giovedì 23 febbraio 2017

RECENSIONE | "Le nostre anime di notte" di Kent Haruf

Carissimi lettori, se avete voglia di una carezza sul cuore non potete perdervi “Le nostre anime di notte” di Kent Haruf, NN Editore. Avrete tra le mani un breve romanzo delicato e struggente, ultimo dono dello scrittore ai suoi lettori.

STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 7
Le nostre anime di notte
Kent Haruf
(traduzione di F. Cremonesi)

Editore: NN Editore
Pagine: 200
Prezzo: € 17,00
Sinossi
La storia dolce e coraggiosa di un uomo e una donna che, in età avanzata, si innamorano e riescono a condividere vita, sogni e speranze. Nella cornice familiare di Holt, Colorado, dove sono ambientati tutti i romanzi di Haruf, Addie Moore rende una visita inaspettata a un vicino di casa, Louis Waters. Suo marito è morto anni prima, come la moglie di Louis, e i due si conoscono a vicenda da decenni. La sua proposta è scandalosa ma diretta: vuoi passare le notti da me? I due vivono ormai soli, spesso senza parlare con nessuno. I figli sono lontani e gli amici molto distanti. Inizia così questa storia di amore, coraggio e orgoglio.



Io non conoscevo Kent Haruf nella sua veste di scrittore anche se ho sentito parlare della Trilogia della Pianura. Se avete letto Canto della pianura, Crepuscolo e Benedizione fatemi sapere il vostro parere. Sono curiosa.

Ritornando a “Le nostre anime di notte”, uscito postumo, sappiate che la storia è ambientata nella fittizia cittadina di Holt, Colorado. Da questo libro sarà presto tratto un film che avrà come protagonisti Robert Redford e Jane Fonda.

Nella perfetta traduzione di Fabio Cremonesi, “Our Souls at Night”, parla direttamente al cuore dei lettori e adoro essere accolta con piacere in luoghi che non ho mai conosciuto. Holt è il centro dell’immaginario di Haruf,i suoi fan la conoscono già io l’ho conosciuta ora e già occupa un posto speciale nel mio cuore.
Amo questo mondo fisico. Amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna. Il cortile. La ghiaia sul vialetto. L’erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a parlare con te.
Un giorno Addie Moore si reca dal suo vicino di casa, Louis Waters, per proporli di trascorrere le notti con lei.
Probabilmente ti stai chiedendo cosa ci faccio qui, disse lei.

Be’, non penso tu sia venuta per dirmi che casa mia è graziosa.

No. Volevo suggerirti una cosa.

Eh?

Si. Una specie di proposta.

Okay.

Non di matrimonio, disse lei. […]

Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me. […]

Siamo tutti e due soli. Ce ne stiamo per conto nostro da troppo tempo. Da anni. Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia. Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte. E parlare.
Inizia tutto così, con la semplicità delle cose vere. Inizia una storia in cui amicizia, intimità, amore si intrecciano alla luce delle stelle. Ma la comunità di Holt non approva questa relazione considerandola inspiegabile. Anche il figlio di Addie, Gene, si oppone. Ai due protagonisti non resterà che scegliere tra la libertà e il rimpianto.

“Le nostre anime di notte” è un romanzo scritto in modo semplice e perfetto. I due protagonisti sono figure tranquille, pacate che decidono di percorrere insieme un tratto di vita. Affrontano un viaggio sulla linea di confine tra presente e passato, si raccontano frammenti delle loro vite ripescando, dalla scatola della memoria, momenti preziosi. Ho seguito le loro confidenze sentendomi quasi in colpa per ascoltare il fiume di parole che quieto scorre nella notte. Le parole aprono e chiudono i loro mondi colmi di affetti, di scelte, di sbagli e di ambizioni. I dialoghi tra i due protagonisti sono essenziali, privi di abbellimenti letterari. La semplicità regna per tutto il romanzo suddiviso in brevi capitoli.

Ho letto questo breve libro provando malinconia e uno struggente senso di compiutezza. Nella notte, come sul finire dell’esistenza, stesi uno accanto all’altra, Louis e Addie, si tengono per mano.
Addie spense la luce. Dov’è la tua mano?

Proprio qui accanto a te, dove sta sempre.

Gliela prese. Adesso possiamo di nuovo parlare, disse.

Di che cosa vuoi parlare?

Voglio sapere cosa pensi.
Che bella questa intimità di cuori e menti. È una specie di mistero in cui non c’è posto per la solitudine. I pensieri più intimi prendono vita con le parole, i desideri mai svelati prendono forma, il buio della notte protegge i due protagonisti. C’è in loro una specie di paura nel pensare di non avere tutto il tempo che vorrebbero. Dietro ogni loro gesto si nasconde questo timore. Il tempo vola via, ma non importa se ogni cosa è stata detta se, nell’ultima notte della vita, una mano stringe la nostra. Ma alla notte segue il giorno e la comunità di Holt mormora, è nervosa, non approva, non condivide. Tutto si complica.

“Le nostre anime di notte” è una lettura che consiglio vivamente per i temi delle relazioni, delle solitudini e delle scelte morali. Leggetelo con il cuore e vi conquisterà.

6 commenti:

  1. Devo leggerlo, assolutamente. Io di Haruf ho letto Il canto della pianura e una parte di Benedizione (che ho dovuto lasciare non perchè non mi piacesse, ma perchè la storia, in quel momento particolare, era fonte di troppa tristezza e dolore). Un autore che sa colpire al cuore con il suo stile essenziale. Bellissima la tua recensione.

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    1. Io ho scoperto Haruf con questo romanzo, ora devo assolutamente recuperare la Trilogia della Pianura :)

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  2. io invece non ho letto nulla di Haruf ma se sto sentendo parlare benissimo e ormai l'ho inserito nella wl. so che la mia biblioteca ha deciso di acquistare alcuni suoi libri così sono in attesa. voglio scoprire anche io questo autore.

    e comunque tessa ha ragione bellissima (come sempre) la tua recensione

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    1. Io ho letto "Le nostre anime di notte" seguendo il consiglio di una mia amica :)

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  3. questo autore mi gironzola intorno da troppo tempo... E tutti ne parlano benissimo! Spero di farlo rientrar presto tra le mie letture

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    1. Devi assolutamente trovare un po' di tempo da dedicare a questo scrittore :)

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