giovedì 28 ottobre 2021

RECENSIONE | "Un matrimonio non premeditato" di Rebecca West

“Un matrimonio non premeditato” (Fazi Editore) è un romanzo finora inedito in Italia di Rebecca West, autrice della trilogia degli Aubrey. La scrittrice racconta la storia del matrimonio fra Isabelle, ricca vedova americana, e Marc, ebreo francese, imprenditore col vizio del gioco. Il romanzo mostra l’effetto della ricchezza sulle persone e quello degli uomini sulle donne, entrambe forme di schiavitù. 


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
Un matrimonio non premeditato
Rebecca West

Editore: Fazi
Pagine: 398
Prezzo: € 18,50
Sinossi

La giovane e bellissima Isabelle è una ricca vedova americana che arriva a Parigi per riprendersi dalla perdita del marito. Dopo una serie di corteggiamenti incontra Marc Sallafranque, il quale, semplicemente, è l’uomo sbagliato nel momento giusto. I due decidono di sposarsi nonostante nulla, o quasi, li accomuni: scelgono di unire le proprie vite più sulla spinta di forze e coincidenze estranee alla loro volontà che per una reale attrazione. Isabelle, sensibile quanto devota alla ragione come a un dio implacabile, si trova a fare i conti con una cultura a lei estranea, mentre matura un disgusto incapace di compromessi per la trivialità della vita dettata dall’aristocrazia del denaro: i soldi non fanno che complicare la relazione tra i sessi, spingendo gli uomini a voler possedere le donne come possiedono il denaro, e le donne a prostituirsi, per quanto in forme socialmente accettate, per migliorare la propria posizione materiale… Soltanto nel momento in cui abbandonerà la propria ricerca ossessiva di spiegazioni razionali al comportamento umano e accetterà l’imperfezione, Isabelle riuscirà ad avvicinarsi davvero al marito.


Ma se è vero che la ricchezza è fedele a chi la possiede, è vero anche che può distruggere.

Isabelle è giovane, bellissima. Immensamente ricca e vedova all’età di 26 anni. Nel 1928 lascia l’america  per Cannes e Parigi per riprendersi dalla perdita del primo marito. Anche se materialmente ha tutto ciò che le donne sognano, nel suo cuore desidera  la pace di un matrimonio duraturo. Per trovare l’amore di cui ha bisogno, Isabelle deve scegliere tra tre uomini. L’aristocratico André de Verviers, uomo affascinante ma violento. Laurence Vernon, un riservato proprietario di piantagioni del profondo sud. L’eccentrico miliardario Marc Sallafranque, uomo buono e generoso.

Isabelle, per una serie di coincidenze estranee alla sua volontà, sposerà Marc: l’uomo sbagliato nel momento giusto. Nulla, o quasi, accomuna i due sposi. Sono semplicemente un uomo e una donna che decidono di unire le loro vite più per un caso voluto dal destino che per propria volontà. Isabella è una donna sensibile e devota alla ragione. È un’americana immersa in una cultura a lei estranea. Matura, nel tempo, un disgusto incapace di compromessi per la trivialità della vita condotta dall’aristocrazia del denaro con la quale si trova a mescolarsi. Il denaro non facilita, anzi complica, le relazioni tra i sessi. Spinge gli uomini a voler possedere le donne come possiedono le loro ricchezze, e le donne sono capaci di ogni bassezza, per quanto in forme socialmente accettabili, per migliorare la propria posizione sociale. Isabelle cerca una spiegazione razionale per ogni comportamento, non troverà tutte le risposte e finirà per accettare l’imperfezione umana. Solo allora riuscirà ad avvicinarsi davvero al marito.

Pubblicato per la prima volta nel 1936, “Un matrimonio non premeditato”, è l’opera più popolare di Rebecca West. È un magistrale ritratto dello splendore e della decadenza dell’alta società negli anni ’20, è il ritratto della vita di una donna e dei suoi amori.

