mercoledì 5 febbraio 2014

RECENSIONE "Inferno" di Francesco Gungui


Durante l’anno appena trascorso ho letto vari libri che avevano come “idea di base” la Divina Commedia del sommo Dante Alighieri. La visione dell’oltretomba di dantesca memoria mi ha sempre affascinata e posso tranquillamente affermare che tale Opera rientra tra le mie letture preferite. Così quando, grazie al blog “Un buon libro non finisce mai”, ho vinto 
“Inferno” di Francesco Gungui edito Fabbri Editori,
 ho provato subito una gran curiosità verso questo romanzo che prende ispirazione, fin dal titolo, dall’Opera di Dante.




Autore: Francesco Gungui
Genere: Romanzo
Editore: Fabbri Editori
Pagine: 430 p.
Prezzo: € 14,90

Trama: Se sei nato a Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradiso, la zona dove i ricchi vivono nel lusso e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l'autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un'isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l'Inferno che Dante ha immaginato nella Divina Commedia, qui ogni reato ha il suo contrappasso. Piogge di fuoco, fiumi di lava, gelo, animali mostruosi: gli ingranaggi infernali si stringono senza pietà attorno ai prigionieri che spesso muoiono prima di terminare la pena. Nessuno sceglierebbe di andare volontariamente a Inferno, tranne Alec, un giovane cresciuto nella parte sbagliata del mondo, quando scopre che la ragazza che ama, Maj, vi è stata mandata con una falsa accusa. Alec dovrà compiere l'impresa mai riuscita a nessuno: scappare con lei dall'Inferno, combattendo per sopravvivere prima che chi ha complottato per uccidere entrambi riesca a trovarli... Il primo romanzo di una trilogia fantasy.

STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7


Fin dalle prime pagine del libro è chiara l’ambientazione distopica della storia, ma non pensate a un futuro lontano. Se riflettete un attimo vi renderete conto che la nostra realtà mostra già un mondo diviso in aree in cui le condizioni di vita sono diametralmente opposte. 
L’Occidente con un alto tenore di vita si contrappone a zone del globo dilaniate dalle guerre. Anche “Inferno” presenta il mondo conosciuto diviso in tre parti. 
Europa, in cui la popolazione subisce una politica di oppressione e povertà. 
Paradiso, eden in terra in cui vivono i privilegiati. 
Inferno, dove la dannazione eterna diventa orribile quotidianità.

I protagonisti di questo romanzo sono due ragazzi giovanissimi e provenienti da mondi opposti. Alec, cresciuto nella "parte sbagliata del mondo” e  Maj ricca fanciulla di Paradiso. Su tutti vige l’autorità dell’Oligarchia. L’incontro tra i due ragazzi  è un destino che si compie, è l’amore che travolge le loro esistenze. Quando Maj verrà condannata a Inferno, Alec la seguirà per scappare con lei “dalle terre senza ritorno”. 

Lascio a voi il piacere di leggere l’evolversi della storia, io vi offrirò alcuni spunti di riflessione. 
La prima parte del libro non mi ha convinta del tutto, l’amore tra i due giovani è superveloce, si basa su una conoscenza superficiale. Maj non si è mai posta molte domande sulla divisione delle Terre e sulle diverse condizioni di vita della popolazione, accettando la sua posizione da privilegiata come un diritto riservato a pochi. Mi sarebbe piaciuto sapere di più sull’Oligarchia, sulla sua nascita come forza politica e sulla sua identificazione con il potere imposto da un gruppo ristretto di uomini potenti. Interessante invece la trasformazione dell’uso delle Cattedrali che abbandonato il loro ruolo di luoghi di culto, diventano il mezzo per far conoscere a tutti Inferno. Infatti sulle pareti delle Cattedrali ci sono dei maxischermo su cui vengono continuamente proiettate scene orribili che svolgono il ruolo di monito: “Ecco cosa vi aspetta se violate le regole.” 

