Non sentì il botto. Solo un pugno tremendo al centro del torace, poi qualcosa che gli schiantava la testa con una forza e una velocità terrificanti, da giudizio universale, portandosi dietro solo ossa spezzate, sangue, cervello frantumato, connessioni neurologiche strappate, pensieri maciullati, sensazioni interrotte.
“Quelli cattivi. Roma non vuole padroni.” scritto a quattro
mani da Massimo Lugli e Antonio Del Greco, edito Newton Compton, è un romanzo
duro, forte, a tratti agghiacciante. La violenza dal fascino perverso regna
sovrana e confeziona una lettura accattivante ricca di sparatorie, intrighi e
vendette. Le 520 pagine del libro volano via senza mai un cedimento di ritmo e
tensione. Lasciatevi guidare dagli autori e conoscerete un mondo sicuramente
pericoloso in cui si aggirano Killer, spacciatori, malavitosi, poliziotti di
assoluta integrità morale e poliziotti corrotti e giornalisti pronti a tutto
pur di ottenere uno scoop. Mettete insieme questi elementi e avrete un affresco
della criminalità che affligge la capitale d’Italia prolungando i suoi
tentacoli di morte su tutto il territorio nazionale.
STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 7
|
Quelli cattivi
Massimo Lugli e Antonio Del Greco
Editore: Newton Compton
Editore: Newton Compton
Pagine: 520
Prezzo: € 9,90
Prezzo: € 9,90
Sinossi
Omar Gentile, "colonnello" di una formazione di estrema destra e Pietro Salis, conosciuto come "er Cattivo", boss indiscusso della criminalità del litorale romano: non hanno nulla in comune, né ideali, né obiettivi, né stile di vita. È un furto in banca da quaranta miliardi, realizzato a metà degli anni Ottanta, a segnare l'inizio di un sodalizio criminale tra i terroristi neri e i criminali di Ostia. E a dare il via a una catena di omicidi, attentati e ricatti che andrà avanti per più di un decennio, attraversando una delle fasi più drammatiche e sanguinose della storia italiana e della Capitale, funestata da una malavita spietata e aggressiva e dalla tragedia degli anni di piombo. Partendo da un reale fatto di cronaca, Antonio Del Greco e Massimo Lugli mettono in scena l'affascinante e violenta storia della "grande mala": la sua nascita, l'ascesa e il cambiamento di un gruppo criminale che ancora oggi domina incontrastato sulla scena di Ostia e di Roma.
Ci sono categorie di persone che possono vivere un’amicizia e un’empatia assoluta, quel tipo di fratellanza che nasce quando condividi una vita assurda fatta di rischio, pericolo e stress senza limiti: i militari, i malavitosi e gli sbirri.
Omar Gentile, terrorista nero, e Pietro Salis, boss della
criminalità romana, non hanno nulla in comune.
Omar è colonnello della Rivoluzione Nazionale, una
formazione di estrema destra. È un killer spietato, terrorista dai nervi
d’acciaio famoso per la sua imperturbabilità.
Pietro, conosciuto come “er Cattivo”, è il boss indiscusso
della criminalità del litorale romano. Ostia è il suo regno. Quando er Cattivo
parla, tutti tremano e obbediscono.
A unirli sarà il progetto di una rapina in banca che
frutterà un bottino favoloso, circa 40 miliardi. Inizia così un lungo periodo
di omicidi, ricatti, attentati che daranno vita a pagine sanguinose e drammatiche
della storia italiana e della Capitale.
Partendo da un reale fatto di cronaca, gli autori raccontano
l’affascinante e violenta storia della “grande mala”: la sua nascita, l’ascesa
e il cambiamento di un gruppo criminale che ancor oggi domina incontrastato
sulla scena di Ostia e Roma.
“Quelli cattivi” è un romanzo travolgente reso ancor più
coinvolgente dalla costante presenza di una vena di ironia. Alcuni personaggi,
come er Cattivo, sono reali anche se il nome è stato cambiato. La storia
attinge dalla cronaca nera più terrificante e ci mostra un boss spietato,
capace di scherzare ed essere terribilmente serio, in grado di “amare” a modo
suo una donna che lo renderà padre di una bambina che lui conoscerà solo quando
uscirà dal carcere dopo aver scontato una lunga pena. Omar è invece un
personaggio di fantasia, inizialmente ossessionato dall’idea di porre fine alla
democrazia con truci attentati. Poi in lui si insinuano i primi dubbi: credere,
obbedire e combattere perdono, per Omar, il potere ipnotico. In lui si fa
strada la passione amorosa per una donna “molto pericolosa”.
Oltre a er Cattivo e al “colonnello”, troviamo molti
personaggi le cui vite si sbriciolano sotto il peso del male. Tra i molti
cattivi ci sono anche le persone oneste anche se è evidente il rapporto di odio-
amore tra mala e cittadinanza. È infatti pericoloso il concepire lo Stato solo
come “tasse, multe e balzelli.” Quando manca lo Stato, la malavita avanza. Così
tra i bliz che scattano all’ora canonica, le quattro del mattino, e giornalisti
pronti a tutto pur di fare uno scoop ed essere l’eroe del giorno, mi sono
sentita proiettata nella storia con cui gli autori spalancano abissi nerissimi.
Con naturalezza, Lugli e Del Greco, mescolano vero e fantastico realizzando un
romanzo duro che però cela sofferenze ed empatia. Un romanzo di forte impatto con
dialoghi veloci e mai banali scritti “in dialetto romano” per rendere ancora
più veritiera la storia. Ogni capitolo è impastato di parole e sangue. Il
finale, del tutto inaspettato, mi ha mostrato l’umanità “dei cattivi” che pur
avendo il cuore blindato si piegano davanti ai grandi dolori della vita.
“Quelli cattivi” è un romanzo in cui manca il classico
contrasto bene-male. Sono tutti cattivi e tra coloro che dovrebbero
rappresentare il bene, regna la corruzzione. Sicuramente non tutti, tra
poliziotti e giornalisti, sono collusi ma la storia ci mostra soprattutto il
male nelle sue svariate declinazioni. Infatti il ritmo serrato delle azioni, il
susseguirsi degli omicidi, l’intrecciarsi dei tradimenti e delle vendette,
danno voce al lato oscuro dei criminali. Nessuno si preoccupa di mostrarsi
buono, nessuno mostra le proprie debolezze, nessuno ha scrupoli o ripensamenti.
Tanti i morti, tutti dritti dritti all’inferno. Anche se il vero inferno i
cattivi lo vivevano già in vita ma non se ne accorgevano.
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