sabato 30 novembre 2013

RECENSIONE "Il cuore selvatico del ginepro" di Vanessa Roggeri

Alcune volte succede che leggendo delle recensioni, scritte con il cuore, scatti in noi un’attrazione, spero non fatale, per quel libro. Ricordo che era un lunedì mattina quando Detective Gufo mi segnalò una Recensione Meritevole, scritta da Agave del blog “Agave delle cose vaganti”. Con curiosità lessi le belle parole di Agave e immediatamente decisi che quel libro sarebbe stato mio, volevo leggerlo, mi sentivo attratta dalla trama e dalle emozioni che scaturivano da quel commento. Ho acquistato il libro, l’ho letto, metabolizzato e fatto mio. Curiose di sapere di quale libro io vi stia parlando? 

Bene, preparatevi a leggere di una maledizione che dal passato ritorna, evocata dai racconti di una nonna che narra favole e leggende sarde a una bimba che scoprirà come il potere della parola possa portare, fino a noi, le credenze di un passato lontano e quasi dimenticato. Un passato sconvolgente che ha fatto della “maledizione” un elemento base della credulità delle persone che erano schiave dell’ignoranza e della paura che nasce dal non sapere. 


Il cuore selvatico del ginepro

Autore: Vanessa Roggeri

Editore: Garzanti
Pagine: 216 p.
Prezzo: 14,60 

Trama: È notte. La notte ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E nel piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa strega. Liberarsene quella stessa notte, abbandonarla in riva al fiume. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. Lucia la salva e decide di chiamarla Ianetta e la riporta a casa. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Ma il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta. 


STILE: 8
STORIA: 9
COPERTINA: 7

 
Baghintos, 31 ottobre 1880

Questa notte è la notte delle animeddas, la notte delle anime. E’ una notte di riti e di credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte nasce una bambina: è la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E’ coga! 

Nelle credenze popolari della Sardegna centro-meridionale, le Cogas erano streghe che di notte si intrufolavano nelle case dove c’erano dei bambini appena nati di sesso maschile per ucciderli. Le “maledette” si riconoscevano alla nascita per un piccolo pezzo di coda. La povera gente si difendeva dalle cogas  rivolgendo delle preghiere a San Sisinnio: “Santu Sinni, sinai: sola sola a mi crocai, sola sola a mi dromiri, nixiunusu a timiri, ne coga ne minnai, Santu Sinni, sinai”

Da queste premesse nasce un romanzo che ti graffia il cuore, che urla la disperazione di una bambina che, certamente, coga non è!
Ogni giorno lotto contro il mio destino. Ogni giorno mi ricordano la mia colpa. Sono solo una bambina e ho bisogno di te.
La tragica storia si svolge a Baghinthos, la maledizione colpisce la famiglia Zara, in una notte senza tempo, il destino si compie. Non c’è scampo, solo la morte può portar via “la maledetta”, ripristinando una parvenza di normalità. Ma al destino non piace esser spettatore passivo delle vicende umane, l’imponderabile interviene con le sembianze di Lucia Zara:
Lucia posò la lampada in un angolino e si accovacciò col suo bottino, pronta a scoprire di che cosa si trattasse. Frugò tra le pieghe umide e ne sbucò una bambina…Lucia sorrise: "Sei la mia sorellina?" domandò in un bisbiglio complice.
Da questo momento ha inizio il declino della famiglia Zara soffocata dall’odio, dalla paura che acceca che zittisce la voce del cuore. Per Ianetta, la coga, non c’è amore, non c’è un futuro, è condannata alla solitudine perpetua che la trascinerà in un vortice dove i venti dell’odio squarceranno le sue carni e daranno la sua anima in pasto ai dannati. Tuttavia se pensate che ci sia una netta distinzione tra bene e male, allora dovrete rivedere la vostra opinione perché, in questo romanzo, troverete la cattiveria dove dovrebbe regnare l’amore a testimonianza del fatto che “le apparenze ingannano”.

