mercoledì 29 maggio 2024

BLOGTOUR | "Norferville" di Franck Thilliez | I 5 motivi per leggere il romanzo

Nessuna strada porta a Norferville. Nessuna strada permette di uscirne. Nell'universo ostile del Grande Nord, nessuno ti può sentire urlare.

Con questo biglietto da visita, il maestro del thriller francese Franck Thilliez presenta il suo ultimo romanzo "Norferville" in libreria dal 28 maggio 2024. La casa editrice è Fazi, la collana è Darkside,  la traduzione di Daniela de Lorenzo.

La mente geniale dell'autore ha dato vita a un vero e proprio labirinto di ghiaccio cosparso di tranelli. Il romanzo è sorretto da un'ambientazione da brivido, siamo tra le gelide foreste del profondo Nord quebecchese. Qui il freddo entra nelle ossa, i lettori non sfuggiranno a tale penitenza, mentre i vari ingranaggi si incastrano perfettamente in un quadro d'insieme complesso e mostruoso. Se questo breve preambolo non ha destato la vostra curiosità, vi elenco 5 motivi per leggere "Norferville"



Norferville
Franck Thilliez

Editore: Fazi
Pagine: 384
Prezzo: € 19,50
Sinossi
Léonie è una “mela”: rossa fuori, bianca dentro. Così l’hanno sempre chiamata i nativi americani della riserva, perché è figlia di una madre innu e di un padre bianco. È cresciuta a Norferville, una piccola cittadina mineraria tagliata fuori dal mondo, nel Grande Nord canadese. Dopo la chiusura della miniera, Léonie abbandona la sua terra di ghiaccio e si ripromette di non rimetterci mai più piede, perché Norferville l’ha brutalizzata lasciandole una ferita che non si rimargina. Ma la vita decide altrimenti e, vent’anni più tardi, Léonie si ritrova costretta a tornare in quel luogo maledetto e affrontare una volta per tutte i fantasmi del passato. Ad altre latitudini, Teddy Schaffran – un criminologo di successo che indossa un’enigmatica benda da pirata sull’occhio sinistro – è tormentato da un antico dolore. Anche lui ha un grosso conto in sospeso con Norferville e le sue sorti sono destinate a incrociarsi con quelle di Léonie. Al centro di tutto, un efferato omicidio che solleva enormi interrogativi e scoperchia un vaso di Pandora di cui Léonie è determinata a vedere il fondo.



I 5 motivi per leggere il romanzo

"Quel posto non si dimenticava, si annidava in fondo allo stomaco come un demone chiuso a riccio e si palesava di notte per grattarne le pareti, finché non ti svegliavi urlando." 

1. Perché "Norferville" è un noir psicologico che penetra nei meandri della mente umana e svela le ambiguità irrisolte dei suoi protagonisti. Norferville simboleggia l'universo ostile del Grande Nord. L'inospitalità della natura si fronteggia con l'inospitabilità degli uomini, il duello non ammette prigionieri. 

Léonie è una "mela": rossa fuori, bianca dentro. Così l'hanno sempre chiamata i nativi americani della riserva, perché è figlia di una madre innu e di un padre bianco. È cresciuta a Norferville una piccola cittadina mineraria tagliata fuori dal mondo, nel Grande Nord canadese. A seguito della chiusura della miniera, Léonie abbandona la sua terra di ghiaccio e si ripromette di non tornarvi più, perché Norferville l'ha brutalizzata lasciandole una ferita che non si rimargina. Ma la vita decide altrimenti e, vent'anni più tardi, Léonie si ritrova costretta a tornare in quel luogo maledetto e affrontare una volta per tutte i fantasmi del passato. Ad altre latitudini, Teddy Schaffran, un criminologo di successo, viene a sapere che il corpo di sua figlia è stato scoperto proprio a Norferville. Morgane è stata selvaggiamente uccisa e mutilata, le hanno asportato il fegato per poi abbandonarla nella neve non lontano da una riserva indigena. Senza indugio, Teddy parte per la città mineraria, determinato a scoprire cosa sia successo alla figlia. Anche Léonie, che ora è una poliziotta, giunge nel paese natio. Insieme, Léonie e Teddy, indagheranno sull'omicidio. 

Teddy non aveva ormai più dubbi riguardo all'ostilità del mondo in cui era finito. Un universo di bestie feroci, di solitudine e di ghiaccio, in cui il pericolo poteva sopraggiungere da dove meno te l'aspettavi, persino dall'aria. 

