venerdì 29 aprile 2016

RECENSIONE | “Il Circo dell’Invisibile” di Camilla Morgan Davis

Carissimi lettori, spesso la scelta di un libro è condizionata dall’attrattiva che scaturisce dalla sua cover. Colori e immagini creano un impatto emotivo con il lettore a cui è difficile sottrarsi. Nel mio caso mi sono lasciata attrarre da una copertina senza tempo, dinamica eppur sospesa in una bolla che racchiude, condannandola alla solitudine, una dolce fanciulla. 

Il Circo dell'Invisibile
di Camilla Morgan Davis

Editore: Dunwich Edizioni
Pagine: 230
Prezzo: € 2,99 ebook 

Sinossi: Clio è una ragazza di quindici anni, da un anno è scappata dalla sua famiglia e vive a Edimburgo in un vecchio spaccio del pesce, ormai abbandonato. Trova nel misterioso Circo dell’Invisibile la possibilità per cambiare nuovamente la sua vita, trasformandosi nella Ballerina Sirena. 

Clio crede di vivere in un sogno che oscilla fra duri allenamenti, emozionanti spettacoli, strane amicizie e un dolce amore, ma il sogno nasconde una faccia oscura.
Quali misteri si celano sotto i tendoni dorati e turchesi che ha imparato a considerare la sua casa?
Clio proverà a scoprirlo sfidando la meraviglia con l’inganno dei suoi stessi desideri.


http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 7 | STORIA: 7 | COPERTINA: 8

Ogni spettatore è benvenuto al Circo dell’Invisibile. Dove tutti i sogni si avverano. Dove l’incanto scivola sulle labbra. Dove la magia suggella ogni azione. Buon divertimento.
A Edimburgo, in un vecchio e abbandonato spaccio del pesce, vive Clio, una ragazza giovanissima scappata dalla sua famiglia. Un giorno arriva in città il misterioso Circo dell’Invisibile. Clio ha finalmente la possibilità di cambiar vita unendosi al circo e trasformandosi nella Ballerina sirena. Nel circo tra luci, musiche, applausi, Clio crede di vivere in un sogno. Ogni giorno ci sono duri allenamenti e spettacoli che ricompensano dei sacrifici fatti. Quando si è in pista tutto assume un’aura di magia. E’ un bellissimo sogno che ben presto mostrerà la sua faccia oscura. Sotto il tendone si celano oscuri misteri in cui Clio si immergerà, misteri che dovrà affrontare con coraggio e determinazione perché solo vincendo le proprie paure si può costruire un futuro libero da ogni catena.
Il circo è un sogno, ma nei sogni prendono vita anche le ombre della vita. Il circo ha colori chiari e scuri, ha momenti di luce e buio profondo. Il circo ha mani per scavare nella mente umana e fa riemergere tutto quello che l’inconscio nasconde.
Sotto il tendone del circo illusione e incantesimo convivono, la realtà indossa i magnifici panni della magia e tutto appare possibile. Attratti dal fascino ancestrale del mondo circense, alcuni ragazzi decidono di entrare nella grande famiglia del circo. Clio vuol imparare l’arte circense per regalare sogni, incanti e illusioni al pubblico. Tra sorrisi e applausi i pensieri tristi sono banditi dal Circo, c’è posto solo per i sogni meravigliosi, quei sogni che si accarezzano a occhi aperti e si ha timore che anche il più lieve movimento possa infrangerli. Questi ragazzi che prima vivevano per strada, che per mangiare frugavano nella spazzatura, dormivano in un vicolo o su un materasso pieno di pulci, ora hanno una casa. Nel circo delle illusioni nulla è come appare. Quando le luci si spengono e la musica tace, ombre nere si muovono velocemente. Nella vita il bene e il male coesistono, ognuno di noi ha un lato oscuro, un demone. Nel circo, come nella nostra esistenza, vengono rappresentate le molteplici sfide che l’uomo deve affrontare. Ogni numero circense è una sfida, un appuntamento con la morte. E’ possibile sfuggire al proprio destino? Siamo pronti a vivere un sogno che sogno non è? Clio affronterà mille difficoltà, non saprà più di chi potersi fidare. Dovrà credere in se stessa affrontando la paura per l’ignoto. Dovrà fare delle scelte non lasciandosi guidare dai sentimenti che possono rivelarsi trappole mortali.

