sabato 22 ottobre 2016

RECENSIONE | "Nove volte per amore" di Maurizio de Giovanni

Carissimi lettori, per scaldare l’autunno vi propongo un’antologia di storie molto particolari. L’autore dei romanzi del commissario Ricciardi ci propone nove storie di pura fantasia che prendono spunto da nove casi di cronaca nera. In queste storie verrà narrata l’anima oscura che alberga in ognuno di noi.

Nove volte per amore
Maurizio de Giovanni

Editore: CentoAutori
Collana: L'Arcobaleno

Pagine: 165
Prezzo: € 13,90

Sinossi: Nove casi di cronaca nera riletti dall'immaginazione e dalla penna di Maurizio de Giovanni. Nove indagini in cui colpevoli e innocenti, vittime e carnefici, danzano in un vortice di passioni e misteri. Maurizio de Giovanni apre così uno squarcio su scenari di delitti, bugie e segreti inconfessabili e lo fa alla sua maniera, con uno stile delicato ed efficace, capace di penetrare l'animo del lettore, per raccontare un'unica storia, quella di un'Italia criminale e dal cuore oscuro.



STILE: 7 | STORIA: 8 | COPERTINA: 6


In ogni delitto la Verità può avere una duplice lettura: quella della Giustizia e quella della Realtà dei Fatti. Possiamo immaginarle come due rette parallele che corrono all’infinito senza mai incontrarsi. Quando le indagini non fugano i tanti dubbi di un omicidio, allora può accadere che non siano individuati l’assassino, l’arma e in certi casi perfino il corpo della vittima. Se invece la Giustizia segue il suo corso, le indagini possono fare chiarezza sul crimine. Ma tra Realtà e Verità giudiziaria ci sarà sempre una zona d’ombra.
Con questo avvincente incipit si apre l’intensa prefazione di Carmine Treanni  che ci propone la chiave di lettura di “Nove volte per amore”.

Leggendo il titolo di questa raccolta è facile pensare all’amore romantico che fa sentire le farfalle nello stomaco e si nutre di baci appassionati. Dimenticate queste belle sensazioni e preparatevi a un amore inteso come sentimento cupo, nero, malato che guida la mano assassina di esseri umani capaci di brutture indicibili. Come dice la prefazione, lo scrittore  Maurizio de Giovanni squarcia il sudario che avvolge il fatto di cronaca e ci permette di guardare oltre. Vedremo una galleria di orrori, menzogne e crudeltà. Si ha l’impressione netta e quasi palpabile che a parlare siano gli stessi protagonisti impegnati a raccontare le proprie storie trasmettendo emozioni intense. I racconti brevi sono frutto della fantasia dell’autore ma è stato facile riconoscere vicende che tutti conosciamo come quella di Yara Gambirasio, Erika e Omar, Sarah Scazzi, Salvatore Parolisi e tante altre.

A raccontare, come in una seduta psicologica, sono sia gli assassini che le vittime. A tutti lo scrittore dà egual importanza, nel rispetto di quell’anima oscura che è in ciascuno di noi.

Nove perle nere per riflettere, per scavare oltre la notizia, per incidere chirurgicamente l’anima di coloro che compiono un crimine o di chi quel crimine lo subisce. Tra le storie che ho letto, tutte molto coinvolgenti, due mi hanno letteralmente conquistata: “Storia di una principessa” e “Colpa del pomeriggio”.

“Storia di una principessa” mi ha fatto pensare subito alla triste storia di Sarah Scazzi.
Un’altra delle immagini della notte è mia figlia in lacrime che mi racconta della sua prima esperienza, proprio con lui. Della verginità regalata senza un sospiro, una sera dietro al cimitero, nella macchinetta di lui. Delle promesse ricevute, delle promesse fatte. In mezzo ai singhiozzi della bruciante delusione. Perché la mia Cristina fece l’errore di raccontarlo alla cugina. Alla piccola, dolce principessa Sonia. A quel tesorino che l’idolatrava, a quel dolce viso di bambina, a quegli occhioni ingenui. Ingenui un cazzo. Perche fu allora che avvenne la metamorfosi.
“Colpa del pomeriggio” mi ha ricordato un terribile fatto di cronaca che vede protagonisti, nelle vesti di assassini, i fidanzatini di Novi Ligure.
Nei pomeriggi, papà, nascono le idee storte. Quelle che non vedrebbero mai la luce se tutto restasse sotto controllo, se non ci fosse bisogno di riempire le ore di qualcosa. Pomeriggi di fumo e pasticche, di birra e vodka, pigramente stesi senza voglia, senza sesso o ricordi. Pomeriggi senza un futuro vero, ma solo immaginario. Io Oscar l’ho conosciuto là, nel pub dietro la stazione di servizio.
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Da questi brevi passi estrapolati dai fatti di cronaca nera, traspare il carico emotivo che caratterizza la scrittura dell’autore capace di dar egual rispetto a vittima e carnefice. Il filo rosso che unisce i racconti ci guida, nel labirinto dell’anima, alla scoperta del male che vive vicino a noi, in noi. Uomini e donne, indistintamente, sono travolti da inquietudini e turbamenti sentimentali. L’amore, nelle sue molteplici declinazioni, scava un profondo solco tra bene e male. Ogni storia è un’esperienza particolare e unica. La voce del carnefice o della vittima ci parla mettendo a nudo i propri sentimenti. Per me è stato immediato provare empatia con i personaggi indipendentemente dal loro ruolo. Messo da parte il lato giuridico degli eventi, in questa antologia vengono narrate le emozioni che sono una parte importante della nostra energia vitale. Nessun giudizio, colpevoli e innocenti camminano insieme in equilibrio precario su quel filo sottilissimo teso sull’abisso del male.

“Nove volte per amore” è una lettura non facile ma che offre momenti di riflessione. Spesso leggiamo sui giornali del “mostro” autore di crimini abbietti. Nel libro il mostro perde la sua identità specifica e diventa un essere umano in cui la parola amore non fa rima con cuore ma si accosta a rancore, dolore, furore. Perché si cede al male, i motivi sono molti e nei racconti troverete la gelosia, l’ incomunicabilità, il rancore narrati con stile asciutto senza giri di parole. Una lettura avvincente che coinvolge il lettore e lo porta con sé nei meandri del male.

6 commenti:

  1. Fantastico, questo libro lo voglio assolutamente, sto recuperando piano piano tutte le opere di questo autore che non conosco ancora ma che mi incuriosisce moltissimo.

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  2. ecco un'altra raccolta di de giovanni. io ho da poco recensito le mani insanguinate e devo dire che mi è piaciuto!

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    1. "Le mani insanguinate" è un titolo che mi incuriosisce molto :)

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