mercoledì 22 maggio 2024

RECENSIONE | "Baumgartner" di Paul Auster

"Baumgartner" è un romanzo struggente e misterioso di Paul Auster, scrittore, saggista, sceneggiatore e regista, scomparso recentemente a 77 anni nella sua casa di Brooklyn. Il romanzo, traduzione di Cristiana Mennella per Einaudi, narra la vita di Seymour Baumgartner che è stata definita dall'amore per la moglie Anna. Ma ora Anna non c'è più e il protagonista si inoltra nei settant'anni cercando di convivere con la sua assenza.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
Baumgartner
Paul Auster

Editore: Einaudi
Pagine: 160
Prezzo: € 17,50
Sinossi

La vita di Seymour Baumgartner è stata definita dall’amore per la moglie Anna. Ma ora Anna non c’è più e Baumgartner si inoltra nei settant’anni cercando di convivere con la sua assenza. Dopo un romanzo-mondo come “4321”, Paul Auster ritorna con un libro all’apparenza semplice e lineare, proponendo ai lettori il suo personaggio forse più simpatico ed empatico, un uomo che al termine della vita si interroga sulle cose essenziali, inciampando e andando a sbattere come in una vecchia comica malinconica. Professore di filosofia, vedovo da dieci anni, Seymour Baumgartner non si è mai rassegnato alla perdita dell’amata moglie Anna, traduttrice e poetessa, e affronta la vita con un senso di straniamento e una certa goffaggine. Nonostante le malinconie e gli acciacchi dell’età, però, Baumgartner è una persona affabile e generosa. Possiede la saggezza di chi ha vissuto e sa quanto sono importanti i rapporti umani, che vanno coltivati con cure continue e una buona dose di ironia e di umorismo. Passando gran parte del tempo a lavorare nel suo studio, Baumgartner intreccia una buffa e disperata trama di relazioni con le persone che si affacciano alla sua porta, finché in un sogno, o visione del dormiveglia, incontra Anna, che gli rivela di essere bloccata in una terra di mezzo tra il mondo dei vivi e l’aldilà: è l’inguaribile nostalgia del marito a impedirle di concludere il suo ultimo viaggio. Per liberare Anna, con logica ineccepibile, Baumgartner decide di far procedere la sua vita e si butta in una relazione sentimentale con una loro vecchia amica. Ma questo è solo l’inizio di una serie di vicende imprevedibili e scatenate come solo Paul Auster, il virtuoso della «musica del caso», poteva immaginare. 





Mi manca, tutto qui. Era l'unica persona al mondo che io abbia mai amato, e ora devo trovare un modo per continuare a vivere senza di lei.

Professore di filosofia, vedovo da dieci anni, Baumgartner non si è mai rassegnato alla perdita dell'amata moglie Anna, traduttrice e poetessa, e affronta la vita con un senso di straniamento e una certa goffaggine. Nonostante gli acciacchi dell'età e la malinconia, il protagonista è una persona affabile e generosa. Passa gran parte del tempo a lavorare nel suo studio, finché in un sogno, rivede l'amata moglie, che gli rivela di essere bloccata in una terra di mezzo tra il mondo dei vivi e l'aldilà. L'inguaribile nostalgia del marito le impedisce di concludere il suo ultimo viaggio. Per liberare Anna, Baumgartner decide di guardare al futuro e si butta in una relazione sentimentale con una amica di Anna e collega di università Judith Feuer. Il tutto diventa sempre un momento comparativo per ritrovare, se mai fosse possibile, il carattere e le qualità fisiche della moglie. Ma questo è solo l'inizio.

Non faccio la vittima, né mi piango addosso né alzo lamenti al cielo: Perché proprio a me? Perché a me no? Le persone muoiono. Muoiono giovani, muoiono vecchie e muoiono a cinquantotto anni. Mi manca, tutto qui. Era l'unica persona al mondo che io abbia mai amato.

Baumgartner è un personaggio simpatico ed empatico. È un vedovo di circa settant'anni che sta per terminare il suo viaggio terreno e si interroga sulle cose importanti della vita. Anzi va oltre la morte, a cui vorrebbe sottrarre la sua adorata moglie, con il potere del ricordo. Molteplici gli interrogativi che emergono dal romanzo. Perché ricordiamo certi momenti e ne dimentichiamo altri? Cosa resta di noi quando non ci siamo più?

Baumgartner ha perso la moglie per colpa di un'onda anomala a Cape Cod. Anna è annegata, lei che amava il mare e nel mare si sentiva libera.