“Il circo dell’invisibile” non è una bella e dolce favola in cui tutti vissero felici e contenti. La narrazione, cupa e surreale, tende a creare una zona d’ombra in cui realtà e fantasia si rincorrono e spesso si confondono. L’inizio del romanzo ha un ritmo pacato per poi assumere una vivacità che si rispecchia nelle molteplici storie dei personaggi che si lasciano attirare dalle luci del circo. Ma come ogni cosa non bisogna mai fermarsi alle apparenze. Sbirciare dietro le quinte può rivelare un mondo diverso in cui si agitano i demoni delle nostre paure. Paure che vanno affrontate e superate. Ancora una volta ci troviamo di fronte a una storia che ci sprona a credere in noi stessi, nel nostro valore per poter essere artefici del nostro destino. A ben pensare il circo e la vita hanno molti punti in comuni: le acrobazie della quotidianità, la sensazione di camminare su un filo, le cadute improvvise, il rischio della solitudine e della malinconia. Anche nelle situazioni meno favorevoli la speranza deve guidare i nostri passi verso un futuro migliore.

Immaginare è la radice del circo. E’ come il nocciolo di una pesca appena colta dall’albero. Il circo immagina un sogno dopo l’altro. Quei sogni sotto la cupola dei tendoni diventano reali, forse per pochi attimi, ma quando il pubblico li vede, li percepisce come tali: sogni reali che hanno preso forma. Sogni bellissimi che lasciano a bocca aperta.

mercoledì 27 aprile 2016

WWW Wednesdays #84

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)


What are you currently reading?
(Cosa stai leggendo adesso?)
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What did you recently finish reading?
(Cosa hai appena finito di leggere?)
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What do you think you’ll read next?
(Cosa leggerai dopo?)
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martedì 26 aprile 2016

RECENSIONE | "Gli occhi neri di Susan" di Julia Heaberlin

Buon martedì, cari lettori :) Oggi vi parlo di una lettura coinvolgente che si rivela un viaggio nella memoria per ricordare e ricomporre un puzzle formato da frammenti di verità celate nella mente di una giovane donna.

Gli occhi neri di Susan
Julia Heaberlin (traduzione di M. Cozzi e A. Ricci)

Editore: Newton Compton | Pagine: 336  | Prezzo: € 12,00 

Sinossi: Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità...

STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

Ho perso trentadue ore della mia vita.

Lydia, la mia migliore amica, mi dice di pensare a queste ore come a vecchi vestiti in fondo a un armadio buio. Chiudi gli occhi. Apri l’anta. Rovista. Cerca.

Ci sono cose che ricordo bene, ma preferirei non fosse così. Quattro lentiggini. Occhi che non sono neri, ma azzurri, sbarrati, a pochi centimetri dai miei. Insetti che rosicchiano una guancia morbida e liscia. Granelli di sabbia tra i denti. Ecco quello che è impresso nella mia memoria. E’ il mio diciassettesimo compleanno e sulla torta le candeline sono accese.

Penso a quei gelidi cassetti di metallo pieni di margherite gialle, della varietà che chiamano Black-Eyed Susan, “Susan dagli occhi neri”, per via di quel bottone scuro, quella specie di occhio, al centro dei petali.
Con questo inquietante prologo Tessa, la protagonista del romanzo, ci prende per mano e ci trascina nei suoi incubi, nel passato buio funestato da tragici avvenimenti.

