mercoledì 29 gennaio 2014

RECENSIONE "Tango Irregolare" di Stefano Medaglia


Vi sembrerà strano ma è da un po’ di giorni che penso e ripenso su come scrivere questa recensione. Tanti sono i punti di riflessione, tante le tematiche affrontate che non vorrei tralasciarne alcuna. Riflettendo, però, sono giunta alla conclusione che ogni lettore vede riflessa, nel libro che legge, parte del suo essere. Tutti siamo sempre alla ricerca di noi stessi, del nostro vero”io”, del nostro ruolo in una società che semplice non è. Immaginate il palcoscenico della vita, c’è silenzio in sala, tutti gli spettatori sono in attesa dell’inizio dello spettacolo. Le luci si spengono, un solitario fascio luminoso accarezza i corpi statici di due ballerini: Rosita Quiroga e Helenito Ortiz. Il bandoneon diffonde una musica senza tempo. Signori, attenzione! Il Tango è in scena!
Senza ulteriori indugi, oggi, vorrei parlarvi di un romanzo che fin dalle prime pagine si trasforma in un viaggio interiore alla ricerca di verità che hanno radici in un passato che continua a influenzare un presente travagliato. 

Il libro è “Tango irregolare” di Stefano Medaglia
pubblicato dalla   Editoriale Fernando Folini.


 




Autore: Stefano Medaglia
Genere: Romanzo
Editore: Follini
Pagine: 262 p.
Prezzo: € 9,90

Trama: L'arrivo di una lettera esotica, una strana telefonata, la morte misteriosa della sorella lontana. Nell'Italia degli anni settanta, questi gli avvenimenti che strapperanno Marta - la protagonista del romanzo - alla sua vita ben ordinata, per spingerla a un viaggio assurdo, violento e rocambolesco verso il Sud-America, alla ricerca di spiegazioni e risposte. L'atmosfera iniziale del romanzo, di tranquilla quotidianità, va via via intensificandosi emotivamente fino a esplodere drammaticamente con l'arrivo di Marta nella sconosciuta terra argentina. Ricca di fascino e di magia ma martoriata dalla feroce repressione del regime dittatoriale, quella stessa magnifica terra la inghiottirà inspiegabilmente tra le sue spire, mandandola a ingrossare le fila dei desaparecidos, senza apparenti ragioni. Nel tempo trascorso in prigionia, e nella fuga che miracolosamente la libererà dalla morte, dovrà affrontare i pericoli, il dolore e le violenze di una tirannia spietata. Costretta a cercare in se stessa i motivi dell'orrore di una guerra ingiusta, sonderà le proprie fragilità, sciogliendo i nodi irrisolti e compiendo scelte interiori troppo a lungo rimandate, le cui radici affondano nel tempo lontano dell'infanzia e dei ricordi. Tra gli orizzonti infiniti della terra sudamericana, colonna sonora della narrazione è il tango, non semplicemente evocato come sottofondo, ma reale protagonista e descritto nelle sue movenze sinuose e passionali.



STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7



“Nell’assenza, nella privazione più assoluta di tutto, i ricordi  sono lame affilate nelle carni che incidono bassorilievi di allucinazioni, castelli di fantasie inesprimibili che lentamente si sfamano di me. Bocconi immensi strappati a morsi dal cervello, dalla coscienza, fino a rendermi un deserto di polvere sottile che mulina senza direzione, toccando e disfacendo tutto, decostruendo e rimpastando nuovamente parti apocrife che non so più riconoscere.”


Questo libro narra di un viaggio reale e assurdo, che ci mostra le diverse realtà di due continenti.


“Poi tratteggiai l’asse terrestre leggermente inclinato così come lo ricordavo, e lo intrecciai ad una linea irregolare che feci scendere da nord a sud, disegnando in tal modo le coste delle Americhe. Per quanto primordiale fosse quel disegno, riuscii a determinare la posizione dell’Argentina. Eccola era lì, immobile ed enorme, e da qualche parte la sua pancia doveva contenermi”.


