mercoledì 24 dicembre 2014

RECENSIONE "Una lacrima color turchese" di Mauro Corona

Il momento più atteso dell’anno è finalmente arrivato e 
io voglio augurarvi un felice Natale con una nuova recensione :)
Si tratta del romanzo “Una lacrima color turchese”,
 un’ intensa fiaba natalizia dai toni amari 
 scritta da Mauro Corona.


Una lacrima color turchese

Autore: Mauro Corona

Editore: Mondadori
Pagine: 96
Prezzo: € 12,00

Sinossi: 
Il giorno di Natale, in uno sperduto paesino di montagna sommerso come ogni anno da una fitta coltre di neve, accade un fatto sconvolgente: mentre la gente si dispone a mettere da parte i rancori, cercando di essere più buona almeno per le festività, le statuine di Gesù Bambino scompaiono misteriosamente da tutti i presepi. Le prime ad accorgersene sono tre madri di famiglia che, indignate, accusano i figli del furto. Quando però si sparge la voce che l'inquietante fatto non ha colpito solo quel borgo ma addirittura il mondo intero, la rabbia cede il posto al panico. 
Cosa può nascondersi dietro a un evento così assurdo e angosciante? L'umanità ha disperatamente bisogno di risposte. Teologi e satanisti, esperti e millantatori si lanciano in teorie e ipotesi. Non si arrendono di fronte a nulla, l'importante è individuare un colpevole. Ma la ricerca sembra essere destinata a non avere fine. Eppure basterebbe sottrarsi alla frenesia e riflettere per un momento in silenzio per rendersi conto che quel mistero ci coinvolge tutti. Se solo avessimo il coraggio di guardare dentro ai nostri cuori e interrogare le nostre coscienze...




STILE: 9
STORIA: 9
COPERTINA: 8


Quando s’avvicina il Natale, precisamente verso il primo dicembre, ci disponiamo tutti alla bontà. O meglio, a essere più buoni, perché buoni siamo convinti di esserlo già. Nell’umanità alberga la ferrea certezza di essere buona, irreprensibile e onesta. Insomma, di non aver alcuna pecca. Acciuffati uno per uno e interrogati, gli abitanti del pianeta si dichiarano perfetti…
Salvo innumerevoli eccezioni, l’uomo si colloca da sé in due categorie: il “feroce idiota” e il “feroce intelligente”. In ogni caso binomio devastante nel passato, presente, futuro…
Per fortuna, a metterci una pezza e riporre tutto in ordine, arriva una volta all’anno il Natale, altrimenti sarebbero guai. In quel periodo, infatti, bisogna essere buoni!
Il giorno di Natale, in un paesino di montagna, accadeva un fatto misterioso: le statuine di Gesù Bambino scomparivano da tutti i presepi. In ogni casa, paese, città, regione, Nazione, nel Mondo intero spariva Gesù Bambino.
Mutilate del simbolo cristiano, le comunità brancolavano.
Tutti volevano sapere, scoprire il ladro, capire il “perché” di queste sparizioni. Anche coloro che erano “ladri di professione”, chiedevano a gran voce giustizia:
Politici inquisiti per aver sottratto soldi pubblici a milioni. Imprenditori collusi con mafie di ogni sigla. Ma anche portaborse, fattorini e mezze tacche che, pur essendo mezze, avevano rubato per intero tutto quello che potevano. Persino in seno a madre Chiesa, rubanti di ogni levatura, colti con le mani nel sacco, abbaiavano furiosi.
Tutti facevano congetture, si accusò il diavolo, si fecero ipotesi che non stavano né in cielo né in terra. Quindi venne presa una dura decisione:
Aspettiamo, chissà che il prossimo Natale non riappaiano i Bambin Gesù…
E la gente aspettò.
 Ma senza pregare, nessuno pregava più.
Passarono i mesi e un giorno venne diffusa una notizia incredibile:
In alcune zone depresse di terzi mondi, luoghi abbandonati dove regnavano miseria e fede, bontà e pazienza, qualche Gesù Bambino era rimasto.
La lieta novella durò poco, anche quelle statuine sparirono. 
Il mondo non capiva, finché un giorno una busta nera si materializzò nelle case di tutti i cristiani e…


Questo racconto di Mauro Corona è una struggente favola natalizia che pone l’uomo davanti alle sue responsabilità. Il mondo è stravolto da crisi economiche, guerre, violenze di ogni tipo. 
Il bene di tutti è stato cancellato in nome del bene personale. 
Nei secoli l’umanità si è inginocchiata davanti al dio denaro, ha finto di non vedere le guerre per il potere, ha recitato il ruolo del “vorrei aiutare tutti ma non posso”. 
Quanta ipocrisia. 
Carità, generosità, perdono, tolleranza, sono parole che non hanno più alcun significato, si sono perse nella notte dei tempi. 
Oggi, un uomo, diventato Pontefice, ci esorta a riflettere. 
Papa Francesco, a cui li libro è dedicato, dice:
“Il Natale non è soltanto una ricorrenza temporale oppure un ricordo di una cosa bella.
Il Natale è di più: noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore.
Il Natale è un incontro! E camminiamo per incontrarlo: incontrarlo col cuore, con la vita; incontrarlo vivente, come Lui è; incontrarlo con fede.
Ma occorre avere il cuore aperto.
In questo cammino verso il Natale ci aiutano alcuni atteggiamenti: la perseveranza nella preghiera, l’operosità nella carità fraterna, la gioia nella lode del Signore.”
Che belle queste parole. Mi piace vedere il Papa che presta attenzione alle singole persone, che rimprovera con fare paterno, che predica, con il suo esempio, l’idea di una Chiesa “povera e dei poveri”.

Una lacrima color turchese” è un racconto semplice ma non banale, “una fiaba dura”, la definisce il suo autore, sull’ipocrisia del perbenismo della società moderna nel periodo natalizio. 
E’ una denuncia di scomparsa: Gesù Bambino scompare. 
L’uomo, incapace di recitare il mea culpa, cerca un qualsiasi colpevole ma non rivolge mai lo sguardo vero se stesso. Con ironia e cinismo Mauro Corona, narra il Natale 2014. 

Il racconto si snoda in poche pagine, la lettura è fluida e coinvolgente, la riflessione è imperante. 
Lo scrittore ci mostra una società in cui si è spenta la luce interiore della carità, della generosità, della tolleranza, del perdono. 
Tuttavia un uomo venuto “ dalla fine del mondo”, un Papa capace di parlare a tutti, offre una nuova vita a chi vorrà ascoltare la Parola di Dio. 
Bergoglio  invita tutti a riscoprire i valori veri, il vivere insieme in pace. 
Egli dice: A volte le lacrime sono gli occhiali per vedere Gesù.

Dal dolore nasce la speranza, dalle lacrime potrà nascere una nuova umanità. 
Dalle lacrime color turchese.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. E' una fiaba natalizia che, pur mostrando una società senza gli antichi valori, induce alla speranza:)

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