La giovanissima Tessa, 16 anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa. La ragazza, priva di memoria, è stata rapita da un serial killer ma è riuscita a sfuggire alla sua follia omicida. Purtroppo il killer ha ucciso altre giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune, insieme al corpo di Tessa, su cui crescono  delle margherite gialle. Con gran coraggio e forza d’animo Tessa riesce a far condannare il presunto colpevole, la sua deposizione è decisiva. Dopo quasi vent’anni da quella terrificante esperienza, succede qualcosa che non ha, apparentemente, spiegazione. Tessa trova nel suo giardino, siamo a febbraio, sotto la finestra della camera da letto, una margherita gialla appena piantata. La donna, terrorizzata dai ricordi evocati da quel fiore, si chiede come sia possibile ciò. L’uomo accusato degli omicidi è in carcere, tra poche settimane verrà giustiziato. Chi ha potuto lasciare un indizio così esplicito? E se l’uomo in prigione fosse innocente? Per scoprire la verità Tessa dovrà affrontare i suoi dolorosi ricordi e scavare nei meandri della memoria sperando che la verità venga a galla.
Sono la ragazza Cartwright che tanti anni fa è stata scaricata in un appezzamento di terra vicino alla tenuta dei Jenkins, insieme a una studentessa universitaria strangolata e a un mucchio di ossa umane. Sono una delle quattro margherite gialle, le quattro Susan dagli occhi neri. Quella fortunata.
Entriamo così nel mondo oscuro e inquietante dei ricordi di Tessa. Un mondo fatto di voci, le Susan dagli occhi neri continuano a parlarle nella testa. Un mondo in cui paura e rabbia si mescolano grondando sangue, il sangue innocente di giovani vittime. Per Tessa la sfida con se stessa continua, non basta negare la realtà per farla scomparire. Anche dopo tanti anni la scia dell’orrore non è svanita. Un uomo sta per essere giustiziato, è veramente lui il colpevole?

Aiutata da un intraprendente avvocato, Tessa inizia una partita a scacchi con il passato. Ogni mossa le procura dubbi in una corsa contro il tempo.
Le Susan dagli occhi neri mi fanno visita in sogno. Sono più vive che mai. Stanno cercando il mio mostro, lo cercano in ogni angolo, come se la loro casa, che è la mia testa, fosse sul punto di esplodere. Come se quella fosse la loro ultima occasione.

“Gli occhi neri di Susan” non è un thriller adrenalinico, il ritmo pacato sottolinea il lento riemergere della verità dalle profondità dell’inferno. In un’alternanza tra presente e passato, ricostruiamo una storia complessa in cui i personaggi si muovono con impeto. Il passato deve essere catturato per poter cambiare il presente. Un passato in cui aleggiano i fantasmi di una verità rimossa che fa capolino a stralci nella mente di Tessa. Il cammino è impervio costellato da flash che raccontano una storia animata da voci, suggestioni, ricordi. Spesso Tessa si esclude dal presente e rientra nella sua prigione mentale che delimita un mondo angosciante in cui si muovono strani pensieri.

Le incursioni dei fantasmi che vivono nella mente di Tessa danno carattere alla tessitura narrativa, creando un’atmosfera inquietante che aleggia in ogni pagina in un vortice di falsi indizi, incertezze, errate ricostruzioni. Ho cercato di scoprire il colpevole, non ci sono riuscita. Il finale originale ha soddisfatto la mia curiosità. “Gli occhi neri di Susan” è un romanzo che val la pena leggere perché avvince e spiazza piacevolmente il lettore.

sabato 23 aprile 2016

RECENSIONE | "L'amore bugiardo" di Gillian Flynn

Carissimi lettori, non so voi ma io sono sempre indietro con le recensioni. Oggi voglio parlarvi di un libro che ho letto tempo fa, un romanzo intrigato e intrigante.

