mercoledì 11 febbraio 2015

RECENSIONE | "I semi del male" di Bonini, De Cataldo, Dazieri, Fois, Morchio, Pandiani

Buon mercoledì a voi, amati lettori.
Oggi, per scuotere un po’ le coscienze di tutti noi, vorrei presentarvi la prima raccolta noir Rizzoli. Si tratta di un’antologia di racconti noir scritti da sei diversi autori, sei maestri della crime fiction.
Il libro in questione è “I semi del Male”, sottotitolo “I cattivi lo fanno, i buoni lo sognano.” Edito Rizzoli.


I semi del male 

Autori: 
Bonini, Dazieri, De Cataldo, Fois, Morchio, Pandiani

Editore: Rizzoli 
Pagine: 270
Prezzo: 
€ 15,00 (cartaceo)



Sinossi: 
Una scuola che crolla perché il costruttore ha messo la sabbia nel cemento. Un uomo che entra in un cinema e spara all'impazzata. Una ragazza rapita e rinchiusa per anni nel garage di uno sconosciuto. Ogni volta che la cronaca nera conquista le prime pagine dei giornali, ci sentiamo sgomenti. Pensiamo che il Male abbia le sembianze di un mostro, o di un demone. Ma il Male ha mille facce, e molte familiari. Il Male può non tradursi in violenza, e tentarci con l'insistenza di un'ossessione. A volte è un evento che manda tutto a rotoli, ci toglie soldi, affetti e sicurezze, lasciandoci senza scelta. A volte è tradire se stessi e gli altri, e per farlo basta un click con il computer. Altre volte è una menzogna, o sentirsi impantanati in un dubbio atroce. A volte è addirittura la liberazione da un'esistenza ingrata, e abbracciarlo può significare un nuovo inizio, affrontare il proprio destino a testa alta. Ma il peggiore dei Mali è pensare che tutto questo sia controllabile, o che non ci appartenga, per sentirci innocenti. Perché il Male ha già piantato i suoi semi dentro ognuno di noi. Ed è pronto a esplodere.



STILE: 7
STORIA: 8
COPERTINA: 7


Dalla notte dei tempi il male è parte integrante dell’uomo, e, con l’uomo, si è evoluto adattandosi come un guanto alla nostra società. E’ diventato subdolo, non si manifesta con violenze conclamate, si è rifugiato nell’animo delle persone. Operando in noi il Male ci conduce a un bivio: possiamo elaborare il Male che è in noi attraverso l’idea, il sogno, oppure scegliere di trasformare il male in realtà. E’ così che nascono i buoni e i cattivi. La distinzione non è così netta come ci piace pensare. A volte basta poco per cedere, per rivoluzionare la nostra vita sedotti dalle mille facce del Male. Una scuola che crolla perché mal costruita, un uomo che entra in un cinema e spara all’impazzata, le violenze sulle donne, gli anziani maltrattati, i bambini abusati. Tutti semi, “Semi del Male”.

La nostra esistenza ci porta a percorrere vie tortuose in cui è facile perdersi. Liberarci dai nostri problemi può portarci a tradire se stessi e gli altri. Non è difficile. A spingerci a concretizzare l’idea del Male può essere una menzogna, il desiderio di liberazione da un’esistenza ingrata, la voglia di dare una svolta alla nostra vita. L’uomo, tronfio della propria superiorità, commette un errore madornale quando crede di poter controllare ogni cosa, quando pensa che il Male non gli appartenga perché si sente innocente. Troppo tardi. I semi del male sono già in noi pronti a germogliare per dare frutti avvelenati.

A dar voce al Male contemporaneo sono sei maestri del noir.

Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo firmano “Il Grifo”.
In questo racconto il Male si traveste da tentazione.
Un giornalista “paladino della verità” si contrappone a un ufficiale della finanza contagiato dalla voglia di una carriera veloce e proficua.
Segue “Stallone” di Sandrone Dazieri.
Il protagonista è il detective “Gorilla” di nuovo al lavoro per risolvere un caso di sospetto omicidio. E’ una storia che cela violenza e ricatti.
Come le mucche nel fango” porta la firma di Marcello Fois.
 Il commissario Lucia Merisi è alle prese con un’indagine che riporterà a galla un caso appartenente al passato.
Odissea Blues” nasce dalla penna di Bruno Morchio.
Enrico, commesso viaggiatore, è pronto a cambiar vita liberandosi dal giogo di una famiglia che l’opprime. E’ pronto a rischiare tutto per conquistare una libertà che promette intense felicità. Amare sorprese fermeranno la sua fuga.
Conclude l’antologia “Un letto di sassi” di Enrico Pandiani.
Un ragazzo, ridotto sul lastrico, si vendica di coloro che hanno contribuito alla sua distruzione economica. Costretto a rubare in Chiesa, dalla cassetta per l’elemosina, medita un piano per porre fine a tutti i suoi problemi. Dopo tanti affanni ci penserà il destino a sistemare ogni cosa.

Tutti i racconti sono un condensato di temi su cui riflettere, un esempio di come chiunque può lasciare la retta via per perdesi nel labirinto del crimine. Molteplici personaggi descrivono una società con luci e ombre: l’onestà china la testa davanti alla corruzione, l’omertà protegge i colpevoli, i buoni si rivelano marci dentro, il destino rivendica il suo ruolo decisivo nella vita delle persone.

“I semi del Male” è una lettura veloce ma che offre la possibilità di riflettere sui tanti problemi che affliggono l’uomo moderno. La nostra società è divorata dalla penuria di sentimenti. Ciò  crea un substrato   fertile per i semi del male che sono in noi e aspettano silenti in un angolo del nostro “io”, aspettano quella scintilla che può cambiare le nostre esistenze. L’insicurezza personale, la mancanza di prospettive, futuro incerto, sopportazione di soprusi, generano disperazione: il cibo del Male che stordisce l’uomo con la promessa della felicità terrena. A noi l’arduo compito di non ascoltarlo.

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