lunedì 17 agosto 2015

RECENSIONE | "Rosso e Nero" di Stefano Mazzesi

Buongiorno lettori, spero abbiate trascorso un buon ferragosto :) Oggi vorrei proporvi la recensione di un racconto lungo che intriga e cattura: “Rosso e Nero” di Stefano Mazzesi, Collana Innesti per Nero Press Edizioni.

Rosso e nero

Autore: Stefano Mazzesi

Editore:  Nero Press Edizioni 
Collana: Innesti
Pagine: 41
Prezzo: € 0,99 (ebook)

Sinossi:  Ravenna, anni ’50. L’atroce uccisione di un bambino altera gli equilibri di Borgo San Rocco, una comunità stretta nella morsa di un inverno gelido e in quella ancora più pericolosa del pregiudizio. Il commissario Marras, per venirne a capo, chiede aiuto al collega e amico “particolare” Aldo Bandini, anche lui commissario ma della polizia stradale. Bandini, essendo nato e cresciuto nel Borgo, conosce praticamente tutti. L’indagine lo porterà a scoprire antichi segreti di famiglia fino ad allora sconosciuti, in cui egli stesso si troverà coinvolto più di quanto si sarebbe aspettato. Un giallo d’epoca dai risvolti amari, dal sapore vagamente noir.



STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7

Sembrava che stesse sorridendo. Probabilmente non si era ancora accorto di essere stato ammazzato. Nino aveva sempre mostrato difficoltà nel comprendere le cose, a volte ci riusciva in ritardo ma spesso non le capiva affatto. Era un dodicenne che ragionava alla maniera di un bambino di tre anni e nel borgo San Rocco lo sapevano tutti.
Tra i vicoli del borgo San Rocco, a Ravenna, viene ritrovato il corpo senza vita del piccolo Nino, il figlio della Derna. Aveva solo 12 anni.

Un assassino di bambini è a piede libero, bisogna trovarlo e consegnarlo alla giustizia. Il Commissario Marras, responsabile dell’indagine, chiede e ottiene la collaborazione del Commissario Aldo Bandini della polizia stradale. Le indagini proseguono in un clima di diffidenza visti i difficili rapporti tra gli abitanti del rione e la polizia. Il finale sorprendente rivelerà il nome del crudele assassino.

In pochissime pagine Stefano Mazzesi narra una storia che punta il dito contro la società italiana degli anni ’50 segnata dal dopoguerra. Sulle macerie del conflitto mondiale rinasce un Popolo che mostra, come tutti, luci e ombre. In questa società la diversità è vissuta con difficoltà, rappresenta un difetto e scatena il lato peggiore delle persone.

Il titolo, “Rosso e Nero”, esprime, secondo me, l’alchimia dei colori che rispecchiano i sentimenti dell’animo umano. Nero è il colore dell’intransigenza, dell’intolleranza, della morte.
Rosso è l’espressione dell’energia vitale, del desiderio, dell’amore ardente e passionale.
Intransigenza, passione, intolleranza, morte sono elementi di questo racconto che riveleranno il vero volto dell’assassino svelando antichi segreti di famiglia. Emozioni devastanti tessono il filo che unisce i destini dei personaggi che si muovono in questa storia che avvince, tiene il lettore con il fiato sospeso, regala intrighi e verità nascoste. Buono il ritmo, fluida e affascinante la lettura, pochi i personaggi che, in un gioco di specchi, sono collegati tra loro ma si rifugiano nel silenzio delle violenze subite. L’intreccio offre molti temi su cui riflettere. Una lettura da non perdere.

2 commenti:

  1. sembra una storia che punta molto sull'essere umano e su tutte le sue sfaccettature (anche quelle più "nere"), mettendoli a nudo. interessante!! ;)
    buona giornata!

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    1. L'essere umano presenta mille e più sfaccettature. E' interessante vedere come, in pochissime pagine, sia possibile delineare, svolgere e concludere una storia che offre molti spunti di riflessione. Buona giornata anche a te :)

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