Da notare il sapiente gioco del “rivelo non rivelo” sulla vera identità del padre di Alec. Un ruolo importante assumono anche i disegni di Beth, sorella di Alec. Questi disegni riproducono paesaggi che nessuno ha mai visto! Ma la politica, nessuna meraviglia in proposito, ha bisogno delle sue vittime per continuare a indossare la maschera dell’onestà e dell’uguaglianza nel rispetto delle regole che valgono per tutti. L’agnello sacrificale diventa il padre di Maj e anche la ragazza subirà la condanna a Inferno.

“Maj si affacciò dal ponte per guardare la terraferma. Vide i primi dannati che erano appena scesi sul molo. C’era chi correva, chi cercava di tornare indietro e veniva fermato dalle guardie, chi si buttava a terra piangendo e chi invece camminava piano, affrontando il proprio destino”.

crediti foto Il libro eterno
Ed eccolo Inferno, isola vulcanica, trasformata in una prigione di massima sicurezza sul modello “Divina Commedia” in versione reale.

“Se siete qui, vuol dire che avete peccato, il vostro crimine prevede la dannazione, e l’Inferno sarà da domani la vostra casa”.

Ed è proprio davanti al grande arco della porta infernale che io mi sono lasciata completamente conquistare da questo libro.
Alec e Maj, seppur lontani, sono entrambi su quest’isola dove vige la legge del più forte, dove ogni legge è fatta per esser violata, dove l’uomo è preda e cacciatore senza distinzione di ruoli. 

E’ stato magnifico oltrepassare quella soglia infernale perché così ho conosciuto un mondo crudele ma affascinante. Un luogo dove la sopravvivenza è anche una questione d’istinto:

“L’istinto di ogni animale è quello di cercare la libertà e la salvezza, dove finisce la strada ti guiderà la tua natura”

Ho visto con gli occhi della fantasia i cerchi in cui Inferno è diviso, terre dove vige la legge del contrappasso, dove tutto sembra sterile, ucciso dalla violenza dell’uomo che qui regredisce a puro istinto. Ho amato l’inquietudine, che coglie i protagonisti, e che ben presto si trasforma in paura che paralizza i corpi e ottenebra la mente. 
Geniale la creazione, all’interno di questo vulcano-prigione, di una società con dei macro-gruppi come le Amazzoni e i Dissidenti. Ma non tutto è perduto perché anche a Inferno possono nascere teneri sentimenti come l’amicizia, un amore delicato e taciuto, il coraggio, il sacrificio. 
Dalle parole dell’autore traspare la voglia di realizzare un percorso che attraverso l’Oceano, la selva oscura, i cerchi infernali, conduce alla  rinascita dell’anima e al desiderio di veder sorgere l’ alba di un nuovo giorno in cui si possa essere liberi e felici. 

Non possiamo stare al mondo per sopravvivere. Dobbiamo vivere

A Inferno la vita è caratterizzata dal dolore, dalla solitudine, dalla paura di non farcela; tutti indossano una maschera, non sai di chi fidarti e hai come compagni di viaggio la disperazione, la paura, la rabbia. Bisogna reagire altrimenti la Morte è pronta a far banchetto con il tuo misero corpo. 
Alec e Maj riusciranno a incontrarsi? Come faranno a sottrarsi all’orribile destino a cui sono stati condannati dall’Oligarchia? A Inferno nulla è lasciato al caso, l’occhio vigile delle telecamere riprende le pene inflitte ai prigionieri. Il dolore dei perseguitati diventa monito per gli altri, ma c’è comunque una speranza che alimenta la voglia di vivere di coloro che non sono disposti a  subire passivamente questa tirannia. 
Anche a  Inferno può nascere un movimento di rivolta e ciò fa paura: come fermare questo tentativo di ribellione? Gungui non si fa scrupoli e con un colpo di penna, inatteso e raccapricciante, ordina l’apertura delle gabbie in cui le bestie infernali sono racchiuse: arpie, cerberi, centauri, minotauri  faranno di Dite, città in rovina, il loro banchetto. 

