lunedì 20 novembre 2017

BLOGTOUR "Dark Harlem" di Rudolph Fisher | 5 motivi per leggere il romanzo

Cari lettori, oggi si conclude il blogtour che vede sotto i riflettori un classico romanzo poliziesco “Dark Harlem” di Rudolph Fisher, nella collana Darkside, per Fazi Editore.




Dark Harlem
Rudolph Fisher (traduzione di P. Meneghelli)

Editore: Fazi
Pagine: 314
Prezzo: € 16,00
Sinossi
Frimbo, il più famoso medium di Harlem, è stato ucciso nel suo studio. Quando il dottor Archer e l'investigatore Perry Dart arrivano sulla scena del delitto, nella sala d'aspetto trovano sette clienti, tutti potenziali colpevoli. Durante le prime indagini i sospetti cadono su Jinx Jenkins: era lui l'unica persona presente nello studio al momento dell'omicidio, è suo il fazzoletto trovato nella gola del morto e una sua impronta digitale viene scoperta sul manico della mazza usata per stordire la vittima. Ma mentre le indagini procedono, il corpo scompare e i moventi si moltiplicano: forse è stato ucciso per vendicare il fratello di Hicks, che si è ammalato gravemente in seguito a una maledizione che Frimbo gli ha lanciato, o forse il suo omicidio è da imputare alla malavita di Harlem, che non vedeva di buon occhio le continue vincite di Frimbo alla lotteria clandestina. Chiunque quella sera sia entrato in contatto con la vittima potrebbe ragionevolmente essere l'assassino. E proprio a questo punto arriva, immancabilmente, il colpo di scena. 



5 motivi per leggere il romanzo.

Giusto per stuzzicare la vostra curiosità vi scrivo brevemente la trama:
Frimbo, famoso medium di Harlem, viene ucciso nel suo studio. Il dottor Archer e l’investigatore Perry Dart, indagano. Il colpevole è da ricercare tra i clienti presenti nella sala d’aspetto al momento dell’omicidio. Tutti sono potenziali colpevoli. Durante le indagini, però, il cadavere scompare. Le indagini si complicano,  i moventi per uccidere il medium sono numerosi. Quando Dart crede di aver trovato il colpevole, arriva il colpo di scena che rimescolerà le carte.

E adesso, passiamo ai cinque motivi che mi hanno fatto amare questo giallo.

1. L’autore
Rudolph Fisher nasce a Washington nel 1897, nella famiglia di un pastore battista. Dopo la laurea in Medicina si trasferisce a New York. Oltre ai suoi studi in campo medico, Fisher coltiva una passione per la musica e ha varie amicizie tra i musicisti di colore.  Inizia a scrivere dei racconti in cui mette a fuoco le divisioni tra la gente di colore e nel 1927 esercita la sua professione di medico a Harlem. Fisher è convinto della necessità di superare i confini tra le varie classi della comunità nera. “Dark Harlem”, pubblicato nel 1923, è il primo poliziesco di un autore afroamericano. La storia vede personaggi neri delle classi inferiori che si esprimono nel loro tipico dialetto. Lo scrittore faceva parte degli intellettuali della Harlem Renaissance degli anni Venti e primi anni Trenta. Ha dato voce nei suoi romanzi alle comunità di colore negli Stati americani del Nord. Fisher muore nel 1934 a causa di un amale probabilmente dovuto alle esposizioni ai raggi x.

2. L’ambientazione
Il titolo anticipa i luoghi in cui la storia si evolverà: Harlem, parte dell’isola di Manhattan nata come colonia olandese nel Diciassettesimo secolo. Inizialmente Harlem accoglieva bianchi benestanti poi, con la crisi del 1905, si ebbe un radicale cambiamento. Le case persero il loro valore e giunsero nel quartiere le prime famiglie afroamericane. Il numero di abitanti neri cresceva sempre più tanto che, alla fine degli anni Venti, Harlem era diventata la capitale dell’America dalla pelle nera. Questo legame tra ambientazione e storia mi ha coinvolta positivamente dandomi la possibilità di effettuare un viaggio virtuale attraverso i teatri , le sale da biliardo e i salottini dei chiromanti della Harlem dell’epoca.

