venerdì 8 agosto 2014

RECENSIONE "Odissea. Cronache d’incoscienza e di vita estrema" di Cristina Zanetti

Ciao a tutti cari lettori, oggi vi voglio presentare un libro che mi ha profondamente commossa: 

ODISSEA
Cronache d’incoscienza e di vita estrema

Autrice: Cristina Zanetti
Cristina Zanetti (Bologna), laureata in Filosofia, si dedica attualmente alla scrittura, al cinema indipendente delle donne e cura il blog www.geysir.it. 
 MUSICA  Cantautrice e chitarrista, ha suonato sia come solista sia in gruppo, eseguendo brani di sua composizione, ascoltabili nella sezione “Live Concert” del suo blog. 
 CINEMA  Nel 1993 ha fondato, insieme a Marina Genovese, “IMMAGINARIA. Festival Internazionale del Cinema delle Donne” (www.immaginaria.org), occupandosi della programmazione cinematografica. Il Festival, 12 edizioni consecutive a Bologna, prosegue oggi con una formula itinerante. Ha diretto alcuni cortometraggi proiettati in diversi festival internazionali.
 NARRATIVA  È autrice del romanzo Stop Movie. L’ingrato compito di vivere al passato (Cicero 2009),e socia della SIL (Società Italiana delle Letterate). 
  BLOG   Il suo “blog esplorativo” www.geysir.it è uno spazio dedicato all’espressione artistica delle donne (compresa la sua personale), nella letteratura, nella musica, nelle arti visive, dove segnala i contenuti misogini e violenti nella comunicazione mediatica. On line dall’8 marzo 2011, Geysir registra una media di oltre 1800 accessi settimanali.

Editore:  Cicero 
Pagine: 288
Prezzo: € 16,00

Sinossi: Marina, napoletana, vive a Bologna da molti anni. E' ostinata, testarda, irremovibile. Non si scoraggia davanti alle difficoltà e le supera. Ma un giorno, di colpo, deve fare i conti con una novità che travolge la sua vita e quella del gruppo di donne che la circonda: il cancro. Con euforia e il suo solito ésprit de combat, raduna una squadra speciale che le assicura presenza continua, protezione incondizionata e amore. Le cronache tragicomiche di questa Odissea contemporanea si concludono in modo sorprendente, con determinazione e follia.






STILE: 8
STORIA: 9
COPERTINA: 7



Molto spesso quando inizio la lettura di un nuovo libro amo “l’effetto sorpresa”. 
Mi piace scoprire il romanzo poco per volta, pagina dopo pagina. Adoro percepire lo spessore della carta, il suo odore, scoprire l’impaginazione, la suddivisione in capitoli e in paragrafi, assaporare l’incipit e lasciarmi andare in un mondo in cui le parole si trasformano in visioni che mi isolano dalla realtà. Quando ho ricevuto “Odissea”, gentile omaggio della casa editrice “Cicero”, non sapevo nulla di questo romanzo, non conoscevo l’autrice: ero nella mia condizione ideale per affrontare 288 pagine di mistero. E’ stato amore a prima vista. Anzi è stato amore dalla prima all’ultima pagina perché “Odissea”, così ben narrata, è davvero “la nostra Odissea. E’ l’Odissea che c’è toccata in sorte. Nulla potrà mai cancellarla. Ce la porteremo dentro per sempre. Per questa sola ragione è uguale a tutte le altre”. (L’autrice)

Un titolo accattivante, un incipit che disegna immediatamente la figura della protagonista, una donna dinamica, testarda, una lady di ferro nelle sue scelte lavorative, nel delicato mondo dei sentimenti, nel minato campo delle amicizie.
 INCIPIT   Quel giorno di settembre del 2000 Marina era un concentrato di sentimenti ostili. Seduta al tavolo, gettava occhiatacce e scariche elettriche in giro per la cucina. Con la destra digitava messaggi sul cellulare, con la sinistra roteava nell’aria la cornetta del fisso parlandoci dentro al volo, con tutti e due gli occhi mi squadrava senza pietà. Faceva molte cose contemporaneamente e non si poteva sperare che perdesse il filo.
Marina è la fondatrice storica dell’Associazione Lesbica Visibilia di Bologna e del Festival del Cinema Lesbico “IMMAGINARIA”.