Isabelle, la protagonista, non agisce mai con fretta o rabbia. La storia del suo matrimonio la mostra come una donna sensibile che pian piano si innamora del marito. Attraverso le azioni e i pensieri della ricca americana, apprendiamo la concezione francese della vita e iniziamo a conoscere il suo modo di vedere la vita. Leggeremo le sue critiche intransigenti sulle disuguaglianze di classe, sulla ricchezza capitalista distribuita in modo non uniforme, sulla superficialità e sulle stravaganze dei ricchi. L’autrice, con la voce di Isabelle, ci mostra la vita condotta dalle donne e fa satira sul lussuoso stile di vita egli anni ’20.

Isabelle è un vulcano di idee, esplora le emozioni umane e riflette sull’incrocio tra destino e libero arbitrio.

Siamo davvero liberi di scegliere? In fondo lei desiderava solo un compagno con cui rifarsi una vita, si sentiva sola e infelice, e ingenuamente credeva che non vi fosse nulla di difficile in ciò. Il matrimonio non premeditato con Marc sorprende anche lei e la conduce verso nuove riflessioni. La ricchezza può complicare la vita matrimoniale? Gli amici sono sinceri o sono attratti solo dai loro soldi? La natura umana indossa una maschera: il mondo delle apparenze soppravvive a ogni incidente di percorso. Tutti si mostrano gentili, sorridenti, rispettabili  ed invece sono pronti a tradire, ad accusare, a tentare. Il denaro è visto da Isabelle come un veleno, chi è ricco è spesso circondato da leccapiedi, scrocconi e parassiti. La cosiddetta bella gente non è bella affatto. Chi possiede grandi ricchezze dovrebbe mettere a frutto la propria ricchezza pensando al bene degli altri. Essere ricchi non vuol dire poter fare tutto ciò che si desidera. Davanti a chi ha i soldi, si chiudono gli occhi per non vedere i loro vizi, le loro passioni spesso perverse.

L’antipatia di Isabelle per le persone che frequentano e la volubilità di Marc creeranno non pochi problemi.

“Un matrimonio non premeditato” è un romanzo che offre molti spunti di riflessione. Si è sommersi da un fiume di parole, eventi e descrizioni minuziose e ricercate. In una cornice narrativa in continuo movimento, i personaggi occupano ognuno un proprio spazio, ne emerge un romanzo raffinato ed elegante che conferma, anche grazie alla traduzione di Stefano Tummolini, il talento di Rebecca West.

Scrive con intelligenza e irriverenza, il romanzo procede lentamente indugiando su una sottile analisi psicologica dei personaggi. Nella seconda parte diventa più piacevole e interessante. La scrittrice descrive le frustrazioni e le falsità della vita quotidiana, i rapporti intrapersonali e mette a nudo la fragilità di una parte della società che rimane ostinatamente aggrappata ad un mondo in totale trasformazione. Un mondo che è a un passo dal baratro prima del crollo di Wall Street del 1929.

“Un matrimonio non premeditato” è una storia affascinante costruita attorno alla figura di Isabelle, vedremo gli effetti del matrimonio su di lei e spesso ci chiederemo che cosa farà della sua vita.  L’autrice, in modo raffinato, fonde vita privata e pubblica dei protagonisti, si ha la sensazione che ci sia sempre in destino in agguato. Isabelle e Marc cercano di trovare la felicità, i loro privilegi sono visti come fonte di veleno che danneggia la loro esistenza. Il loro è quasi un adattamento forzato alla ricchezza e ai privilegi che diventano schiavitù.

Schiavitù contro cui l’uomo è destinato a lottare.

L’uomo non è che un giunco, il più fragile della natura; ma è un giunco pensante. Non occorre che l’universo intero si armi per annientarlo. Un vapore, una goccia d’acqua, bastano a ucciderlo. Ma anche se l’universo lo schiantasse, l’uomo resterebbe più nobile di chi lo uccide, perché sa di dover morire e sa quale vantaggio ha l’universo su di lui; mentre l’universo, di queste cose, non sa nulla.

(Dai “Pensieri” di Pascal)

2 commenti:

  1. E' una di quelle autrici che mi fa l'occhiolino. Riuscirò ad inserirla a breve nelle mie letture? chissà >_<

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    1. Sarebbe bello se tu riuscissi a trovare un po' di tempo da dedicare ai libri di Rebecca West :)

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