giovedì 19 aprile 2018

RECENSIONE | "I quattro enigmi degli eretici" di Armando Comi [Review Party]

I romanzi storici sono l’occhio del presente rivolto a un passato di gloria e di eventi drammatici che hanno rivoluzionato i secoli. Mi piace scoprire fatti storici che non conoscevo e vederli intrecciati con la potenza della fantasia. Oggi vi presento un libro dalla trama complessa che si erge su pilastri narrativi solidi e inquietanti: una profezia che non deve avverarsi, un uomo determinato e visionario, due sette in lotta tra loro da secoli. Si tratta de “I quattro enigmi degli eretici” di Armando Comi, Newton Compton.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 6
I quattro enigmi degli eretici
Armando Comi

Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo: € 9,90
Sinossi
Autunno 1342. Roma è macchiata da un crimine abominevole. Un cavaliere cinto da una corona con dieci corna uccide un neonato per impedire l'avverarsi di un'inquietante profezia. Il piccolo sembra essere colui che un giorno erediterà uno specchio che porterà sciagure nel mondo. Cinque anni dopo, il giorno di Pentecoste, il tribuno romano Cola di Rienzo esce di prigione con l'intenzione di realizzare una predizione ricevuta in sogno, ma il suo destino si incrocia con un messaggio che giunge dal passato e lo incita a mettersi alla ricerca di uno specchio occulto, lo Speculum in Aenigmate. Si tratta di un manufatto realizzato con la pietra incastonata nella corona di Lucifero, prima della caduta, capace di stravolgere le sorti dell'umanità. La sua non è una ricerca solitaria: da secoli due sette cercano di entrarne in possesso ed entrambe tramano alle spalle di Cola per manovrarlo. Cosa sono disposti a fare coloro che cospirano per impossessarsi dell'oscuro oggetto della profezia?


Oggi è nato il Falso Profeta. Noi puliremo l’altare del Signore col suo sangue. Se non lo uccido oggi, un giorno l’umanità ne pagherà le conseguenze, perché quel bambino aprirà le porte del mondo all’Anticristo.
Il romanzo scritto con gran bravura da Armando Comi  è dedicato alla controversa storia di Cola di Rienzo. La maggior parte degli episodi folli e crudi raccontati ne “I Quattro Enigmi Degli Eretici”, sono realmente accaduti e vere sono quasi tutte le battaglie. Le famiglie dei nobili romani sono storicamente esistite, Colonna e Orsini, mentre frutto di fantasia sono Giovanna Colonna e altre figure importanti nell’economia della storia. Mi ha sorpreso, in modo piacevole, il coinvolgimento, quasi un cameo, di Francesco Petrarca. Il suo intervento sarà breve ma decisivo. Per quanto riguarda il personaggio principale, il promotore degli eventi, Cola di Rienzo è una figura storica poco nota. Dal romanzo ho appreso che Cola governò Roma, nel Medioevo,solo per pochi mesi. Egli si trovò al centro di un grande scontro tra il potere della Chiesa, trasferitasi ad Avignone, e le caste nobiliari. Cola tentò di riformare Roma in senso popolare. Emise nuovi Ordinamenti: erano provvedimenti contro la violenza per le strade, per la distribuzione del grano, per impedire ai baroni di impadronirsi  di case e ponti cittadini. Si autodefiniva “l’ultimo dei tribuni del popolo” e sognava di riportare la città alla grandezza del periodo repubblicano. Da questo sogno inizia la storia che ora vi riassumerò mescolando verità e fantasia, magia e follia, violenza e peste.

Autunno 1342. In una notte d’autunno, a Roma, avviene un crimine abominevole. Un cavaliere cinto da una corona con dieci corna uccide un neonato, abbandonato davanti a una chiesa, per impedire l’avverarsi di un’inquietante profezia. Il piccolo sembra essere colui che un giorno erediterà uno specchio magico capace di stravolgere il mondo. Il giorno di Pentecoste, 5 anni dopo, il tribuno romano Cola di Rienzo, guidato da un sogno premonitore, è alla ricerca di uno specchio occulto: lo Speculum in Aenigmate. Si tratta di un manufatto ricavato con la pietra della corona di Lucifero, prima della caduta, capace di grandi cose. Cola non è l’unico a cercare lo specchio, da secoli due sette tentano di entrarne in possesso. Una lunga scia di sangue traccerà la via della ricerca.
Quando il drago non vedrà più la Luna, l’umanità non vedrà più il Sole.
Tra profezie, cospirazioni e delitti, nella cupa Roma del tardo Medioevo, si svolge la storia narrata da Comi con un perfetto incastro di eventi. Affascinanti i momenti in cui la Catoptromanzia (divinazione delle visioni percepite per mezzo di uno specchio magico), le visioni notturne, i fenomeni soprannaturali, i riti negromantici,le figure anamorfiche sono la guida per sciogliere una serie di enigmi. I personaggi sono tutti inquieti e misteriosi. Il Bene è in vacanza mentre il Male impera incontrastato. La storia, infatti, mette in primo piano la violenza e il lato oscuro dell’uomo che si lascia guidare dal desiderio di potenza. Cola, ad esempio, inizialmente appare come un tribuno che ha a cuore il destino del popolo. Tuttavia si comprende subito la sua ossessione per i suoi sogni premonitori che racconta al popolo durante i comizi. C’è in lui, e non solo in lui, uno sconfinamento nel delirio che apre le porte alla follia.

Ho cercato anch’io, senza riuscirci, di sciogliere gli enigmi che si presentavano lungo la strada della ricerca. Ho viaggiato con Cola e il suo esercito, ho visto scene di pura crudeltà e tradimenti. Sono stata al cospetto d’importanti uomini di Chiesa e  di nobili dalle duplici identità. Ho cercato conforto nelle figure femminili ma ho trovato solo il piacere che la crudeltà procura. Petrarca mi ha emozionata, in Cola avevo riposto la fiducia delle grandi buone innovazioni. È bastato un attimo per comprendere il mio errore. Enigmatica la figura di Cola di Rienzo, prima salvatore del popolo poi suo affamatore, lampante la sua follia che lo nomina “il predestinato”. Queste personalità forti hanno contribuito a creare un romanzo interessante e intenso. L’impegno dello scrittore è stato indubbiamente notevole per la struttura del romanzo ben progettata. Il fascino della magia è, per me, preponderante. La storia, anche se lunga, beneficia di una lettura fluida  e di un ritmo incalzante senza alcuna tregua con un epilogo amaro. Il tema trattato non è nuovo ad essere utilizzato come base per romanzi storici ma lo scrittore ha saputo creare un mondo narrativo che ingloba il lettore rendendolo partecipe degli eventi. “I Quattro Enigmi Degli Eretici” è un romanzo storico che appassionerà sicuramente tutti gli amanti del genere.

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