lunedì 7 luglio 2014

BLOG TOUR: "FLAMEFROST. Due cuori in gioco" di Virginia Rainbow / Ottava Tappa: Anteprima del libro


Buon lunedì lettori e benvenuti all' ottava tappa del Blog Tour dedicato al romanzo "FLAMEFROST. Due cuori in gioco"
di Virginia Rainbow.
 In questa tappa vorrei farvi leggere il primo capitolo del libro dove appaiono il re Thorla regina Sofie, Nardos, Gered e Christin.








Capitolo 1
La missione

Scintille di fuoco schizzavano nella galassia di Gorg, sprigionandosi da un enorme ammasso rossastro, che palpitava e gemeva in un’agonia di morte, investito da un meteorite di dimensioni colossali.
D’un tratto con la velocità della luce si era dissolto, esplodendo in una pioggia infinita di meteore e lasciando al suo posto il nulla cosmico.
Quell’immagine, registrata dal computer dell’astronave, era sempre impressa nella mente del re Thor con la nitidezza di un ricordo terribile.
Il suo pianeta, il suo Luxor, distrutto per sempre.
A nulla erano valsi i tentativi della scienza, la forza della natura aveva avuto la meglio sulla perizia dei suoi abitanti senza alcuna possibilità di salvezza.
Erano fuggiti con le loro navicelle prima che fosse troppo tardi, riuscendo a prevedere con sufficiente preavviso il tremendo impatto.
Rievocare la terrificante scoperta e poi l’improvvisa partenza era per il re straziante. Scorgere la paura scolpita nei volti dei sui sudditi, l’affanno dei preparativi affrettati di chi sa di abbandonare per sempre la propria terra d’origine per un futuro ignoto… aveva minato la spessa scorza del suo cuore.
Ora, dopo aver vagato per cinque anni nell’universo in cerca di un pianeta dove fosse possibile vivere, lui e i Luxoriani si trovavano nell’orbita gravitazionale della Terra dei primi anni del Ventunesimo secolo e la spiavano da lontano. In realtà la conoscevano già da qualche millennio, ma, se avessero potuto, l’avrebbero evitata.
I loro avanzati sistemi permettevano di ricreare, all’interno delle navicelle, un’atmosfera identica a quella di Luxor, in modo tale che gli abitanti costretti a soggiornarci potessero respirare e muoversi senza alcun problema, ma non avrebbero potuto reggere ancora a lungo.
Dall’ampia vetrata dell’astronave il re osservava il pianeta terrestre che, visto dallo spazio, appariva come una sfera enorme, avvolta in un’atmosfera luminescente.
In quel momento la Terra nascondeva il Sole e una parte di mondo era immersa in una cortina di oscurità immota. Da quella distanza era possibile scorgere innumerevoli luci pulsanti nel buio della notte.
Thor teneva saldamente in mano un calice di vino e ogni tanto lo sorseggiava, gustandone il sapore aspro e il profumo fruttato, mentre piegava un braccio alla base della schiena nel suo abituale gesto di comando.
Il mantello che portava sulle spalle svolazzò leggero, quando si voltò di scatto verso i figli in piedi di fronte a lui: due giovani dall’aria seria lo fissavano in assoluto silenzio, mentre una ragazza due passi dietro di loro se ne stava pensierosa, affascinata dalla visione notturna della Terra.
L’ambiente era illuminato da luci fioche che a stento riuscivano a rischiarare gli angoli bui, mentre sul pavimento, nero lucidissimo, brillavano minuscole gemme a formare un’elegante spirale: lo stemma reale dei Velazio.
