“Piranesi” è il secondo romanzo della scrittrice inglese Susanna Clarke, edito da Fazi nella traduzione di Donatella Rizzati. La scrittrice di romanzi fantasy è conosciuta principalmente per essere l’autrice del romanzo “Jonathan Strange & il signor Norrell”, vincitore del premio Hugo e del World Fantasy Award nel 2005. “Piranesi” è un romanzo particolare. Parla di un uomo senza passato che vive in una Casa in cui è imprigionato un oceano. Non mettete limiti alla Casa, nessun confine, un continuo susseguirsi di Saloni e corridoi a perdita d’occhio. Questa Casa è per Piranesi il Mondo intero, ed è solo la quindicesima persona ad averci vissuto. Esplorare le immense Sale del Mondo è stata per me un’esperienza mozzafiato. Avendo come guida Piranesi ho vissuto una storia che si è rivelata affascinante e con un finale a sorpresa. Il titolo richiama un artista italiano del XVIII secolo, Giovanni Battista Piranesi. Clarke è sempre stata affascinata dalle sue suggestive acqueforti di prigioni immaginarie, dai suoi disegni e incisioni di spettacolari palazzi e statue romane antiche. Bene, se il vostro sogno è quello di girovagare in una grande Casa, siete nel posto giusto. Non troverete molte persone ad attendervi, conoscerete inizialmente solo due uomini che si confrontano. L’innocente Piranesi vi accoglierà e vi mostrerà un Mondo di cui si sente parte, un luogo ricco di conoscenza e virtù, di idee e gentilezza, ma dovrete fare i conti anche con l’Altro, scienziato come Piranesi, che considera il Mondo privo di forza vitale.
STILE: 8 | STORIA: 10 | COVER: 8 |
Editore: Fazi
La Casa in cui Piranesi vive non è un edificio qualunque. Le sue stanze sono Saloni che si susseguono, i suoi corridoi infiniti, le sue pareti sono tappezzate di moltissime statue, una diversa dall’altra che raffigurano oggetti, situazioni e concetti che non trovano riscontro nella realtà della Casa: L’Uomo Scatola-di- Biscotti, l’Infante Ripiegato, la Donna che sorregge un alveare, i Due Re che giocano a Scacchi. A volte, qua e là, si possono trovare una Nicchia o un’Abside vuoti. All’interno del labirinto è imprigionato un Oceano che, con le sue alte e basse maree, inonda periodicamente ogni stanza. Imponenti scalinate in rovina conducono ai piani superiori attraversati dalle nuvole e dalle finestre è possibile vedere i Corpi Celesti. Piranesi non ha paura, comprende le maree, conosce ogni statua, esplora con interesse e passione il labirinto che si estende intorno a lui. Nella Casa c’è anche un’altra persona, un uomo chiamato l’Altro che incontra Piranesi due volte a settimana coinvolgendolo nella ricerca della Grande e Segreta Conoscenza. Cosa sia esattamente la Conoscenza non è dato sapere, solo un rituale magico potrà svelare l’arcano. Il Mondo vi svelerà immagini sorprendenti e di una bellezza surreale con i suoi tre livelli. I Saloni Superiori sono il Regno delle Nuvole. I Saloni Inferiori sono il Regno delle Maree. I Saloni di Mezzo sono il regno degli uccelli e degli uomini.
L’Altro è un uomo enigmatico ed è l’unica persona con cui Piranesi parla, perché i pochi che sono stati nella casa prima di lui sono ora solo scheletri che si confondono tra il marmo.
L’inizio del romanzo è dettagliato e in una manciata di secondi ci si ritrova intrappolati in un labirinto che riflette frammenti delle nostre angosce. Piranesi, giovane ingenuo ma intelligente e curioso, stranamente non sembra sapere quale sia il suo vero nome, non ha un passato, si aggira nel Mondo segnando su dei taccuini tutte le meraviglie che vede e si considera il figlio amato dalla Casa. In lui non c’è traccia di bramosia è tranquillo, oserei dire felice, e ha una gran passione per la scienza e i dati. Vive un’esistenza difficile, piena di disagi ma apprezza la bellezza del luogo in cui vive e assapora, quasi come un nutrimento, il mistero del labirinto. Ogni statua è un mistero, ogni piccolo evento diventa il seme per una nuova storia. L’arrivo di un albatro, ad esempio, segna il nascere di un cambiamento che innesca una serie di eventi che donano alla narrazione un ritmo incalzante. All’inizio del romanzo Piranesi è solo, la sua solitudine non è un peso per lui sempre in movimento tra stanze inferiori sommerse dal mare e stanze superiori perse nelle nuvole. Egli porta tributi ai morti e il martedì e il venerdì incontra l’Altro, il suo amico, al quale racconta, con senso di meraviglia quasi infantile, le bellezze del Mondo. Piranesi si arrampica sulle statue, la sua preferita è un Fauno, mangia il pesce che cattura, si riscalda bruciando le alghe secche, evita le maree e parla con gli uccelli.
La Statua che amo più di tutte è la Statua di un Fauno, una creatura metà uomo e metà capra, con una testa di riccioli esuberanti. Sorride e si preme la punta delle dita sulle labbra. Ho sempre avuto la sensazione che volesse dirmi qualcosa o, forse, avvertirmi: Silenzio!, sembra dire. Stai attento! Ma a quale pericolo possa riferirsi, non l’ho mai saputo.
