lunedì 7 aprile 2025

RECENSIONE | "56 giorni" di Catherine Ryan Howard

"56 giorni" (Fazi) è il nuovo romanzo di Catherine Ryan Howard, scrittrice di gialli di successo internazionale. La storia è ambientata a Dublino, città d'origine della scrittrice, nell'Irlanda 2020 nel periodo del lockdown.

Tutto ha inizio con un incontro casuale, con una convivenza affrettata e con la scoperta di un cadavere in decomposizione. Potrebbe essere l'omicidio perfetto?


STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 7
56 giorni
Catherine Ryan Howard

Editore: Fazi
Pagine: 372
Prezzo: € 19,00
Sinossi

Nessuno sapeva che vivevano insieme. Ora uno dei due è morto. Potrebbe essere questo il delitto perfetto? 

56 GIORNI PRIMA Ciara e Oliver si incontrano per la prima volta in un supermercato di Dublino, durante una pausa pranzo come tante; tra loro scatta subito la scintilla e, nel giro di pochi giorni, iniziano a frequentarsi. Nella stessa settimana, il Covid-19 raggiunge le coste irlandesi. 

35 GIORNI PRIMA Quando il lockdown minaccia di tenerli separati, Oliver suggerisce di andare a vivere insieme nel suo appartamento. Nonostante si conoscano da poco, Ciara accetta: per lei è l’unico modo di far funzionare la relazione sfuggendo al controllo della famiglia e degli amici. Per Oliver è l’unico modo di nascondere la sua vera identità. 

OGGI Nell’appartamento di Oliver viene trovato un cadavere in decomposizione. Gli investigatori si buttano a capofitto nell’indagine: riusciranno a capire cosa è realmente accaduto, oppure la pandemia ha permesso a qualcuno di commettere il delitto perfetto?





Le bugie sono cose sottili e poco maneggevoli. Filamenti delicati, come i fasci di nervi del corpo. Facili da torcere, difficili da controllare, impossibili da tenere fermi.

Ciara e Oliver si incontrano in coda al supermercato a Dublino la stessa settimana in cui il Covid-19 raggiunge le coste irlandesi. Tra loro scatta subito una forte attrazione. Quando il lockdown minaccia di tenerli separati, Oliver propone a Ciara di trasferirsi nel suo appartamento. Si conoscono appena ma lei vede la convivenza come l'opportunità per vivere una nuova relazione senza l'esame scrupoloso di famigliari e amici, lui la vede come un'opportunità per tenere segreto il suo passato. 

Cinquantasei giorni dopo, la polizia trova un cadavere in decomposizione nel loro appartamento. Nessuno sapeva della loro convivenza. 

Cosa è realmente successo nell'appartamento di Oliver? Un tragico incidente, un delitto passionale o il lockdown ha offerto l'occasione per un crimine perfetto? I detective saranno in grado di determinare cose sia realmente successo? 

"56 giorni" è un giallo claustrofobico che vi trascinerà in un gorgo di sospetti fino all'ultima rivelazione. 

Oliver è un "tecnico dell'architettura", studia il modo per costruire gli edifici progettati dagli architetti. È alto e bello, forse un po' troppo paranoico. 

Ciara lavora per un'azienda tecnologica. È una ragazza che sembra insicura 

Le loro storie creano un'atmosfera carica di tensione e sono un portale per svelare i misteri del loro passato. Hanno 56 giorni per trasformare l'attrazione iniziale in amore. Ma il loro sarà un paradiso in terra o l'anticamera dell'inferno? 

L'intera vicenda è divisa in capitoli che hanno come titolo date che collocano gli eventi sia nel passato sia nel presente. I protagonisti sono ben descritti e le loro motivazioni psicologiche vengono sondate in profondità anche se ognuno nasconde delle informazioni. L'autrice è brava a seminare sospetti su entrambi i protagonisti costruendo un castello destinato a crollare miseramente. 

Il thriller si evolve su più piani temporali. Tutto parte dal lontano 2003 quando Oliver e Ciara erano all'inizio dell'adolescenza. Un passato, mai del tutto sepolto, allunga la sua ombra sugli eventi del 2020. 

"56 giorni" è un giallo ben congegnato, intriso di dolore, rancore, rabbia, desiderio di essere perdonati. Il passato non si può cambiare ma si può scrivere il presente e soprattutto il futuro. Ogni protagonista esprime il proprio punto di vista con rari e frammentati nuovi elementi e questo genera una certa ripetizione rimbalzando avanti e indietro nel tempo. Oliver e Ciara mentono sapendo di mentire, indossano una maschera e rimescolano continuamente le carte in tavola. 

Leggere questo thriller mi ha fatto rivivere l'incertezza, la solitudine e la tensione del lockdown: le strade silenziose, gli scaffali del supermercato vuoti, il distanziamento sociale, le mascherine, la vita messa in stand-by. Comunque il Covid fa solo da sfondo alla vicenda fornendo l'atmosfera perfetta per un mistero drammatico e agghiacciante. Infatti quando pensi di aver afferrato il bandolo della matassa, ti accorgi di aver sbagliato e le tue deduzioni si volatilizzano nel nulla. 

Catherine Ryan Howard ci propone un romanzo in cui nulla è come sembra e non ci si può fidare di nessuno. L'autrice è brava nell'arte della manipolazione della trama, spiazza il lettore intrappolandolo nelle menti di Oliver e Ciara. Fin dall'inizio sappiamo che qualcuno morirà ed è normale chiedersi: Chi morirà? Chi ha commesso l'omicidio? Qual è il movente? 

A dare una risposta a queste domande è una coppia di detective che dovrà scoprire cosa sia realmente successo nell'appartamento dove hanno scoperto un corpo in putrefazione nella doccia. La polizia non trova alcun documento né impronte digitali. Riusciranno a stabilire cosa è realmente accaduto? 

Questo libro mi ha tenuto sulle spine fino alla fine. Non sono mai stata sicura per chi tifare e di chi fidarmi. Un bel colpo di scena segna il gran finale dove l'Io si perde dietro al vetro smerigliato di una doccia, in una piccola pozzanghera d'acqua che diventa l'universo in cui giustizia e vendetta si fronteggiano. In ognuno di noi c'è un mostro, attenti!

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