L'amore bugiardo
Gillian Flynn (traduzione di F. Graziosi e I. Zani)

Editore: Rizzoli
Pagine: 462 
Prezzo: € 19,00 

Sinossi: Amy e Nick si incontrano a una festa in una gelida sera ,dl gennaio. È subito amore. Lui la conquista con il sorriso sornione e l'accento ondulato del Missouri. Lei è la ragazza perfetta, bella e spigliata. Sono felici, pieni di futuro. Qualche anno dopo però tutto è cambiato. Da Brooklyn a North Carthage, Missouri. Da giovani in carriera a coppia alla deriva. Amy e Nick hanno perso il lavoro e sono costretti a reinventarsi: lui proprietario di un bar accanto alla sorella Margo, lei casalinga in una città di provincia. Fino a che, la mattina del loro quinto anniversario, Amy scompare. È in quel momento, con le tracce di sangue e i segni di colluttazione a sfregiare la simmetria del salotto, che la vera storia del matrimonio di Amy e Nick ha inizio. Che fine ha fatto Amy? Quale segreto nasconde il diario che teneva con cura? Chi è davvero Nick Dunne? Un marito devoto schiacciato dall'angoscia, o un cinico mentitore e violento, forse addirittura un assassino? 

STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

Noi non siamo noi stessi quando siamo innamorati e quando diventiamo noi stessi – Sorpresa! – siamo avvelenati. Noi ci completiamo l’un l’altro nel più detestabile, peggior modo possibile. (Amy)
Quando penso a mia moglie penso sempre alla sua testa. Immagino di aprirle quel cranio perfetto e srotolarle il cervello, in cerca di risposte alle domande principali di ogni matrimonio: A cosa pensi? Come ti senti? Che cosa ci siamo fatti? (Nick)
Per Amy e Nick è il giorno del quinto anniversario del loro matrimonio. La coppia si è trasferita da New York nel Missouri, alla città natale di Nick. Tutti considerano Amy una bella ragazza,  gentile, intelligente, soddisfatta, amorevole, una persona dall’animo generoso: la donna perfetta.

Nick è un uomo divertente e senza complicazioni, garbato, calmo, sveglio, privo di crucci.

Il loro matrimonio è perfetto, loro sono il ritratto della felicità coniugale. Donna perfetta. Uomo perfetto. Matrimonio perfetto. E vissero felici e contenti? No, miei cari, il lieto fine è una chimera.

La perfezione inizia a scricchiolare il giorno in cui Amy scompare. La polizia trova la casa a soqquadro e tracce di sangue che fanno temere il peggio. Tutte le prove sono contro Nick che non sembra disperarsi molto per la scomparsa della moglie. Quando gli investigatori iniziano a parlare di omicidio, l’opinione pubblica è pronta a trasformare “il marito perfetto” nel Killer spietato pronto a tutto pur di liberarsi della moglie. La scomparsa di Amy attira l’attenzione della stampa e in una girandola di avvenimenti scopriremo che dietro a soavi sorrisi si può celare un’agghiacciante verità.

“L’amore bugiardo” è un libro che ho letto con la voglia frenetica di scoprire la verità nascosta tra inganni e sogni che si sgretolano. La doppia narrazione permette di avere una visione più ampia e dettagliata degli avvenimenti che si susseguono anche attraverso numerosi flashback.

I primi capitoli del romanzo ci presentano due persone innamorate pronte a giurarsi amore eterno. Poi qualcosa si rompe e la parabola dell’amore inizia la sua discesa agli inferi.  Amy e Nick si fronteggiano schierando odio, bugie, infedeltà. Il lato oscuro del loro matrimonio emerge prepotentemente presentando il conto.

Ho letto numerose e diverse opinioni su questo romanzo. Alcuni sottolineano la prolissità dell’autrice nel narrare gli eventi, altri hanno sottolineato un intreccio complicato e un po’ confuso nell’ultima parte. Io inizialmente ho trovato un po’di difficoltà nel leggere la doppia narrazione poi la storia si è fatta interessante con la scomparsa di Amy. Nell’indagine la polizia non fa una gran bella figura mentre ho apprezzato la descrizione dell’assedio delle troupe televisive, davanti alla casa di Nick. Anche i media prenderanno parte all’indagine, i vari personaggi saranno bravi a sfruttare, a loro vantaggio, il potere dei giornali e della tv. Piacevolissimo il sottile humor che pervade l’intero romanzo dalla trama originale e dal finale sorprendente. A dir la verità non c’è una conclusione definitiva della storia ma viene gettato un seme che potrebbe germogliare in un nuovo inizio. Sicuramente la lettura del romanzo non accresce la fiducia nel matrimonio, anzi demolisce la stabilità delle relazioni affettive. Quando siamo innamorati mostriamo il nostro lato migliore, col tempo la passione dei sensi inizia a placarsi e ci ritroviamo ad essere due perfetti sconosciuti. La vita diventa un inferno alimentato da bugie, tradimenti, ricatti psicologici.