2. Perché l'ambientazione è l'emblema del freddo, che finiamo letteralmente per sentire, che culmina con il blizzard, una bufera di neve che fa scendere la temperatura percepita anche a -50 °C. Tutti lottano per sopravvivere e Thilliez è un mago nel trasmettere le emozioni che da tale lotta scaturiscono. Tale ambientazione è lo spunto per denunciare la sorte degli aborigeni. È come se le bufere di neve imprigionassero personaggi e lettori soffiando il freddo, l'odio e la violenza. La violenza della natura e la violenza umana si fronteggiano. Si trema per il freddo e per la paura. Predatori e prede si muovono nel ristretto perimetro di Norferville, "una pietra di ferro in un deserto di ghiaccio". 

Più di otto su dieci denunciano di aver subito vari tipi di violenza o di essere state vittime di stupri. Ma le autorità indagano di rado e male e le donne indigene americane si sentono ultime fra gli ultimi.

3. Perché Franck Thilliez ci fa scoprire la vita, le tradizioni degli indigeni che vivono nella riserva vicino a Norferville. Gli Innu, una popolazione indigena del Québec e del Labrador, sono il perno di questa storia. I bianchi hanno devastato queste terre per estrarre il ferro. Hanno rinchiuso gli indigeni nelle riserve per inculcargli meglio la cultura bianca. Hanno distrutto il loro territorio, hanno negato la loro cultura. Hanno portato alcol, droghe e slot-machine. L'autore descrive la brutalità della polizia, le violenze che le donne indiane devono subire. Nessuno si preoccupa se spariscono nel nulla, sono invisibili e i loro diritti valgono meno. Questi temi vengono approfonditi nel romanzo e danno vita a incubi. Romanzo sociale travestito da noir, mi ha fatto scoprire il concetto di cura geografica che le donne indigene non sempre denunciano. Provano vergogna e hanno paura. Anche le condizioni di vita e di lavoro dei minatori sono difficili a Norferville, un luogo dalla bellezza mozzafiato ma marcio e maledetto. 

Perché questa è la colonizzazione. Questa specie di serpente pernicioso che ti fa dubitare della tua stessa identità. Ti fa dubitare di te stesso.

4. Perché il romanzo è una trappola ben congeniata. Suspense, intrighi, rallentano il ritmo degli eventi. Innescano un senso di paura che è direttamente proporzionale alle temperature che in questi luoghi scendono a -20 °C. la natura è padrona incontrastata della scena, detta le sue leggi e ridona vita a credenze ancestrali. La vita è una lotta, gli uomini si sono adattati a tali ambienti grazie al loro istinto per la caccia. L'istinto predatorio è in noi, sicuramente ben nascosto, ma c'è. Come in un eterno dissidio si ripresenta il fronteggiarsi tra modernità e tradizione, tra emancipazione e sottomissione, tra libertà e repressione. 

Non era per scelta che la gente viveva qui. Gli artigli di Norferville non hanno mai liberato le povere anime che avevano imprigionato.

5. Perché Thilliez crea una nuova coppia di investigatori, entrambi fragili, direttamente interessati dal caso. L'indagine si svolgerà a porte chiuse a Norferville, scoprire la verità non sarà facile anche perché l'autore ha deciso di porre Teddy e Léonie davanti al concretizzarsi di una leggenda: il Windigo. Leggenda nata per impedire la pratica del cannibalismo nelle comunità indigene, vede il Windigo una creatura metà uomo e metà animale con un cuore di ghiaccio. Si nutre di cose vive, con una predilezione per la carne umana. 

"Norferville" è un thriller che vi conquisterà, vi farà conoscere e riflettere su situazioni sociali rimaste nell'ombra per tanto tempo. E poi, su tutto, aleggia un gran monito: 

Per quanto lontano si possa scappare, si è destinati a ritornare dove tutto è iniziato.



3 commenti:

  1. Thilliez è una garanzia, secondo me, leggerò questo romanzo, anche se prima vorrei proseguire con il seguito del manoscritto.
    Grazie per queste ragioni, che personalmente trovo convincenti :-D

    RispondiElimina
  2. Ciao Angela, io ho letto molti romanzi di Thilliez e devo dire che mi hanno sempre conquistata per l'originalità della trama e per le atmosfere cupe. Il lato oscuro è affascinante e Thilliez lo rende una fonte inesauribile di forti emozioni. Un caro saluto :)

    RispondiElimina
  3. Non ho ancora letto i romanzi di Franck Thilliez, ma le storie mi incuriosiscono molto. Mi pare di avere qualche ebook nel portatile, devo solo decidere da quale iniziare.
    Un saluto 😘

    RispondiElimina