sabato 19 luglio 2014

RECENSIONE "Storia di una ladra di libri" di Markus Zusak


Molto spesso abbiamo studiato a scuola i “fatti della storia” attraverso una ricostruzione fedele e documentata del passato. Gli avvenimenti del secolo appena trascorso hanno un denominatore comune: le speranze nel progresso si infrangono velocemente e ombre inquietanti cominciano ad offuscare l’orizzonte. 
In questo panorama da “guerra mondiale” trova collocazione una storia struggente che narra le emozioni e i pensieri di coloro che sono stati testimoni diretti della guerra. Il terrore del nazismo, le dure esperienze di vita, la paura, la fame, l’abbandono rivivono attraverso lo sguardo e le parole della Morte. Oggi, cari lettori, vi parlerò di un romanzo che coinvolge il cuore, rende umidi gli occhi, e ci induce a riflettere:

“Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak, edito Frassinelli.



Autore: Markus Zusak

Editore: Frassinelli
Pagine: 563 p.
Prezzo: € 12,68 Cartaceo

Trama: È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona


STILE: 9
STORIA: 9
COPERTINA:8





Prima i colori.

Poi gli esseri umani.

E’ così che di solito vedo le cose.

O almeno ci provo.

*** UN SEMPLICE FATTO***

Prima o poi morirai.

Tutti noi conosciamo, tramite testimonianze, la violenza disumana del nazismo che ha portato il mondo nel baratro della seconda guerra mondiale. Una violenza senza precedenti si è accanita contro coloro che rappresentavano un virus da combattere, gli ebrei. Una violenza che non ha risparmiato nessuno: donne, bambini, vecchi, malati. Molte voci si sono levate a denunciare quei delitti compiuti dall’uomo in un’epoca che si pensava moderna e civile. Tra queste voci ho provato un’ emozione indicibile nell’ascoltare la Voce della Morte che narra una tragedia mondiale in cui, però, si può ancora trovare la gentilezza, la pietà, la solidarietà dell’Uomo senza alcuna distinzione di razza o nazionalità.
La storia è ambientata nella Germania nazista, è il 1939.

  “La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l’inizio.”

Il giorno del funerale del fratellino, nel cimitero coperto dalla neve, la piccola Liesel Meminger trova un piccolo volume nella coltre bianca. La ragazzina non ci pensa due volte, lo prende e se lo porta via. Anche se non sa ancora leggere, Liesel si sente  attratta dai libri che diventano il suo scudo per difendersi dalle atrocità della guerra. La piccola Meminger, la ladra di libri che amava le parole, viene adottata dai coniugi Hubermann: Rosa e Hans. Essi vivono a Molching, non lontano dai sobborghi di Monaco, in una via di nome Himmelstrasse (Himmel=Paradiso).

***QUALCHE DATO SIGNIFICATIVO***

“Nel 1933, il 90% dei tedeschi espresse un sostegno incondizionato ad Adolf Hitler.
Il 10% non lo fece.
Hans Hubermann faceva parte di quel 10%.
E c’era una ragione.”

