“Nell’antro dell’alchimista II”, Fazi Editore, è il secondo volume che completa la raccolta dei racconti di Angela Carter, scrittrice britannica fantasiosa che ha realizzato una serie incredibile di lavori, favole per bambini, saggi e narrativa. Tuttavia è nella formula magica dei racconti che i suoi molteplici talenti come favolista, femminista, critica sociale e tessitrice di racconti, emerge con vigore. Ogni racconto ha un cuore duro, oscuro, sfacciatamente irrispettoso per le consuetudini sociali. Come un alchimista la scrittrice, avvolta nella sua nuvola di coraggio e determinazione, fonde e porta a nuova vita storie ricche di immagini vivide, spesso terribili, di desideri e aspetti oscuri della vita, di argomenti sconcertanti e di personaggi femminili forti che mettono in ombra gli uomini relegati in secondo piano. Angela Carter narra della vita, delle occasioni mancate, delle scoperte e degli incontri fatti lungo il nostro cammino.
STILE: 9 | STORIA: 8 | COVER: 8 |
Angela Carter
La raccolta è composta da tre sezioni: “Venere Nera” 1985, “Fantasmi Americani” 1993 e “Racconti Sparsi” 1970-1981.
“Venere Nera” è una raccolta di otto racconti che reimmaginano la vita di alcune figure della letteratura e della storia. La Venere nera a cui la Carter si riferisce è Jeanne Duval, esotica amante del poeta Charles Baudelaire.
Jeanne era come un pianoforte finito in un paese ai cui abitanti fossero state mozzate le mani.
La Carter dà voce a Jeanne, musa affascinante e riluttante di Baudelaire, e in generale alle donne che non hanno mai avuto la possibilità di raccontare la propria storia. Jeanne descrive, dal suo punto di vista, Baudelaire e il loro rapporto che la vede intrappolata nella passione malata del poeta. Il poeta tende a idealizzare ciò che per lei è banale realtà. Lui vive una vita sregolata e bohémienne segnata dall’uso dell’alcol e delle droghe, lei si destreggia tra problemi economici e malesseri fisici causati dalla sifilide che il poeta-amante le ha trasmesso. Jeanne depone il suo essere mito e si mostra come una donna normale.
Il suo grande amore, la sua unica dea, l’ideale del poeta, giaceva splendida sul letto, in una stanza malinconica, foderata di rosso e di nero. Gli piaceva, gli piaceva che lei mettesse a spettacolo il suo corpo, che ne offrisse un banchetto sontuoso, regale, un banchetto in onore del luminoso sguardo di lui, di quei suoi occhi luminosi che erano più grandi del suo stomaco.
Tra i racconti di queste sezione mi è piaciuto tanto anche “Il bacio”, legato al mondo del folklore. È la storia di un bacio che un architetto scaltro e intelligente ruba alla moglie di Tamerlano.
Adorabile “Nostra Signora dei Massacri” che ribalta il destino di Moll Flanders, giunta come schiava in Virginia. Rimescolando gli eventi, la scrittrice narra cosa sarebbe successo se Moll Flanders fosse stata rapita dagli indiani d’America.
Nel fascino nero, non poteva essere diversamente, si ammanta il racconto “Il gabinetto del dottor Edgar Allan Poe”. Ad avere molta influenza sul lavoro di Angela Carter fu proprio l’autore americano Poe. Nel racconto la Carter rielabora l’infanzia dello scrittore, il suo rapporto con la madre, le sue ossessioni sono i semi da cui nasce la sua immaginazione. La mamma di Poe recitava in teatro e lui trascorreva ore a guardarla. Ogni sera, nelle recite a teatro, la vedeva morire in scena per poi risorgere dietro le quinte.
“Delitto con accetta a Foll River” è una libera interpretazione di un fatto agghiacciante: una giovane americana, Lizzie Borden, è sospettata di aver ucciso suo padre e la matrigna con un’ascia. La Carter narra come nasce nella ragazzina il proposito di uccidere i propri genitori. Una sera Lizzie scappa dalla sua casa per andare a vedere il circo. Man mano che il racconto evolve diventa sempre più inquietante e si comprende che qualcosa di terribile sta per succedere. Al circo, Lizzie vede una tigre. Entrambe sono in gabbia e non vedono l’ora di fuggir via.
Nella sezione Fantasmi americani troviamo nove storie del Nuovo e Vecchio Mondo. Nessun fantasma con catene al seguito ma la dimostrazione di come le nostre paure creino prigioni.
Potente il racconto “Covacenere ovvero il fantasma della madre” liberamente ispirato a “Cenerentola” ma in una versione crudele e sanguinaria. Anzi non una ma tre versioni della medesima favola. Nelle mani della Carter tutto si trasforma ed emergono le figure femminili che lottano per il predominio sugli uomini. I personaggi maschili tendono a ricoprire il ruolo di vittime e sono considerati come un valore economico.
La potenza immaginativa non viene meno nei Racconti sparsi con la rilettura di De Sade in Villa Scarlatta e un simbolico Patchwork. Mani femminili sempre velocemente al lavoro cuciono insieme ritagli di stoffe divere creando una coperta che potremmo interpretare come l’insieme delle fragilità femminili.
Leggere “Nell’antro dell’alchimista II” è un viaggio in territori oscuri e pericolosi dove le fiabe, i miti e le storie, vengono smantellati e ricostruiti. Come un novello alchimista, Angela Carter mescola eventi reali con il mondo dell’immaginario e manda in frantumi le catene che ci appesantiscono. Apre un varco verso tutto ciò che viola i principi morali di uguaglianza, naviga in acque contrarie alla logicità delle cose e approda a lidi nuovi dove l’imperfezione vince la perfezione, dove tutto è possibile, dove si può rinascere a nuova vita abbandonando il peso della passata esistenza. Nei personaggi, che animano le storie di questa raccolta, esiste un’identità nascosta pronta a manifestarsi in modo seducente, spesso sfrenato. Il lato oscuro che vive in noi assapora la libertà e non è più considerato socialmente inaccettabile. Ciò che noi conosciamo viene ribaltato, i destini cambiati, i valori del nostro vivere sociale ignorati. Ogni racconto ci vede equilibristi tra sogno e realtà, sotto di noi una distesa di immagini violente e inquietanti. Con l’originalità della sua scrittura, l’autrice ripercorre e reinventa la vita degli altri raccontandole da insolite e varie angolature.
Le sue storie collezionano atmosfere inquietanti, dolore, violenza, amore, erotismo e morte. Storie originali che non si sottraggono a eccessi narrativi ma che conservano il privilegio di “mutare l’aspetto del mondo.”
Come spesso mi capita di dire, i racconti non sono in cima alle mie preferenze. Però volentieri faccio un'eccezione quando lo stile, le storie e le atmosfere create meritano, e mi sa che questo è il caso :)
RispondiEliminaLa carter mi pare una narratrice ammaliante!
Angela Carter è stata una scrittrice fantastica e adoro il modo in cui coniuga l'horror fantasy con l'erotismo.Lei prende ciò che conosciamo e lo trasforma dando vita a personaggi inquietanti ma dal fascino indiscusso :)
RispondiEliminaNon ho ancora letto il volume precedente... Ci penserò ☺️
RispondiEliminaMi piacerebbe leggerlo, mi incuriosisce molto.
RispondiEliminaMi è arrivato da poco! Posso leggerlo senza aver letto il primo volume?
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