Nel romanzo viene narrato l’amore malato di persone che fondamentalmente non si conoscono, hanno personalità complesse che non mancheranno di sorprendervi. La narrazione serrata è arricchita con numerosi colpi di scena. Una curiosità: la doppia narrazione ha preteso anche una doppia traduzione. Francesco Graziosi ha curato la traduzione per i capitoli di Nick, Isabella Zani per i capitoli di Amy. Un lavoro davvero ben fatto!

Nel consigliarvi vivamente la lettura di questo romanzo, vorrei dirvi di prestare attenzione ai matrimoni apparentemente perfetti. La verità ha spesso due facce anche se “le imperfezioni” possono, invece che separare, fungere da collante in una coppia. L’importante è conoscere a fondo la persona che si ama. Se siete sicuri della vostra dolce metà non mi resta che augurarvi buona fortuna. Ne abbiamo tutti un gran bisogno!   

giovedì 21 aprile 2016

RECENSIONE | "Una segretaria per milord" di Federica Soprani e Vittoria Corella

Carissimi amici, chi mi segue sa perfettamente che io prediligo il genere thriller e raramente leggo romance. E’ una scelta che mi porto dietro da sempre, non c’è un motivo specifico se non la voglia di leggere romanzi in cui l’adrenalina e la suspense la fanno da padroni. Tempo fa ho avuto il piacere di leggere alcuni lavori, di due talentuose scrittrici, che ho adorato fin dalle prime battute. La loro scrittura raffinata, ricca di emozioni, curata nei minimi particolari, mi ha permesso di vivere storie travolgenti in cui ogni personaggio rappresentava un’anima inquieta caratterizzata da luci e ombre che interagivano per creare vicende coinvolgenti. Mi riferisco a due lavori davvero intriganti: la serie vittoriana “Victorian Solstice” e la saga steampunk “Victorian Vigilante”. Avrete sicuramente capito che sto parlando di Federica Soprani e Vittoria Corella, due amiche che condividono l’amore per la scrittura e sono talmente in sintonia da creare intense storie che catturano il lettore trascinandolo in un vento di emozioni. Le nostre amiche, però, amano le sfide e hanno realizzato un romanzo romance storico. Un bel cambiamento! Avranno vinto la scommessa? Andiamo per ordine.  

Una segretaria per milord
Federica Soprani e Vittoria Corella

Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 135 
Prezzo: € 3,49

Sinossi: Londra, 1912 - Al grido di: Il voto alle donne, Emy White si è incatenata davanti ai cancelli del Parlamento di Londra. Non è la prima volta che ha la sfacciataggine di portare avanti in maniera tanto spudorata le richieste del Circolo del Voto di cui fa parte, ma di certo è la prima volta che qualcuno osa metterle le mani addosso. E non si tratta di un poliziotto... Il terribile affronto le arriva dal Conte di Reavley, deciso a por fine alla sua pantomima con la forza. Accecata dall'insulto, Emy lo schiaffeggia, salvo pentirsi amaramente di quel gesto, e solo perché lei disdegna la violenza. Pronta a chieder perdono, si presenta alla porta di milord che, però, non ha intenzione di scusarla tanto facilmente. Sarà sufficiente un mese come segretaria al suo servizio per far dimenticare alla bella suffragetta ogni velleità di parità sessuale? O forse, in quel periodo di tempo, l'impeccabile gentiluomo vedrà crollare ogni sua sicurezza?

STILE: 8 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7

Londra, maggio 1912
Supina sul marciapiede, Emy White notò una nuvola a forma di coniglio. Bianconiglio? Bianconiglio, aspettami! Quel pensiero la fece ridere.

