Carissimi lettori, l’estate sarà anche sinonimo di vacanza
ma questo caldo afoso lo vivo come una minaccia personale. Per difendermi ho
una strategia personalizzata: una fresca macedonia e un buon libro. Per la
macedonia decidete voi quale frutta scegliere, il buon libro ve lo consiglio
io: “Il Criminale” di Massimo Lugli, da oggi in libreria.
Un thriller avvincente grazie al carisma dei suoi
protagonisti. Due ragazzi in fuga, tra rapine, malavita e sparatorie, diventano
la coppia più ricercata nell’Italia oscura degli anni Ottanta.
STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7
|
Massimo Lugli
Editore: Newton Compton
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo: € 9,90
Prezzo: € 9,90
Sinossi
Consiglio Spada, detto “Sbrego”, finisce nei guai il giorno stesso in cui lascia l’istituto minorile. Per nulla intenzionato a tornare dalla sua famiglia di giostrai, inizia a condurre una vita randagia, ma i problemi non tardano ad arrivare: coinvolto suo malgrado in una rapina, è costretto a scappare e da quel momento gli capita di tutto. Dopo un incontro fortuito in treno, finisce in una comunità hippy nei boschi della Toscana. Impara a cacciare con l’arco e a vivere senza luce, acqua, gas. Abbandonata la comune, raggiunge Genova ed entra in un piccolo giro di malavita, ma dopo una rapina andata male, deve darsi di nuovo alla fuga. La sua vita cambia improvvisamente quando incontra Zoe, una ragazza affascinante, imprevedibile e contraddittoria che nasconde un passato inquietante. L’amore tra i due giovani allo sbando si consuma tra giacigli improvvisati, alberghi, furti e inseguimenti. Finché Sbrego e Zoe non diventano la coppia più ricercata d’Italia. Ma l’escalation di violenza di cui sono protagonisti non potrà che finire in tragedia…
Diciannove anni ancora da compiere non è l’età giusta per dire addio alla vita, anche a una vita dietro le sbarre.
Consiglio Spada, detto Sbrego per la cicatrice che deturpa
la sua guancia, è appena uscito da un istituto minorile. Ad attenderlo non c’è
nessuno. Dalla sua famiglia di giostrai è meglio stare alla larga. Nessun
parente, nessun amico. Inizia a spostarsi senza una meta ben precisa ma i
problemi non tardano ad arrivare. Sbrego si lascia coinvolgere in una rapina
che finisce in un lago di sangue. Per nascondersi e riprendere fiato, Sbrego
finisce in una comunità hippy nei boschi della Toscana. Qui non ci sono leggi,
tutti sono liberi. La comunità ha bandito la vita civile, la quotidianità è
scandita dal lavoro,dalle pratiche mistiche, dalla caccia, dalle discussioni.
Nessuna comodità, si vive senza luce, acqua e gas, a stretto contatto con la
natura. Posto ideale per sottrarsi al lungo sguardo della polizia ma Sbrego
riesce a cacciarsi nei guai anche in questa oasi di pace. Abbandonata la
comune, raggiunge Genova, entra in un piccolo giro di malavita, partecipa a una
rapina finita male e riprende la sua fuga. Conosce Zoe, una ragazza con una
visione particolare del mondo. La violenza nasce dall’ignoranza e dalla
miseria. La società, senza alcuna pietà, schiaccia i più deboli.
Inevitabilmente nasce l’amore tra i due giovani, continuano
insieme il viaggio-fuga tra giacigli improvvisati, furti e rapine, inseguimenti
e sparatorie. Nel tentativo di eclissarsi i due giovani giungono a Napoli,
quartiere Miracoli, dove tutto è targato camorra.
Ancora furti, inseguimenti, omicidi. Ormai Sbrego e Zoe sono
la coppia più ricercata d’Italia. Tutto finirà in tragedia.
