giovedì 2 novembre 2023

RECENSIONE | "La taverna degli assassini" di Marcello Simoni [Review Party]

Marcello Simoni torna in libreria con “La taverna degli assassini”(Newton Compton), un’indagine di Vitale Federici. Dotato di arguzia e di un formidabile spirito di osservazione, Vitale Federici vive incredibili avventure nell’Italia del Settecento. 

Le storie narrate da Marcello Simoni mi affascinano e coinvolgono nell’eterna sfida tra criminali ed eroi. Il fascino dell’avventura è un seme sempre pronto a germogliare nei thriller storici di Simoni.

STILE: 7 | STORIA: 7 | COVER: 7
La taverna degli assassini
Macello Simoni

Editore: Newton Compton
Pagine: 224
Prezzo: € 9,90
Sinossi

Anno del Signore 1793. Granducato di Toscana. Un castello fondato su un’antica abbazia, un cadavere avvolto nei tralci di una grande vite. Sotto le luci di un’alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un’onta per il casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano affondare nell’antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio sull’identità dell’assassino. Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse impossibile da decifrare?



“La taverna degli assassini” è un romanzo ambientato nel Natale del 1793. Colli Fiorentini. Un castello fondato su un’antica abbazia, un cadavere avvolto nei tralci di una grande vite. Sotto le luci di un’alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un’onta per il casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano affondare nell’antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio sull’identità dell’assassino. Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse impossibile da decifrare? 

La storia ruota intorno alla figura di Vitale Federici, giovane uomo dalla personalità particolare che ama risolvere enigmi basandosi sulle sue abilità deduttive. Siamo nel Granducato di Toscana e l’eco della Rivoluzione francese è giunta anche al castello del barone Leonberto Calendimarca. In Francia sono migliaia gli aristocratici ghigliottinati, anche il re Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta sono stati uccisi. In tempi così cruenti, nel castello Calendimarca avviene uno strano delitto. 

Simoni inquieta e affascina con un breve romanzo giallo immerso nella storia e sfumato di politica, in cui realtà e fantasia si mescolano in una trama nascosta. I capitoli brevi sono arricchiti con illustrazioni realizzate dallo stesso autore che conferiscono alla storia il sapore del mistero e dell’avventura. 

In questo nuovo capitolo delle indagini di Vitale Federici, non ci si annoia sicuramente. Camminando un passo indietro a Federici potremo vivere l’evoluzione di un’indagine intricata connessa all’antica tradizione di produzione del vino e a una cantina misteriosa. È stato intrigante scoprire i segreti del castello, segreti che sembrano non finire mai. Per aggiungere un pizzico di romanticismo vedremo Federici che, nel castello, si ritroverà faccia a faccia con una vecchia fiamma, una passione che credeva sopita da tempo. E non finisce mica qui. Per rendere tutto più intricato conosceremo una serie di personaggi che affollano le pagine di questo libro, come madonna Augusta Cornelia, moglie del barone Calendimarca. Donna affascinata dal gotico “non fa altro che parlare di castelli diroccati e di cimiteri infestati dagli spiriti.” È una donna altezzosa, sempre ingioiellata ed elegante con vertiginose parrucche. 

Faremo poi la conoscenza del physicus di corte, Morieno Santacroce. Uomo misterioso dal volto deturpato da chiazze grigio-bluastre, vive relegato nella torre del castello con i suoi libri e i suoi alambicchi. 

Non di secondaria importanza è il personale al servizio del barone: la governante Gertrude, “torva e taciturna, dal comportamento marziale”; Lucrezia, la bella bambinaia; Jacopo, il mastro bottigliere. 

Tutti hanno qualcosa da nascondere, si coprono a vicenda e conoscono i segreti del castello. A completare il quadro dei personaggi misteriosi, a un certo punto della storia compaiono uomini in tricorno e mantello oscuro che si riuniscono nella taverna poco lontana dal castello. 

“La taverna degli assassini” è un romanzo che cattura e coinvolge. La trama è arricchita da dettagliate ricostruzioni storiche e avventure appassionanti che rendono il romanzo una lettura godibile. Non sarà facile scoprire la verità. 

Un’indagine è del tutto e per tutto simile a una via crucis. Si compone di tappe. Un insieme di soste, fermate e intoppi che si susseguono fino al raggiungimento del traguardo.

Federici, fin dalle prime battute, mi ha ricordato il leggendario investigatore Sherlock Holmes così geniale e accattivante. Questo non è il primo libro di Simoni che leggo, in tutti i suoi lavori l’autore fonde magistralmente storia, mistero e avventura. Aprire un suo libro è come affacciarsi alla finestra del tempo guardando un paesaggio che assicura l’adrenalina del giallo e l’emozione della storia. Con Simoni si attraversano passaggi segreti, si attraversano cunicoli, si salgono impervi gradini per giungere alle torri del castelli. L’avventura è assicurata. 

Una piacevolissima sorpresa è stata la nuova veste grafica scelta per il libro. La copertina è davvero intrigante con i simboli araldici preludio di un romanzo ricco di fascino. Un fascino che trasfigura, una verità che non è una cosa bella. Forse la realtà non è sempre un bel dono. Alcune volte è meglio rimanere dentro la grotta di Platone a scrutare le ombre. A volte le ombre sono meglio della realtà. A voi l’ardua riflessione.



6 commenti:

  1. li leggo tutti con piacere i libri di marcello simoni e a ciò che ha scritto lei aggiungo la grande cultura e la conocsenza profonda del medio evo

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    1. Sono perfettamente d'accordo con lei. In ogni romanzo di Marcello Simoni si percepisce la grande preparazione, lo studio e l'amore dell'autore per il Medioevo. Le storie narrate hanno il fascino del connubio tra immaginazione e Storia, avventura e mistero, un mix perfetto per conquistare i lettori :)

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  2. Ciao Aquila Reale, purtroppo non ho mai letto i libri di Marcello Simoni. Dato che adoro i gialli storici, soprattutto se ambienti nel periodo natalizio, mi segno il titolo. Interessante la presenza delle illustrazioni realizzate dallo stesso autore.
    Un abbraccio 😘

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    1. Ciao Fra, se non hai ancora letto nulla di Simoni allora occorre colmare questa lacuna magari proprio con "La taverna degli assassini". Un abbraccio :)

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  3. Non è esattamente il mio genere, ma potrebbe essere una bella opportunità per conoscere l'autore :)

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    1. I romanzi storici di Marcello Simoni sono ricco di avventure e misteri. Offrono la possibilità di conoscere la vita dell'epoca e alcuni personaggi sono veramente esistiti e ben interagiscono con personaggi immaginari. Prova e vedrai che sarà una lettura piacevole. Un caro saluto :)

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