3. Metodo deduttivo
Come in ogni giallo che si rispetti il colpevole è presente fin dall’inizio ma ben celato dalla nebbia scaturita da indizi più o meno nascosti e spesso fuorvianti che danno vita a ribaltanti colpi di scena. Il dottor Archer e l’investigatore Perry Dart usano tecniche investigative basate sull’osservazione e sulla deduzione. Partendo dalle informazioni già in loro possesso, ne ottengono di nuove e iniziano a formulare delle ipotesi. È affascinante osservare il metodo deduttivo dar forma a sospetti raccogliendo prove sulla scena del crimine. Un ruolo importante nell’indagine è svolto dagli interrogatori per studiare i sospettati, cogliere eventuali contraddizioni, comprendere la radice dei moventi e osservare i comportamenti dei possibili colpevoli. L’indagine sull’uccisione di Frimbo si svolge all’interno di una ristretta cerchia di personaggi. Potrete analizzare gli stessi indizi a disposizione della polizia e quindi fare le vostre deduzioni. Scoprirete il colpevole prima dell’investigatore?

4. I personaggi
Oltre ai già citati dottor Archer e il detective Dart, in “Dark Harlem” si muovono vari personaggi che si esprimono nel loro dialetto usando termini spregiativi come boogie, figge ecc. Tutto ciò dona un valore aggiunto alla storia. La parlata dei quartieri bassi caratterizza i personaggi, specialmente Bubber Brown e Jinx, e rivela un’ironia sempre presente nei dialoghi.

5. Immaginazione
Leggendo questo romanzo ogni lettore non potrà che immaginare l’Harlem negli anni Venti. “L’allegro sfolgorio di luci della Settima Avenue, i ritmi musicali e le risate, ovunque c’erano vitalità e gioia di vivere. Ma non tutta la Harlem di colore era altrettanto gaia e piena di luci.” Mi piace il contrasto tra lo scintillio della vitalità e il buio dell’inquietudine che si nasconde in alcune case. La figura affascinante di Frimbo, l’ironia di Bubber, le osservazione del dottor Archer, le deduzioni del detective Dart creano un mosaico che coinvolge il lettore. Il pensiero vola veloce nello studio di Frimbo, cerca di catturare indizi e prove, scruta l’animo dei possibili colpevoli senza perdere mai di vista Harlem, l’anima nera del romanzo. Ho letto il giallo di Fisher tutto d’un fiato perché non vedevo l’ora di scoprire il colpevole. Ho immaginato Frimbo nel suo studio immerso nel buio con un’unica luce a illuminare il volto del cliente. Studiando il volto di una persona, egli può dirne il passato, il presente e il futuro. Intreccia problemi di cuore e problemi esistenziali. Il lavoro, la riuscita nella propria attività, la fedeltà di una donna, la superstizione, la ricerca dell’amore.

Questi sono i cinque motivi per cui dovreste leggere “Dark Harlem”. Prima di salutarvi volevo informarvi che alla fine del libro troverete alcune pagine molto interessanti scritte dal traduttore Pietro Meneghelli che ci offrono una visione completa dell’atmosfera del racconto. Molte delle notizie che ho riportato nei 5 punti, le ho attinte da queste pagine che mi hanno permesso di comprendere le mille sfaccettature presenti in questo classico romanzo poliziesco.  




Buona lettura.

2 commenti:

  1. Ciao Aquila Reale,
    Io amo molto il giallo, ma, se anche tu leggi questo genere, saprai che ultimamente è molto difficile trovare dei romanzi appassionanti e che non sfocino troppo nello splatter. Dalla tua descrizione questo mi sembra proprio il romanzo che fa per me, un pizzico di logica, qualche colpo di scena e poi il finale da cui mi aspetto grandi cose!
    Mi confermi tutto, tu che l'hai letto?
    Ho apprezzato il tuo post, complimenti per il blog. Un saluto,

    Giulia

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  2. Sicuramente questo giallo non presenta scie di sangue. È un'indagine basata sull'osservazione e sulla logica. Io ti consiglio vivamente la lettura di questo poliziesco. Ti ringrazio per i complimenti e per essere passata :)

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