Quasi tutti gli astanti dovettero ritenere che lei fosse pazza, che soffrisse di una qualche forma di disturbo femminile che le faceva trovare allettante stare sdraiata all’ingresso di Westminster, con le catene incrociate sul petto, decisa a bloccare il passo dei Parlamentari di entrambe le camere, Alta e Bassa. Lord e Comuni  […]

“Il voto alle donne!” gridò allora, facendo sobbalzare il bobby.
Emy White si è incatenata davanti ai cancelli del Parlamento di Londra per sostenere le richieste del Circolo del Voto. A porre fine alla sua protesta è il Conte di Reavley, uomo deciso e sicuro di sé. Emy, come reazione all’affronto subito, lo schiaffeggia ma si pente subito del suo gesto. Lei, che disdegna la violenza, si è fatta sopraffare dalla collera. Pronta a chiedere scusa, Emy si reca a casa del Conte  che le propone di espiare la sua colpa lavorando per lui come segretaria. Basterà questo per far dimenticare a Emy ogni velleità di parità sessuale? O sarà l’impeccabile gentiluomo che vedrà crollare ogni sua sicurezza?

Emy è una giovane suffragetta che crede nell’uguaglianza, nella pari dignità tra uomini e donne. Presta la sua opera di volontaria presso la Brick Lane, una clinica per donne perdute e ragazze madri. Uguaglianza, emancipazione femminile sono i suoi mantra.
Emy pativa la fatica di ingoiare il proprio orgoglio di donna del nuovo secolo, figlia dell’avanguardia del Novecento che doveva ancora una volta chinare il capo e sottomettersi a un uomo, un maschio. E con l’aggravante della nobiltà.
L’incontro-scontro tra Emy e il Conte di Reavley è l’inizio di una storia che vedrà la nascita e l’evoluzione di un sentimento che determinerà molti cambiamenti nella vita dei protagonisti.

L’eroina del romanzo è una donna consapevole della propria dignità, disposta a lottare per conquistare il rispetto che le è dovuto, pronta a ribaltare le convenzioni sociali che vedevano le donne come “cose” nelle mani degli uomini. Anche i suoi sentimenti non avranno vita facile. Divisa tra due uomini che si contendono il suo amore, dovrà scegliere tra il turbamento e la passione, tra l’estasi e il desiderio.

“Una segretaria per milord” è un romanzo ben scritto, dalla trama lineare ma avvincente che strappa più di un sorriso. Ho apprezzato il ruolo di suffragetta della protagonista, anche se, a dir il vero, il mio personaggio preferito è stato il barone Amory Aberconway, amico di Nigel. Le sue battute, il suo modo di fare mi hanno conquistata.

Federica e Vittoria sono riuscite nel difficile compito di farmi apprezzare un genere che non amo molto. Vi spiego il perché.

Il romanzo non presenta una lettura sdolcinata ed esageratamente romantica. Il carattere psicologico dei personaggi è ben approfondito. Le vicende narrate sono curate nei particolari e c’è sempre un filo d’ironia che sdrammatizza ogni cosa. Le figure del romance sono rispettate: l’eroina giovane e bella, l’eroe pronto a lottare per la donna amata, gli antagonisti gelosi e l’amico del protagonista.

La lettura fluida è scandita da un buon ritmo, gli avvenimenti si susseguono disegnando un ottimo intreccio che rivela non solo il potere del cuore ma anche il valore della mente. I due protagonisti si confrontano e il cambiamento non è un miraggio ma una possibilità di crescita e di unione.

Le talentuose Federica Soprani e Vittoria Corella hanno dimostrato, ancora una volta, bravura e sensibilità. Dopo aver intrigato e inquietato i lettori, io in primis, con il racconto di efferati delitti hanno scritto un romanzo per dar voce all’alchimia delle emozioni, per parlar d’amore con piglio deciso ma rivelando un cuore tenero e sensibile. Promosse a pieni voti.

mercoledì 20 aprile 2016

WWW Wednesdays #83

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

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RECENSIONE "Il circo delle ombre" di R.J. Ellory


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lunedì 18 aprile 2016

RECENSIONE | "Il circo delle ombre" di R .J. Ellory

Buon inizio settimana, amati lettori :) 
Grazie alla collana “Peñarol”, diretta dallo scrittore Antonio Pagliaro, è stato pubblicato per 21 Editore, un romanzo inedito di un autore poco noto in Italia. Si tratta di R.J. Ellory, uno dei maggiori autori inglesi di thriller che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo ed è tradotto in numerosi paesi.