Come avrete compreso questa storia narra la drammatica esistenza di una famiglia tedesca che si ritrova ad accogliere, come figlia adottiva, Liesel: una ragazzina che ama i libri e, attraverso le parole, ama la vita. Ma non è facile, nella Germania nazista, crescere conservando il rispetto e l’amore per il prossimo. Hans si rivela una splendida figura di padre adottivo, è sempre al fianco di Liesel: la consola quando è terrorizzata dai suoi incubi, le insegna a leggere, le infonde coraggio e le mostra che la solidarietà tra gli uomini non è morta con l’avvento del nazismo.
“Ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case, e libri”.
Liesel inizia a “rubare” i libri che contribuiscono a creare un distacco tra lei e gli orrori della guerra; riesce a sottrarre i libri ai roghi dei seguaci di Hitler, ossessionati dall’idea di dare alle fiamme le opere dei loro presunti nemici. Ovunque i nazisti bruciavano cose, negozi, sinagoghe e perseguitavano gli ebrei e chiunque non la pensasse come loro. Per Liesel rubare i libri significa salvarli, e soprattutto salvare se stessa dalla follia collettiva che coinvolgeva tanti tedeschi. Tutti sono contro gli ebrei, ma non gli Hubermman che decidono di  nascondere  in cantina Max Vandenburg, ebreo sfuggito ai rastrellamenti. Tra la ragazzina e il giovane Max nasce una bella amicizia. Il ragazzo aiuterà Liesel ad acquisire dimestichezza con le parole che diventano un tramite per esprimere le proprie emozioni, i sentimenti, la speranza.
“Storia di una ladra di libri” ha una voce narrante d’eccezione: la Morte- amabile, curiosa, chiacchierona, sensibile- maestra di storie e depositaria di ricordi che non consegnerà mai all’oblio del tempo. La Morte che incombe rischiando di cancellare ogni cosa, tutto ciò in cui Rosa e Hans hanno sempre creduto. Ma la speranza riuscirà a sopravvivere nel cuore dei nostri protagonisti: il desiderio di vivere in un mondo migliore, senza guerra, è ciò che da la forza per andare avanti, per superare la paura, per ritornare a essere uomini che amano il prossimo senza timore, liberi.
Ho letto questo libro con vivo interesse, provando una profonda tristezza verso coloro che si erano lasciati contagiare dal virus della discriminazione. Come si può provare un odio illimitato verso un popolo? La follia comune può essere l’unica risposta! Tuttavia riscalda il cuore vedere che tra tanta malvagità può sopravvivere la solidarietà, l’amore per coloro che soffrono. Consiglio questo libro a tutti coloro che non hanno paura di provare sentimenti forti e coinvolgenti. Io ho letto la seconda parte del libro piangendo e soffrendo con i protagonisti testimoni di una guerra che ha cambiato il mondo per sempre; ho letto il libro tutto d’un fiato commuovendomi ad ogni pagina; ho conosciuto una Morte compassionevole che inorridiva davanti alle atrocità di cui l’uomo era capace; ho letto l’ultima pagina tra le lacrime e vorrei concludere questa recensione con le stesse parole usate da Liesel in una tragica circostanza:
“Mi dispiace”


10 commenti:

  1. Non vedo l'ora di leggerlo. Ho l'e-book, ma sono convinta che amerò questo libro, quindi aspetto di comprare la versione cartacea. Bellissima recensione :)

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  2. Anch'io ho acquistato la copia cartacea. Mi piace conservare, in formato tangibile, i libri che più mi hanno coinvolta emotivamente. Un saluto:)

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  3. Io sto tuttora leggendo questo libro.
    Ho visto prima il film (eccezionale) e ora mi sto immergendo nella lettura di questa storia.
    Sono circa a 260 pagine, e... ho trovato POCHISSIME cose in comune con il film. Lo preferisco di gran lunga. E' una storia che fa riflettere, e che sto completamente divorando!

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    1. Io non ho visto il film. Il libro si legge tutto d'un fiato e il coinvolgimento emotivo è totale. Il film è molto diverso dal libro? C'è la voce narrante, ossia la Morte? Un saluto:)

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  4. Una delle cose che mi attira di più di questo libro è proprio il fatto che la Voce narrante sia nientemeno che la Morte!! Penso di leggerlo prestissimo, l'avevo adocchiato già da tempo, quando ancora aveva il titolo "la bambina che salvava i libri"! ^_^

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    1. Quando ho iniziato a leggere il libro sono stata subito conquistata da questa voce narrante che si mostra sensibile e ironica, poetica e riflessiva. Procedendo con la lettura appare evidente che l'orrore non viene dalla Morte ma dalla follia dell'uomo! Un saluto:)

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  5. Consigliato da molti, aspetto l'occasione giusta per prenderlo in libreria e poi vedere il film.
    Complimenti per la recensione!

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    1. Sul film ci sono pareri contrastanti. Io ho preferito leggere prima il libro, ora vedrò il film: speriamo di ritrovare le intense emozioni che la lettura mi ha trasmesso:)

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  6. lo voglio leggere assolutamente e la tua recensione è molto bella!!!

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