Assunta, la madre, è cristallizzata nel suo odio; Severino, il padre, è uomo debole sopraffatto dalle situazioni; Lucia, la buona, tentenna nel suo indeciso aiuto verso una sorella vittima della superstizione. Tutti i personaggi sono ben delineati, sembrano godere di vita autonoma e per questo risultano molto “umani” nella loro cattiveria, con i loro dubbi, con la scelta di “credere” così è più facile mostrarsi “esempi di virtù” pur essendo capaci di utilizzare l’inganno per i propri fini. Vi indignerete, leggendo questo romanzo, dell’aridità di Assunta, della personalità complessa delle sorelle Zara, del poco coraggio di Don Ninnino parroco del paese; esulterete, invece, quando comparirà “la ragione” nelle vesti del dottor Giuseppe Spada. Purtroppo il destino di Ianetta è già stato deciso, non può sottrarsi deve diventare ciò che tutti si aspettino che lei diventi: una coga!
Io sono coga! Io sono coga! Mangio cuore di bambini, tutto il loro sangue bevo! Il campo secca e il maiale crepa! Crepa, crepa, crepa!
Purtroppo anche  Lucia, in alcuni momenti,lascia che il dubbio cresca in lei in maniera subdola, la ragione sembra soccombere davanti alle superstizioni popolari che si insinuano nel suo cuore, la soffocano e la portano a voltare le spalle a Ianetta. Retaggio di una tradizione culturale, basata sulla figura emblematica della strega, il mondo della famiglia Zara si mostra arido, senza emozioni positive, senza alcuna speranza di remissione. Ma non tutto è perduto, il dolore, la violenza, la rassegnazione possono far chinare il capo ma, implacabile, la ragione porterà la speranza di un cambiamento.

E’ una guerra tra superstizione e ragione, tra buio e luce, tra passato e futuro. A lottare sono, ancora una volta, le donne: Ianetta (l’innocente), Lucia (la speranza), Assunta (cuore di pietra), Pinella (colei che trama nell’ombra). Tutte, ognuno a modo loro, cercano di sopravvivere in un mondo ostaggio della superstizione.

Con penna crudele e affilata come un bisturi, la scrittrice ci offre una storia dura, che coinvolge, che fa battere il cuore pagina dopo pagina in un susseguirsi implacabile di eventi che culminano in un finale dolce-amaro che lascia spazio alla speranza. Ianetta, innocente dal cuore puro, continua a vivere e a lottare, cerca sempre negli occhi di Lucia quell’affetto che gli è stato negato da tutti. Ianetta ha un cuore che “vive” così come il ginepro che resiste a tutto, simbolo di tenacia e di rinascita.  Una donna. Una storia. Una maledizione. Dal loro interagire nasce un libro emblema di una terra dagli orizzonti illimitati, dai profumi intensi, dai colori solari.

Vanessa Roggeri ha scritto un romanzo che travolge il lettore con l’impeto delle parole a cui affida il racconto di un passato ormai lontano, un passato buio che ha ceduto il passo alla speranza illuminata dalla ragione. Consiglio a tutti questa lettura, non fatevi condizionare da pregiudizi o falsi timori. L’uomo è un essere complicato è luce e buio, proprio come questo romanzo, luce e buio.

6 commenti:

  1. Che bella recensione! *-* anche a me è piaciuto tanto questo libro, davvero particolare per la storia che racconta!

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  2. Una storia che appartiene alla tradizione del popolo sardo ma che contiene tanti spunti di riflessione per tutti i lettori che guardano oltre "le parole".

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  3. bella recensione di un libro che mi attira moltissimo!!!!!

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  4. Vedrai che sarà una lettura interessante capace di suscitare tante emozioni.

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  5. Mi incuriosisce davvero tanto questo libro e penso che quando ne avrò la possibilità lo prenderò. Bella recensione :)

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