Il romanzo che vi propongo si presenta con l’inconfondibile maschera del thriller per poi lasciarla cadere nell’amara consapevolezza di un mondo stravolto dalla guerra.

Il circo delle ombre
R. J. Ellory (traduzione di Nicola Manuppelli)

Editore: 21 Editore
Pagine: 656
Prezzo: € 19,00

Sinossi: Kansas 1959. Nella piccola cittadina di Seneca Falls è da poco arrivato il circo itinerante Diablo, quando il corpo di un uomo viene ritrovato sotto una delle giostre. L’agente speciale del FBI Michael Travis viene mandato a indagare su quello che è il suo primo caso di omicidio. 

Tormentato da un passato di dolore e di perdite, dopo aver assistito da bambino all’omicidio del padre da parte della madre e con il terrore di ereditare la tendenza al bere e alla violenza del genitore, Travis si aggrappa disperatamente alla logica e alle procedure ma tutto questo sembra andare a pezzi davanti al mondo illusorio del circo, diretto dall’enigmatico Edgar Doyle, e a un caso che diventa sempre più intricato. 

Che cosa sanno veramente i cittadini di Seneca Falls? E quali segreti inconfessabili mettono in pericolo la vita degli artisti del circo Diablo?

Un piccolo omicidio di paese diventa così un viaggio nel cuore nero dell’America di Hoover, dove nulla è chiaro e buoni e cattivi non sono mai quello che sembrano.

Travis dovrà decidere se mantenere la rigidità e la razionalità che lo hanno tenuto a galla fino a quel momento o cedere a fantasiose teorie che sembrano ribaltare tutto ciò in cui ha creduto.

STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

“E’ un caso insolito, agente Travis, e a essere sinceri, non sappiamo bene con che cosa abbiamo a che fare.” L’agente speciale supervisore dell’FBI Tom Bishop era fermo sulla porta d’ingresso del proprio ufficio. Si appoggiò allo stipite, tenendo in una mano una sigaretta spenta e nell’altra una cartellina anonima.

“Ormai sono più di otto anni che fai parte dei nostri, Travis, ed è giunto il momento di darti in pasto ai leoni.”
Kansas 1959. Nella piccola cittadina di Seneca Falls è appena giunto il circo “Diablo” quando il cadavere di un uomo è ritrovato sotto una delle giostre. Lo sceriffo del luogo chiede aiuto e l’FBI assegna l’indagine all’agente speciale Michael Travis.  Le indagini si presentano complesse e Travis deve fronteggiare contemporaneamente il suo drammatico passato e il presente che nasce dalle luci di un circo che, nei suoi spettacoli, da vita a un mondo illusorio. Direttore del circo è l’enigmatico Edgar Doyle. Cosa nascondono gli artisti del circo? Quali segreti custodiscono gelosamente? Inizia così una ricerca in cui nulla è come appare, una ricerca in cui buoni e cattivi si confondono. A Travis l’ardua scelta se credere nella razionalità che ha da sempre caratterizzato la sua vita o cedere a fantasiose teorie che cancellano tutto ciò in cui ha sempre creduto. Tra cambiamenti, complotti, segreti, paure e speranze, i personaggi del romanzo ci raccontano dell’America degli anni cinquanta, un paese sull’orlo di un cambiamento epocale.


