venerdì 7 agosto 2015

RECENSIONE | “Cari mostri” di Stefano Benni

Buongiorno a voi, cari lettori :) Il piacere di leggere è per me l’unico toccasana per superare, quasi indenne, un’estate caldissima. Così unendo  l’utile al dilettevole ho letto un libro che promette ben 25 brividi da lettura. Siete curiosi? Bene, sveliamo il mistero, sto parlando del romanzo “Cari mostri” di Stefano Benni, edito Feltrinelli.

Cari mostri

Autore: Stefano Benni

Editore: Feltrinelli

Pagine: 256
Prezzo: € 17,00

Sinossi: Stefano Benni sfida il racconto di genere e apre la porta dell'orrore. Lo fa con ironia, lo fa attingendo al grottesco, lo fa tuffandosi nel comico, lo fa tastando l'angoscia, lo fa, in omaggio ai suoi maestri, rammentandoci di cosa è fatta la paura. E finisce con il consegnarci una galleria di memorabili mostri. E allora ecco gli adolescenti senza prospettiva o speranza, ecco il Wenge, una creatura misteriosa che semina panico e morte, ecco il plutocrate russo che vuole sbarazzarsi di un albero secolare, ecco una Madonna che invece di piangere ride, dolcemente sfrontata, ecco il manager che vuole ridimensionare un museo egizio sfidando una mummia vendicativa. Stefano Benni scende negli anfratti del Male per mettere disordine e promettere il brivido più cupo e la risata liberatoria. E in entrambi i casi per accendere l'immaginazione intorno ai mostri che sono i nostri falsi amici, i nostri veleni, le nostre menzogne.


STILE: 8
STORIA:  8
COPERTINA: 8

La paura è una grande passione, se è vera deve essere smisurata e crescente. Di paura si deve morire. Il resto sono piccoli turbamenti, spaventi da salotto, schizzi di sangue da pulire con un fazzolettino. L’abisso non ha comodi gradini.
“Cari Mostri” è una raccolta di racconti che hanno come tema principale la paura. Il titolo accosta un aggettivo che evoca sensazioni piacevoli a un nome che dà voce alle nostre paure. Fin dall’infanzia abbiamo ascoltato favole che celavano un lato oscuro, inquietante. In questo libro ritroviamo antiche e nuove paure. Si perché il progresso non ha solo trasformato in meglio la nostra vita, ci ha fornito anche tutta una serie di paure nuove legate ai nostri giorni. Tutti noi temiamo la burocrazia, siamo sepolti da tasse, lottiamo con la tecnologia, siamo vittima dell’analfabetismo emotivo. Una cosa appare chiara: in ognuno di noi c’è un lato oscuro, inutile negarlo.

Stefano Benni racconta le paure della nostra società, lo fa con ironia ed eleganza. Lo scrittore prende il lettore per mano e lo guida attraverso una galleria di mostri, alterna momenti horror a momenti quasi deliziosi, fa rabbrividire e umoristicamente continua il suo pellegrinare accostando ogni racconto a una riflessione. Spesso la paura si nasconde dietro a un sorriso, è il nostro amuleto. 

Avvincente la lettura dei racconti.

Strappa un sorriso la resa del vampiro alle prese con un ispettore di Equitalia.

Fa riflettere l’assenza dei valori in giovani capaci anche di uccidere pur di ottenere un biglietto per il concerto della boyband tanto amata.

E’ inquietante il Wenge, animale raccapricciante con il corpo da cane e la testa da pesce, che “tira fuori ciò che di istinto selvaggio e ferocia primordiale c’è dentro di noi. Ciò che l’evoluzione ha nascosto ma non cancellato.”

Proviamo compassione per il povero signor Zefiro che, una mattina, scopre di non aver più password, pin, account, IBAN, schede, codici, documenti. I numeri sono svaniti e con loro è svanita l’identità del nostro protagonista.

Ricordiamo un fatto di cronaca di non molto tempo fa leggendo “Voodoo Child”. In questo racconto un uomo MJ ( la mente vola subito al notissimo cantante Michael Jackson) narra la sua vita al proprio medico e rivela il patto con il diavolo stipulato da suo padre per garantirgli un talento incredibile e renderlo una star della musica. Il medico non mostra attenzione, non crede alla storia, e mentre ascolta somministra a MJ un farmaco che metterà fine ai suoi giorni.

La lettura continua con l’apparizione di una Madonna che invece di piangere ride, il parroco teme sia opera del demonio e nasconde la statua. 

Poi conosciamo un famoso manager che vuol dar nuova vita al Museo Egizio trasformandolo in un’attrazione tecnologica e per questo dovrà vedersela con una Mummia alquanto arrabbiata.

Come potete ben vedere le paure sono tante e varie, il mostro è in noi. Con nostalgia ricordiamo le fiabe che ci hanno fatto compagnia durante la nostra infanzia. Orchi, streghe, draghi, lupi cattivi erano i nostri compagni e ci piaceva ascoltare le loro imprese, le loro cattive azioni. Oggi siamo cresciuti ma quelle paure, quei mostri, li ritroviamo nella vita reale dove si manifestano travestendosi da emozioni represse, disagi, frustrazioni, perdita di speranza per un futuro migliore.

“Cari Mostri” è un libro inquietante, ricco di emozioni e riflessioni, con tanti protagonisti che facilmente riconoscerete come appartenenti alla nostra cultura, al mondo della letteratura, alla nostra società. Si sorride leggendo i racconti fantasiosi di Benni, non perderete certamente il sonno ma vi fermerete un momento a riflettere. La nostra società ha donato tante sicurezze all’uomo ma ha creato anche nuove paure. Tutti noi abbiamo un’anima nera con cui fare i conti, sicuramente creiamo degli scudi affinché il male rimanga chiuso, isolato in noi. Le paure che fanno capolino nella nostra coscienza, come la paura dell’abbandono, delle malattie, della Morte, si alimentano del buio che regna in alcuni anfratti della nostra anima. Ma l’uomo sa come reagire, ci difendiamo dal “buio” credendo in un’entità superiore, la fede ci consola e rassicura, oppure cerchiamo nell’amore un valido alleato. La fede, l’amore, la speranza,il coraggio sono luci che squarciano il buio. Se c’è la luce il buio svanisce. Fare una magia e dissolvere il catalogo delle paure è un desiderio irrealizzabile. Dobbiamo  convivere con le nostre paure senza chinare il capo e forse, dico forse, un sorriso potrebbe aiutarci.

2 commenti:

  1. Recensione fantastica,mi è venuta voglia di leggere questo libro! Sembra davvero interessante e credo possa servire a chi, come me, cerca di mettersi in gioco e a chi si auto-analizza ogni mattina!

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    1. Ciao Alexis, io sono convinta che le prime paure da sconfiggere sono quelle che vivono in noi. Con coraggio e determinazione bisogna affrontare la realtà che di paure ne inventa tantissime. Un saluto e benvenuta nel blog :)

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