giovedì 27 gennaio 2022

RECENSIONE | "Il lato nord del cuore" di Dolores Redondo

DeA Planeta porta in libreria “Il lato nord del cuore” della scrittrice basca Dolores Redondo. Traendo ispirazione dall’uragano Katrina  che devastò New Orleans nel 2005, l’autrice propone una storia nera che fa parte di un ciclo di romanzi ispirati al nord. In alcuni di esse la protagonista è Amaia Salazar; in altri, trame e personaggi si intrecciano per creare un unico universo narrativo nel quale il nord non è solo un punto cardinale, ma il filo conduttore di tutti i libri. Perché il lato nord del cuore umano è il luogo più desolato del mondo.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
Il lato nord del cuore
Dolores Redondo

Editore: DeA Planeta
Pagine: 688
Prezzo: € 15,00
Sinossi

Estate 2005. Amaia Salazar, giovane e promettente vice ispettore della polizia regionale della Navarra, partecipa a un corso per gli ufficiali della Europol. A Quantico, il quartier generale dell’FBI, lei e i suoi colleghi studiano il caso del “Compositore”, un serial killer attratto dalle catastrofi naturali, che stermina famiglie con una dedizione da culto e una precisione rituale. Alla vigilia dell’uragano Katrina, uno tra i più gravi della storia statunitense, Amaia viene reclutata nella squadra investigativa capitanata dall’agente speciale Aloisius Dupree e spedita a New Orleans al fine di scovare e neutralizzare in tempo l’omicida. Ma un’improvvisa telefonata dal paesino di Elizondo, nella valle del Baztán, richiama di colpo alla memoria i traumi della sua infanzia, obbligandola a scontrarsi con antichi, dolorosi ricordi. E con una paura feroce e arcana. 

Quando Amaia Salazar aveva dodici anni si perse nel bosco per sedici ore. La ritrovarono all’alba, trenta chilometri a nord del punto nel quale aveva smarrito il sentiero. La pioggia battente permetteva appena di vederla; aveva i vestiti strinati e strappati come quelli di una strega medievale scampata al rogo, mentre la pelle candida, gelida, esangue come se la ragazzina fosse appena uscita da un blocco di ghiaccio.

Il nuovo romanzo di  Dolores Redondo trasporta il lettore nell’occhio del ciclone Katrina. L’uragano causò la morte di tantissime persone, si parla di 1836 vittime. Nulla, però, ci assicura che tutte quelle persone morirono a causa della tempesta. Un killer potrebbe uccidere coloro che sono usciti indenni dalla catastrofe sterminando intere famiglie. Al centro della scena la detective Amaia Salazar, del Dipartimento di Polizia della Navarra. Con lei ritroveremo anche altri personaggi della Trilogia del Baztàn. Insieme andremo a ritroso nel tempo quando, siamo nell’agosto del  2005, la giovane Amaia partecipa a un corso di scambio per agenti di polizia presso l’Accademia dell’FBI, a Quantico negli Stati Uniti. Uno dei relatori è Aloisius Dupree a capo di una delle tre squadre operative dell’Unità di Scienze comportamentali dell’FBI. Durante le giornate di studio, a tutti viene proposto il caso di un serial killer, “Il compositore”, che agisce durante le grandi catastrofi naturali uccidendo intere famiglie. Il modus operandi è sempre identico, le famiglie rispondono a requisiti ben precisi e i cadaveri vengono deposti l’uno accanto all’altro con il capo sempre rivolto a nord. Amaia entrerà a far parte della squadra investigativa guidata da Dupree. Sulle tracce del Compositore, la squadra volerà a New Orleans alla vigilia del peggior uragano che si ricordi. Alcune ore prima della partenza, Amaia riceverà una telefonata da sua zia Engrasi di Elizondo che le annuncia l’ormai imminente morte del padre. Ciò risveglierà nella giovane donna i vecchi fantasmi della sua infanzia che possono cambiare tutto, esponendola di nuovo alla parete nord del cuore.

Cupi ricordi infantili riemergono riportando alla luce ferite sepolte nell’anima da quando, dodicenne, si era persa nel bosco. Amaia, nella sua infanzia, ha vissuto l’inferno e questo le ha forgiato il carattere dandole il privilegio, o forse l’enorme peso, di riconoscere le tracce lasciate dal male. L’orrore provato le permette di concepire dei “lati nascosti del male”, delle variabili latenti, che per tutti gli altri restano nell’angolo cieco.

