mercoledì 11 giugno 2014

RECENSIONE "Luci a Milano. 50 frammenti degli anni ‘50" di Pierfranco Faletti


Carissimi lettori, oggi vi voglio presentare un libro che ripercorre pagine importanti della storia del nostro bellissimo Paese. Molto spesso ci sentiamo scoraggiati da questa crisi che ha coinvolto l’intero pianeta, quindi per risollevare un po’ lo spirito e ricordare che i “miracoli” a volte avvengono, vi esorto a leggere:


Luci a Milano. 50 frammenti degli anni ‘50” 
di Pierfranco Faletti,  Bolis Edizioni, Collana “Letture del ‘900”.



Autore: Pierfranco Faletti

Editore: Bolis Edizioni

Pagine: 256 p.

Prezzo: € 14,00 Cartaceo

Trama: Il racconto della vita di un gruppo di ragazzi milanesi, nel periodo che va dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino alla metà degli anni Sessanta, si snoda sullo sfondo di una società ottimistica e fiduciosa del futuro. Le vicende dei protagonisti si intrecciano con il racconto di una serie di 'frammenti' di un periodo eccezionale della storia d'Italia, compreso tra la fine del conflitto e il 'miracolo economico italiano'.





STILE: 8
STORIA: 9
COPERTINA: 8



"Mi chiamo Ernesto e in quel periodo facevo parte di un gruppo di giovani milanesi nati nel corso degli anni Trenta, che iniziavano a vivere una grande avventura. La Seconda guerra mondiale, appena conclusa, aveva lasciato ovunque ferite profonde, che sembravano non potersi rimarginare mai. La mancanza della liberta prima e le distruzioni della guerra poi, avevano imposto sacrifici e privazioni che avevano forgiato i caratteri, consolidato i valori, solidificato le convinzioni. Il grande motore della ripresa nasceva proprio da li"


Siamo in un periodo che va dalla fine della seconda Guerra Mondiale fino alla metà degli anni Sessanta. La società è in gran fermento, c’è la voglia di costruire il presente con il desiderio di realizzare un futuro migliore. Un gruppo di ragazzi milanese, “la banda della stazione”, racconta questi anni attraverso le loro vicende lavorative, le esperienze di vita, la formazione culturale. 
Lorenzo, Guido, Giancarlo sono testimoni del “miracolo italiano”. Tutti sappiamo che l’Italia ha vissuto gli anni bui del secondo dopoguerra con grande sofferenza ma con la voglia di ricominciare. La crescita economica e la vicinanza agli Stati Uniti hanno modificato totalmente i costumi degli Italiani e la speranza in una vita migliore ha portato un intero popolo a progettare il proprio futuro. Attraverso gli affetti, i conflitti, gli oggetti, le musiche, i film dell’epoca, la televisione, vengono narrati frammenti della nostra storia che vede in Milano la capitale economica del Bel Paese. Lo scrittore ci porta indietro negli anni e ci mostra un dinamico processo di ricostruzione economica e sociale. Davanti ai nostri occhi sfilano oggetti e avvenimenti che hanno trasformato l’Italia. Un lungo elenco di innovazioni si anima tra le pagine di questo libro che vuol essere un omaggio all’ingegno e al lavoro degli italiani. Per la cronaca l’11 maggio 1946 Arturo Toscanini dirigeva il Nabucco alla Scala di Milano, restaurata dopo i bombardamenti del 1943; la ditta Piaggio presentava una nuova “motoretta”: la Vespa, così ribattezzata per i rigonfiamenti laterali. Il 3 gennaio 1954, alle ore 14,30 nacque la TV. Anche da questo ripartì l’Italia.
Il telefono diventava il simbolo delle case borghesi, la Vespa e la Lambretta erano tema di discussione per i giovani italiani indecisi nella scelta dello scooter. Il gioco a premi “Lascia o Raddoppia”, presentato dall’italo-americano Mike Bongiorno, riuniva intere generazioni davanti alla televisione in casa, nei bar, nei cinema attrezzati  per seguire il programma. Fellini incantava con “La dolce vita” e la Fiat produceva le mitiche utilitarie 600 e 500. L’auto diventava un acquisto alla portata delle famiglie medie, cessava di essere un bene di lusso per pochi privilegiati. Si diffondeva sempre più l’abitudine alla gita domenicale, al viaggio, al turismo. L’Italia era una società proiettata nel futuro. Milano era il centro di questo fermento, crocevia di affari e sperimentazioni. Le persone avevano voglia di “osare”, credevano nel proprio lavoro e lo mostravano al mondo con orgoglio tutto italiano. Nascono “i grandi magazzini”: la Standa, più popolare; l’UPIM, principale concorrente della Standa; La Rinascente, la società più aristocratica del settore. Nei 1946, in Italia, le donne parteciparono per la prima volta alle elezioni. Alcune di esse entrarono in politica, come Nilde Jotti, che nel 1948 fu eletta nelle liste del Partito Comunista. Vi era una diffusa aspirazione a conoscere e a partecipare alla vita sociale e politica del Paese. Le donne erano il centro della quotidianità, della vita familiare, ma erano consapevoli di avere le capacità di poter far altro.
Con uno stile semplice, discorsivo, Pierfranco Faletti ci racconta quei giorni lontani, lo fa con orgoglio e semplicità, testimonianza di un profondo cambiamento. La lettura scorre veloce e accattivante, ritrovi “nomi” noti diventati un frammento di storia. La voce narrante non mostra nostalgia per il tempo che fu ma racconta con orgoglio un periodo affascinante. Leggendo questa “rinascita” del dopoguerra viene spontaneo pensare al presente, alla crisi che stritola l’economia mondiale. Mi piacerebbe poter ripetere quel “miracolo” a testimonianza che l’uomo è artefice del proprio futuro.

6 commenti:

  1. lo sto leggendo anche io sono quasi alla fine!!
    è come sfogliare un album di foto del passato, vero? :)
    (sono Angela)

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  2. Si, hai perfettamente ragione: le pagine di questo libro sono come dei frammenti, delle fotografie di come eravamo, dell'orgoglio italiano, del made in Italy:)

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  3. Mi aveva già attirata! Sono molto contenta che ti sia piaciuto ^^ L'affresco di un periodo "magico" che davvero sarebbe bello poter ripetere... l'Italia dei miei genitori doveva essere bella ^^

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    1. L'italia è, ancor oggi, un Paese splendido che, sono sicura, risorgerà di nuovo dalle proprie ceneri:)

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  4. Mi incuriosisce! :)
    Lo metto in lista!

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    1. Quando lo leggerai fammi sapere la tua opinione. Un saluto:)

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