Immaginare. Meravigliare. Manifestare. Analizzare. Generare. Immortalare. Nominare. Aggregare. Rafforzare. Ideare. Appartenere. Sono gli obiettivi le cui iniziali generano il nome “IMMAGINARIA”. Io sono convinta che mescolando questi intenti potremmo rappresentare la vera essenza di Marina: donna  d’acciaio, attivista instancabile, inguaribile sognatrice nel voler costruire un mondo diverso. Marina, fonte inesauribile di progetti, iniziative, con un debole per la cucina partenopea essendo una napoletana DOC. Marina dalla personalità ricca di emozioni, energia, creatività, passionalità, ironia. Marina irremovibile, “capatosta”, irascibile. La si ama o la si odia. Una donna, una regina con la sua corte di donne. Poi, un giorno, Marina si ritrova a dover combattere contro un nemico implacabile: il Cancro.
 "CITAZIONE  Non era possibile. Lei era indistruttibile, era la natura allo stato brado, la gioia di vivere in persona, non poteva capitarle un guaio del genere. E noi cosa avremmo dovuto aspettarci? La nostra intera vita d’impegno improvvisamente appesa a un filo. Dopo quelle sfacchinate, dopo il generoso sacrificio dei nostri anni migliori, non avremmo almeno meritato una salute di ferro, una specie di incolumità fisica per sopportare altre delusioni, altri fallimenti e forse esultare per qualche piccola vittoria che il futuro ci riserva?
La voce narrante è quella di Cristina, un tempo sentimentalmente legata a Marina, che ripercorre, con stile e attenzione per i particolari, i momenti della diagnosi e la volontà di lottare contro la malattia. Intorno a Marina si crea un equipaggio al femminile: tutte insieme per affrontare le onde del mare in tempesta, per navigare tra le insidie annesse alla malattia, per non chinare il capo, per non soccombere. 
Insieme per farsi coraggio: Marina affronta il cancro con carica euforica assegnando alla buona tavola e alla passione per il cinema un potere inibitorio per le difficoltà. 
Insieme per affrontare l’Odissea che le porterà attraverso le sale operatorie, tra i tubicini della chemioterapia, tra TAC e farmacie. L’Odissea che le condurrà tra l’inquietudine dei sentimenti alla scoperta di verità nascoste nella profondità dell’anima. 
La scrittrice si sofferma sui dettagli, le piccole emozioni della quotidianità che rispecchiano la nostra vera essenza. Con la storia di Marina si intrecciano altre storie che affrontano temi importanti. Il rapporto difficile tra genitori e figli, l’assistenza agli anziani, i “viaggi della speranza”, l’adozione. Tanti personaggi che pensano al futuro e vivono un fragile presente. Marina non si arrende, con la sua compagna Debora, continua a mostrarsi allegra, fiduciosa. Tanta allegria per nascondere la paura più grande: non avere un domani.

La vita è un’odissea tra momenti lieti e difficoltà, tutti siamo alla ricerca di qualcosa. Vivere il presente è un dono che dobbiamo saper apprezzare.  Quando leggerete questa testimonianza di vita vi renderete conto che nulla è impossibile. L’amore, l’amicizia, la solidarietà rendono meno amari i momenti tristi. Dobbiamo essere forti e coraggiosi affrontando le difficoltà con determinazione e un pizzico di follia.

Questo libro è un omaggio al ricordo di una donna capace di gestire le emozioni negative vestendole d’allegria, è un omaggio a una persona che si è amati e che rimarrà per sempre nel nostro ricordo. Cristina Zanetti è riuscita a fondere emozioni e parole ricreando un vortice che porta il lettore in un viaggio affascinante. Sicuramente la malattia non ha nulla di positivo ma, in questo caso, è l’occasione per conoscere una donna forte e fragile, un’eroina dei nostri tempi, che affascina e fa riflettere. Una storia ben scritta, che strappa lacrime e sorrisi: io ho pianto e riso con Marina e le sue amiche. Ho apprezzato ogni pagina di questo libro leggendo poesie e stralci di canzoni che mi hanno commossa, testimoniando come la lettura vera sia energia e scambio di emozioni. Consiglio vivamente la lettura di questo libro che non vi deluderà!

Per concludere vorrei riportarvi una splendida poesia che troverete nelle “cronache d’incoscienza e di vita estrema”:


( Karin Boye )

1 commento:

  1. bella recensione! anche io l'ho apprezzato, e questa poesia ha colpito tanto anche me!!

    RispondiElimina