- Spero capiate l’importanza di questa missione!
La voce grave del re echeggiò nell’ampia sala, portando il livello di attenzione al massimo. I suoi modi imperiosi e l’espressione tesa, ma controllata mostravano un uomo forte nell’atto di esercitare la propria autorità, profondamente segnato da un affanno che lo divorava. La sua affermazione faceva da epilogo a un lungo discorso che sembrava aver illustrato un piano di notevole rilievo per il prossimo futuro dei Luxoriani.
- Non c’è nulla che possiamo fare per evitarla?
Il re volse lo sguardo alla sua sinistra da dove proveniva quella voce cristallina.
Una donna bellissima e austera si fece avanti nel suo lungo abito cremisi, producendo un leggero fruscio. La sua pelle candida come la neve appena caduta e i suoi fluenti capelli biondi risaltavano nella penombra soffusa del luogo, come la luna domina aggraziata la notte.
- No, Sofie. Non abbiamo altra scelta – le rispose il re, modulando il tono a dolcezza in un batter d’occhio, apparendo più triste che severo.
Nessuno era in grado di domare il suo orgoglio tranne lei, la sposa che aveva accettato di condividere con lui il pesante fardello del regno.
La regina posò lo sguardo sui due giovani, l’uno più attraente dell’altro: dai capelli biondo cenere il maggiore e nero mogano il minore, i loro visi perfetti emanavano una fresca fragranza di giovinezza e forza. Se il sentimento di rispetto verso il padre e re del popolo di Luxor non avesse controllato le loro anime gagliarde e ribelli, mai avrebbero accettato di essere richiamati con tale impeto.
I loro abiti eleganti e raffinati cadevano sui loro agili corpi come si adattano le dune sabbiose al soffio travolgente del vento. Il più giovane indossava una camicia nera di seta con minuti bottoni di diamante finemente cesellati, pantaloni attillati e un ampio mantello anch’esso scuro con impresso lo stemma reale. Allo stesso modo era vestito il maggiore, cambiava solo il colore delle vesti: bianco come il latte appena munto. Erano il Principe Nero e il Principe Bianco.
- Siete consapevoli della responsabilità che avete?
La voce della regina risuonò con intensità, tagliente più di quella del consorte.
- Sì, madre – risposero all’unisono i fratelli con una calma affettata, volta a rassicurare e blandire.
- Lo spero bene. Sono finiti i vostri giorni spensierati.
Gli occhi dei due, fissi su quelli della madre, brillarono per un istante, mascherando un moto di repulsione, dato che non avevano nessuna voglia di dare fine alle loro gozzoviglie.
- È arrivato il momento di vedere quello di cui siete capaci – la regina guardò oltre i due principi - e vostra sorella vi aiuterà, non è vero Christin?
La ragazza chiamata in causa si ridestò dai suoi pensieri, facendosi prontamente avanti.
- Certo, madre!
La sua figura minuta e gentile contrastava con la maestosità dei fratelli, ma l’atteggiamento sicuro e pronto rivelava una natura resistente e orgogliosa.
- Per la salvezza del nostro popolo! – gridarono il re e la regina.
I giovani fecero eco al richiamo, fissando i sovrani con uno sguardo cupo e intenso.