Sono proprio queste capacità, queste doti, che Dupree ammira in Amaia.

Conosco uomini e donne pronti a uccidere pur di essere l’ago nel pagliaio. E molti che non lo sono affatto, tentano a tutti i costi di sembrarlo. Ma lei lo è, lei è l’ago nel pagliaio. Brillante e acuminata, lontana anni luce dalla misera paglia. Lei è nata per distinguersi, non per mimetizzarsi nella folla.

La squadra investigativa giunge a New Orleans intenzionata a fermare il Compositore , chi sopravvive a un uragano diventa figlio della tempesta e nessuno ha il diritto di uccidere coloro che l’uragano ha risparmiato. Non si può permettere a un assassino di strappare il diritto di vivere a coloro che lo hanno conquistato lottando e resistendo alle intemperie.

Intense e coinvolgenti sono le pagine del romanzo dedicate al passaggio di Katrina, la madre di tutte le tempeste, su New Orleans. L’autrice non racconta solo la distruzione, ma punta il dito contro le autorità che abbandonarono, per giorni, la popolazione più fragile. I poveri, gli anziani, i neri, tutti coloro che non potevano lasciare la città, furono lasciati al loro destino impotenti davanti all’immane distruzione. La città era in ginocchio e gridava al cielo il suo dolore. Chi non era andato via fu costretto a cercare un rifugio per conto proprio, molti si illusero di trovare riparo in un enorme stadio trasformato malamente in un campo per sfollati. New Orleans era precipitata nel caos più totale e anche la squadra investigativa non vive giorni tranquilli. In uno scenario da paura, i demoni dell’uomo si risvegliano. Si può uccidere per poco, saltano i freni inibitori e i lupi escono dalle loro tane. Tra tanti cadaveri è facile nascondere le prove di un crimine.

Tuttavia qui non si tratta solo di dare la caccia a un serial killer, c’è molto di più. La scrittrice mescola la logica scientifica con il fattore magico. Ed ecco le superstizioni, gli spiriti della notte, i Gaueko, Baron Samedi, prendersi prepotentemente la scena. Mirabile, io l’ho adorato, il manifestarsi dell’invisibile che giunge con il buio. Gli spiriti vudù della Louisiana si intrecciano con la mitologia navarra e la narrazione assume un fascino inquietante alimentato da streghe e da persone che sono convinte di essere morte quando invece sono ancora vive.

“Il lato nord del cuore” è un romanzo dai molteplici aspetti. Partendo dalla presenza di un serial killer, l’autrice può parlare anche di temi importanti come la famiglia, gli abusi infantili, i maltrattamenti. È il lato nord del cuore che fa ascoltare la sua crudele voce, è la parte più oscura di noi che alza la testa e reclama le sue vittime, è il tormento dell’anima ma è anche il luogo dove i protagonisti prenderanno la forza per fronteggiare il male.

Se tutto ciò non vi ha coinvolto del tutto, sappiate che “Il compositore” è una figura ispirata a un personaggio reale. La scrittrice si è ispirata a John List, un veterano della seconda guerra mondiale, che nel 1971 uccise a sangue freddo sua moglie, sua madre e tre figli adolescenti. Per ben 18 anni l’omicida è riuscito a sfuggire alla giustizia facendo perdere le proprie tracce. List si procurò documenti falsi e poi condusse una vita identica alla precedente. Si risposò, lavorò come impiegato, non mutò nulla del proprio aspetto. Sembrava un uomo normale, tranquillo, un buon marito e un padre affettuoso. Invece era uno dei serial killer più ricercati d’America.

“Il lato nord del cuore” è una storia familiare ricca di segreti, di antiche leggende e di superstizioni inquietanti. Katrina è l’innesco di un thriller al cardiopalma. I personaggi non avranno mai un attimo di quiete coinvolgendo i lettori in una storia originale, capace di creare interesse e tensione. Fate attenzione, però, nel romanzo c’è un personaggio invisibile ma dominante: la paura. Tutti si scoprono vulnerabili, ognuno ha i suoi demoni. 

I desideri, le paure e le ambizioni degli uomini di tutto il mondo sono sempre uguali. La storia dell’umanità è la storia delle sue paure.

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