Lo scrittore riesce a descrivere le scene più coinvolgenti con molta maestria. C’è adrenalina nelle sue parole, c’è l’incedere della Morte, c’è un susseguirsi incalzante di avvenimenti che vi terranno con il fiato sospeso. 
Una cosa è certa: la missione di Alec è un ritorno alle origini, è la ricerca delle proprie radici, è la voglia di non arrendersi anche quando tutto sembra ormai perduto per sempre. Il giovane eroe non sarà solo in questa sfida contro gli ingranaggi mostruosi della prigione. 
Troverà anche lui degli aiuti, delle guide per dirla alla maniera dantesca! 
Guido sarà l’amicizia, il coraggio, il sacrificio, la voglia di credere in un futuro migliore.  
Jorgos sarà il desiderio di conoscenza, la via da seguire per ritornare liberi. Sapete qual è la caratteristica di Jorgos ? E’ un bambino che “annusa la paura”.  
Quanti strani personaggi incontrerete tra le pagine di questo libro. 

Un romanzo che conquista con il potere della parola, un romanzo che parte in sordina per poi abbracciare e coinvolgere il lettore nella seconda parte. Le descrizioni sono così reali che sembra di essere lì con i dannati a lottare per la propria sopravvivenza. 

La lettura sarà scorrevole e molto piacevole, verrete introdotti in un mondo che rende reali le paure degli uomini, lotterete per la vostra vita e per i vostri amici. Vivrete amori puri e appena sussurrati, sarete disposti a tutto pur di avere un’altra possibilità. Farete cose che non avreste mai pensato di poter fare, la sopravvivenza dipenderà solo da voi, dalla vostra forza interiore, dal desiderio di “vivere”. Per 430 pagine sarete prigionieri a Inferno ma non temete alla fine “uscirete a riveder le stelle”, presagio di un nuovo cammino illuminato dalla luce della speranza!

6 commenti:

  1. Anche a me la prima parte non mi ha convinta del tutto! Soprattutto l'innamoramento. Poi però mi ha incuriosita sempre di più. Non vedo l'ora di leggere il continuo! :)

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    1. Confermo i dubbi sulla prima parte. Inferno diventa travolgente nella sezione dedicata alla "prigione in Terra". A partire dal tatuaggio che identifica ogni prigioniero, passando per i cerchi, per le vie di fuga, tutto è mirabilmente descritto. Voglio proprio vedere come continua la storia con "Purgatorio".

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  2. Io ho amato questo libro, devo dire che lo ho trovato originale e ben strutturato. Mi spiace che ti abbia avuto qualche dubbio!
    ps.: la cover è davvero favolosa!

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    1. I miei dubbi sono dovuti solo alla curiosità di sapere di più sull'Oligarchia, sulla nascita di questa divisione delle terre conosciute. Il romanzo presentà un'originalità incisiva nella parte dedicata alla narrazione della vita a Inferno, isola vulcanica trasformata in prigione. L'innamoramento tra Alec e Maj mi sembra un espediente per giustificare la decisione del ragazzo di andare volontariamente a Inferno per salvare una fanciulla che conosce appena.Il viaggio di Alec ha, per me, motivazioni diverse: è la ricerca della verità, la voglia di far luce sulla vera identità del padre, è un ritorno alle origini.

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  3. Ho questo libro che mi aspetta sullo scaffale ma non riesco mai a decidermi a leggerlo!
    spero comunque di riuscire ad appassionarmi quando lo leggerò!

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    1. Questo libro merita di essere letto. Sicuramente la trama è originale, ci sono molti richiami alla società moderna, alle sue contraddizioni, ai suoi errori. C'è la divisione della popolazione in classi sociale ben distinte, c'è il monito a non violare le leggi, c'è il rituale di schedare e tatuare coloro che entrano a Inferno come succedeva nei campi di concentramento, c'è l'occhio indiscreto delle telecamere che vigilano e spiano.Ma, soprattutto, c'è la voglia di lottare per un futuro migliore a dspetto di qualsiasi forma di governo.

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