Buongiorno amati lettori :)
In questo periodo sono una lettrice felice perché ho letto
molti thriller avvincenti e ho una lista infinita di future letture che
promettono ore e ore, anzi potrei tranquillamente dire anni e anni, di
goduriosa lettura per la mente. Il libro odierno è un romanzo ad alta tensione
che gioca con il lettore attirandolo in un vortice di dubbi e sospetti.
La ragazza dai due volti
Kathryn Croft (traduzione di Chiara Alberghetti)
Kathryn Croft (traduzione di Chiara Alberghetti)
Editore: Harper Collins Italia
Pagine: 277
Prezzo: € 16,00
Sinossi: Leah Mills vive una vita da fuggitiva inseguita dal ricordo di un avvenimento terribile del suo passato. Conduce un’esistenza in disparte, sola e senza amici, finché non incontra Julian e per la prima volta intravede la possibilità di un futuro normale. Fino a quando, nel quattordicesimo anniversario di quel giorno maledetto, riceve un biglietto inquietante e misterioso. Qualcuno conosce la verità su quanto è successo. Qualcuno che non smetterà di tormentarla fino a quando non sarà riuscito a distruggere la vita che Leah si è creata. Ma Leah è davvero quella che sembra? Oppure si merita tutto ciò che le sta succedendo? Tutti hanno dei segreti. Ma alcuni sono mortali.
STILE: 7 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7
Anche se la mia era più esistenza che vita, sapevo occuparmene ogni istante con qualcosa. L’inattività era veleno per me; permetteva ai pensieri di prendere il sopravvento e per fin troppo tempo avevo lasciato che ciò accadesse. Ora il mio obiettivo era quello di tenerli lontani.
La protagonista di questa avvincente storia è Leah Mills,
una giovane donna costretta a vivere una vita da fuggitiva perché incapace di
mettere a tacere il suo terribile passato. Leah lavora in una biblioteca, non
ha amici, vive all’ombra di se stessa, senza mai pensare al futuro. Questa
situazione psicologica la condanna alla solitudine a cui lei tenta di sottrarsi
rifugiandosi nei libri e vivendo le vite degli utenti delle chat. Ogni anno,
come se il tempo non fosse passato, Leah rivive, nell’anniversario, quel giorno
maledetto. Il ricordo la tortura interiormente fino a quando, proprio nel
giorno dell’anniversario, le viene recapitato un biglietto con la scritta : “Buon
Anniversario.” Sarà l’inizio di un incubo che vedrà Leah precipitare in una
situazione terrificante. Una cosa è certa: qualcuno conosce la verità su quanto
è successo e non smetterà di tormentarla finché non avrà distrutto la sua vita.
Leah è una donna complessa che ha costruito, tra sé e il
mondo, un muro fatto di diffidenza, solitudine, sospetti. La sua vita corre sui
binari dell’anonimato, il suo cuore sembra immune al potere delle emozioni.
Questa cortina ha la funzione di proteggerla dal suo passato ed è anche una pena
che Leah si auto infligge. Fin dal primo capitolo il fantasma del passato
perseguita la protagonista. Tante allusioni ma nulla di concreto mi hanno
lasciata libera d’immaginare possibili eventi drammatici. Una cosa è chiara, il
fattaccio coinvolge alcuni amici di Leah ai tempi del liceo.
Ho letto con
avidità i capitoli e la storia mi ha coinvolta anche se, in alcuni momenti, la
protagonista si è rivelata di un’ingenuità disarmante. Tra lei e me non è
scattato un gran feeling, nei suoi panni mi sarei comportata in modo diverso
anche se poi gli avvenimenti avrebbero subito una radicale trasformazione. La
grande colpa di Leah è quella di non aver avuto la forza per reagire di fronte
a situazioni forti. In questa storia ci sono molte fragilità che descrivono
l’imperfezione umana. In un carosello di storie in bilico tra passato e
presente ho scoperto una parte del segreto e per un attimo mi sono chiesta
quale fosse il vero ruolo di Leah. La storia la descrive come una fragile
ragazza innocente perseguitata dal suo passato. Poi le carte in tavola cambiano
e dimessi i candidi panni la fanciulla si presenta come giustiziera. Il doppio
ruolo è ambiguo e coinvolgente.
Procedendo con la lettura mi sono travata di
fronte anche a figure di adulti che subiscono passivamente soprusi e violenze.
La parola d’ordine è “dimenticare” per fingere che nulla sia successo. La parte
del romanzo che ho maggiormente apprezzato è la caratterizzazione psicologica
dei personaggi con i loro pensieri mai svelati del tutto che li condannano a
essere dei perdenti. Alcuni comportamenti mi hanno fatto inquietare
altri mi hanno intenerita e ciò ha
creato un coinvolgimento dinamico e partecipativo. Per scoprire cosa fosse
realmente successo ho dovuto aspettare fin all’ultima pagina dove, con mia
grande meraviglia, mi sono trovata a vivere un finale che si ricollegava con
l’inizio della storia. Una trama circolare che mi ha riportata lì dove tutto
aveva avuto inizio. Nel mezzo c’è la vita che punisce amaramente chi non riesce
o non può perdonare se stesso.