martedì 21 luglio 2020

BLOGTOUR | “Solo Dio è innocente" di Michele Navarra | I 5 motivi per leggere il romanzo

“Solo Dio è innocente” di Michele Navarra, Fazi Editore, è un intrigante legal thriller ambientato tra la Roma degli studi legali e la Sardegna primitiva. Oscure minacce, vendetta, ricerca della verità, sono gli elementi portanti di questo romanzo scritto da Navarra con maestria e ritmo incalzante. Una lettura avvincente scandita da complesse dinamiche familiari, in cui le colpe dei padri, coinvolti in faide interminabili, ricadono inevitabilmente sui figli. Io amo le storie a matrioska, l’intreccio abile che semina indizi qua e là, l’opportunità di conoscenza e riflessione che la trama mi offre. Quindi, senza indugi, ecco i cinque motivi per leggere “Solo Dio è innocente”.




Solo Dio è innocente
Michele Navarra
Editore: Fazi

Prezzo: € 16,00
Sinossi
L’assassinio di un ragazzo nella terra appartata e misteriosa del Gennargentu dove il codice barbaricino, tramandato fin da tempi antichissimi, è ancora una realtà difficile da contrastare.
Nella Sardegna profonda, tra le alture della Barbagia, l’omicidio a sangue freddo di un quindicenne riapre vecchie ferite. La faida implacabile che oppone da sempre due famiglie rivali sembra non risparmiare proprio nessuno. Il principale sospettato del delitto, Mario Serra, ha già alle spalle una lunga storia di crudeltà e di sangue, forse troppo per poter credere che vi sia ancora un briciolo di umanità in lui. Questo è il dubbio che tormenta l’avvocato incaricato della sua difesa, Alessandro Gordiani, che, dal suo studio di Roma, parte per l’isola in vista di un processo che minerà le sue convinzioni sulla natura umana e sulla giustizia, che non sempre coincide con il giudizio espresso in tribunale. Costretto a immergersi in una società antiquata e omertosa, Gordiani si sposterà tra Roma e la Sardegna per prepararsi, anche emotivamente, a un complicato processo penale.



I 5 motivi per leggere il romanzo

1. Perchè il romanzo di Michele Navarra è un legal thriller, un romanzo giudiziario all’italiana con protagonista l’imperfetto avvocato Gordiani. Navarra è uno scrittore di genere, scrive storie giudiziarie prendendo spunto dalla realtà. In “Solo Dio è innocente” ad affascinare il lettore è la storia più che il delitto. L’avvocato Gordiani, incaricato della difesa del presunto colpevole d’omicidio, è una ricca fonte di riflessioni con le sue convinzioni sulla natura umana e sulla giustizia. Giustizia che non sempre coincide con il giudizio espresso in tribunale. Non aspettatevi numerosi colpi di scena, nel mono giudiziario italiano prevale un lavoro certosino di ricerca e studi preparatori. Nel romanzo troverete i dubbi e le perplessità di un avvocato alle prese con un cliente difficile. Toccherete con mano il mondo giudiziario italiano con i suoi aspetti accattivanti e le sue disfunzioni. Fare l’avvocato, riflette Gordiani, è sempre difficile, le cause durano all’infinito e ottenere giustizia è un’impresa quasi impossibile. Attraverso i suoi romanzi, Michele Navarra ci offre l’opportunità di comprendere come funziona il processo penale italiano. Il presunto colpevole, che nel romanzo risponde al nome di Mario Serra, è già noto. Occorre dissolvere i dubbi, analizzare l’azione delittuosa, esaminare e capire se ciò che sembra è verità. Una cosa è certa: spesso i due concetti di “legge” e “giustizia” vengono confusi. Il romanzo ci permette di seguire, con vivo interesse, il susseguirsi degli eventi e la preparazione della difesa. Realtà, fantasia, esperienze personali, sentimenti, si mescolano per dare origine aduna storia che parte da un frammento di verità ma che, occorre ricordare, è opera della fantasia generatrice di un gioco d’intrecci abilmente distribuiti nella storia. 