Marta è una donna che si ritrova ad affrontare le tante difficoltà della vita destreggiandosi tra passato e presente. La sua infanzia non è stata facile, segnata da tante problematiche, una fra tutte: la paura del distacco dalle persone per cui si prova amore e ammirazione. Lascio a voi scoprire l’evolversi della storia ma siate pronti a vivere un’esperienza che segna l’animo. A volte, quando la realtà ci appare insopportabile, ci creiamo una via di fuga. Io mi rifugio tra le pagine dei miei adorati libri, Marta ritrova la sua libertà e il suo equilibrio interiore attraverso il tango che rappresenta l’insieme dei ricordi che si trasformano in sensazioni. Insuccessi, delusioni, momenti di forte contrasto psicologico, vengono superati da Marta pensando a questo ballo passionale e travolgente. Lei diventa Rosita Quiroga e il suo compagno di danza è Helenito Ortiz. 
I due ballerini eseguono dei passi basandosi sull’improvvisazione, sull’eleganza e sulla passionalità. La musica del tango si ascolta con il cuore e si diffonde con un fluido continuo di emozioni. 
Il Tango di Marta è un Tango irregolare che non si balla quotidianamente ma nei momenti più tragici o emotivamente coinvolgenti. Ed ecco che il ballo diventa uno stato d’animo che si nutre di contrasti e vittimismo, si nutre della malinconia delle cose perse, delle  parole non dette. Marta prova sofferenza, rabbia, gelosia, abbandono, ma non riesce a comunicare queste sensazioni usando “la parola” il suo rapporto con i genitori e la sorella, è fonte di ansia, delusioni, rivincite che complicano i rapporti famigliari. 

Due sorelle, Emma e Marta, un confronto difficile, un percorso doloroso verso la verità. Un percorso segnato dalla paura di vivere, dalla convinzione che i successi di Emma sono gli insuccessi di Marta, dal contendersi l’amore paterno. E’ difficile crescere sentendosi sempre un passo indietro, non riuscendo mai a manifestare apertamente i propri timori. La vita separa le due sorelle, Emma decide di vivere in Argentina ma il destino riserva sempre delle sorprese. Un giorno Marta riceve una lettera con la quale si richiede la sua presenza in Argentina. 

“Dalla buca della posta faceva capolino una lettera azzurrina che spiccava tra i soliti foglietti multicolori delle pubblicità. Era indirizzata a me, ma non riportava le indicazioni del mittente…Accarezzai dolcemente con il palmo dell’indice il mio nome scritto per esteso, sperando che, in un eccesso di solletico, si arrendesse rivelandomi in anticipo il contenuto e soprattutto il mittente.” 

Inizia così, per la fragile ma coraggiosa donna, un viaggio reale e spirituale, alla ricerca di risposte che si annidano nel suo animo ma che lei non sa di possedere. L’Argentina è una terra ferita, è un Paese dove le persone contrarie al regime vengono sequestrate e deportate in centri clandestini di detenzione dove subiscono torture e, molto spesso, uccise. Marta si scontrerà con questa orribile realtà.

“Dai, non ti crucciare, italiana, mica l’hai ucciso tu, quello. E poi è passato. Devi dimenticare o il ricordo si sfamerà di te.”

Cosa succederà in Argentina? Riuscirà Marta a trovare le risposte alle mille domande, riuscirà a ritrovare se stessa e la voglia di vivere?

“Ho sempre temuto l’assenza, tutte le assenze, senza capire che una grande assenza esiste solo perché è figlia diretta di una grande presenza”.

Stefano Medaglia pur essendo al suo esordio come scrittore è riuscito a creare un territorio narrativo in cui le parole descrivono la realtà con una vena poetica che rende la lettura coinvolgente trascinando il lettore  nell’immedesimarsi  con i protagonisti. Uso il plurale perché, in questo libro, ci sono molteplici elementi che possono ben definirsi “protagonisti”. C’è la famiglia con le sue dinamiche interne, c’è la ricerca di se stessi e dell’accettazione del proprio essere, c’è la musica che attraverso il Tango trasforma l’ebbrezza della passione in un momento di libertà. Ballando si è davvero liberi dalle catene che ci legano a una visione errata della nostra esistenza. Marta può sembrare una donna fragile e passiva, ma non è facile fare i conti con i propri limiti e con le paure che ci legano nell’immobilità dell’essere. Trovare se stessi è una ricerca lunga, non facile e mi piace il lavorio continuo ma discreto dello scrittore. 
Egli ci conduce in realtà inquietanti, ci presenta “reazioni umane” comuni a tutti noi, ci pone davanti a degli ostacoli che liberamente possiamo decidere di affrontare o meno. Tutto è scritto senza dar giudizi, senza alcuna spiegazione, i fatti vengono esposti con semplici parole, a volte “brutali”ma mai scontate. Il lettore è libero di scegliere se vivere  un’esistenza difficile ma reale o evadere a passo di danza in un mondo passionale ma libero. La scelta non è così scontata, si può usare il cuore e la ragione, essere realisti ma lasciare sempre una porticina aperta verso quel palcoscenico su cui Rosita Quiroga ed Helenito Ortiz continueranno a ballare il loro “Tango Irregolare”.

4 commenti:

  1. Questo libro incuriosiva anche me è devo dire che ora mi hai proprio convinta!

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  2. Deve essere una storia particolare...Lo terrò presente per le prossime letture!

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  3. Sicuramente è una storia originale raccontata con talento!

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