Quando ho preso tra le mani “Il Circo Delle Ombre” e ho visto la mole del libro, ho pensato che avrei impiegato un’eternità a leggere le sue 652 pagine. Mi sbagliavo. La lettura, accattivante fin dall’inizio, è scivolata via senza intoppi. La prima parte del libro ci mostra la figura di Michel Travis, agente dell’FBI, tormentato da un drammatico passato. Da bambino ha assistito all’omicidio del padre da parte della madre. Egli è cresciuto con il terrore di ereditare la malvagità del genitore.
Dicono che la tendenza alla violenza possa essere  ereditaria. Dunque hai raccolto tu il testimone, Michael? E’ passato di padre in figlio?
Giunto nella cittadina di Seneca Falls, Travis si trova ad affrontare non solo un caso di omicidio ma inizia un viaggio, a ritroso nel tempo, alle radici della sua identità. I semi del male sono in lui?
Ti perseguiterò per sempre, ragazzino. Visiterò i tuoi sogni i tuoi incubi, i tuoi pensieri nella veglia, sempre e per sempre.

Una componente essenziale dell’indagine è il circo Diablo con i suoi artisti che generano timore negli abitanti del luogo.
La gente pensa che siamo quelli che hanno abdicato alle proprie responsabilità. La gente pensa che siamo quelli che hanno fallito coi nostri obblighi verso la società. Quale società? La società che uccide e mutila e manda il proprio popolo in guerra, la società che vede il colore della pelle come un motivo per odiare e perseguitare? La società che chiede obbedienza ai propri cittadini ma li perseguita con le tasse e le leggi e un sistema giudiziario che è viziato, corrotto e malato all’interno?

La gente pensa sempre che stiamo scappando, continuamente in fuga. Come se il mondo non ci volesse e fossimo stati cacciati. Ha mai pensato che forse siamo stati noi a non volere il mondo?
Pian piano Travis scoprirà amare verità. Si sentirà una pedina in un gioco di scacchi. Tutte le sue certezze iniziavano a vacillare. Il Bureau era sempre stato per lui un insieme di persone che operavano per il bene comune, per proteggere la vita, la libertà e il perseguimento della felicità.

Possibile che fosse stato tutta un’illusione?

“Il Circo Delle Ombre” è una storia complessa, dai mille risvolti. Una storia in continua evoluzione in cui si muovono molti personaggi. La prima parte del romanzo ci narra di un Travis bambino, della sua famiglia e della violenza che si respirava tra le mura domestiche. Dopo l’uccisone del padre la vita diventa ancor più difficile per Michael che cercava ovunque la sicurezza della disciplina delle leggi. I dubbi che nutriva su di sé avevano condizionato le sue scelte. Nei momenti di tranquillità e di solitudine sentiva le ombre oscure avanzare in lui. Cosa sarebbe stato capace di fare?

La seconda parte del romanzo lascia ampio spazio ai personaggi del circo che nascondono segreti inconfessabili. Segreti che cambieranno il corso delle indagini.

Le ultime 150 pagine sono quelle che mi hanno coinvolta maggiormente per il loro fascino particolare scaturito da intrighi economici e politici. Il potere dei segreti internazionali trova terreno fertile nei rapporti tra Stati. La guerra è ormai finita, nulla sarà più come prima nel bene e nel male.

Con un ritmo pacato, senza corse contro il tempo, lo scrittore ci presenta molti personaggi che condividono un’inquietudine esistenziale, uomini e donne che si muovono in una realtà tangibile ma con la consapevolezza di un mondo invisibile, eppur reale, in cui politica e potere vanno a braccetto delineando un territorio in cui si muovono le ombre. Un mondo in cui i potenti non si fermano davanti a nulla, si sfasciano vecchie alleanze per crearne di nuove forse ancor più temibili.


Il talentuoso R.J. Ellory ha saputo creare un romanzo dai molteplici aspetti. Si parte da un cadavere per poi dar voce alla massoneria passando dalla Germania nazista, all’Ungheria, agli Stati Uniti. Un viaggio interessante per sbirciare nelle stanze del potere, per guardare la scacchiera del mondo dove tutti diventiamo pedine di un gioco più grande di noi. Ogni mossa ha delle ripercussioni, crea delle ombre. Sbarazzarsi delle ombre è impresa ardua, oserei dire impossibile.