Senza paura di esser smentita posso affermare che i Borgia
rappresentano da secoli l’emblema della famiglia feroce e corrotta sulla cui
vita si sono sbizzarriti scrittori e registi. Abbiamo conosciuto i componenti
della famiglia di papa Alessandro VI, i loro intrighi e perversioni, le atroci
vendette e i rapporti lussuriosi, che hanno fatto del potere e del peccato il
loro sigillo. Stanchi di leggere romanzi sui Borgia? No, assolutamente no! Ed è
per questo che oggi vi propongo un romanzo storico in cui ho trovato una bella
amalgama tra fatti reali e pura fantasia. Connubio ben ponderato tanto da
coinvolgermi negli eventi dai risvolti thriller con un pizzico di fantasiosa
novità nell’intramontabile leggenda nera dei Borgia. Si tratta de “La spia dei
Borgia” ad opera di Andrea Frediani, attento narratore di storia, per Newton
Compton Editori.
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STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 6
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Andrea Frediani
Editore: Newton Compton
Editore: Newton Compton
Pagine: 381
Prezzo: € 10,00
Prezzo: € 10,00
Sinossi
Il papa Alessandro VI Borgia si sta accingendo a perfezionare i suoi progetti per il controllo dell'Italia, quando un atroce delitto lo priva degli affetti più cari e sconvolge i suoi piani. Tutta Roma viene mobilitata per scoprire l'autore del crimine ma, per una strana serie di coincidenze, in prima linea nelle indagini si viene a trovare il pittore di corte, il celebre Pinturicchio. Per far luce su un omicidio che ha ferito il cuore del papato, Pinturicchio si servirà dell'aiuto dei più affermati artisti in città, da Michelangelo Buonarroti a Filippino Lippi, da Piermatteo d'Amelia al Perugino. L'elenco dei nemici dei Borgia è così lungo che la lista dei sospettati si alimenta di giorno in giorno. E mentre tutti a un certo punto cercano un uomo mascherato che potrebbe essere il testimone chiave dell'accaduto, una donna deturpata si aggira per Roma in cerca di vendetta... Di chi si tratta? In una Roma rinascimentale dove la ricchezza delle espressioni artistiche va di pari passo con le lotte per il potere, la penna di Andrea Frediani rievoca uno dei più celebri cold case della storia.

Un papa al culmine del suo trionfo.
Il più celebre delitto della Roma rinascimentale.
Il papa Alessandro VI Borgia viene privato di uno degli
affetti più cari: Giovanni Borgia, duca di Gandia, è stato ucciso. Tutta Roma
viene mobilitata per scoprire l’autore del crimine. Per una serie di strane
coincidenze, anche il pittore di corte, il celebre Pinturicchio, è coinvolto
nelle indagini. Con lui anche artisti del calibro di Michelangelo Buonarroti,
Filippo Lippi, il Perugino, cercheranno di raccogliere indizi per far luce sul
delitto. Diventeranno occhi e orecchie al servizio dei Borgia anche se non sarà
facile districarsi tra possibili mandanti e complotti. La lista dei nemici
della potente famiglia è talmente lunga! Nell’ombra, però, agisce un misterioso
uomo mascherato. Di chi si tratta? La penna di Andrea Frediani si tinge di
rosso per indagare uno dei più celebri delitti irrisolti della storia.
Partiamo dal fatto storico: il Duca di Gandia fu assassinato
a Roma da ignoti. Il suo cadavere venne ritrovato nel Tevere con nove
coltellate inferte in varie parti del corpo. Il misterioso crimine non fu mai
risolto. Andrea Frediani prende spunto da questo omicidio per narrarci una
storia avvincente con personaggi realmente esistiti e altri frutto di fantasia.
I Borgia vengono subito descritti come uomini passionali e sanguigni con
un’infinità di nemici, amici assai infidi e alleati precari. Intrighi, delitti,
politica e diplomazia sono pane quotidiano per il papa e per i suoi figli. Lo
scrittore, con penna precisa come un bisturi intriso di sangue, lascia libero
sfogo alle travolgenti passioni dei protagonisti che si muovono in una città dalla
doppia faccia. Intrigante la presentazione di Roma vista nel suo splendore
Rinascimentale, adorna di opere d’arte, che mostra anche il volto di una città
fatta di vicoli in cui non è consigliabile inoltrarsi. Criminali, mendicanti,
prostitute sono il popolo nascosto che nessuno vuol vedere ma a cui tutti
ricorrono per risolvere questioni poco edificanti. Frediani rilegge la storia
dei Borgia attraverso il papa Alessandro VI (simoniaco, lussurioso, mandante di
innumerevoli omicidi), il terribile duca Valentino e l’ambigua Lucrezia.
Intreccia le loro vite creando pagine dense e coinvolgenti segnate da glorie e
infamie, corruzioni e tradimenti, matrimoni celebrati per sancire alleanze con
le famiglie potenti e sfrenate ambizioni. La mente contorta e perversa dei
potenti mette il potere prima di ogni cosa sacrificando moralità e affetti.
Tra i personaggi ho provato empatia con due figure molto
particolari: il Pinturicchio e l’uomo mascherato.
Il Pinturicchio, celebre pittore della sua epoca, è un uomo
che plasma i sogni dei potenti soddisfacendo la loro vanità. Nel romanzo svolge
un ruolo importante con gli artisti della confraternita diventando parte
integrante del risvolto thriller del romanzo. L’autore modifica la cadenza dei
fatti, accorcia i tempi degli eventi, per dare più ritmo alla narrazione. Ben
descritto è il rapporto del Pinturicchio con sua moglie Grania che lo guida e
lo sprona, nei suoi rapporti con il papa, per ottenere successo e denaro
Invece la figura dell’uomo
mascherato, che vi riserverà molte sorprese, è un uomo che fungeva da guardia del
corpo del duca Giovanni e scomparve anch’esso la notte dell’omicidio. Di lui
nulla è dato sapere. Quale ghiotta occasione, per l’autore, per creare un
protagonista con radici reali e sviluppo fantasioso! Leggendo il romanzo
scoprirete chi, la fantasia dell’autore, ha celato dietro la maschera. Vi svelo
solo che troverete un turbine di sentimenti, coraggio e determinazione.
“La spia dei Borgia” è un romanzo scorrevole, ben scritto
che si legge con vero piacere. La storia seduce e inquieta facendo rivivere le
grandezze e le miserie, i fasti e gli amori, le sregolatezze di personaggi
storici noti a noi tutti. Naturalmente la vicenda avrà un colpevole, il caso
dell’omicidio del duca di Gandia verrà risolto in modo fantasioso ma
plausibile. Mi ha intrigata il rapporto potenti-artisti, il desiderio dei primi
di affidare la loro immortalità non solo al potere ma anche all’arte. Curioso
il ruolo dei pittori e scultori che diventano “spie” al servizio di un uomo
molto potente. Mi piace la figura della città eterna, ostaggio delle grandi
famiglie nobili. La violenza, poi, si paleserà in mille modi per raccontare la
storia nera dei Borgia entrati ormai di diritto nell’affascinante mondo dei
miti.

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