Un suono di danze riscaldava la vasta sala gremita di gente.
Il locale sembrava molto simile alle discoteche terrestri, ma le luci fluttuavano nell’aria vicine al soffitto e alle pareti, come se avessero vita propria e la musica si sprigionava apparentemente dal nulla.
Quando entrarono i due principi, seguiti dalla sorella, un grido euforico si sollevò dai presenti che presero a battere le mani allegri. Un nugolo di ragazze si precipitò ad accoglierli, inchinandosi graziosamente.
Qualche ragazzo si avvicinò alla principessa, invitandola a ballare, ma lei cortesemente rifiutò.
Richieste accorate si sovrapposero per prevalere l’una sull’altra.
- Principe Gered, venite con me!
- No, con me!
- Vi prego, scegliete me!
Il Principe Nero le guardava divertito con gli occhi che luccicavano maliziosi, indugiando sui loro formosi corpi.
Le giovani indossavano abiti lunghi fino alle caviglie e corpetti che lasciavano scoperte completamente le spalle e la schiena. Ma l’elemento che più colpiva erano le scarpe dalle tinte vivaci e dalle fogge più varie, spesso decorate con sfavillanti pietre preziose.
Allo stesso modo altre chiamavano imploranti il maggiore dei due, il Principe Bianco:
- Principe Nardos, con me, vi prego!
Una ragazzetta alta e prosperosa, dallo sguardo sottile e rapace, gli si avvinghiò ai fianchi, facendosi strada con prepotenza tra le altre.
- Larax, sei qui – la salutò lui, dominandola dall’alto verso il basso. - Mi piace la tua irruenza, sai bene che mi possiede chi mi conquista…
Gered, il minore, all’osservazione del fratello, si districò facilmente dal mare di mani che lo trattenevano con avidità, girandosi verso di lui. Gli sorrise con aria compiaciuta e rivolse uno sguardo lascivo sulle donne presenti.
- Mio fratello parla bene!
Si voltò e si andò a sedere sul suo scranno, posto in fondo alla sala, una lussuosa poltrona in noce, rivestita di broccato nero e decorata con eleganti intarsi dorati.
- Vieni, fratello – lo invitò, accennando all’altro trono accanto al suo – vediamo chi di queste bellissime giovani ci merita.
Nardos scoppiò a ridere sguaiatamente, seguendo il consiglio ricevuto. Rispetto al fratello i suoi modi erano più rudi e i suoi atteggiamenti meno garbati, la sua grossolana baldanza faceva da controcanto alla raffinata esuberanza dell’altro, come un vino pregiato al confronto di un’acquavite.
La principessa li squadrò entrambi con aria nervosa, scuotendo la testa.
- Gli uomini fuori! – ordinò Gered, mentre i suoi occhi brillavano di desiderio.
Gli uomini obbedirono all’istante e la sala si svuotò della metà.
- Fratello, bisogna che ci sfoghiamo ora prima che ci mandino sulla Terra a svolgere la nostra missione, tu non credi? – sussurrò Gered all’orecchio del Principe Bianco con una nota canzonatoria nella voce.
L’altro annuì, ammiccando.
- Sei sempre il mio fratello minore preferito!
“Volete fare quello che penso?” disse con la mente Christin ai fratelli, aggrottando le sopracciglia.
Avrebbe voluto gridare invece che essere costretta a parlare con il pensiero per evitare discussioni in pubblico con i suoi fratelli.
- Sì, sì, proprio quello che pensi – rispose ad alta voce Gered con un sorrisetto ironico sulle labbra, incurante di qualsiasi etichetta.
- Allora esco anch’io! – esclamò la ragazza, senza riuscire più a controllarsi e si diresse a passi spediti verso la porta d’entrata.
“Non avete nient’altro da fare? I nostri genitori vi hanno affidato una missione e voi pensate solo a divertirvi!” pensò, girandosi e fulminandoli con gli occhi.
Ma i due fratelli la ignorarono del tutto, volgendo la loro attenzione alle ragazze rimaste.
- Bene… un po’ di musica, fate del vostro meglio carissime… uno strip tease strepitoso! – le incitò Gered, completamente preso dal gioco.
Mentre Christin usciva in fretta, nella sala si diffondeva una musica sensuale.




