamenti. Di notte la sua mente si popola di incubi, di giorno ha crisi di pianto incontrollabili e ha una profonda fobia dell’acqua tanto da incorrere in vere e proprie crisi d’asma. Chiede spesso della sua “vera madre” e vuol tornare nella sua “vera casa”. Janie decide di sottoporre il figlio a una perizia psichiatrica. L’incontro di Noah con lo psichiatra, il dottor Anderson, minato da un male incurabile, sarà l’inizio di una travolgente rivelazione.

“L’altro figlio” è un romanzo originale che indaga la possibilità di una vita dopo la morte e la capacità, soprattutto nei bambini, di ricordare eventi legati a una vita passata. Ricordi che provocano nostalgia per persone e ambienti che non possono conoscere in alcun modo.

Ho letto il romanzo con molta curiosità anche perché, in quest’opera di fantasia, vengono riportati brani del saggio scritto dal dottor Tucker, “Il bambino che visse due volte. I ricordi infantili e il mistero delle vite precedenti”. E sì, cari lettori, il mistero delle vite precedenti. È inquietante e affascinante pensare che ci sia anche solo una possibilità di ricordare, tuttavia i ricordi sono spesso legati a fatti drammatici avvenuti. Tra le pagine del libro troverete il dolore intenso che si prova quando si perde una persona cara. Questo dolore strazia il cuore. A volte la sofferenza avvicina le persone, spesso ne disintegra l’esistenza. La morte ci proietta verso l’ignoto: fantasia o realtà?

Con una scrittura semplice e fluida, la scrittrice ci offre la visione di un collegamento tra i vivi e i morti. Niente horror, nessuna macabra storia, ma un romanzo tenero seppur spietato. La ricerca, come dimostrano i saggi a cui la scrittrice fa riferimento, si è occupata del tema di un’esistenza dopo la morte. Nessuno può porre dei limiti, nessuna catena alla ricerca. Per il momento l’uomo è nell’impossibilità di comprendere la morte anche se ne è attratto. La metamorfosi della vita è un tema che affascina e ispira sentimenti in chi resta e in chi va via.

Vita. Amore. Morte.

La magia della vita. La potenza dell’amore. Il mistero della morte.

Leggendo “L’altro figlio” ho provato tenerezza per il piccolo Noah, ho respirato la disperazione di Janie, ho condiviso la voglia di sapere con il dottor Anderson. Non ho trovato risposte nel romanzo ma tante domande e riflessioni. Il fragile confine tra vita e morte è svanito nel nulla. Brava la scrittrice nel trattare con delicatezza un tema arduo confermando, ancora una volta, l’immenso potere dell’amore. Nel romanzo fanno la loro apparizione anche elementi forti quali il desiderio di ottenere giustizia e l’elaborazione del lutto.

Consiglio questo romanzo a coloro che vogliono esplorare i misteri dell’aldilà con la mente aperta a ogni possibilità. Leggerete del potere dell’amore che supera ogni limitazione abbattendo le barriere tra vita e morte. Verità o menzogna? Non so! Forse solo speranza. Forse.

12 commenti:

  1. Ciao Aquila sono passata a leggere la tua recensione con molta curiosità. E' un libro che ho letto e recensito anche io proprio oggi e volevo conoscere il tuo punto di vista. Vedo che è piaciuto anche a te, io dopo i brividi iniziali l'ho divorato. Mi è piaciuto, originale, diverso, intenso. Abbracci

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    1. Romanzo originale,coinvolgente e fonte di numerose domande. A chi non piacerebbe sapere cosa ci aspetta dopo la morte? Bellissima lettura. Un saluto :)

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  2. Mi sembra un romanzo molto interessante e originale, non ho mai letto niente del genere e il fatto che hai specificato che non è horror/macabro mi fa pensare che potrebbe piacermi :) Bella recensione!!

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    1. Il tema viene trattato con molto delicatezza, senza cadere mai nella vena horror. Te lo consiglio :)

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  3. Sto sbavando per questo libro messo in lista amazon ma purtroppo dal prezzo troppo alto nella versione ebook..spero in un ribasso nei prossimi mesi..non vedo l'ora di leggerlo!!

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    1. Hai ragione, l'ebook dovrebbe avere un prezzo accessibile a tutti!

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  4. di certo questo romanzo è davvero originale. una trama molto affascinante e devo ammettere di esserne tentata. in più c'è la tua recensione. segno segno e aspetto di poterlo leggere.

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    1. Dare un'occhiata all'aldilà è sempre una grande tentazione :D

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Ciao Aquila!
    Un libro davvero inquietante, a cui l'autrice ha sicuramente preso spunto da un fatto realmente accaduto anni fa.
    Un bambino americano o inglese, non ricordo, era finito sui giornali proprio perché sosteneva di essere nato su un'isola irlandese di cui sapeva nome, posizione ecc..
    Anche lui ricordava un'altra mamma. Molto psicologi studiarono il suo caso ma non seppero dare alcuna risposta a ciò che sapeva e provava.
    L'unica ipotesi rimase quella di una morte precoce e una vita precedente di cui ricordava ancora ogni cosa, tra cui i nomi e le descrizioni di un'intera famiglia che sosteneva essere la sua.

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  7. Bella recensione,mi hai incuriosita molto, anche xk al tema della vita dopo la morte sono da sempre molto sensibile...

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  8. Libro discreto, storia accattivante. Scrittura da migliorare, si perde in particolari inutili e forzati. Epilogo troppo lungo

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