La Casa è tutto il suo mondo, si prende cura di lui e lui vive felice perché sente di appartenere ai luoghi benevoli che lo accolgono. Quando strani messaggi iniziano a comparire, il mondo che Piranesi credeva di conoscere diventa strano e pericoloso. Non tutto è come sembra, forse Piranesi ha dei disturbi della memoria? Forse ci sono nella Casa pericoli che lui non percepisce? Ci sono altre persone nel Labirinto e forse anche un altro mondo fuori dalle mura della Casa? Piranesi è confuso, legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro, sempre curato e vestito con abiti ben confezionati, gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. L’Altro non venera la Casa come fa Piranesi.
Ma non c’è nulla che sia potente. E neanche niente che sia vivo. Solo infinite stanze uggiose, tutte uguali, piene di personaggi decadenti coperti di guano..
Non può esser così per Piranesi.
La bellezza della casa è incommensurabile; la sua gentilezza infinita.
Susanna Clarke è davvero brava nell’evocare un mondo ultraterreno in cui mitologia e fantasia si mescolano. Dai coni d’ombra di un sogno che s’insinua nel subconscio, emerge un fantasy che indossa le vesti nere del thriller. Da una pace serafica iniziale, si passa a una serie di enigmi che vi faranno riflettere sulla condizione umana. Perdersi e ritrovarsi.
“Piranesi” è un modo di vivere in simbiosi tra l’uomo e il Mondo ma è anche una storia di mistero e suspense. Mostra come l’uomo si può rapportare alla natura in modo diverso. C’è chi cerca l’armonia e chi desidera il dominio. L’uomo è parte del mondo e anche il mondo è parte dell’uomo.
L’ispirazione per questo romanzo risale ai primi anni ’80, quando l’autrice lavorava nell’editoria a Londra e frequentava i corsi serali di Jorge Luis Borges. Si innamorò di loro, in particolare “The House of Asterion”, che racconta la leggenda del Minotauro dal punto di vista del mostro.
“Piranesi” è un romanzo breve, un puzzle inebriante, una storia pervasa di gioia ma anche di tristezza e crudeltà. Magia e scienza si intrecciano, l’uomo da sempre cerca la conoscenza, vuol superare i propri limiti. Nella ricerca ci si può perdere, il labirinto potrebbe rivelarsi una trappola perfetta o essere la via che porta alla conoscenza. Per me è stato facile schierarmi con Piranesi e odiare l’Altro che lo usa e lo disprezza. L’innocenza di Piranesi diventa un mezzo per salvarsi nel tumultuoso cammino che lo attende. Dalle sue osservazioni ha dedotto che, da quando il mondo ha avuto inizio, sono esistite forse 15 persone: 13 scheletri che si trovano sparsi nei saloni, l’Altro e lui. L’arrivo di un individuo sconosciuto, che chiama la Sedicesima Persona, lo costringerà a indagare sul proprio passato trovando parte della verità nei suoi diari.
Ho letto il romanzo con la splendida sensazione di entrare in un mondo affascinante ma sconcertante. È un puzzle che accende i riflessi nel rapporto di luce e buio nell’esistenza. “Piranesi” ‘è fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni’, d’empatia anche verso i nemici più accaniti, è un viaggio suggestivo nelle infinite idee. Per Piranesi la Casa equivale all’ideale platonico della realtà.
“Piranesi” è un romanzo con un solo protagonista che si muove in un’ambientazione in cui potrete ritrovare echi di altri lavori come “Aspettando Godot” o del mito della caverna di Platone raccontato all’inizio del libro settimo de “La Repubblica”.
Parole come fiume e montagna hanno un significato, ma soltanto perché quelle cose sono ritratte nelle Statue. Suppongo che invece debbano esistere nel Mondo Più Antico. In questo Mondo le Statue raffigurano cose che esistono nel Mondo Più Antico.
La storia catalizza l’attenzione del lettore sulle avventure di Piranesi, le sue esplorazioni e i suoi incontri con l’Altro che sembra nascondere vari segreti. I suoi doni sembrano non provenire dalla Casa, prende appunti su un “dispositivo scintillante” e mette in guardia Piranesi da un inquietante eremita, 16, deciso, secondo lui, a distruggere la ragione. Tutti gli enigmi troveranno una risoluzione e credetemi, lasciare la Casa è stato un atto difficile ma necessario per poter riflettere sulla natura della realtà, sull’identità individuale, sulla convinzione che tutto ciò che crediamo reale e immutabile non lo è affatto. La ragione deve poter accogliere anche idee trasgressive e varcare confini inesplorati. L’uomo non ha bisogno di ricchezza, potere, gloria. Occorre ritornare alla natura, alla semplicità, senza preoccuparsi delle proprietà. Una lanterna vi indicherà la strada alla ricerca dell’uomo che vive secondo la sua più autentica natura e vive conformemente a essa e così è felice.
Mi sembra un romanzo molto originale e ricco di fascino, che sa come trasportare il lettore in un mondo fantastico!!
RispondiEliminaBellissima recensione Aquila ♥
L'originalità è una delle caratteristiche di questo romanzo,se puoi leggilo e scoprirai un mondo incredibile :)
EliminaNe parlare tutti, e talmente bene, che a questo punto lo voglio!
RispondiEliminaLo apprezzerai senza alcun dubbio:)
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