Era mattina, Christin guardava con aria assente dall’oblò della sua cabina l’universo siderale appoggiata allo schienale del suo letto, quando la sua porta si aprì piano.
- Sono io, posso entrare?
La ragazza rivolse a Gered un’occhiata distratta, facendogli cenno di accomodarsi. Lui si sedette sul bordo del suo letto.
Il fratello esercitava su di lei un’influenza difficile da spiegare: nonostante disapprovasse a volte la sua condotta, non poteva esimersi dall’apprezzarlo, sapeva sempre come prenderla, mostrandole attenzione e un certo senso di autorità che le impediva di contrastarlo a fondo.
- Cosa c’è Christin? - le domandò, soppesandola con i suoi occhi profondi. - Ti vedo triste da un po’ di tempo a questa parte…
La ragazza sospirò:
- Sono davvero stanca di stare chiusa qui dentro notte e giorno!
- Lo siamo tutti Christin. È per questo che cerchiamo di svagarci un po’…
Le sorrise, malizioso, facendole l’occhiolino.
- Basta Gered! – lo apostrofò aspramente lei. - Non siamo più ragazzini! È ora che prendiamo seriamente in considerazione l’idea di fare qualcosa di utile a questo mondo!
- Beh - Gered alzò le spalle con noncuranza - mi sembra che presto avremo modo di salvarlo il nostro mondo… non mi pare poco!
La ragazza gli si avvicinò, puntandogli addosso i suoi occhi indignati, esasperata.
- Tu parli come se si trattasse di un altro gioco. Io sono terrorizzata da ciò che ci aspetta! E se le cose non andassero come dovrebbero? Il nostro è un tentativo disperato, ma deve riuscire! Molto dipende da voi due e vi vedo distratti in sciocchi divertimenti che non si addicono certo a principi! Fino a che ora siete rimasti ieri sera?
Gered ripensò alla notte precedente, quando lui e il fratello si erano trastullati a lungo con le amanti che avevano sempre a disposizione, ubriacandosi come di consueto.
L’odore acre di vino si mescolava ai profumi delle giovani, le luci sfocate creavano un gioco di ombre, nascondendo e mostrando a momenti alterni i corpi delle amanti, la musica melodiosa avvolgeva i presenti, immergendoli in un’atmosfera eterea e licenziosa.
Nardos a un certo punto, intontito dall’alcol, aveva afferrato con violenza una ragazza, divertendosi a picchiarla. Questa aveva cominciato a gridare perché le faceva male, ma lui continuava imperterrito, con gli occhi fuori dalle orbite e lo sguardo vacuo. Gered era dovuto intervenire per calmarlo, sottraendo la malcapitata dalle sue mani rudi, mentre lui rideva a squarciagola, prendendo in giro la ragazza che non aveva voluto accettare il suo “corteggiamento”.
Nardos non riusciva mai a controllarsi nel bere e ingurgitava quantità di vino senza freni, fino a perdere il senno.
- Siamo rimasti fino a tardi, come sempre – rispose alla sorella.
La guardò con dolcezza, poggiandole le mani sulla spalle, come se parlasse a una bambina capricciosa.
- Ti prego, Christin, non fare così, pensi che non sia preoccupato anch’io? Cerca di allontanare i cattivi pensieri, non serve a niente…
Ma la sorella si districò dalla sua stretta bruscamente.
- Basta con questo tuo ottimismo adolescenziale! Mi fa solo innervosire!
Gered a quella reazione si alzò di scatto, aggrottando le sopracciglia, la sua tendenza a cambiare umore da un istante all’altro era una sua caratteristica, al pari della sua arroganza.
- Anch’io non vedo l’ora di uscire da questa fottutissima astronave e di poggiare i piedi su una vera terra. – grugnì torreggiando su di lei – Ma non piango e non mi dispero! Nulla riuscirà ad abbattermi e compirò la mia missione al meglio. Ti è chiaro questo?
Christin sollevò il viso, guardando il fratello dal basso verso l’alto e le sue labbra si schiusero appena in un sorriso soddisfatto. Era riuscita a provocarlo.
- È questo che voglio sentire da te! Il nostro destino è nelle vostre mani! – esclamò a voce deliberatamente stentorea.
- E tu dubiti davvero di me? – le chiese lui, chiudendo gli occhi a fessura e avvicinandosi al suo viso.
La risposta, prevedibile, arrivò immediata a compiacere l’irascibile Principe Nero.
- No, fratello, no, di te no.