Se non fosse tornata in acqua sarebbe ancora viva, ma non saremmo stati insieme per più di trent'anni se per esempio avessi provato a impedirle di entrare in acqua quando voleva.

Lui prova a vivere ma lo fa cercando di tenere in vita la moglie attraverso la memoria. Interiormente il protagonista è morto mentre esteriormente mostra una gran voglia di vivere. Non può dimenticarla e legge spesso le poesie e i racconti autobiografici della moglie. Ciò è per lui fonte di energia per continuare a vivere. Ha scritto una monografia sugli pseudonimi di Kierkegaard, ordina libri online "che non gli servono e che non aprirà mai, e che finirà per donare alla biblioteca locale, al solo scopo di passare un paio di minuti in compagnia di Molly, il corriere Ups, ogni volta che lei suona il campanello per consegnarne uno."

Questo perché "Baumgartner si emoziona ancora, ama ancora, desidera ancora, vuole ancora vivere, ma nell'intimo è morto. Sono dieci anni che lo sa, e sono dieci anni che fa il possibile per ignorarlo."

Chiaramente si comprende che il protagonista non vuole morire perché morendo anche sua moglie  morirebbe del tutto.

Il vivo può mantenere il morto in una specie di limbo provvisorio tra la vita e la non-vita, ma quando muore anche il vivo, allora è la fine, e la coscienza del morto si spegne per sempre.

La vita solitaria di Baumgartner ha, come unico soccorso, la memoria. È l'unico modo per continuare ad accarezzare chi non c'è più e riannodare i fili del passato rievocando la famiglia, la morte improvvisa del padre che lo costringe a rinunciare alle sue aspirazioni intellettuali per occuparsi del negozio unica fonte di reddito per tutti, il viaggio in Ucraina.

Baumgartner è un romanzo  sul dolore della memoria, è un percorso tra presente e passato nel connubio tra vita e immaginazione. L'autore, con stile pacato e incisivo, intreccia i temi della morte, del lutto, della perdita straziante delle persone care. In appena 160 pagine, Paul Auster condivide con noi la sua riflessione sulla percezione e sul significato della morte, resa tanto più personale dalla malattia che lo aveva colpito e dalla tragica morte del figlio. Il tutto è alleggerito dal lieve tocco dell'ironia che ci guida a comprendere quanto la vita, nel bene e nel male, sia unica, irripetibile, irrinunciabile.

Vivere è provare dolore, si era detto Baumgartner, e vivere con la paura del dolore significa non voler vivere.

Anche la morte e il dolore fanno parte della vita. Baumgartner vive una quotidianità divisa in due: da una parte la realtà, forse un po' pasticciata, che vive; dall'altra il contatto continuo con il dolore. Il passato, però, continua a riempire il presente del professore. I ricordi, i fantasmi di coloro che non ci sono più, vivono in noi, parliamo con loro e il nostro mondo interiore cambia ma rimane intriso di un dolore profondo che non ha cura. C'è un prima e un dopo nella vita di tutti noi, la nostalgia è la chiave per aprire lo scrigno dei ricordi, per rivivere la felicità di un tempo ed essere testimone di un vero amore. Un amore appagante che il destino ha interrotto, ma anche nei momenti più bui c'è sempre una ricerca di pace e di speranza prima della fine.

4 commenti:

  1. Ciao Aquila Reale, la tua recensione mi ha colpito molto. Non conoscevo questo libro, credo di non averlo mai sentito nominare, ma solo leggere il tuo post mi ha lasciato una sensazione di malinconia, di nostalgia.
    Un abbraccio 😘

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    1. Si tratta dell'ultimo romanzo pubblicato da Paul Auster, autore della famosa "Trilogia di New York. E' sicuramente un romanzo pieno di tenerezza che nasce dal ricordo della persona amata. Un cordiale saluto :)

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  2. non ho mai letto nulla di questo scrittore, morto da poco, e infatti mi sono ripromessa di leggerlo; Baumgartner è il primo che avevo preso in considerazione e la tua recensione mi orienta ancora di più verso di esso.
    Ciao Aquila :))

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    1. Anche per me Paul Auster è uno scrittore da scoprire. Mi piacerebbe leggere "4 3 2 1 ", un romanzo in cui si intrecciano le quattro possibili vite di un uomo. Mi spaventa un po' la mole, 944 pagine, ma la curiosità è tanta. Ciao Angela :)

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