Massimo Lugli, giornalista di “la Repubblica”, si è occupato
per 40 anni di cronaca nera. È stato finalista al Premio Strega con “L’istinto
del lupo”. Cintura nera di Karate e istruttore di tai ki kung, Lugli pratica
fin da bambino le arti marziali di cui parla nei suoi romanzi.
“Il Criminale” è un romanzo pieno d’azione e di emozioni.
Con un linguaggio brusco quasi duro, Lugli ha dato vita a una storia forte in
cui solitudine, dolore, odio, amore e morte, si intrecciano creando una
ragnatela in cui si muovono i protagonisti. Sbrego e Zoe vivono il loro amore
con la costante presenza di una minaccia: l’arrivo della polizia, l’arresto, il
carcere.
Leggendo questo avvincente thriller, che a grandi linee
ricorda la ben nota storia di Bonnie e Clyde, sono stata pervasa da un senso di
rassegnazione. La sorte dei due ragazzi è segnata fin dall’inizio. L’infanzia
di Sbrego si può riassumere in tre parole: botte, miseria, arresti. La violenza
è stata la sua compagna di giochi, ha bruciato la sua vita in una manciata
d’anni. Sbrego è “un ragazzino con le mani sporche di sangue”. Il suo destino
era già scritto.
Zoe non ama alcun tipo d’imposizione, è uno spirito libero,
determinata e indipendente, non riconosce alcuna autorità. In Sbrego trova
l’anima gemella, l’unico che possa comprenderla veramente. Pochi momenti di
felicità nell’illusione del “per sempre” a qualunque costo.
Questi ragazzi mi si sono presentati spesso nella duplice
veste di vittima e carnefice. Mi sono piaciute le parole dell’avvocato
difensore di Sbrego che durante il processo, inevitabile passaggio verso il
sicuro e duraturo carcere, arringa:
Il destino di un ragazzo che non ha ancora compiuto vent’anni è nelle vostre mani, signori della Corte. Consiglio Spada, nella vita, non ha avuto una chance. Siate voi a dargliene una. Permettetegli di cambiare, di ravvedersi. Salvate il suo futuro.
Non vi svelo come evolveranno i fatti. La vita gioca con il
destino di questi ragazzi fino alla fine. La libertà di scelta forse tanto
libera non è. Il male è ovunque, cammina con noi è dentro di noi.
Ho letto questo romanzo tutto d’un fiato, pagine violente si
alternano a commoventi passaggi. Incisiva la descrizione dettagliata della vita
in carcere regolata da un vero e proprio manuale di comportamento. Scoprirete i
contrasti anche tra le forze dell’ordine, poliziotti e carabinieri non hanno un
comportamento ottimale. I giornalisti poi fanno il loro mestiere e battezzano
Sbrego “il killer dei poliziotti”. La notizia prima di tutto.
Questa storia nera vi mostrerà come due vite lontane possano
unirsi in un amore cementato dal sangue. Vivrete, con i protagonisti, gli
imprevisti, le avversità, i colpi di fortuna che si creano durante una fuga.
Tante situazioni diverse che vi porteranno a riflettere sul comportamento dei
ragazzi. Non c’è condivisione o condanna. Solo una triste presa visione di due
vite bruciate. La realtà, purtroppo, non è così diversa dalla fantasia. Storie
di criminali in fuga si leggono tutti i giorni sui giornali. Uomini violenti
che spariscono nel nulla. La polizia fa del suo meglio ma, a volte, fermare la
libertà è quasi impossibile.
Vent’anni come una pisciata.
Venderà cara la pelle
Johnny non si arrenderà
Né finestre, né mura, né celle
Mai potranno fermare
La sua libertà.
Gang, “Johnny lo Zingaro”
non so perché ma in questo libro troppe cose mi sembrano familiari. sarà la storia un po' alla bonnie&clyde forse.
RispondiEliminaNon sono convintissima lo confesso però il fatto che tu abbia apprezzato mi fa ben sperare.
ps
la donna di ghiaccio è anche tra le mie prossime letture!