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CALENDARIO DEL BLOG TOUR
Lunedì 30 GIUGNO  →    Prima tappa “Presentazione del libro e della cover” LETTURE SOGNANTI 

Martedì 1  LUGLIO  →  Seconda tappa   “I personaggi principali: Sarah” SOGNANDO TRA LE RIGHE 

Mercoledì 2 LUGLIO  → Terza tappa “I personaggi principali: Gered”  LEGGERE FANTASTICO E ROMANTICO 

Giovedì 3 LUGLIO  → Quarta tappa  “I personaggi secondari: Mattia e il nonno”  LIBRI DA FAVOLA 
                                    → Quinta tappa   “I personaggi secondari: Christin e Nardos”  IL RUMORE DEI LIBRI 

Venerdì 4 LUGLIO  → Sesta tappa “I poteri alieni“ LE BOSS DEI LIBRI 

Domenica 6 LUGLIO    → Settima tappa  “Le ambientazioni” IL SOGNO DI UNALETTRICE 

Lunedì 7 LUGLIO   → Ottava tappa “ Anteprima del libro” PENNA D’ORO  
                                 → Nona tappa “Musiche che ispirano il libro”  THE COFFEE LIBRARY 

Martedì 8 LUGLIO  →  Decima tappa “Intervista all’autrice” MILLE E UN LIBRO 

Mercoledì 9 LUGLIO  →  Undicesima tappa  “Commenti vari sul libro”  UFFICIAL WEB SITE CONNIE FURNARI  

Giovedì’ 10 LUGLIO   →Dodicesima tappa “Il rapporto tra Sarah e Gered” ATHELIER DI UNA LETTRICE COMPULSIVA 

Venerdì 11 LUGLIO  sul blog LETTURE SOGNANTI:
alle ore 18.00 → Annuncio del vincitore del secondo premio
alle ore 21.00.  → Annuncio del vincitore del primo premio 




REGOLAMENTO

Per partecipare alla gara è necessario:

  1.      Scrivere un commento per ciascuna tappa. Possono essere commenti brevissimi o più lunghi, non ha importanza ai fini della gara, l’importante è inserirli. I più belli saranno comunque citati nella pagina fan dell’autrice.
  2.       Condividere l’evento almeno in 1 social (pagina personale, eventuale pagina fan ecc..)
  3.      Mettere mi piace alla pagina fan dell’autrice:  www.facebook.com/pages/I-romanzi-di-Virginia-Rainbow/742792235778674?ref_type=bookmark
  4.     Scrivere : “Partecipo. Ho condiviso in……”, nel blog della prima tappa del bloug tour: http://letturesognanti.blogspot.it/    Questa è una semplice richiesta pratica per poter vedere più chiaramente chi  partecipa :o) 

Verrà estratto un PRIMO vincitore che riceverà in premio una copia con la dedica dell’autrice del romanzo “FLAMEFROST Due cuori in gioco”  e un  SECONDO vincitore che riceverà  una copia in e-book PDF del romanzo “LA MASCHERA NERA”.



Spero che la tappa vi sia piaciuta, buon blog tour :)

9 commenti:

  1. fraghi88 follower
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    da questo primo capitolo risulta la notevole crescita dell'autrice, che essendo già bravissima nel creare il suo primo libro, qui si denota come sia riuscita in modo eccellente a passare alla scrittura di due generi completamente diversi. Qui vedo che ovviamente ha usato ancora più creatività dell'altro, secondo me sono proprio queste caratteristiche a riconoscere un talento in uno scrittore :)

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  2. non pensavo iniziasse subito con il pianeta... uhm interessante!

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  3. bello anche qst piccolo estratto del libro :)
    condiviso sempre su g+1

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  4. questo capitolo dimostra quanto Virginia sia una scrittrice che può fare carriera senza nulla invidiare a tanti stranieri di cui le librerie abbondano, mi ha incuriosito anche il rapporto tra Gered e Cristin, sono proprio curiosa di leggerlo.
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  5. Divorato il primo capitolo del libro *O* adesso devo sapere cosa succede nei prossimi sono troppo curiosa. Awww <3 già adoro Gered,anche Christin sembra molto carina...l'unico che mi da delle vibrazioni negative è Nardos. Tanti complimenti all'autrice :D.

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  6. "No, fratello, no, di te no."
    Chissà perchè ho già un idea di chi è che dubita.

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  7. Oh oh...... Impegnativi i principi.......

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  8. Questo estratto del primo capitolo mi piace.... non vedo l'ora di leggerlo!! Mi piacciono i personaggi. Credo proprio che mi divertirò quando lo leggerò. Virginia Complimenti.....<3 <3 <3

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  9. In super ritardo, ma arrivo *-* questo capitolo mi ha colpito molto, anche io a pelle non mi sarei aspettata che iniziasse subito a parlare del pianeta, forse perché condizionata dalla tappa sulle ambientazioni, in cui per prima cosa veniva presentato un ambiente naturale. Anche il rapporto tra i due fratelli, sono curiosa di vedere come si evolve =)

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