2. Perchè non potete non subire il fascino oscuro di una sanguinosa faida che si protrae da anni tra le due famiglie protagoniste di “Solo Dio è innocente”. I Serra e i Rutzu si odiano da sempre. Da una parte Davide Rutzu, 19 anni, era convinto della propria invulnerabilità, non aveva paura di nulla, quasi di nulla, temeva solo un nome che nella sua famiglia tutti conoscevano ma evitavano di pronunciare: Mario Serra, Mario il bastardo, Mario l’assassino. Per colpa di un muretto, sconfinato per neanche mezzo metro nelle terre di Serra, Mario aveva ucciso Efisio Rutzu. I Rutzu non avevano ottenuto giustizia dal tribunale e quindi ecco farsi avanti la “vendetta” feroce e inesorabile: il millenario codice barbaricino. 
Giustizia di tribunale che tarda, giustizia di fucile che interviene.

3. Perchè la vicenda si svolge nel cuore della Sardegna, in Barbagia, un tempo terra di un codice barbaricino composto da leggi non scritte. È un codice basato sull’onore, il rispetto e sulla vendetta. Contano solo i vincoli della famiglia. La vendetta assume il compito di ricostruire l’ordine che è stato destabilizzato. L’offesa del sangue è la più grave, non può essere mai dimenticata. Le parole “perdono” e “misericordia” erano state per sempre cancellate a vantaggio di lutti e rovine. Chi non vendica le offese, che non cadono mai in prescrizione, non è un uomo d’onore. Così gli odi si stratificano nel tempo e le vendette sono inesauribili. Lo Stato è impotente.

4. Perché i personaggi principali del romanzo conferiscono alla storia un fascino che cattura il lettore e lo aiutano a calarsi nella storia. Alcuni personaggi si amano immediatamente, sono simpatici e ispirano fiducia. Altri si odiano profondamente, senti a pelle la loro cattiveria, non ti fidi e ne hai paura. L’imperfetto avvocato Gordiani ispira fiducia. Per accettare la difesa di un presunto colpevole, doveva esser convinto lui per primo dell’innocenza del suo cliente o avere un ragionevole dubbio. Ciò che lo rende umano, non un eroe, è la sua paura di poter deludere le aspettative del cliente, l’ansia di aver tralasciato qualche particolare importante, di sottovalutare una testimonianza, un documento. Il presunto colpevole, Mario Serra, è un uomo sicuramente cattivo che ha già alle spalle una lunga storia di crudeltà e sangue, sicuramente è un assassino, ma c’è il ragionevole dubbio che in questo evento criminale sia innocente. La vittima è il giovane Gregorio Rutzu. Mario si difende dall’accusa di omicidio dando la sua versione dei fatti. Non è completamente colpevole. Non è del tutto innocente. 

Poi c’è il super cattivo che risponde al nome di Salvatore Cossu, un uomo prepotente che esercita una violenza psicologica e fisica su sua moglie. Lui lo odierete con tutto il cuore. 

Nel mezzo conoscerete molti altri personaggi e seguirete le loro vicissitudini con passione scoprendo una morale e un finale che ha il sapore amaro della vittoria.

5. 
Unu solu Deus est senza defetu. 
Perché solo Dio è senza peccato, solo Dio è innocente. E forse nemmeno lui. Sicuramente tutti sono, in qualche modo, colpevoli. In questo romanzo non ci sono vinti e vincitori. Tutti sono perdenti. Tutti colpevoli. Non aspettatevi una rigorosa divisione tra buoni e cattivi. Non ci sono buoni da salvare e innocenti da assolvere. Il finale vi mostrerà la sconfitta di tutti i personaggi coinvolti nella drammatica vicenda. 
Tutti colpevoli, a eccezione di Dio, perché solo Lui poteva dirsi senza peccato, solo Lui poteva essere considerato innocente. Ma era davvero così?
“Solo Dio è innocente” è un romanzo che intrappola il lettore in un labirinto di dubbi e supposizioni. La trama è un intrigante insieme di storie che si incastrano l’una nell’altra. L’avvocato Gordiani si muove in un mondo nero alla ricerca inquieta dei colpevoli tra ingiustizie, violenze, omertà. Una spirale di menzogne che crea un gioco di specchi appassionante.

1 commento:

  1. Titolo d'impatto per un libro che, già solo per l'appartenenza a un genere - i legal thriller -, non dovrei farmi scappare!
    i motivi da te esposti chiaramente me lo rendono ancora più attraente!

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